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Bersani, Franceschini o Marino?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Chi preferite, oggi, tra i candidati del PD?

Sondaggio concluso il 26/06/2009, 17:30

Bersani
2
9%
Franceschini
4
18%
Marino
11
50%
Chi vorrei non è in questa lista
5
23%
 
Voti totali : 22

Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda incrociatore il 13/07/2009, 14:54

pierodm ha scritto:Caro Incrociatore, non volevo farne un casus belli, ma vedo che continui a considerare la questione dal lato sbagliato

mi sento autorizzato a fare la stessa considerazione... non credi?

Che si cerchi di attribuire "l'enorme questione morale" al fatto di un malato di mente che altrettanti sprovveduti hanno messo a coordinare un Circolo lo state affermando con insistenza fin anche noiosa tu ed altri. Non io e nemmeno Marino fanno discendere la questione morale nel PD a quel fatto. Io ed altri stiamo dicendo che quel fatto è la dimostrazione che la valutazione dei trascorsi di ciascuno per l'assegnazione di cariche politiche a qualsiasi livello è praticamente inesistente... da li il problema "enorme" della questione morale...

E adesso questo concetto non lo ripeto più... perché non c'è nulla da capire e spiegare... è tutto di una semplicità disarmante. Solo la volontà di non voler affrontare il problema posto può spingere a forzare interpretazioni diverse e di comodo.

pierodm ha scritto:Per quello che riguarda la mia personale esperienza, per esempio, i trascorsi familiari, sessuali, comportamentali della gente che frequentavo nelle sezioni di partito sono sempre state assolutamente lontane dal mio interesse, nel senso che non me ne interessavo proprio, non mi facevo nemmeno domande "interiori" a riguardo: tutt'al più quegli aspetti confluivano - se confluivano - a trasmettere sensazioni di antipatia o simpatia, torbidezza o limpidezza di comportamento, e basta - ma per me non è poco come strumento di "indagine" d'insieme.

Mi spiace, Piero, ma qui c'entrano un tubo le tendenze sessuali di un coordinatore... qui si parla di reati. Abbiamo appurato che al tipo piacciono le donne e non i trans... non me ne frega un fico secco, potrebbe andare con chiunque... potrebbe pure sollazzarsi con le capre come Ötzi, il pastore sul ghiacciaio del Similaun di 5000 anni fa, e potrebbe fare il coordinatore di un Circolo... ma qui si parla di rispetto per le donne, di violenza su persone... cosa c'entrano le attidudini sessuali?

Io non voglio un coordinatore del PD che esprime quei disvalori. E si ha pure il coraggio di dire che chi non ha rispetto per le donne e le vittime delle violenze è chi pretende questo?
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda pagheca il 13/07/2009, 15:13

ieri ho posto una domanda ma forse era poco chiara visto che nessuno ha commentato:

pagheca ha scritto:L'articolo 12 del Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale (http://www.partitodemocratico.it/dettag ... _nazionale) recita:

3. Il Presidente dell’Assemblea Nazionale proclama eletto alla carica di Segretario il candidato che, sulla base delle comunicazioni della Commissione nazionale, abbia riportato la maggioranza assoluta dei membri dell’Assemblea Nazionale eletti nelle liste a lui collegate.

4. Qualora nessun candidato abbia riportato tale maggioranza assoluta, il Presidente dell’Assemblea nazionale indice, in quella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti l’Assemblea e proclama eletto Segretario il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi.



Scusate, non sono molto forte in queste cose, ma il voto segreto di chi? Dell'Assemblea nazionale o dei votanti registrati per il primo turno? Visto che e' altamente improbabile che un candidato raggiunga il 50% + 1 voto (vista anche la proliferazione di candidati) e' chiaro che sara' questa l'elezione che decidera' il segretario.

pagheca


Questo significa che la vera elezione del segretario, fra Franceschini e Martino per esempio, non saranno gli elettori a decidere?

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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda franz il 13/07/2009, 16:40

pagheca ha scritto:Questo significa che la vera elezione del segretario, fra Franceschini e Martino per esempio, non saranno gli elettori a decidere?

Non sono un grande esperto di quel meccanismo ma mi pare di aver capito che se esiste una maggioranza assoluta (come fu con Veltroni) sono le primarie a designare il segretario se invece c'è solo una maggioranza relativa allora è l'Assemblea a scegliere (a scrutinio segreto) tra i due che hanno preso piu' voti. In entrambi i casi comunque è l'assemblea che ratifica.
In pratica è un sistema a due turni ma per il secondo non si riconvocano i cittadini (che hanno già indicato i primi due al primo turno) ma l'assemblea, che è pur sempre l'organo piu' vasto del partito, a decidere.
Anche il Presidente degli USA è eletto da una assemblea (i grandi elettori) ed in caso di quasi parità non è detto che i delegati scelgano per forza chi ha preso un solo voto in piu' alle primarie.
Franz
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda pagheca il 13/07/2009, 16:47

grazie, Franz.

