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In tremila al Big bang di Renzi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ambientalistaPD il 30/10/2011, 20:25

franz ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:secondo me renzi può essere uno stimolo importante per fare svegliare finalmente il PD che appare fin troppo assonnato.
io lo vedo come un'opportunità non come una cosa negativa e poi diciamolo chiaro finalmente uno che ha le palle di dire a vendola e a bertinotti che sono stati loro a fare fallire il governo prodi e che stessero a pensarci bene quelli del PD a rifare alleanze con loro.

Ben-ritrovato, caro ambientalistaPD. Concordo con quanto dici e chissà quanto abbiamo bisogni di simili opportunità.
Renzi, De Luca e tanti altri (l'età anagrafica non conta).
Converrai che tuttavia uno che non ha peli sulla lingua e non le manda a dire, facilmente puo' stare sulle palle delle nomenklatura al potere. I partiti, per definizione, sono gruppi di potere addensati attorno a figure di riferimento. Renzi scompagina certi piani e rompe gli equlibri. E visto come è ridotto il PD (che sembra lobotomizzato) quegli equilibri sono assolutamente da scompaginare.


si è un po che non scrivo sul forum, anche se lo leggo spesso, ma su renzi criticato da tutti e soprattutto da vendola proprio non ci stavo a stare zitto. le critiche se costruttive penso che debbano essere sempre ben accette ma in questo caso penso che con renzi stiano esagerando. hai colto nel segno franz!!! a me sembra che sia venuta la strizza un po a tutti nel partitoe nel cs per questo gli danno tutti contro. ma se in italia e soprattutto nei partiti non si comincia a cambiare almeno un po non si va da nessuna parte. certo voglio sperare che renzi non voglia riproporre il solito cambiare tutto per non cambiare nulla tipico programma elettorale che in italia ai politici viene quasi naturale proporre perchè sono sempre convinto che le rivoluzioni non servono a nulla perchè spesso portano strascichi anche peggiori. quindi se renzi ha delle proposte e soprattutto se riesce a incanalare il malcontento giovaniole e soprattutto il disagio in maniera intelligente secondo me è da lodare e finalmente che provassero a vincere le elezioni per una buona volta, perchè il partecipare mi ha stufato....
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 30/10/2011, 21:05

Il supermarket e la ditta

Guardo i nomi di chi è rimasto più malamente spiazzato dal successo della Leopolda. Vendola, Grillo, Ferrero. Osservo che Casini dovrebbe rifare un po' di conti, se il baricentro del Pd dovesse mai essere quello proposto da Matteo Renzi. Considero che l'unico argine all'espansione dei consensi potenziali del sindaco di Firenze nell'elettorato indeciso e in fuga dal centrodestra è lo scarso livello di conoscenza del personaggio: e a questo, da oggi in poi, i media provvederanno a rimediare.
Mi chiedo: oltre che per Matteo Renzi personalmente, c'è del buono anche per il Partito democratico, in tutto ciò?
Qui non si tratta di decidere se Renzi avrà o no uno spazio nella politica italiana: questo è già deciso, l'ha deciso lui e lo spazio se lo sta prendendo, sarà ampio e duraturo: nessuno può deciderlo per conto suo.
Qui si tratta di decidere se il Pd si farà rafforzare o si farà debilitare da questa vicenda. E questo non dipende solo dalla buona volontà di Matteo, dalla maggiore o minore sincerità delle sue dichiarazioni d'amore per il Pd. Dipende dalle qualità di questo corpo collettivo e dall'intelligenza di chi lo dirige.
Ed è una partita che si gioca subito, nei prossimi tre mesi: l'arco temporale che Bersani ha dato al Pd per definire la propria linea, che Renzi ha dato a quelli della Leopolda per rafforzare le condizioni della candidatura, e che è del resto il tempo entro il quale si saprà se davvero le elezioni si svolgeranno nel 2012 o nel 2013 (la cosa non è indifferente per i tempi, del segretario e del sindaco).

