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I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Letta: "Walter torni indietro"

Messaggioda franz il 19/09/2010, 10:45

Letta: "Walter torni indietro
i nostri mai così disorientati"

Il vicesegretario del Pd: "Dividersi in questo momento è una follia. Scontriamoci pure ma non su questioni di nomenklatura, e basta con il tiro a bersaglio sul segretario" di UMBERTO ROSSO

ROMA - "L'ultima chance per ridurre il danno, per fermare questo incredibile regalo a Berlusconi e Di Pietro che Veltroni, Fioroni e i 75 parlamentari stanno oggettivamente consegnando, è giovedì prossimo. In quella riunione di direzione del nostro partito dobbiamo bloccare, tutti insieme, il rischio gravissimo che il Pd sta correndo".

Teme un'implosione del partito, onorevole Enrico Letta?

"Non voglio essere così pessimista. Ma il pericolo vero oggi è lasciarsi sfuggire un'occasione direi storica che abbiamo finalmente a portata di mano: mandare a casa Berlusconi, cacciarlo da Palazzo Chigi. Invece di puntare con tutte le forze su questo obiettivo che è dietro l'angolo, l'iniziativa di Veltroni sta soltanto spaccando il partito, fa saltare l'unità, in uno scontro tutto e solo interno ai gruppi dirigenti. Vorrei perciò lanciargli un appello".

Quale?

"Chiedo ai 75 parlamentari, che rappresentano un quarto dei nostri gruppi, di compiere nella riunione di giovedì un passo indietro, e uno avanti. Rinunciate a questo scontro che è di nomenklatura, e che il nostro popolo non capisce. Noi della maggioranza siamo prontissimi alla discussione. Siamo i primi a sapere che non tutto è perfetto nel Pd. Dividiamoci anche, se è il caso, ma sulle riforme, sul fisco, sulla scuola. Su questioni concrete, come quelle che saranno al centro della nostra assemblea a Varese, l'8- 9 ottobre".

E il passo avanti?

"Chiedo loro di sostenere Bersani e di andare avanti insieme sulla linea del segretario".

Di deporre le armi, in pratica.

"In questo momento, con la crisi del berlusconismo ad un passo dal compimento, è una pazzia dividersi. Ripeto: temi concreti per il partito. Io, la settimana prossima, ad Eboli lancio il "Sudcamp", per parlare del Mezzogiorno".

Veltroni, ad Orvieto, replica però che discutere non vuol dire affatto spaccarsi.

"Spero che alle parole corrispondano ora atteggiamenti conseguenti. Vedremo, resto in stand-by. Però fin qui gli effetti sono stati devastanti. Sono di ritorno da assemblee del Pd, prima Padova e poi Palermo. Da un capo all'altro del paese, ma la reazione è la stessa: con le lacrime agli occhi ci implorano di non dividerci. Le nuove polemiche interne hanno innescato un parallelo sconfortante e traumatico: Bersani e Veltroni stanno litigando esattamente come Berlusconi e Fini, tra il Pd e il Pdl non c'è differenza. E' un effetto devastante".

Non certo voluto dai 75.

"Certo, ma l'interpretazione finisce per essere anche quella lì. Non a caso le reazioni più entusiaste al documento di Veltroni le vedo arrivare dallo schieramento berlusconiano, e dall'altra parte dall'ala dipietrista, che punta a lucrare sulle divisioni del Pd. Oggettivamente lo strappo ha innescato dinamiche così. Questo perciò chiedo, quando lancio il mio appello ai 75 al passo indietro: cercate ora di far calare il sipario sulle misere strumentalizzazioni che trascinano nella bufera il nostro partito".

Chiamparino, che pure non ha firmato il documento, chiede di congelare nello statuto l'automatismo che fa del segretario del partito il candidato premier.

"Stimo Chiamparino e condivido molte delle cose che ha scritto nel suo libro ma anche qui invece di andare avanti contro il governo mi pare un tiro al bersaglio contro Bersani. Il Pd si propone di guidare la coalizione di centrosinistra, attraverso il proprio leader che è stato scelto dalle primarie del partito con quattro milioni di voti. La sostanza è questa, non ne farei una questione di cavilli e formalismi".

Parisi chiede a Bersani una mozione di sfiducia contro il governo, appoggiato da Veltroni.

"Penso piuttosto, e lavoriamo per presentarla la prossima settimana, che la strada migliore, che non finisca per ricompattare la maggioranza, sia quella di una mozione di sfiducia individuale contro Berlusconi ministro ad interim dello Sviluppo economico. Da 138 giorni manca il titolare di un settore strategico. Come ci ricordano i lavoratori che incontriamo nel paese, alle prese con problemi drammatici, e come ha richiamato più volte il presidente Napolitano".

(19 settembre 2010)
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Demenziale?!?!

