http://www.democrazialegalita.it/redazi ... no2009.htm
Poi anche Castagnetti (2009) e Parisi (2010) si misero di traverso, non votando il bilancio.
http://www.reggionline.com/it/2012/02/0 ... ncio-10720
REGGIO EMILIA - Il deputato reggiano Pierluigi Castagnetti lanciò l'allarme nel giugno del 2010 per quel che riguardava i conti della Margherita. Durante l'assemblea federale del partito, riunita al Nazareno per l'approvazione del bilancio 2009, Castagnetti chiese conto al tesoriere Luigi Lusi, ora accusato Procura di Roma di essersi appropriato di circa 13 milioni di euro per scopi del tutto personali di fondi del partito, di dettagliare una spesa per la propaganda elettorale di circa 7 milioni di euro. Ha raccontato il deputato reggiano del Pd a Repubblica: "Saremmo stati non più di una ventina. Tanto che posi prima un problema di numero legale e quindi di sostanza. La voce di spesa per la propaganda ammontava a poco meno di 7 milioni di euro. Un'enormità per un partito che non c'era più. Chiesi a Lusi di dettagliare quella voce e lui si inalberò. Mi disse che era nell'impossibilità di fornire quei dati. Io risposi che la sua risposta era inconcepibile. Ed avemmo un alterco importante. Annunciai allora il mio voto contrario sul bilancio. Cosa che feci, anche se ricordo che Bianco provò insistentemente e fino all'ultimo a convincermi di non farlo".
Quello che racconta Castagnetti a Repubblica sembrerebbe dunque smentire quanto dichiarato in questi giorni da Francesco Rutelli che ha sempre detto che "non poteva sapere" cosa combinava il suo tesoriere con i bilanci della Margherita. Perché lui "non è un ragioniere" e quell'uomo, Luigi Lusi, "godeva di una stima generale e incondizionata" e "mai erano emersi anche solo indizi di una qualche irregolarità". A quanto racconta Castagnetti, invece, sarebbe bastato partecipare a un'assemblea di bilancio della Margherita per rendersi conto che qualcosa in qui conti non andava e che Lusi non la raccontava giusta.
L'anno seguente, durante l'approvazione del bilancio 2010, sarebbe toccata ad Arturo Parisi la stessa sorte di Castagnetti. Parisi ha detto ai pm: "Durante l'assemblea federale del 20 giugno 2011 al Nazareno per l'approvazione del bilancio di esercizio 2010, chiesi conto al tesoriere di come giustificava i 3 milioni e 800 mila euro di spese per propaganda politica, visto che il partito aveva cessato di esistere tre anni prima. Lusi mi rispose che con quei soldi era stata finanziata la campagna per le primarie nel Pd di Franceschini, candidato che proveniva dalla Margherita. Ioobiettai che il tetto di spesa fissato dallo statuto era di 250 mila euro e chiesi ulteriori spiegazioni, che non ricevetti. Tanto che decisi di allontanarmi dall'assemblea e non partecipai al voto". Ma c'è di più: "Venni poi a sapere da Franceschini che quella spiegazione fornita da Lusi era un falso. Che lui, quei soldi, non li aveva ricevuti".
Eppure nel triennio 2008-2010 quattro significative voci di spesa del partito che non c'è più sono apparentemente ingiustificabili. Il costo del "sito internet" che passa dagli 86 mila euro del 2009, ai 533 mila del 2010. Quello che spende la dissolta Margherita in consulenze: 1 milione e 600 mila euro. Duecentomila euro in più di quanto spende, in quello stesso anno il Pd, come risulta dal suo rendiconto finanziario ufficiale.