Dirigere vuol dire anche saper dirigere personalità forti e ingombranti.
Un leader che preferisca avere a che fare con personaggi medi o scarsi prima o poi sprofonda nel vuoto che s'è creato sotto. Berlusconi e la fine che sta facendo è una grande lezione da questo punto di vista. La storia non felice della sinistra recente è un'altra lezione.
Se lo ricordi Renzi, quando toccherà a lui (ma già ora). E se lo ricordi Bersani, che ha il grande pregio (raro in politica) di non farsi travolgere dal proprio ego.
«Mettersi a disposizione» è un bel concetto. Qualcuno mette a disposizione il duro lavoro, altri la capacità analitica, qualcuno il tocco di genio, qualcuno la mediocrità e la disponibilità al sacrificio. Non si può trattarli tutti alla stessa maniera. Nel modo in cui Bersani ha pronunciato la frase, ieri a Napoli, non ho avvertito l'invito alla subordinazione. Ma l'invito alla normalizzazione sì, e questo non è possibile e non è giusto.

Piacere agli elettori di centrodestra non è un difetto: è uno straordinario punto di forza. Non dimenticate che i buoni sindaci del centrosinistra hanno costruito su questa capacità le loro vittorie e la loro buona amministrazione.
Poter allargare in quella direzione i consensi del Pd non è pericoloso: è pericoloso non farlo, perché lo farà qualcun altro, e poi sarà questo qualcun altro a piazzarsi al centro della scena politica.

«Somigliare a Berlusconi», poi, che cosa significa?
Sul piano personale, visto che cos'è Berlusconi oggi per gli italiani, è un'offesa gratuita che non si attaglia a nessuno dei leader dell'opposizione.
Sul piano della capacità di comunicazione, non penso che sia effettivamente un complimento perché ormai Berlusconi è un comunicatore obsoleto, di vecchissimo stampo paleo-televisivo. Renzi è meglio, molti altri sono meglio. Perfino Bersani sarebbe meglio, se non facesse finta di vergognarsi delle malizie comunicative che perfino lui adopera a piene mani.
E sul piano politico? Lasciatelo dire ai Cobas che manifestano fuori alla Leopolda, che erano e sarebbero altrettanto nemici del Bersani liberalizzatore.
Sostenere che l'Italia deve aprirsi, spezzare le gabbie corporative, puntare sulle capacità e sul merito dei suoi ragazzi e sfruttare le potenzialità della sussidiarietà in economia non vuol dire voler fare come Berlusconi: vuol dire voler fare l'opposto di ciò che ha fatto Berlusconi in diciassette anni. E se volete dare del liberista a Renzi, fate pure: ma non paragonatelo all'uomo che ha fatto di meno per l'economia liberale fra tutti i leader italiani recenti.
Renzi è una notevole opportunità per il Pd e per il centrosinistra italiani. Per qualcuno è addirittura l'unica, anche se io non credo che lui meriti tanta esagerazione.

Sul piano personale Bersani a me sta molto simpatico, Renzi capisco che possa stare antipatico. Il fatto è che il Pd in queste ore si sta aprendo come una mela su un giudizio di questo tipo: di gradevolezza personale. È molto pericoloso, abbiamo già avuto uno a cui si perdonavano tante follie perché era simpatico.
Non dobbiamo scegliere l'amico con cui passare la serata, dobbiamo capire che cosa è meglio prima per vincere e poi per governare. E qui, mettendo insieme questi due obiettivi inscindibili, ho l'impressione che Bersani e Renzi siano più complementari che opposti. Come vorrei che fossero complementari e non opposti i tre giorni di intelligenza liberata della Leopolda e la piazza di Roma, fra una settimana: che sarà piena, orgogliosa e determinata, da utilizzare come prova di forza verso Berlusconi e non all'interno del partito.
Scrivo questo sapendo benissimo, non sono così ingenuo, che Bersani e Renzi sono destinati a scontrarsi, anche duramente, in primarie che non saranno un pranzo di gala. Ma è superando questi passaggi aspri che si costruiscono le nuove stagioni politiche.

