pianogrande ha scritto:Flaviomob
Dove l'ho scritto?
"una minoranza ha impedito di discutere un provvedimento in aula"
Forse le virgolette ti sono scappate perché non me lo ricordo proprio.
Vero, non l'hai scritto esattamente in questi termini (quindi non andava virgolettato), ma è quello che si capisce dal tuo scritto di ieri alle 22:59:
pianogrande ha scritto:Si continua a fare una confusione allucinante tra il diritto di critica e quant'altro ed il fatto che la proposta deve arrivare in aula.
E' lì che ci si esprime e si dichiara e si vota (anche senza vincolo di mandato o disciplina di partito).
La minoranza non può pretendere, i nome della democrazia, di fermare l'iter di una riforma.
Quindi non continuerei a discutere sui puntini sulle i, ma tornerei alla sostanza, che è quella che tu stesso riferisci.
Tra l'altro i senatori sostituiti dai capigruppo sono stati due, prima di Mineo era stato sostituito Mauro dei Popolari per l'Italia, ed era praticamente inevitabile che a quella sostituzione seguisse quella di Mineo, dato che il problema era sempre lo stesso: assicurarsi che il dibattito sulla legge elettorale arrivasse a svolgersi in aula. Il metodo è stato senza dubbio poco elegante, ma ormai direi che il problema dell'"eleganza" il nostro parlamento l'ha superato da tempo.
E sempre a proposito di "eleganza", vorrei riferirmi ad una frase di Flavio, della cui gravità penso che lui stesso, che stimo, non si sia reso del tutto conto. Eccola:
flaviomob ha scritto:Aggiungo una considerazione: oggi, con lo sport del salto sul carro del vincitore particolarmente in voga e la crisi evidente delle opposizioni di Sel e M5s, non c'è alcun vantaggio personale a dire ciò che si pensa e a mantenere posizioni scomode ma di coscienza e di principio. Per cui se una persona dice quello che è sotto gli occhi di tutti, [...] questa persona gode di tutta la mia stima.
Considerare come eccezione degna di particolare stima che un politico dica quello che pensa in un momento in cui "non c'è alcun vantaggio personale a dire ciò che si pensa..." direi che è drammaticamente offensivo per le persone che cercano di fare attività politica con convinzione, come penso Mineo stesso e non solo lui, ma anche molti di coloro che a tuo dire "sono saltati sul carro del vincitore", semplicemente perché ora che Renzi ha vinto e si è avviato sulla strada delle riforme pensano che sia giusto aiutarlo appoggiandolo, cercando magari di migliorare alcune sue proposte senza però metterne a rischio il lavoro e la stabilità del suo governo.
Direi che a questo punto sta diventando davvero importante modificare in modo serio il nostro modo di vedere la politica: il "sono tutti uguali" nel senso di "tutti disonesti" (esclusi coloro che si schierano "contro", che sono puri) deve essere un concetto da superare e dimenticare anche se la disonestà e la corruzione sono ancora ampiamente presenti; i primi a dover evitare di usare questi concetti obsoleti dovremmo proprio essere noi, soprattutto qui, dover almeno sulla buona fede di ognuno di noi non dovrebbero esserci dubbi.
A questo proposito Flavio, avrai notato che quotandoti ho saltato una tua affermazione molto netta, che non può a mio parere essere buttatta lì in un inciso, quasi fosse verità certa:
flaviomob ha scritto:.Aggiungo una considerazione: [...[] Per cui se una persona dice quello che è sotto gli occhi di tutti, cioè che questa riforma del senato è una schifezza inguardabile indegna di un paese democratico, indegna della nostra storia stessa che ha visto la nascita di questa istituzione romana che è stata poi introdotta in tutte le grandi democrazie occidentali
Io verso le persone che sono così sicure di essere nel giusto provo sempre un senso di invidia mescolata a sconforto: in questo caso, su cosa basi le tue assolute certezze? Mi pare che la riforma elettorale sia ancora in discussione su moltissimi aspetti, ed essendo materia molto complessa richiede molti successivi piccoli aggiustamenti e mediazioni tra le varie forze in campo, che non sono solo le opinioni interne al Pd, ma riguardano tutti i partiti dell'arco costituzionale.
La discussione deve andare avanti in modo aperto e franco, i punti di disaccordo vanno precisati e chiariti con calma ed attenzione, senza ipotizzare che chiunque non la pensa come te sia in malafede ed abbia quindi torto apriori.
Preferirei quindi sentirmi dire con precisione quali punti della riforma (ammesso che tu li conosca esattamente) non condividi e perché, all'interno di una visione generale del cambiamento finale che si vuole raggiungere.
Tu dici:
flaviomob ha scritto:Chi ha votato PD nella circoscrizione in cui è stato eletto Mineo sapeva chi era capolista. Non sapeva affatto, invece, quale schifezza di riforma istituzionale il partito si apprestava a mettere in piedi
Questa mi sembra una sciocchezza. Io ho votato Pd in una circoscrizione dove Mineo non era candidato, ma pensi che avrei votato altro se mi fossi trovata Mineo capolista?
Non credi che la maggioranza degli elettori, al presente e con questa legge elettorale, scelga con maggiore o minore convinzione il partito che lo rappresenta meglio (o meno peggio), accettando più o meno di malavoglia i candidati che il partito stesso ha imposto?
Anch'io vorrei il ritorno alle preferenze, come del resto ho sempre detto e ripetuto, anche quando alcuni qui la pensavano diversamente.
Anch'io desidero che scompaia il voto segreto in parlamento, perché i parlamentari mi rappresentano quindi ho il diritto di sapere come la pensa e cosa fa chi ho votato (ma poi devo poter esprimere la mia preferenza, altrimenti è del tutto inutile sapere come si comporta ogni singolo eletto).
Ma per arrivare a questo ci vogliono riforme, e riforme importanti.
Doloroso che sia proprio questi parlamento di "nominati" a stabilire le nuove regole.
Difficile pensare che da questo parlamento possa uscire una riforma del tutto soddisfacente.
Ciò non toglie che spero e credo che in qualche modo da questo Pd, da questa maggioranza e con Renzi, possa uscire una riforma che renda possibile un miglioramento della situazione.
Un primo passo nella direzione giusta, dopo anni di passi indietro, è quello di cui il paese ha bisogno per ritrovare una possibilità di rinascita e di progresso, per tornare a testa alta nel novero dei paesi "civili" e realmente democratici.
Annalu