Messaggioda franz il 19/09/2010, 16:06

CENTROSINISTRA
Pd, è polemica su Veltroni
No da Casini e da Di Pietro

Alleati e interlocutori contrari alle recenti iniziative dell'ex segretario. Il leader Udc: "La mozione di sfiducia è una proposta demenziale". Vendola: "Tra i democratici preoccupante disputa personale". Rosy Bindi: "Il litigio finirà presto, Walter ha capito l'errore"

ROMA - Non sembrano raccogliere consensi nel campo del centrosinistra le ultime iniziative di Walter Veltroni. Se all'interno del Partito Democratico c'è malumore per il documento firmato da 75 deputati 1 che critica la linea di Bersani, anche gli alleati e i possibili interlocutori esterni si smarcano dall'ex segretario.

Casini: "Sfiducia? Proposta demenziale". Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, si dice "assolutamente contrario" alla mozione di sfiducia 2 al presidente del Consiglio proposta dall'ex sindaco di Roma con Arturo Parisi. "Se vogliono che l'Udc la voti", premette Casini a SkyTg24, "minimo ne devono parlare prima". Ciò detto l'ex presidente della Camera parla di operazione "demenziale" visto che "il 28 settembre Berlusconi verrà in Parlamento e probabilmente verrà messa la fiducia". Dunque, si chiede Casini, questa operazione "è propaganda o politica?".

Di Pietro: "La leadership spetta a Bersani". Uno stop indiretto a Veltroni sembra venire anche dal leader Idv, Antonio Di Pietro. Concludendo la festa del suo partito, a Vasto, Di Pietro ha detto di riconoscere "al Pd il diritto-dovere di farsi carico di promuovere l'alleanza e al suo segretario di essere il leader di quel partito. Bersani è il segretario del Pd", ha detto l'ex magistrato, "quindi, spetta a lui esserne leader". Di Pietro non ha mancato di ironizzare sul dibattito interno ai democratici: "In questi giorni accade che non sappiamo a chi rivolgerci", ha osservato. Per poi avvertire che, in caso di primarie, se il programma sarà "condiviso da tutte le forze" del centrosinistra l'Idv appoggerà qualunque nome, da Vendola a Bersani, da Chiamparino a Di Pietro. Ma è chiaro che", ha puntualizzato, "se sul programma non c'è accordo complessivo non avremo nessun problema a proporre un nostro candidato per le primarie".

Alla festa dell'Idv è intervenuta anche la presidente delll'assemblea del Pd, Rosy Bindi, secondo la quale "Veltroni ha capito che il suo è un atto di divisione che nel partito non vuole nessuno". La Bindi scommette che "il litigio" all'interno dei democratici "finirà presto", perché "chi ha iniziato, ha capito di aver sbagliato".

Vendola: "Nel Pd disputa preoccupante".
Sul dibattito interno al Pd è intervenuto anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola, indicato come favorito in un eventuale scontro per la leadership del centrosinistra: "E' preoccupante la disputa tra le persone quando si fa fatica a intendere la natura politica della contesa", ha detto commentando il documento dei veltroniani. "Penso che il centrosinistra debba concentrarsi sul Paese: dobbiamo essere la coalizione che è capace di portare a sepoltura il berlusconismo, a condizione che sia in grado di parlare della scuola, dei beni comuni, del lavoro con il linguaggio dell'alternativa". Secondo il leader di Sinistra e Libertà, "aprire una discussione pubblica su idee forti, sui programmi dell'alternativa e quindi calendarizzare le primarie è un modo per restituire utilità e forza al centrosinistra".

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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda matthelm il 20/09/2010, 15:34

Comunque lo squassone di Veltroni era necessario ed urgente!!!

Oppure è troppo tardi per ritornare al progetto originale del PD?
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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda ranvit il 20/09/2010, 15:42

Come dice Scalfari nell'altro 3d da me aperto è l'unico tentativo possibile....ma non sarà facile.
Io credo che la partita è solo nell'ambito del Cd : speriamo vinca il migliore...e cioè un Cd europeo.

Per la sinistra se ne parla quando anche l'ultimo degli attuali dirigenti sarà sparito!
Troppo coglioni e mediocri la gran parte, velleitari e sognatori gli altri!

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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda franz il 20/09/2010, 16:50

matthelm ha scritto:Comunque lo squassone di Veltroni era necessario ed urgente!!!

Oppure è troppo tardi per ritornare al progetto originale del PD?

Francamente mi sono perso.
Dopo aver letto tutto ed il contrario di tutto.
Quale progetto orginario?
Qualcuno puo' riassumerlo?

Franz
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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda franz il 20/09/2010, 17:06

ranvit ha scritto:Come dice Scalfari nell'altro 3d da me aperto è l'unico tentativo possibile....ma non sarà facile.
Io credo che la partita è solo nell'ambito del Cd : speriamo vinca il migliore...e cioè un Cd europeo.

