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Caso Englaro

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Caso Englaro. Leggete questo

Messaggioda annalu il 16/12/2008, 19:43

Atto di indirizzo del dicastero del Welfare che rende illegale per le strutture del SSN
staccare il sondino che idrata e alimenta la donna, in stato vegetativo da 16 anni
Eluana, interviene il ministero
"Vietato interrompere la nutrizione"

Legale della famiglia Englaro: "Atto non vale niente". Il neurologo Delfanti: "Esterrefatto"

ROMA - Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. A stabilirlo è un atto di indirizzo che il ministero del Welfare ha inviato a tutte le Regioni. E il suo effetto immediato vuole essere un blocco delle procedure che, dopo anni di battaglie legali, hanno portato la famiglia di Eluana Englaro ad ottenere lo stop dell'alimentazione e dell'idratazione che tengono la donna in stato vegetativo da 16 anni.

Immediata arriva la risposta del legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, secondo cui l'atto del ministero "non vale niente, perché la legge non la fa Sacconi'". "Mi lascia letteralmente esterrefatto": sono invece le prime parole di Carlo Alberto Defanti, il neurologo ed ex-primario del Niguarda di Milano che dal 1995 ha in cura Eluana. Defanti osserva che, in base a questo atto, "non si fa quel che bisognerebbe fare: applicare una sentenza del tribunale della Repubblica Italiana".

"Ho firmato questo atto - ha spiegato il ministro Sacconi, illustrando il provvedimento insieme ai sottosegretari Martini e Roccella - perché lo ritengo doveroso, affinché tutto il servizio sanitario nazionale, si uniformi al dovere di garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e all'idratazione".

Nel concreto questo significa che, se una struttura del Ssn eseguisse la sentenza della Cassazione che autorizza il distacco del sondino per Eluana, "questa struttura opererebbe contro la legge".

Il documento riporta il parere del 30 settembre 2005 del Comitato nazionale per la bioetica, secondo cui la sospensione della nutrizione "va valutata come una forma particolarmente crudele di abbandono del malato". L'atto rinvia anche alla Convenzione sui diritti delle persone disabili approvata dall'Onu il 13 dicembre 2008, che impone agli stati di "prevenire il rifiuto discriminatorio di assistenza medica o di prestazione di cure e servizi sanitari o di cibo e liquidi in ragione della disabilità".

Il legale degli Englaro però non la pensa nello stesso modo: "Mi sembra una cosa abnorme - ha detto Angiolini - il parere del Comitato nazionale di bioetica e la convenzione dell'Onu sui diritti dei disabili non c'entrano assolutamente niente con la nostra normativa".
Repubblica.it, 16 dicembre 2008
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Re: Caso Englaro

Messaggioda annalu il 16/12/2008, 20:06

Non so se questo lancio di agenzia segua o preceda l'articolo precedente.
Penso che segua, data l'ora indicata.
La situazione sta diventando sempre più paradossale, per non dire altro.

Da ANSA.it (2008-12-16 18:13):
ELUANA: ACCORDO LEGALE SU SENTENZA
Stabilisce modalita' per esecuzione decisione Cassazione

(ANSA) - TRIESTE, 16 DIC - C'e' un protocollo legale che stabilisce le modalita' per l'esecuzione a Udine della sentenza della Cassazione su Eluana. E' stato predisposto dai legali che seguono la famiglia Englaro. Il documento legale - anticipato dal Messaggero Veneto e del quale si e' avuta conferma in serata a Udine - e' stato concordato dopo una serie di incontri a Milano e Udine. Eluana, di origine friulana, che da 17 vive in stato vegetativo, potrebbe cosi' essere trasportata da Lecco a Udine.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Manuela il 17/12/2008, 9:19

La situazione, secondo me è indice della barbarie giuridica che sta avanzando a grandi passi.
Dal giornale radio, stamattina, apprendo che tutto è di nuovo sospeso, per valutare a fondo l'impatto della direttiva del Ministero del welfare.
Io non so molto di giurisprudenza, ma ricordo che esisteva una gerarchia delle fonti. Possibile che una direttiva ministeriale possa "rendere illegale" alcunché, e sia prevalente rispetto ad una sentenza della Corte di Cassazione?
Sempre più questo paese sta tornando al Papa re.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda franz il 17/12/2008, 9:26

Manuela ha scritto:La situazione, secondo me è indice della barbarie giuridica che sta avanzando a grandi passi.
Dal giornale radio, stamattina, apprendo che tutto è di nuovo sospeso, per valutare a fondo l'impatto della direttiva del Ministero del welfare.
Io non so molto di giurisprudenza, ma ricordo che esisteva una gerarchia delle fonti. Possibile che una direttiva ministeriale possa "rendere illegale" alcunché, e sia prevalente rispetto ad una sentenza della Corte di Cassazione?
Sempre più questo paese sta tornando al Papa re.