Ma questo pone sia la candidatura di Marino che quella di Beppe Grillo sotto tutt'altra luce, perche' piu' candidati ci sono meno sono le probabilita' di arrivare a una vittoria al primo turno.

Tramite un voto "di protesta" o l'iscrizione fittizia di gente che vuole pilotare l'elezione di un Grillo (persona che dice delle banalita' condivisibili condite da una marea di fesserie e di populismo), si puo' arrivare a un secondo turno non necessariamente in linea con le volonta' della base, nel quale vince proprio il candidato di apparato.

Immaginate una situazione Marino 45% vs. Franceschini 10% al primo turno: secondo voi chi vincerebbe al secondo turno?

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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda franz il 13/07/2009, 17:45

Caro Pagheca,
alle scorse primarie (2007) c'erano 5 candidati e Veltroni prese 2.694.721 voti (il 75.82%) e 2322 delegati.

Ecco le regole (da Repubblica):
Le regole per candidarsi alle primarie:
ci vuole la tessera, poi le firme


PER potersi candidare alla primarie del partito democratico è necessario innanzitutto essere iscritti al partito. Quindi sono i dirigenti del Pd che devono accettare la richiesta di Beppe Grillo.

Ma non solo. Servono anche un minimo di 1.500 e un massimo di 2.000 firme raccolte tra gli iscritti. Le firme devono essere distribuite in cinque regioni diverse di tre circoscrizioni elettorali (sul modello delle Europee: Centro, Sud, isole..).

Il passaggio successivo è raccogliere nelle assemblee dei circoli del Pd il sostegno degli iscritti. Alla fine ad essere ammessi sono i primi tre che superano almeno il 5% su base nazionale e comunque tutti quei cadidati (fino a un massimo di sei) che superano comunque il 15%.

Per votare alle consultazioni primarie invece non c'è bisogno di avere la tessera del partito.

Il comunicato del Pd. "L'area organizzazione del Pd precisa che per candidarsi a segretario nazionale del Partito Democratico, in base allo Statuto, occorre essere iscritti ed essere in regola con i requisiti d'iscrizione: riconoscersi nel Manifesto dei valori, nel Codice etico e nello Statuto del Pd".
"Potranno invece votare il 25 ottobre tutti i cittadini che si dichiarino elettori del Pd, riconoscendosi nella sua proposta politica e sostenendolo alle elezioni"

(12 luglio 2009)
www.repubblica.it


Nella tua ipotesi (Marino 45% vs. Franceschini 10% al primo turno) va considerato che se il meccanismo è quello della passata tornata di primarie, Marini avrebbe piu' del 45% dei delegati dell'Assemblea.
Veltroni per esempio con il 75.82% dei voti ebbe l' 81.35% dei delegati.

Ciao,
Franz
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda ranvit il 13/07/2009, 18:04

Dopo la nuova dichiarazione-cazzata di Marino.....gli ho tolto il mio voto!
(molto bene invece la Bonino....peccato che non è nel Pd!)

Dal corriere.it :

ma per Marino invece il comico genovese può gareggiare nelle primarie
Il Pd «fa muro» contro Grillo
La Melandri: «Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo»

MILANO - Il Pd si schiera contro «l'invasore». Ai big del Partito democratico, con l'eccezione di Ignazio Marino, non piace l'autocandidatura del comico Beppe Grillo a partecipante alla corsa per futuro leader del partito. Una candidatura che potrebbe non concretizzarsi mai visto che per statuto Grillo dovrebbe ottenere prima la tessera del partito, cosa che sembrava difficile da ottenere dopo gli attacchi sui media di questi ultimi mesi alla formazione guidata da Franceschini. Tuttavia il comico è deciso a portare avanti la sua candidatura e ai microfoni di Sky ha dichiarato: «Oggi mi sono iscritto al Pd». A smorzare la sicurezza di Grillo ci pensava però poco dopo Maurizio Migliavacca, responsabile dell'organizzazione del Partito democratico: «Le regole per iscriversi al Pd sono chiare e precise. Mi sembra molto difficile che la richiesta di iscrizione al partito di Beppe Grillo contenga i presupposti e abbia i requisiti necessari per il rilascio della tessera del Pd».

MELANDRI E VIOLANTE - Del resto alle dure dichiarazioni dell'ex segretario dei Ds Piero Fassino di domenica contro la candidatura di Grillo, si erano aggiunte oggi le critiche di altri autorevoli esponenti del partito. «A Grillo vorrei dire che il Pd non è un tram su cui si può salire all'occorrenza» dichiarava Giovanna Melandri, dirigente del Pd. «Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo - sottolineava la Melandri- inoltre credo che prima dei colpi di scena, chi sceglie di impegnarsi in politica debba avere rispetto per migliaia di cittadini che, a diverso titolo, si sono impegnati per costruire il Pd e che, rispettandolo, ci credono veramente».
Più interlocutorio l'intervento di Luciano Violante per il quale Grillo «Non è solo un comico, interpreta uno stato d’animo. La sua candidatura è il frutto della crisi del sistema politico».
E lo stesso Fassino tornava oggi a parlare della vicenda Grillo in un videoforum su Repubblica tv: «Non c'è alcuna ragione per pensare che Grillo possa essere candidato alla segreteria del Pd». Secondo Fassino, quella del comico genovese «è una boutade», «una delle tante provocazioni di un uomo di spettacolo». Fassino spiegava che «il partito non è un taxi, dove si si paga la corsa e si scende, ma è una cosa seria». E le regole che scandiscono la dinamica congressuale «sono cose serie, non meritano di essere irrise».

