Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

[pianogrande]

Intendiamoci Ranvit.
Niente (o poco) contro Monti che considero persona validissima.
Quello che non mi va è un governo Monti come (definitiva?) resa della politica (e della democrazia?).
Un governo Monti come sostituto di una classe politica che non ce la fa a governare.
La certificazione dell'aula sorda e grigia.
Un governo Monti come effetto della inesistenza della politica al dilà delle ruberie e dei privilegi di casta.
Insomma.
Un ottimo viatico per una prossima dittatura.

Preferisco puntare su un politico che ha l'aria di volerci provare.
Questo politico lo vedo in Bersani.
Rischiare per rischiare, preferisco morire combattendo.

[ranvit]

Intendiamoci pianogrande....anche io preferirei un Governo politico! Ma i politici italiani, al momento, sono di una mediocrità ed incapacità. Per non parlare di lassismo e succubi della corruzione, evasione e facili entusiasmi... che è meglio non rischiare! E, il rischio, con Bersani/Vendola è certo! Con Monti no!
(Di solito Polito non mi piace ma qui ritengo che l'abbia azzeccata anche se comunque ottimista)

http://www.corriere.it/editoriali/12_di ... 9044.shtml


LE ILLUSIONI DA SFATARE DIETRO IL SUCCESSO DI BERSANI

Le Favole da rottamare

«Dobbiamo vincere ma senza raccontare favole, perché poi non si governa». Questa frase, pronunciata da Pier Luigi Bersani subito dopo la vittoria, è forse il risultato più importante delle primarie del centrosinistra. Se il candidato premier ha sentito il bisogno di dirlo nel momento del successo, vuol dire che è consapevole che di favole ne sono state raccontate in questi mesi, e che è giunta l'ora di smetterla.

Nella favola più in voga si narra che l'arrivo della sinistra al governo libererà ingenti somme di denaro pubblico da investire in grandi opere (le «migliaia di cantieri» di cui parla Vendola), o in ritorni alle pensioni di anzianità (il progetto Damiano, poi bloccato dalla Ragioneria dello Stato perché costava 17 miliardi), o in «stimoli alla crescita» e «politiche industriali» (il keynesismo alla Fassina).

Questa favola si basa su due illusioni. La prima è che una sinistra vincente in Italia possa, in alleanza con i socialisti francesi e i socialdemocratici tedeschi, ribaltare il tavolo europeo e mettere fine al rigore. Ma pure in Francia la sinistra vinse promettendo di riscrivere il Trattato europeo che impone la disciplina di bilancio, e una volta al governo si è precipitata a votarlo così com'era. E in Germania i socialdemocratici hanno approvato il Fiscal Compact, e non sembrano disposti a suicidarsi alle elezioni proponendo di spennare i tacchini tedeschi per i debiti dei passerotti italiani.

La seconda illusione è che Mr. Spread non sia più con noi. È vero, ieri è finalmente tornato, anche se per poco, sotto quota 300, la casa dei conti pubblici non brucia più, e questo si deve proprio a quelle politiche di rigore che nelle favole si sogna di rottamare. Però non è immaginabile alcuna crescita se le banche italiane continueranno a pagare interessi doppi di quelle tedesche e a farli pagare tripli alle imprese e alle famiglie. Lo spread ce lo abbiamo ancora sotto la pelle. E non si può nemmeno escludere che, se facciamo le mosse sbagliate, si debba ricorrere all'ombrello della Bce prima o dopo le elezioni.

Di favole ne sentiremo anche altre in campagna elettorale. Tipo quella che dice che possiamo risolvere i nostri problemi uscendo dall'euro (Grillo), o che potremmo risolverli tornando all'autorevolezza e alla credibilità di quando c'era lui (Berlusconi). Il Bersani che ha vinto le primarie ha dunque ora il dovere, oltre che il diritto datogli dal voto popolare, di agire da premier in pectore. Il suo Pd assomiglia oggi di più a un grande partito europeo, sia per le dimensioni elettorali fotografate dai sondaggi, sia per il pluralismo culturale che vi ha portato la sfida delle primarie. Il successo delle idee liberal, eretiche fino all'altro ieri e ora approvate da quattro elettori su dieci, può allargare il campo della sinistra. A patto che non si creda all'ultima favola che si racconta nel Pd: e cioè che le primarie le ha vinte il «profumo di sinistra» di Vendola, che ha preso quasi il 16%, e le ha perse il «profumo di destra» di Renzi, che ha preso il 40%.


Antonio Polito4 dicembre 2012 | 7:44

[pianogrande]

Mi sembra che Polito si arrampichi un po' sui muri.
Vorrebbe far intendere che Bersani non ce la può fare ma non lo dice.
Un articolo piuttosto annacquato.
In fondo, dice che il PD si sta evolvendo.
Grazie anche a Renzi e sono d'accordo, anche se ad un certo punto mi stava proprio indisponendo (e non solo me).
Se il PD saprà capitalizzare questa energia invece di combatterla, ecco una bella svolta.

Bisogna continuare a provarci.

E' fermarsi che è un po' morire.

