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Idoli, ideali, miti e valori

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Idoli, ideali, miti e valori

Messaggioda franz il 16/03/2009, 17:01

pinopic1 ha scritto:
franz ha scritto:Ma chi le emana queste idee? I leaders (con i loro ammessi limiti) la gente che vota (sui cui non entri nel merito perché non li conosci tutti) o cos'altro?

Franz


Per quanto mi riguarda: il prozio Peppino,il prozio Vito, lo zio Gaspare, mamma e papà, il nonno Fortunato, la nonna Anna, il signor Fiore che aveva dato lezioni di matematica e fisica a papà prima di andare al confino alle isole Tremiti e dopo aver scontato 6 anni per associazione sovversiva, i baraccati di Gazzi, la professoressa Itala, il maestro C., il prozio Peppino già minatore clandestino nelgi USA, i contadini e i pescatori di Falcone, le fabbriche di Torino anni 60 con operai e operaie, la scuola elementare con la refezione per i poveri, i miei compagni di scuola elementare poveri agli ultimi banchi, i transatlantici nel porto di Messina che imbarcavano emigranti siciliani e calabresi, e tante altere cose ancora....

Ottima risposta ma aggira la domanda principale.
Le idee, ovunque provengano, si discutono o si accettano "a prescidere"?
Lo chiedo perché stefano sembrava mettere in discussione (in via ipotetica) gli uonini che le portano avanti ufficialmente ma pareva accettare a-criticamente le idee di sinistra, in quanto tali e perché tali.
Come a dire che se qualcuno mi dice che una certa idea è di sinistra, oppure io la ritengo tale per i fatti miei, allora è indiscutibile e non posso rinunciare a questa idea in quanto di sinistra e/o parte di me.
Per me è ovvio che si discutano e che si modifichino discutendone. Con tutte le persone che hai elencato.
Non a caso essere di sinistra oggi è un bel po' diverso di 50 , 100, 150 anni fa.

Franz
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Re: Idoli, ideali, miti e valori

Messaggioda pinopic1 il 16/03/2009, 17:28

Di quelle persone, e di un'altra decina, che non ho elencato, almeno un paio erano chiaramente fascisti, uno solo comunista, anzi due, e uno socialista. Una era monarchica e di sinistra. La maggior parte votavano DC.
Quindi insegnamenti, informazioni, storie, esperienze personali, fatti di cui si è testimoni, vengono assimilati e rielaborati, non so, forse in base a dati caratteriali propri. Quanto alle ideologie, credo che abbiano importanza piena soltanto per i teorici e i dirigenti di partiti politici, già scema l'importanza quando si passa a semplici militanti e scema ulteriormente quando si passa agli elettori.
Comunisti, socialisti o altro, al di là delle utopie, delle ideologie e degli stessi programmi politici, sono stati protagonisti di lotte anche in ambito ristretto, ristrettissimo, per affermare la dignità e i diritti dei più deboli, per un senso di giustizia, per la ribellione a ciò che sentivano ingiusto; e qualche risultato direttamente o indirettamente hanno conseguito.

Se non credessimo che una forza politica o sindacale possa essere utile indipendentemente dalle teorizzazioni filosofico ideologiche alle quali si ispira non avremmo votato nella misura del 34% per un partito che si chiamava comunista. In quel 34% ci saranno stati pure dei comunisti critici e dei comunisti filosovietici, ma certamente c'erano tantissime persone che si aspettavano una politica migliore senza essere comunisti, anche senza essere socialisti, perfino senza essere di sinistra.
Le idee secondo me si confrontano con il proprio sentire e con la realtà sulla quale devono incidere. Ma i valori che stanno alla base delle idee e delle ideologie secondo me si accettano una volta per tutte, o almeno molto difficilmente si cambiano. Ma ciò che si accetta per sempre sono i valori, non i derivati (ti fregano sempre).
Valori che sono comuni, in varia misura, a più movimenti e forze politiche.
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