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Le primarie parlamentari

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda Iafran il 18/12/2012, 1:25

mauri ha scritto:Per la prima volta un partito fa scegliere ai suoi elettori i nomi dei candidati al Parlamento. Ma nella bozza spuntano dieci 'permessi' per chi ha alle spalle tre mandati e il listino bloccato del segretario

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... ti/448896/

A quanto si legge, ha chiesto la deroga l'On. Cesare Marini (4 mandati, oltre a quelli ricoperti alla Regione Calabria), non l'ha chiesta, invece Marco Follini. Poi, Matteo Renzi è stato "accolto con applausi al pari di Laura Puppato". << Per ‘tutelare’ la parità di genere, inoltre, è prevista la doppia preferenza uomo/donna con l’obbligo di garantire almeno il 33 per cento della presenza femminile nelle liste. Non potranno candidarsi, invece, salvo deroga concessa dal partito, gli europarlamentari, i sindaci di città superiori a 5mila abitanti, assessori e consiglieri regionali, i presidenti di Regioni e Province. Non potranno correre neppure i presidenti dei municipi.>>
. . . .

"Sarebbe un sacco bello" se i parlamentari del listino del segretario si dividessero in parti uguali lo stipendio ed gli emolumenti spettanti ad un solo eletto: dimostrerebbero che sostengono con vero disinteresse la politica del loro partito. ;) :lol:
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda flaviomob il 18/12/2012, 10:15

Giuseppe e Maria si recarono al seggio, dopo un lungo viaggio, ma furono respinti, perché non erano ancora stati censiti.

I tre Re Magi arrivarono con qualche giorno di ritardo, perché facevano parte del listino bloccato, in virtù della loro competenza, nota fino agli estremi lembi dell’orbe.

I pastori salutarono festanti i candidati giunti da ogni confine, assicurandosi che rappresentassero almeno il 5% dei membri della loro tribù.

Si voterà il 29 dicembre (o, in alcuni casi, il 30 dicembre), e non c’è stato verso di cambiare la data, sulla base della proposta di riduzione dei giorni per la presentazione delle liste (che potevano essere ridotti, esattamente come è stato ridotto il numero di firme da presentare, che se ci pensate è ben più significativa, come cosa).

Non si riaprirà l’albo degli elettori: alle richieste di chiarimenti, non è stato risposto. Il pensiero è che qualcuno lo possa inquinare, l’albo, e il risultato. Stesso discorso per il voto online: non è mai stato sperimentato, e in pochi giorni (vedi sopra) non c’è tempo di attrezzarsi. Così si dice.

La quota bloccata a disposizione del segretario e della direzione è di circa il 20% degli eletti, in caso di vittoria del Pd (in caso di sconfitta sarebbe ancora più significativa). E poteva essere di certo più contenuta.

Fin qui le brutte notizie.

Quelle buone ci dicono che le primarie per i parlamentari si fanno. E non era affatto scontato. Anzi, era scontato il contrario, fino a qualche giorno fa.

Che se prima il 100% della lista era bloccata, ora l’80% (circa) è a disposizione degli elettori.

Che la quota di riequilibrio di genere è stata elevata, dal 33% che era stato inizialmente previsto al 40% a cui si è giunti alla fine della discussione.

Che ci si potrà presentare con il 5% delle firme degli iscritti, ma le direzioni regionali potranno abbassare questa quota (si è parlato del 3%) e le direzioni provinciali – se sarà d’accordo una maggioranza significativa dei loro componenti – potranno anche candidare chi non ha modo di raccogliere firme tra gli iscritti, perché viene «da fuori».

Che l’albo sarà a disposizione di tutti, e che sarà assicurata la massima trasparenza e la maggiore visibilità possibile a chi si presenta alla selezione attraverso le primarie.

Che i derogati che erano una trentina all’inizio di questa discussione, si sono ridotti a dieci. E dovranno fare le primarie. E sarà interessante, seguire le campagne elettorali di chi ha chiesto la deroga per fare il quinto o sesto mandato. Molto.

Che il fatto che i parlamentari uscenti non debbano raccogliere le firme è un bene, perché se avessero dovuto raccoglierle, avrebbero prosciugato il bacino di potenziali firmatari per gli outsider.