Per la sinistra se ne parla quando anche l'ultimo degli attuali dirigenti sarà sparito!
Troppo coglioni e mediocri la gran parte, velleitari e sognatori gli altri!

Vittorio

Forse anche troppi galli nel pollaio. Come dice Camilleri.
E cosa possono fare troppi galli nel pollaio?
viewtopic.php?p=27625#p27625

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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda matthelm il 20/09/2010, 18:14

Il progetto originario era di costruire un partito democratico di centrosinistra. Quindi non di sinistra, come quello che sta facendo Bersani.
Un pd che avesse come punto di riferimento il Partito democratico americano, ed altri, ma non sicuramente il PSE. Che non fosse a rimorchio di un sindacato (CGIL) ma si confrontasse con tutti. Adesso non è così.
L'identità nuova doveva essere quella non la, forse inevitabile, egemonia del socio di maggioranza: i DS.
Io non mi sono meravigliato dei 75 parlamentari che hanno firmato il sostegno a Veltroni. Questo partito si sta sfaldando perché è sempre più recepito come di sinistra e basta.
Sarà solo uno dei tanti esempi di unificazione fallita... e Bersani, con tutto il rispetto, non ha una visione futura rapportabile al partito "nuovo" che Veltroni aveva progettato. Bersani vuol fare altro.
Per me è una cosa evidentissima e mi dispiace moltissimo constatarlo. L'amalgama sta esplodendo.

Forse ci vuole proprio un "papa straniero" perché il miracolo avvenga.


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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda pierodm il 20/09/2010, 18:28

Il progetto originario era di costruire un partito democratico di centrosinistra. Quindi non di sinistra, come quello che sta facendo Bersani.
Un pd che avesse come punto di riferimento il Partito democratico americano, ed altri, ma non sicuramente il PSE.
...Per me è una cosa evidentissima e mi dispiace moltissimo constatarlo. L'amalgama sta esplodendo.


Il progetto originario era fasullo e improbabile: era evidentissimo capirolo anche senza aspetatre le controprove - che per altro c'erano già state, anche se non esisteva esattamente un esperimento chiamato "PD".

La ragione per cui in Italia non debab esistere, o meglio sia da rifuggire, un PSE rimane misteriosa.
Come misteriosa è la ragione per cui in Italia debba esistere un partito ispirato ai democratici americani, e misteriosa è la ragione per cui qualcuno possa pensare che ciò sia possibile in assenza della società, delle istituzioni, della storia americane.

D'altra paret chi ha la insopprimibile vocazione centrista , in Italia, non ha che da scegliere: non vedo perché debba farsi venire i calli sulle mani per costruire un soggetto artificiosamente centrista a sinistra, per poi lamentarsi che "sta troppo a sinistra".
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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda ranvit il 20/09/2010, 19:14

Il Cs italiano non puo' che fare riferimento al Pse....siamo in Europa, non in America!

Ma il Pse è ben altra cosa che la sinistra comunisteggiante delle varie riserve indiane esistenti nella sinistra radicale italiana e anche in alcuni nostalgici sognatori di quello che fu il Pci.

Ma non è un problema caro matthelm, al momento non esiste in concreto nè un Pd all'americana nè un Pd alla Pse.

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Re: I tormenti dei veltroniani scuotono il Pd

Messaggioda matthelm il 20/09/2010, 20:17

Naturalmente si pensava ad un partito democratico americano nel senso di partito riformista, progressista non socialista ed alternativo alla destra.
Il PSE, a mio parere,è tutto fuorché riformista ed oltretutto è rimasto il conservatore di "vecchi" e nostalgici simboli senza senso oggi. Perché mai non aiutarlo a rinnovarsi?
Certamente io scrivevo per chi voleva vincere questa scommessa innovativa e che avrebbe potuto significare una svolta per questa disperata politica italiana.
Peccato, se così non sarà continueremo lo scontro tra una sinistra conservatrice, ideologica, parolaia ed "idealista" a parole e una destra che comunque (anche se il suo leader ha utilizzato le più becere e nefande argomentazioni per fini personali) ha prospettato uno sbocco più moderno della vicenda italiana. E per questo l'hanno votato nonostante il personaggio.

Caro Ranvit avremmo potuto essere da traino anche per il PSE aiutandolo ad uscire da vecchi e desueti schemi ottocenteschi. Ne ha estremo bisogno e per una volta saremmo stati punto di riferimento mondiale sgombrando definitivamente anche il ciarpame comunisteggiante italiano che pure qualcuno vuole ancora incredibilmente utilizzare in un secondo "cerchio"!!

Questo avrebbe potuto essere il PD. Dobbiamo proprio rinunciarci?
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