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Pd, quattro modelli per un segretario

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda lucameni il 21/02/2009, 14:58

qualcuno ricorda l'Unione per caso?
Appunto.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda Loredana Poncini il 21/02/2009, 15:28

Forse ho finalmente capito: laDemocrazia, in Italia, resta un'utopia ! Povero re Artù, senza tavola rotonda, né quadra, né quadratura del cerchio ....Non PD, ma Pd, al massimol, vero ?
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda lucameni il 21/02/2009, 16:06

Non so che idea abbia lei di democrazia.
Ma la democrazia è dissenso, anche rispetto i suoi idoli.
Ho opinioni divergenti dalle sue.
Un problema per la democrazia?
mah.
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda Stefano'62 il 21/02/2009, 17:53

matthelm ha scritto:Stefano, onesti e preparati (condizioni preliminare per un politico) possono essere i direttori di un‘azienda, di un circolo ecc. ma in politica oltre a sapersi presentare in tv, perché no?, anche avere i piedi per terra e non di vivere solo di utopie irrealizzabili che possono essere un miraggio e un punto di arrivo ma non fanno i conti con la dura realtà. E si prendono batoste.

Ti ricordi …candidi come colombe, astuti come serpenti…

Parisi con tutto il rispetto potrebbe fare solo il segretario del partito sardo d'azione.
Ma forse per lui anche quello è troppo grande...con tutto il rispetto, passami la battuta.

Ah ok;
io davo per scontato che essere realisti e non farsi abbagliare da utopie fosse compreso nell'essere preparati e competenti.
Su Parisi non mi pronuncio:non lo conosco un granchè.
Ciao,

Stefano
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda Loredana Poncini il 21/02/2009, 18:08

<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<torna ad Ulivo e Pd, tra radici e futuro, recita il titolo di questa sezione, quindi Arturo Parisi, QUI, c'entra, o no ?
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda lucameni il 21/02/2009, 19:46

Certo se questi saranno i candidati siamo messi davvero male.
Franceschini rappresenta una continuità che difficilmente sarà apprezzata dagli elettori.
Bersani che - pare - voler dare una scossa verso sinistra, parimenti rischia di scontentare gli elettori più centristi.
Letta che flirta con l'UDC e ci dice che Di Pietro è uguale a Berlusconi (come se chi denuncia - male - il letamaio e il responsabile del letamaio fossero parificabili), a parte il film già visto in previsione di inciuci prossimi venturi, rischia di scontentare gli elettori di sinistra e - senza chiarezza - coloro che vogliono una posizione ferma in merito alla legalità e ad alleanze politiche con personaggi con fedina penale quanto meno dubbia.
Parisi, gran teorico della vecchia alleanza di Cs e a questo bipolarismo, sicuramente persona onesta, ma anche legato alla politica dell'Unione, nelle vesti di "teorico e stratega" si è distinto negli anni per una intransigenza "unionista" autolesionista che non è un bel viatico per il futuro. E poi non è persona di primo pelo.
Insomma per quello che mi riguarda un macello.
A questo punto - e lo dico da fiorentino, che sa come si è mossa la persona - ben venga un Renzi.
Ma da subito.
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda pierodm il 22/02/2009, 12:40

Luca mi fa sentire meno solo - e meno afono.

Intanto rispondo a Loredana.
Istintivamente, rispoderei: ma insomma, basta guardarlo e ascoltarlo cinque minuti - troppi?, facciamo due.
Poi, più politicamente corretto, cerco di "radunar le fronde sparse", ossia di mettere insieme un discorso: difficile dimostrare un'evidenza, laddove infatti anche nelle scienze esatte esistono i postulati.
Di tutto ciò che in questi anni è fallito, o di ciò che si è dimostrato insufficiente, Parisi è stato uno dei tessitori, sostenitori e ideologi, non essendo stato in grado di esserene però un interprete di primo piano - non avendo cioè nemmeno le scarse qualità per emergere come leader tra concorrenti mediocri quali quelli del centro-sinistra.
E' sufficiente per un "dioceneguardi"?
Purtroppo lo stesso appellativo andrebbe rivolto anche a candidati e personaggi che su Parisi avrebbero il solo vantaggio di un look più accattivante - non per me, che non amo i bambolotti, ma per il gusto medio televisivo della ggente: vedi Rutelli, tanto per dirne uno non a caso.