Che la qualità delle figure indicate nella parte bloccata della lista dovrà essere notevole, perché l’attenzione sarà giustamente molto alta e ogni scelta molto impegnativa.

http://www.ciwati.it/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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i 120 «blindati» che creano imbarazzi nel partito

Messaggioda ranvit il 18/12/2012, 13:40

http://www.corriere.it/politica/12_dice ... ca9d.shtml


Voci su un sondaggio che attribuirebbe il 13% a liste del «rottamatore»

Da Epifani a Gotor, i 120 «blindati» che creano imbarazzi nel partito

Tra gli esclusi i renziani Ceccanti e Giachetti. Ma anche Paola Concia

ROMA - Ha preferito non fare il convitato di pietra e come un «bravo boy scout» si è presentato in Direzione, anche se nessuno - o quasi - se lo aspettava. Ha abbracciato Nico Stumpo, sorridendogli: «Sei un delinquente». Ha soffiato il posto in ultima fila a Beppe Fioroni e quando il capo degli ex ppi lo ha chiesto indietro gli ha risposto sornione: «Non ti ho potuto rottamare, almeno fatti prendere la sedia». Poi, a riunione ancora in corso, prima che dentro e fuori la sala si parlasse dell'unico argomento che stava a cuore a tutti (la quota dei «garantiti»), se n'è andato e così ha saputo solo più tardi delle dieci deroghe votate in Direzione: «L'avevo detto io che ci voleva la rottamazione», ha ironizzato.


Ieri Renzi ha voluto marcare la sua presenza-assenza. Il sindaco ha lasciato intendere che, pur stando a Firenze, è in campo e che al Pd non conviene «restringere il recinto», non accogliendo tutte le «energie nuove che si erano raccolte attorno al partito durante le primarie». Parlare non ha parlato, ma il significato della sua presenza era inequivocabile. Anche se il sindaco ha intenzione di dedicarsi solo a Firenze, un occhio a Roma lo butterà per forza. Non per trattare le candidature con Bersani (anzi Renzi tesse le lodi di Ichino che farà le primarie perché non vuole stare nella quota dei garantiti) ma per non «disperdere» tutto quello che si è mosso nella società attraverso i comitati a lui intitolati: «Non cedete al pessimismo: il futuro ci raggiungerà presto». Del resto, circola un sondaggio riservato che rivela un fatto sorprendente: se nascessero delle «liste Renzi» in appoggio a Bersani e al Pd otterrebbero il 13 per cento.


È un dato da cui è difficile prescindere, anche se l'aria che si respirava ieri a Largo del Nazareno non aveva il sapore del nuovo che avanza. E non solo perché Rosy Bindi, al contrario dell'amica Livia Turco che si ritira con stile e senza profferire verbo, ha chiesto la deroga (da lei a Marini, alla Finocchiaro a Fioroni: ecco la lista dei dieci veterani), passando sopra alle critiche e alle ironie e dando ragione alla profezia fatta qualche tempo fa da Veltroni: «Vedrete che un po' di parlamentari di lungo corso sfrutteranno il passo indietro mio e di Massimo per poi fare capolino e sollecitare la ricandidatura». Non è solo per questo che l'atmosfera in Direzione è pesante e i mal di pancia e le tensioni si moltiplicano. È il listino il vero pomo della discordia. O meglio la quota dei garantiti che finiranno nelle teste di lista, assicurandosi un posto in Parlamento.
I «nominati», tra protetti del segretario, esponenti della società civile e capilista, saranno centoventi circa. Un numero elevato se si pensa che Maurizio Migliavacca, all'inizio della riunione, ha spiegato: «In caso di vittoria avremo 400 parlamentari». Tra i fortunati ci saranno l'ex leader della Cgil Guglielmo Epifani, Miguel Gotor, il politologo Carlo Galli e tanti altri. C'è chi aspira, chi sgomita, e chi se ne va sbattendo la porta. Alcuni parlamentari di lungo corso verranno salvati e messi in quota, garantiti per le loro «competenze». Peccato che altri loro colleghi, con una sola legislatura alle spalle e molta più esperienza e preparazione saranno invece fatti fuori perché non hanno un padrino politico.