Possibile, si'. Per come me l'hanno spiegata anni fa, la gerarchia delle fonti è in realtà divisa in due.
Quella per noi cittadini e quella per la pubblica amministrazione.
Noi cittadini siamo soggetti solo alle leggi ed ai regolamenti (pubblicati sulla Gazzetta Ufficliale). E già non è poco, perché come sai sono tantissime.
La P.A. invece è soggetta anche agli atti di indirizzo. Ad esempio una circolare ministeriale.
Il funzionario è tenuto a conoscerla e rispettarla, ad eseguirla (atto di indirizzo). Noi no.
La sanità pubblica quindi deve ottemperare ad un atto di indirizzo del ministero, perché ha forza di legge.
Da quanto capisco quindi per ora il caso Englaro è risolvibile solo all'estero o nella sanità privata non convenzionata.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 17/12/2008, 11:05

Sacconi aggiunge sulla vicenda altra indecenza,sul piano etico e di diritto.

Mi soffermo solo sul secondo perchè il primo è strettamente soggettivo.

Di fronte alla sentenza della Cassazione, Sacconi da giudizi di merito affermando che è illegale di fatto dare seguito alla sentenza di uno degli organi supremi di giustizia.

Un minimo di decenza consiglierebbe le dimissioni di Sacconi,perchè quanto da lui affermato è eversivo in uno stato di diritto.

Ma siccome l'Italia non lo è, va bene così(si fa per dire).

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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 17/12/2008, 18:50

DAL CORRIERE:
MILANO - «Il decreto non ha bisogno di alcuna ulteriore certificazione di esecutività perchè la legge dice che tutte le volte che un provvedimento giudiziario non è più soggetto a impugnazione diventa definitivamente esecutivo». Lo ha detto il giudice della prima sezione civile della corte d'appello di Milano, Filippo Lamanna, estensore del decreto con cui, lo scorso luglio, Beppino Englaro era stato autorizzato a interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali che da quasi 17 anni tengono in vita la figlia Eluana, in stato vegetativo permanente.
IMPUGNAZIONE IMPOSSIBILE - Il giudice ha spiegato che, nel caso specifico, il decreto del 9 luglio era già esecutivo e che, dopo il provvedimento dello scorso 11 novembre della Cassazione, che ha dichiarato inammissibile l'impugnazione della Procura Generale, è diventato definitivamente esecutivo. Comunque i legali di Englaro, ha precisato il magistrato, eventualmente possono chiedere alla cancelleria della Corte d'appello una attestazione che il provvedimento non è più soggetto a impugnazione e, di conseguenza, è esecutivo.
COMMENTO:
Non serviva l'intervento del magistrato per definire l'intervento di Sacconi da emerito ignorante in materia di giurisprudenza. Dal punto di vista politico invece il suo stop resta un intervento eversivo e per questo motivo dovrebbe dare le dimissioni.
Dovrebbero chiederglielo quelli del PD,ma sappiamo che sui temi etici come su tanti altri temi, non c'è una linea coerente.....sul piano della legalità poi, sta in pozzo nero.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda franz il 17/12/2008, 19:56

Paolo65 ha scritto:COMMENTO:
Non serviva l'intervento del magistrato per definire l'intervento di Sacconi da emerito ignorante in materia di giurisprudenza. Dal punto di vista politico invece il suo stop resta un intervento eversivo e per questo motivo dovrebbe dare le dimissioni.
Dovrebbero chiederglielo quelli del PD,ma sappiamo che sui temi etici come su tanti altri temi, non c'è una linea coerente.....sul piano della legalità poi, sta in pozzo nero.