Però, questo insistere di Loredana e di altri su Prodi e su personaggi come Parisi, ha un significato non trascurabile e non disprezzabile.
Gli eroi prescelti - Prodi e Parisi - sono sbagliati, ma l'esigenza che spinge Loredana e gli altri sarebbe giusta: una politica ragionata, che si vuole presentare ed essere "di sostanza" e non d'apparenza, la sopravvivenza insomma di un lato positivo della "vecchia politica" per cui si possa discutere sulle idee e non sulle qualità da imbonitori e sulla capacità di raccontare barzellette.
Ho detto "sarebbe" giusta. Il fatto è che in questo sistema che è stato ostinatamente voluto, leaderistico, personalistico, bipolare, etc, le capacità dell'imbonitore e del "venditore" prevalgono facilmente su tutte le altre, alla faccia dell'ottimismo di chi ha immaginato e continua ad immaginare che anche in un sistema come questo possa esistere un leaderismo e un personalismo "buono", denso di significati e di possibilità di trattare programmi.
Una possibilità che forse non è nemmeno solo "teorica", dato che appunto in teoria - cioè ancora prima che il sistema fosse operativo - molti ne avevano annunciato per filo e per segno i connotati.

Passando però al tema che a me da sempre sembra più importante, mi chiedo che cosa significhino in sostanza - cioè politicamente e intellettualmente - le diverse formule verbali che accompagnano le discussioni genetiche del PD, che a me appaiono come le eredi della obsoleta "ricchezza delle diversità" ulivista: uno per tutti, il concetto che riprendo dal post di Franz circa "l'amalgama delle varie ispirazioni".
In politichese la frase ha un senso, cioè può significare qualunque cosa. Quello che mi sfugge è cosa significhi in linguaggio umano: in che cosa si dovrebbero amalgamare, e chi si dovrebbe amalgamare, per dare vita a quale sintesi? In che modo, attraverso quale processo, secondo quale parametro, in vista di quale tipo di sistema, di quale politica, di quale società, di quali rapporti tra quali soggetti?
Da quindici anni cerco di capire, e da quindici anni continuo ad aspettare una risposta, e da quindici anni ciò che penso al riguardo è in collisione con ciò che dicono gl'ideologi di questa strategia politica, e da quindici anni si avverano puntualmente le mie peggiori previsioni. Però potrebbe darsi che quindici anni fa io sia diventato improvvisamente matto, e da allora vivo in uno stato di offuscamento oculare e mentale - e, come tutti i matti, sono convintissimo di essere sano.
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Amalgama

Messaggioda franz il 22/02/2009, 13:00

pierodm ha scritto:Passando però al tema che a me da sempre sembra più importante, mi chiedo che cosa significhino in sostanza - cioè politicamente e intellettualmente - le diverse formule verbali che accompagnano le discussioni genetiche del PD, che a me appaiono come le eredi della obsoleta "ricchezza delle diversità" ulivista: uno per tutti, il concetto che riprendo dal post di Franz circa "l'amalgama delle varie ispirazioni".
In politichese la frase ha un senso, cioè può significare qualunque cosa. Quello che mi sfugge è cosa significhi in linguaggio umano: in che cosa si dovrebbero amalgamare, e chi si dovrebbe amalgamare, per dare vita a quale sintesi? In che modo, attraverso quale processo, secondo quale parametro, in vista di quale tipo di sistema, di quale politica, di quale società, di quali rapporti tra quali soggetti?

Amalgamare significa unire cose diverse per dar vita a qualcosa di nuovo.
Il fatto in se' si rende necessario perché vecchi partiti (le sigle, intendo) sono ormai defunti, frutto com'erano di una esperienza passata, finita, che aveva senso allora (non lo nego) ma non ha piu' senso oggi. Magari è questo che da 15 anni alcuni non capiscono ma è normale che qualcuno lo abbia inteso 15 anni fa, alcuni 10, alcuni 2 ed altri forse non lo intenderanno mai. Non è certo questo il problema. L'esperianza Ulivo e poi del PD nasce perché sempre piu' persone si rendono conto che oggi si deve trascendere alla esperienza dei passati partiti (intendo le vecchie sigle) ed andare oltre, con nuove agglomerazioni e nuove esperienze. Che poi non tutte le ciambelle riescano con buco è cosa nota. Si impara anche a fare le ciambelle.