Un caso esemplare riguarda il senatore Roberto Della Seta. Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l'Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino. E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante. Esponenti del Pd che non sono radicati sul territorio, visto che rappresentano interessi diffusi, e quindi non hanno possibilità di passare alle primarie tramite i voti dell'apparato o dei signori delle tessere. Un caso analogo è quello di Stefano Ceccanti, costituzionalista, esperto di riforme elettorali. Fuori pure Roberto Giachetti, l'unico del gruppo del Pd di Montecitorio, che conosca i regolamenti della Camera e li sfrutti sempre a vantaggio del partito. Guarda caso si tratta di renziani.
Ma anche tra i bersaniani non ortodossi sono state fatte delle vittime: Bindi, contraria alle unioni civili di stile europeo, ha avuto la testa di Paola Concia, deputata gay, attivissima sul fronte dei diritti civili. Singolare per un partito il cui segretario ha annunciato che la proposta di legge sulla «partnership» sarà tra i primi atti del suo governo.



Maria Teresa Meli18 dicembre 2012 | 10:26
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda flaviomob il 18/12/2012, 14:46

Anche Bindi sarà sottoposta alle primarie, forse questo è sfuggito all'articolista...


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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda Manuela il 18/12/2012, 16:13

flaviomob ha scritto:Che ci si potrà presentare con il 5% delle firme degli iscritti, ma le direzioni regionali potranno abbassare questa quota (si è parlato del 3%) e le direzioni provinciali – se sarà d’accordo una maggioranza significativa dei loro componenti – potranno anche candidare chi non ha modo di raccogliere firme tra gli iscritti, perché viene «da fuori».
.....

E sarà interessante, seguire le campagne elettorali di chi ha chiesto la deroga per fare il quinto o sesto mandato. Molto.




Ho una domanda, puramente accademica, dato che non voterò a queste primarie.
Da oggi al 29 ci sono 10 giorni, di cui 3 festivi (e non è la festa del patrono, è Natale, con tutto quello che ne consegue...). Almeno un giorno per stampare le liste ci vorrà: le firme dovranno ben essere presentate alle direzioni provinciali in tempo utile. Su un bacino di 10.000 iscritti, il 3% sono 300 (nell'ipotesi più favorevole): in 4 giorni utili non sono pochissime (sempre che non le si abbiano già nel cassetto).

Un'altra domanda accademica. Nella provincia di Ravenna sono stati eletti 3 parlamentari, tutti maschi. Poniamo che tutti si ripresentino: nelle liste sarà obbligatorio che ci siano anche 3 femmine, le quali dovranno raccogliere le firme, sempre in quei 4 giorni. E se non ce la fanno, o nessuna donna si presenta, che si fa? Si rientra nell'ipotesi: "... le direzioni provinciali – se sarà d’accordo una maggioranza significativa dei loro componenti – potranno anche candidare chi non ha modo di raccogliere firme tra gli iscritti, perché viene «da fuori»."?
Non so perché, ma qualcosa mi dice che un bel po' di candidati (graditi all'apparato) rientreranno sotto questa fattispecie.

In questa situazione parlare di "campagna elettorale" come fa il candido Civati, mi sembra un po' stucchevole. Sarà comunque interessante vedere chi sarà scelto dagli iscritti al PD.
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda flaviomob il 18/12/2012, 22:34

Civati infatti aveva proposto di posticipare tutto a metà gennaio, ma non è stato ascoltato... Del resto lo scioglimento anticipato delle camere non lo ha deciso il PD (che comunque poteva organizzare un accorpamento con le primarie nazionali, già che c'eravamo, prevedendo le cose con lungimiranza)


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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda Giorgio Graffieti il 26/12/2012, 12:18

Manuela ha scritto:
flaviomob ha scritto:...In questa situazione parlare di "campagna elettorale" come fa il candido Civati, mi sembra un po' stucchevole. Sarà comunque interessante vedere chi sarà scelto dagli iscritti al PD.


è indubbiamente più "candido" Ichino che, per non sbagliare, si propone a capolista di un'eventuale Lista Monti... hai visto mai che il secondo non venga eletto... (tralasciando che tre giorni prima diceva che non avrebbe accettato di entrare in Parlamento nuovamente nominato e si sarebbe cercato i voti per farlo)
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda ranvit il 26/12/2012, 12:24

Stucchevole questa critica ad Ichino....comunque c'è un 3d apposito.
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda Giorgio Graffieti il 26/12/2012, 17:09

"stucchevole" e "agenda" sono due termini che vanno alla grande ultimamente... e forse fra un po' capiremo anche che diavolo vorranno dire.
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda ranvit il 26/12/2012, 17:10

eppure il concetto è abbastanza semplice :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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