Paolo, hai credo toccato punto dolente giusto. Parliamoci chiaramente.
Se alla sanità ci fosse stata ... non dico la Binetti, ma la Bindi, cosa avrebbe decretato?
Francamente non lo so, sono 50-50 ma un dubbio che avrebbe fatto qualche cosa per impedire quello stop all'alimentazione forzata io ce l'ho. magari mi sbaglio. Sarebbe interessante chiedeglielo.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda annalu il 18/12/2008, 10:53

franz ha scritto:[...]
Se alla sanità ci fosse stata ... non dico la Binetti, ma la Bindi, cosa avrebbe decretato?
Francamente non lo so, sono 50-50 ma un dubbio che avrebbe fatto qualche cosa per impedire quello stop all'alimentazione forzata io ce l'ho. magari mi sbaglio. Sarebbe interessante chiedeglielo.

Ciao,
Franz


Sarebbe interessante. ma per quel poco che ho avuto modo di conoscere il modus operandi della Bindi quando era proprio Ministro della Sanità, direi che certo non avrebbe compiuto un atto del genere, fuori da ogni prassi ed ai limiti dell'eversione. Mi permetto di ipotizzare lo stesso per la Binetti, della quale non condivido le idee, ma che mi sembra una persona seria.
La Binetti certo si sarebbe schierata, a tutti i livelli istituzionali possibili, contro l'interruzione dell'alimentazione forzata, ma da qui a ipotizzare che avrebbe promulgato un decreto che, in stile simil mafioso, minaccia una struttura ospedaliera di perdita della convenzione col SSN se da seguito ad una sentenza passata in giudicato, direi che ce ne corre.

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Eluana, Sacconi indagato, denunciato per violenza privata

Messaggioda franz il 17/01/2009, 13:48

Eluana, Sacconi indagato
Denunciato per violenza privata

ROMA - La procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nell'ambito della vicenda di Eluana Englaro. L'iniziativa è un atto dovuto dopo la denuncia per violenza privata presentata dai Radicali e necessario per inviare gli atti al competente tribunale dei ministri.

La denuncia, nella quale si ipotizzava la violenza privata aggravata nei confronti dei sanitari della Casa di Cura Città di Udine, era finalizzata, dicono i Radicali, ad accertare in che termini quelle affermazioni avessero impedito di dar corso al decreto della corte d'appello di Milano. "Ricordiamo - avevano spiegato i Radicali - che nelle dichiarazioni sono minacciate 'conseguenze immaginabili' per la struttura sanitaria ove venga dato seguito all'intervento preventivato".

(17 gennaio 2009)
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Manuela il 17/01/2009, 14:34

Secondo me stiamo sottovalutando la gravità di questa vicenda. Non si tratta solo dell'ennesima negazione del diritto all'autodeterminazione; si stanno mettendo in discussione, a mio parere, le basi della democrazia. Abbiamo discusso 5 anni nella scorsa legislatura, se c'era o meno un regime: beh, adesso lo sappiamo. Adesso c'è. C'è laddove non si applicano le sentenze della magistratura (e anche laddove non si può dichiarare pubblicamente la propria opinione sull'inesistenza di dio).
Una sentenza definitiva non viene applicata perché un'altra autorità (il ministro) minaccia ritorsioni, con un atto che in sé non ha alcun valore giuridico e quindi non è nemmeno impugnabile. Questo significa che da ora in poi ciascuno che ritenga di averne l'autorità, può decidere a sua discrezione se una sentenza va applicata o meno. Le conseguenze sono inimmaginabili.
D'altro canto la clinica - così come tutte le cliniche d'Italia - non ha giustificazioni né giuridiche né morali per il rifiuto. Erano in pochi, ma qualcuno c'è pur stato che rifiutò obbedienza al regime fascista: possibile che nessuna clinica in Italia abbia il coraggio di opporsi al diktat di un ministro di uno Stato che pretende ancora di definirsi democratico?


P.S. Francesco, un atto di indirizzo è, per la pubblica amministrazione, un atto interno che indica come attuare regolamenti, circolari, ecc. (spesso è necessario perché regolamenti e circolari sono redatti in modo incomprensible!); in nessun modo può superare un sentenza passata in giudicato, che deve essere applicata. Tutt'al più l'atto di indirizzo potrebbe trattare le modalità di applicazione, non certo minacciare ritorsioni verso chi l'applica. Infatti, come sostiene un'avvocato degli Englaro (che credo di queste cose si intenda a fondo), l'atto di indirizzo - al contrario degli atti che hanno valore giuridico - non è impugnabile.
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