C'è una forte difficoltà ad unire. Non è facile. Le esperienza passate piu' frequenti sono quelle delle divisioni, delle lacerazioni, soprattutto a sinistra. Unire ed amalgamare sono cose difficili perché c'è poca esperienza di cose simili e riuscite.
Con l'Ulivo prima e con il PD ora (vedrempo poi se ci saranno ulteriori esperimenti con altri nomi) si cerca di unire realtà diverse del centro sinistra che prima erano aggregate in vecchi partiti storici secondo la vecchia suddivisione in cattolici, socialdemocratici socialisti, comunisti, ... che oggi, diciamolo forte e chiaro, non ha più senso.
Ovvio che chi invece un senso ce lo vede ancora, non sarà d'accordo.
Ma chi è d'accordo crede che le aspirazioni e gli ideali comuni che stavano alla base di tutti quei partiti (delle loro basi elettorali, intendo, non dei banditi che a volte sono stati alla loro guida di qualcuno di essi) possano convivere oggi in un unico grande partito.

Ciao,
Franz
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda pierodm il 22/02/2009, 18:59

Io ho cercato di essere gentile - data la gravità della situazione - e di porre la domanda in modo aperto.
In sostanza la risposta di Franz non fa altro che ripetere con molte più parole lo stesso concetto: amalgamare significa agglomerare, impastare insieme non si sa bene che cosa per dare luogo non si sa bene a che cosa.
Bel giorno sarà, quando in forum come questo o in occasioni simili, si smetterà di fare i maestri di scuola, spiegando le parole con le definizioni del vocabolario e si smetterà di dare in forma sguincia del cretino all'interlocutore - non per fare un favore all'interlocutore ma per il bene della discussione.
E poi, di fronte a questo sfacelo, tirare fuori le ciambelle con i buchi mi sembra davvero una roba da avanspettacolo.
E che cazzo!

E poi: quando non c'è niente da capire, è preoccupante che qualcuno "capisca", e capisca tanto rapidamente.
E infatti si vedono i risultati di tanto fulminea comprensione.
La collezione di tranvate e di brutte figure, di posizioni sistematicamente sostenute con aria furbetta e poi lasciate cadere zitti zitti, questa collezione ha riempito ormai tutti gli scaffaletti disponibili. Eppure ancora si continua con l'aria furbetta e a dare del cretino agli altri. E poi stiamo qui a chiederci "cosa è andato storto", o magari "dove è andato a finire il buco della ciambella".

Infine, per la cronaca e se proprio vogliamo fare gli antipatici: amalgamare significa "mescolare" fino ad ottenere un composto omogeneo, e basta - non "mescolare per ottenere qualcosa di nuovo", l'aggiunta è arbitraria, sebbene molto carismatica e suggestiva.
In quindici anni si è capito solo come imbrogliare le carte con i giochi di parole?
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Re: Pd, quattro modelli per un segretario

Messaggioda franz il 22/02/2009, 19:15

pierodm ha scritto:Io ho cercato di essere gentile - data la gravità della situazione - e di porre la domanda in modo aperto.
In sostanza la risposta di Franz non fa altro che ripetere con molte più parole lo stesso concetto: amalgamare significa agglomerare, impastare insieme non si sa bene che cosa per dare luogo non si sa bene a che cosa.
Bel giorno sarà, quando in forum come questo o in occasioni simili, si smetterà di fare i maestri di scuola, spiegando le parole con le definizioni del vocabolario e si smetterà di dare in forma sguincia del cretino all'interlocutore - non per fare un favore all'interlocutore ma per il bene della discussione.
E poi, di fronte a questo sfacelo, tirare fuori le ciambelle con i buchi mi sembra davvero una roba da avanspettacolo.
E che cazzo!

E poi: quando non c'è niente da capire, è preoccupante che qualcuno "capisca", e capisca tanto rapidamente.
E infatti si vedono i risultati di tanto fulminea comprensione.

Questo post mi pare altamente offensivo.
Non nei miei confronti, che in far di maestro avrei dato di sguincio del cretino a pierodm, ma nei confronti di milioni di persone che credono nel progetto dell'Ulivo prima e del PD ora e che vengono passati quelli si' per cretini visto che avrebbero rapidamente capito quello che Piero legittimamente non vuole ancora capire.
Ho spiegato cosa per me si andava ad unire e per quali motivi.
Siamo su opinioni legittimamente diverse ma non è il caso di offendere. Non me, ripeto.
Se Piero si è sentito offeso (da cosa non si sa', dato che lui dice di non capire da 15 anni ed io l'ho solo confermato) mi scuso ma francamente non mi interessa discutere su questi toni e ci tenevo a dirlo.

Grazie,
Franz
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