Nell'anno 2011 l'approccio alla politica – piaccia o no – è segnato da fattori molto vari, e alcuni hanno strettamente a che vedere con le logiche del mercato.
Bersani è una solida ditta monomarca, sta lì da sempre, è garanzia di serietà ma l'innovazione di prodotto non è il suo forte.
Renzi è un supermarket del contemporaneo: qualsiasi idea della sinistra e del progressismo abbiate, ne troverete un po', insieme a tutti i gadget immaginabili della società dell'informazione.
Indovinate davanti a quale dei due negozi si stia formando la fila.
E se questo negozio promette di fare cassa per voi, lo regalate alla concorrenza? Pensaci, Pd.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 30/10/2011, 21:11

Civati, malgrado probabilmente abbia idee più sinistrorse di Renzi e quindi a rigore possa risultare più distante da sottoscritto, mi dà l'idea di avere approccio più sobrio.
Mi ispira di più, anche se sono solo sensazioni. Come nel caso di Renzi è (sarebbe) giusto andare oltre le parole e l'immagine e quindi capire bene cosa vuole e cosa ha fatto, se è stato coerente con quanto ha detto e dice.
Ora come ora non faccio una questione se siano più o meno di destra o sinistra, anche se ovviamente posso avere le mie preferenze.
Mi importa che sia proposta una politica diversa, che abbia poco a che fare con l'immagine. Che i comportamenti siano coerenti, e magari anche un tantino poco arroganti. Allo stile ancora ci tengo.
Vediamo cosa ne verrà fuori, ma non si può prescindere dalla credibilità di chi queste proposte fa. E che siano proposte concretizzabili tali da "rottamare" innanzitutto comportamenti e prassi consolidate, non solo slogan, non certo raccontando frottole tipo il piano strutturale fiorentino.
Altrimenti troppo facile.

Di Renzi politico qualcosina so, e non perchè sia fiorentino e basta. Per un periodo, anche se breve, prima di prendere servizio in altra amministrazione, è stato presidente della Provincia dove lavoravo.
Già allora si coglievano gli entusiasmi, la sua voglia di fare carriera ed anche quei vizi e vezzi che a quanto pare qui non sono riconosciuti come tali.

Quindi, rimango a dir poco "perplesso" per questo entusiasmo senza se e senza ma nei confronti del personaggio.
Tant'è prendo atto con rammarico.
Se questo è il "nuovo", e pietra di paragone dell'essere più o meno riformisti, son ben lieto di differenziarmi (e non è la prima volta per fortuna) da tanti riformisti qui presenti.

Renzi da sindaco dice di voler rifare la facciata di S. Lorenzo. Da premier vorrà raddrizzare la torre di Pisa?
Questo è un dubbio che inizio ad avere...........

http://www.cristianolucchi.it/2011/07/2 ... -elefante/
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 31/10/2011, 10:26

lucameni ha scritto:Renzi da sindaco dice di voler rifare la facciata di S. Lorenzo. Da premier vorrà raddrizzare la torre di Pisa?
Questo è un dubbio che inizio ad avere...........

Ho letto della facciata e si tratterebbe di eseguire un progetto di Michelangelo (progetto del 1515). Mi sembra un'ottima idea. La torre di pisa è stata piu' volte oggetto di progetti di raddrizzamento, per evitarne il crollo. Ora mi sembra che sia stabile e nessuno vorrebbe mai portarla in perfetta verticale, mi pare. Ma se dovesse essere ancora a rischio, non vedo perché non tentare di riportarla ad una inclinazione piu' sicura.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 31/10/2011, 10:35

"Ma l’idea di ricostruire sulle indicazioni di Michelangelo la facciata di San Lorenzo è e resta radicalmente e profondamente sbagliata. È sbagliata dal punto di vista culturale perché non si può mandare indietro l’orologio della storia. Perché la facciata incompiuta è il documento prezioso di un fallimento che tocca, con le vicende di quegli anni, la storia di Firenze e dell’Italia insieme alla storia professionale e umana di Michelangelo.

L’idea è sbagliata e irrealizzabile anche dal punto di vista pratico. Perché nessuno sarebbe in grado di allestire e di governare un cantiere edilizio cinquecentesco sulla base di un modellino ligneo e di un certo numero di disegni, parziali, generici e non dimensionati; non progetto esecutivo quindi, ma semplicemente «idea» di una facciata monumentale suscettibile di infiniti ripensamenti e rettifiche in corso d’opera. Perché non si può, in ogni caso, entrare nella testa di un progettista, chiunque esso sia, cinque secoli dopo.

La proposta per fortuna, è destinata a non avere seguito. Le soprintendenze hanno già fatto conoscere il loro parere negativo. Nessuno fra gli accademici e i maestri del restauro architettonico, è disposto ad avvallare una simile impresa.

