pinopic1 ha scritto:franz ha scritto:Ma chi le emana queste idee? I leaders (con i loro ammessi limiti) la gente che vota (sui cui non entri nel merito perché non li conosci tutti) o cos'altro?
Franz
Per quanto mi riguarda: il prozio Peppino,il prozio Vito, lo zio Gaspare, mamma e papà, il nonno Fortunato, la nonna Anna, il signor Fiore che aveva dato lezioni di matematica e fisica a papà prima di andare al confino alle isole Tremiti e dopo aver scontato 6 anni per associazione sovversiva, i baraccati di Gazzi, la professoressa Itala, il maestro C., il prozio Peppino già minatore clandestino nelgi USA, i contadini e i pescatori di Falcone, le fabbriche di Torino anni 60 con operai e operaie, la scuola elementare con la refezione per i poveri, i miei compagni di scuola elementare poveri agli ultimi banchi, i transatlantici nel porto di Messina che imbarcavano emigranti siciliani e calabresi, e tante altere cose ancora....
Ottima risposta ma aggira la domanda principale.
Le idee, ovunque provengano, si discutono o si accettano "a prescidere"?
Lo chiedo perché stefano sembrava mettere in discussione (in via ipotetica) gli uonini che le portano avanti ufficialmente ma pareva accettare a-criticamente le idee di sinistra, in quanto tali e perché tali.
Come a dire che se qualcuno mi dice che una certa idea è di sinistra, oppure io la ritengo tale per i fatti miei, allora è indiscutibile e non posso rinunciare a questa idea in quanto di sinistra e/o parte di me.
Per me è ovvio che si discutano e che si modifichino discutendone. Con tutte le persone che hai elencato.
Non a caso essere di sinistra oggi è un bel po' diverso di 50 , 100, 150 anni fa.
Franz