[Iafran]

2) Tutto questo entusiasmo delle truppe bersaniane sono il primo atto dello psicodramma tipico della sinistra italiana.
Ma come si fa a tenere insieme Gentiloni e Fioroni con Vendola? E D'Alema che ha litigato a morte nel recente passato con Vendola? E la Bindi sempre con Vendola? Per non parlare dell'eventualità di Casini

Mamma mia! Questa inconciliabilità di tutti con "la sinistra" è l'unico, vero problema degli italiani!
Si concilia con tutto, con la disonestà, con la corruzione, con la delinquenza, con la mafia, ma con la sinistra (ed il popolo che rappresenta, non scordiamocelo) non è proprio possibile andarci d'accordo!

A me sembra che questa presunta "inconciliabilità" sia NIENTE in confronto al cattivo uso che "quelli che la politica è la loro fonte di arricchimenti illeciti" fanno della fiducia che ricevono dagli elettori.
Se si riflettesse meglio, questo particolare "uso" non lo si riterrebbe una caratteristica genetica della sinistra ... quanto imputabile alle tendenze personali di UOMINI che si "vestono" di qualsiasi bandiera politica (di centro, Cdx, destra, cs e sinistra) per arraffare il più possibile ... accusando, poi, la Magistratura di perseguitarli ...

(Comunque ... chi vuol continuare ... ad avercela con la "sinistra" ... continui pure ... e ... non smuova gli occhi!)

[ranvit]

(Comunque ... chi vuol continuare ... ad avercela con la "sinistra" ... continui pure ... e ... non smuova gli occhi!)


Io non ce l'ho con la sinistra....ma con "questa" sinistra

[flaviomob]

Credo che sulla questione campana ci siano buone ragioni per criticare la sinistra (il centrosinistra) che ha governato ed indebitato la regione. Su questo ci sono dei numeri definitivi? Perché sarebbe giusto chiederne conto al Pd e ai suoi alleati. Ciò detto, Bersani è una persona molto seria e sulle proposte di governo che farà, anche in tema di liberalizzazioni vere e di rigore accompagnato da coesione sociale, io credo che lo giudicheremo positivamente e così farà anche l'Europa, anche se non è "famoso" come Mario Monti...

[franz]

Io non ce l'ho con la sinistra....ma con "questa" sinistra

Esatto. magari potremmo non "avercela" con quella di Renzi, solo che "questa" sinistra non definirebbe Renzi come un nuovo tipo di sinistra ma semplicemente come destra.

[ranvit]

I numeri definitivi del deficit campano? Sono quelli che ho già riportato l'altra volta (letti su Il Mattino).

Il Pd sapeva e sa ma tacque e tace a difesa della casta campana ma soprattutto perchè è parte integrante di questo modo di fare politica (da parte di tutti).

Per Napoli una boccata d'ossigeno:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... header_new

fiducia a palazzo madama, ora si passa alla camera

«Salva comuni», sì del Senato
Aiuti a Napoli, municipio in dissesto
È aumentato il contributo pro capite fino a 300 euro, così come è stato consentito il ripiano del deficit in 10 anni

NAPOLI - Con 194 voti a favore, 54 contrari e 4 astenuti l'assemblea del Senato ha approvato la fiducia e il ddl sugli enti territoriali che comprende norme sui costi della politica, per dare soldi ai Comuni in crisi e anche (seppur in misura molto più ridotta) alle Regioni. Il provvedimento ora torna all'esame della Camera.

300 MILIONI - Approvate le misure che aiutano i Comuni in gravi difficoltà finanziarie, come quello di Napoli (avrà 300 milioni) , concedendo la possibilità di accedere alle anticipazioni di un fondo di rotazione ad hoc.

CARLONI - «Mai il nome di un provvedimento fu più esatto. Con il voto di fiducia , il Senato ha infatti licenziato il "cosiddetto salva comuni", che effettivamente salva il comune di Napoli dal dissesto e consente ai comuni in gravi situazioni finanziarie di accedere alle anticipazioni di uno speciale fondo di rotazione, senza incrementare gli oneri per lo Stato», dichiara la senatrice del Pd Annamaria Carloni. «Grazie agli emendamenti che abbiamo presentato e che sono stati poi approvati - spiega Carloni - è aumentato per i comuni il contributo pro capite fino a 300 euro, così come è stato consentito il ripiano del deficit in 10 anni. Ora il consiglio comunale di Napoli potrà attuare un piano di risanamento tale da garantire servizi e bisogni essenziali dei cittadini che diversamente sarebbero stati pesantemente mortificati»

REGIONI - «Infine- conclude Carloni - deve continuare l'impegno perché il governo convenga sulla necessità di dotare anche le regioni di un giusto fondo di rotazione per sostenere piani di risanamento finanziario secondo principi e di equità e sana gestione«.

[Iafran]

«Infine- conclude Carloni - deve continuare l'impegno perché il governo convenga sulla necessità di dotare anche le regioni di un giusto fondo di rotazione per sostenere piani di risanamento finanziario secondo principi e di equità e sana gestione«.

Lo Stato, le Regioni, le Province, le Comunità Montane, i Consorzi di Bonifica, la Protezione Civile, i Comuni, le Circoscrizioni, gli Ospedali (cattolici), le Scuole (private) ... i notai, i farmacisti, i tassisti ... le pompe funebri ... per uno spudorato scaricabarile ("ognuna di loro mette proprie tasse", giustificate da "sacrosante spese" ... inutili) stanno diventando veramente troppi per 50 milioni di cittadini che li sostengono e li tollerano!

[Robyn]

PD al 37%
we ragassi ma cosa stiam facendo stiam litigando?
we ragassi mo sù dai w la romannia che in cuor non
si bannia,non roviniam la festa