Quanto a noi continueremo a sognare di fronte alla bellissima facciata incompiuta del San Lorenzo, pensando a quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

Antonio Paolucci
7 agosto 2011"


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Firenze, 27 luglio 2011 - “Una provocazione, per fortuna molto probabilmente non sarà attuabile rifare la facciata di San Lorenzo”. Così l'assessore regionale alla cultura boccia senza appello la proposta, rilanciata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, di aprire una discussione sulla realizzazione, a 500 anni di distanza, della facciata incompiuta sulla base del progetto elaborato da Michelangelo nel 1515. L'idea, ha spiegato l'assessore, “ha in sé un messaggio pericoloso e sconcertante, e cioè di poter rimettere in discussione la cultura, modificare la storia, negare la classicità”. “Purtroppo in Italia – ha aggiunto Scaletti - in Italia c'è una la tendenza a considerare la cultura come uno show”, quando invece “la cultura è qualcosa di straordinario e fondamentale, ed è molto moderno tutelarla e preservarla, e molto meno moderno considerarla come una sorta di Disneyland da realizzare”


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http://www.giornalettismo.com/archives/ ... -ce-serve/
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 31/10/2011, 11:38

Mah, ho idee diverse dalla pura tutela e conservazione del vecchio.
Proprio le facciate delle chiese, che in passato sono state fatte e rifatte piu' volte per adeguarle allo stile archtettonico del momento, mostrano oggi una stratificazione storica di stili che è la loro bellezza e testimonia che in passato si osava cambiare, non "conservare". Ma oggi sono tutti conservatori e come si dice, abbiamo perso la capacità di progettare il futuro, la capcità di osare. E chiaramente ci si scatena contro chi osa proporre cambiamenti.

Nel dibattito sul completamento della facciata della Basilica di San Lorenzo interviene Giovanni Guarnieri
27 Luglio 2011

Nel dibattito sul completamento della facciata della Basilica di San Lorenzo interviene Giovanni Guarnieri, vicepresidente del comitato per la Valorizzazione della Facciata della Basilica di San Lorenzo e presidente della Sezione Industria Alberghiera di Confindustria Firenze.

“E’ questa la terza volta nella storia che si pone il problema del completamento della facciata della Basilica: Anna Maria Luisa de’ Medici nel suo testamento lasciò perfino i fondi destinati allo scopo – ricorda Guarnieri –. Nel XIX secolo si realizzarono le facciate delle altre due chiese fiorentine rimaste incompiute per secoli, San Lorenzo non fu completata.
Finalmente oggi si riapre l’affascinante dibattito sull’esecuzione della facciata”.

“Le due proiezioni notturne della facciata, che a suo tempo furono realizzate, sono state un successo straordinario. Tant’è che ci siamo spinti oltre e abbiamo predisposto un progetto che prevede la realizzazione temporanea della facciata: l’idea è quella di un allestimento transitorio mediante il posizionamento di un telone raffigurante la facciata pensata da Michelangelo”.

“La nostra idea di costruire una simulazione fotografica della facciata che potrebbe essere realizzata, potrebbe essere di stimolo al dibattito, rappresentando concretamente quello che potrebbe diventare l’aspetto futuro della Basilica”.
“Quel che è certo al di là del merito del progetto, ci sembra importante che a Firenze si ritrovi la voglia di tornare a parlare e confrontarsi su temi di grande spessore".


Comunque il concetto che condivido è che la città non è delle sopraintendenze ma dei cittadini. Che decidano loro se tenere la facciata cosi' come è adesso oppure approvare un progetto, magari con un concorso con piu' varianti.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda annalu il 31/10/2011, 11:40

lucameni ha scritto:Io non ho neanche fatto riferimento al fatto che Renzi possa essere un "destro" per idee e proposte e quindi criticabile per questo.

Nemmeno io ho parlato di "destri" per Renzi e coloro che lo apprezzano, ma ho parlato di berlusconiani, che penso ormai rappresentino una categoria a sé.
Io, a differenza di Luca, mi riconosco (più o meno) nella sinistra, ma a questo punto non mi importa molto che vinca la sinistra o la destra: apprezzerei una destra moderna e liberale, e sarei al limite disposta anche a votarla (più o meno come Luca vota a sinistra), se fosse in grado di portare una vera "novità" nel paese.

