da pierodm il 11/12/2008, 13:58
Leggere libri e giornali è sempre un ottimo esercizio. Se poi uno lo fa tenendo l'interruttore del cervello su "on" ancora meglio.
Chiariamo bene se siamo daccordo su questo punto.
Quello che non hai capito, caro Vittorio, è che io attribuisco a questo grave deficit di consapevolezza, di cultura diffusa e d'informazione, non solo la preponderante presenza di una maggioranza di destra (questa destra, specialmente)in Italia, ma anche il fideismo e l'acquiescenza di una parte degli elettori di centro-sinistra verso certi personaggi, certi discorsi e certe "invenzioni" della ex-coalizione, oggi PD.
Teniamo sempre ben presente un'antica massima: è il buon cittadino che fa il buon governo.
Possiamo anche evitare un'interpretazione rigida, come un rapporto diretto causa-effetto, ma solo come compresenza tra cattivi cittadini e cattivi governi, che s'influenzano e si alimentano l'uno con l'altro.
Un fenomeno, questo, che potrebbe anche non valere sul breve periodo, ma vale certamente a lungo termine.
Personalmente, comunque, rimango fermo in una mia vecchia opinione, che riassumo in due punti.
- Se un riformismo nazionale dev'essere un riformismo forte, per il sud e i suoi problemi serve un riformismo fortissimo.
Con due palle così, tanto per usare un eufemismo.
- Il primo problema da affrontare e da risolvere nelle regioni del sud è la criminalità organizzata, che possiamo anche chiamare la "questione della legalità". Ma non con i lenzuoli, o con le conferenze ai bambinbi nelle scuole - o almeno, non soltanto.
Quello che serve è un'azione e una pressione spietata dello stato: repressione, indagini, processi, una guerra da affrontare manu militari. Senza violare i principi sostanziali del garantismo, ma senza farsi prendere per il culo.
Un'azione di vera intelligence, ma che dev'essere affiancata da tutti gli altri organi della P.A., per allontanare per via amministrativa tutto il personale che risulti poco affidabile, applicare una vigilanza rigorosa su appalti e lavori pubblici, secondo il principio di responsabilità oggettiva di chi li autorizza.
Una vera e propria bonifica, insomma. Chi mai la farà? Io non vedo all'orizzonte nemmeno la donna incinta che partorirà la persona che forse avrà l'intenzione o la capacità di cominciare a pensare di farla.
Dopo, solo dopo - se mai sarà - è possibile parlare di politiche, partiti, primarie, flussi elettorali, etc, in queste regioni.