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I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda Iafran il 27/09/2010, 20:18

Una e-mail di Dario Franceschini appena letta e molto apprezzata:

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Nei giorni scorsi abbiamo vissuto avvenimenti che hanno prodotto in molti di noi delusione ed amarezza. Area democratica, lo strumento che ci siamo dati per tenere viva la straordinaria esperienza congressuale, si è divisa come conseguenza del documento dei 75.

Mi sono chiesto più volte, in questi giorni: c’era uno spartiacque così grande da giustificare una raccolta di firme, divisiva tra i parlamentari che hanno condiviso la battaglia delle primarie e questo anno di Area Democratica? Non certo il giudizio sullo stato del Pd, sulle sue difficoltà, sui ritardi che abbiamo accumulato e che rendono forte la distanza tra il partito che avremmo voluto e quello che c’è.

Ma il Pd, con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni, è il nostro partito. È l’approdo che abbiamo cercato per tanto tempo. Noi non abbiamo in tasca progetti di riserva, non riteniamo che compito della minoranza interna sia distinguersi, sempre e comunque, fino a fare l’opposizione interna.

Noi, al contrario, pensiamo che tanto più esistono difficoltà del partito, tanto più serve il contributo e il lavoro di tutti per porvi rimedio.

Non si tratta di rinunciare a nessuna delle nostre idee. Se avessimo vinto le primarie avremmo fatto molte cose in modo diverso ed è giusto continuare a dire che questo partito deve cambiare se vuole avere un futuro. Ma a cambiare dobbiamo essere anche e prima di tutto noi, abbandonando vecchi vizi e antiche abitudini.

Basta con i duelli personali o con i silenzi nelle stanze del partito e le parole polemiche sulle pagine dei giornali. Basta con la guerra di logoramento al segretario di turno.

Tra miei impegni assunti durante la campagna delle primarie c’era questo: lealtà e collaborazione con chiunque avesse vinto. Ora è il momento di mantenere quell’impegno, facendo un passo avanti verso una unità vera.

Pensiamo di avere molte ragioni, ma vogliamo mettere queste ragioni al servizio del partito, soprattutto in un momento di profonda crisi come è quella che stiamo vivendo.

Crisi politica e democratica, con il drammatico tramonto del berlusconismo. Crisi sociale, i cui effetti saranno ancora più drammatici nei prossimi mesi. Crisi morale e di legalità, in un crescere di commistioni inquietanti tra potere politico e malaffare.

La democrazia italiana vive sull’orlo di un abisso. A noi tocca preparare, presto e bene, l’alternativa, non regalando alla destra frantumata le nostre divisioni.

Perché non ci sarà alternativa possibile senza la forza di un Pd unito.

Per queste ragioni abbiamo scelto la strada della responsabilità e abbiamo accolto, senza ipocrisie e senza nasconderci dietro troppi sofismi, l’appello del segretario, votando la sua relazione all’ultima Direzione Nazionale. Non per passare in maggioranza, come qualcuno ha cercato di dire, trascinato da una polemica inutile tra noi, ma per lavorare per il bene del partito, con le nostre idee e la nostra identità,

È sulla base di queste convinzioni e in continuità con ciò che abbiamo detto e fatto nelle primarie e nei mesi successivi, che ora riprendiamo il cammino con Areadem.

Anche per questo ti chiedo di essere presente GIOVEDI 30 SETTEMBRE a ROMA ALLE ORE 15.30 PRESSO LA SALA DELLA CONFERENZE VIA DEL POZZETTO 158 per un incontro in cui raccogliere e scambiare riflessioni e proposte.

A presto,
Dario Franceschini
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