Concordo infatti anch'io con quello che dice Stefano:
Stefano'62 ha scritto:[Non mi interessa cosa può portare il PD alla vittoria.
Mi interessa tutto quello che va nella direzione di evitare ai cialtroni agli approfittatori ai corruttori e ai ladri di infilarsi dove non devono.
E' solo questo il nuovo che ci interessa,non ha età nè un colore politico predefinito.

Ma come può garantirmi di un cambiamento vero un "nuovo" (Renzi) che minimizza e glissa sulla nefandezza del "vecchio" (berlusconismo) che vogliamo abbattere ?
Mi sta benissimo che le canti in faccia ai dinosauri del PD,ma è tutto lì il suo essere "nuovo" ?


Infine, l'idea di rifare la facciata di una Chiesa cinquecentesca sulla base di un abbozzo di progetto michelangiolesco, mi sembra qualcosa di un kitsch estremo, un'idea che penso Berlusconi apprezzerebbe moltissimo, perfettamente in stile col personaggio.

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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 31/10/2011, 13:07

annalu ha scritto:Infine, l'idea di rifare la facciata di una Chiesa cinquecentesca sulla base di un abbozzo di progetto michelangiolesco, mi sembra qualcosa di un kitsch estremo, un'idea che penso Berlusconi apprezzerebbe moltissimo, perfettamente in stile col personaggio.

ammalu

Non si tratta di "rifare" ma di "fare". Ora la facciata non c'è.
Rifare significa che una facciata esiste, va demolita per metterne un'altra al suo posto.
Invece come si puo' vedere, la facciata non c'è.

Immagine
Immagine

Leggo su wikipedia che
La facciata della chiesa era rimasta incompiuta: papa Leone X, Medici, dopo un concorso a cui parteciparono grandissimi artisti come Raffaello e Giuliano da Sangallo, dette a Michelangelo il compito di progettarne una nel 1518. L'artista fece un modello ligneo di una facciata classica e proporzionata, ma l'opera non fu ugualmente portata a termine, per problemi tecnici e finanziari insorti già dall'approvvigionamento dei materiali


Qui si vede (rendering) come sarebbe una volta completato il progetto originale.

Immagine

PS: ho trovato anche un'animazione (funziona se uno ha quick-time)
http://www.studiodim.it/animazioniSL.htm
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda annalu il 31/10/2011, 14:05

franz ha scritto:Non si tratta di "rifare" ma di "fare". Ora la facciata non c'è.
Rifare significa che una facciata esiste, va demolita per metterne un'altra al suo posto.
Invece come si puo' vedere, la facciata non c'è.

Sì, avevo già visto, e confermo la mia opinione: sarebbe kitch, che non significa automaticamente brutto, ma è pur sempre un giudizio negativo. La facciata apparirebbe inesorabilmente "nuova", e cancellerebbe secoli di storia.
E poi, noi in Italia abbiamo delle tradizioni per quel che riguarda la conservazione ed il restauro dei monumenti. In alcuni paesi del mondo si tende a mantenere gli edifici "come nuovi", ritoccandoli continuamente, in Italia invece la tradizione è di conservare tutto come la storia ce lo ha lasciato, evitandone il degrado (detto ora, lo so, fa ridere) ma senza pretendere di riportarlo allo stato originario (o peggio, metterci mano per renderlo "come avrebbero voluto che fosse").
Ovviamente per Renzi (e forse anche per te) questo tipo di restauro solo "conservativo" può apparire antiquato, non abbastanza moderno ... qui siamo sulle opinioni, ed io mi tengo la mia.

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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 31/10/2011, 14:34

annalu ha scritto:Sì, avevo già visto, e confermo la mia opinione: sarebbe kitch, che non significa automaticamente brutto, ma è pur sempre un giudizio negativo. La facciata apparirebbe inesorabilmente "nuova", e cancellerebbe secoli di storia.

Su questo hai ragione, ma se pensi alle migliaia di chiese a cui la facciatata è stata rifatta nei secoli e che oggi noi consideriamo capolavori, il problema del giudizio dei contemporanei è un millesimo rispettto a quello dei posteri.
Apparirebbe inesorabilmente "nuova" solo oggi, non fra 50 anni o un secolo (che è il metro giusto per le opere d'arte.
Quanti artisti (e quante opere) sono stati disconosciuti in vita ed apprezzati nei secoli?
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