MARINO E BONINO - Il senatore Ignazio Marino, anche lui candidato alla segreteria del Pd, ribadiva invece di non avere pregiudizi nei confronti della eventuale candidatura di Grillo alle primarie. Intervistato da Radio 24, spiegava: «Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perchè debba essere escluso».
Una tesi quella di Marino che riaccendeva la polemica rinfocolata dalla radicale Emma Bonino sulle regole per la candidatura contenute nello statuto del Pd: «Io ancora non ho capito bene - dichiarava la Bonino - se le regole di questo Statuto del Pd, che ogni giorno di più risulta più pasticciato, consentono o no la candidatura di Beppe Grillo. Se lo consentono il dibattito deve essere politico, non esistono "vade retro Satana", si deve discutere di quello che propone. Grillo è abituato a lanciare anatemi e a fare monologhi, ma non è mai stato disponibile a dialoghi o confronti. Se poi parliamo del programma che Grillo ha enunciato io trovo che ci siano delle sciocchezze».


LE TESI DI GRILLO - Per quanto lo riguardava, tuttavia Grillo andava avanti e parlava già da aspirante leader del Pd . Tanto da rivelare ad «Affari italiani» la lista dei possibili futuri alleati di un partito democratico con lui alla guida. «Certo, - spiegava Grillo - con Antonio Di Pietro avremo dei contatti sicuramente. Abbiamo degli obiettivi in comune da molti anni. Ed è uno che fa opposizione alla grande a questo governo». E Pierferdinando Casini? «Ma cos'è l'Udc? Ma che cosa sta dicendo? Lei è giovane è già vecchio dentro», risponde il comico genovese. «Sono sigle che non vogliono dire nulla». Un'intesa con Nichi Vendola e i comunisti di Ferrero e Diliberto? Che ne pensa? «Non penso proprio nulla. Sono il vuoto. Il vuoto totale».

LA DIFESA DI DI PIETRO - E in difesa di Grillo arrivava proprio colui che il comico genovese vede come unico possibile alleato del Pd, vale a dire Antonio Di Pietro. «Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario di quel partito, eppure il suo è l'unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati» sottolineava il presidente dell'Italia dei Valori . «Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d'interessi, l'acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l'informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: sono tutti punti - spiegava Di Pietro - che l'IdV sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide. Insomma, un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i soloni della politica a irriderlo».


13 luglio 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda Loredana Poncini il 13/07/2009, 18:37

Franz, Prodi, a differenza di Franceschini, non si rimangia la parola, quando dice che non si ricandiderà, e non è come Bersani, che rimanda fin che può. La Bonino ha un passato troppo radicale, per portare un partito a governare davvero (e per il PD lo speriamo no? prima, anziché poi ! ).
in quanto a Grillo, nel 2007, nelle "Analisi" su La Stampa di Barbara Spinelli, in merito ai Vaffa, era valutato come un (anti?)Politico da non trascurare...Marino ha detto bene al TG 2 delle 13 di oggi : "Beppe Grillo ? Bene, una tessera in più ! " ( e Marino, secondo alcuni, non avrebbe la statura di un Segretario del PD 2009 ? Io son contenta di essermi iscritta in"scelgomarino.info !" :) )
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda Robyn il 13/07/2009, 20:41

<Ho nostalgia del partito alla Cacciari>
Secondo me non và che in un partito il primo che arriva si candita ,prende la tessera e si candita a guidare un partito senza un minimo di esperienza.Bisogna tornare alla forma tradizionale di selezione della classe dirigente.Il partito compra un buco,si mette un tavolo di legno ,quattro sedie rammediate una bandiera fuori.Si prende la tessera di quel partito e si fà tutta la gavetta.Si inizia a 16 anni attaccando manifesti e questo vale anche se uno è un impiegato un'operaio,un dirigente etc ,e se poi se si è bravi si assumono incarichi di maggior rilievo.Così è organizzato il Labour Party in Inghilterra,cosi il Psf in Francia,così era organizzata la sinistra in italia e gli altri partiti.I partiti movimenti dove il primo che arriva si improvvisa non hanno mai funzionato,hanno solo generato populismo.Bisogna tornare alla forma partecipata
Con questa forma ,qualcuno dice che si formano politici di professione invece è il contrario.Si formano politici capaci
Ciao Robyn
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda Loredana Poncini il 14/07/2009, 7:48

Tutto bene, Robyn, se fossimo nel luglio 1989 ! invece, guarda caso, ci stiamo scrivendo nel web oggi, 14 luglio 2009, senza bisogno di un francobollo, e ci leggono, qui, tutti quelli che vogliono...Stiamo partecipando, e politicamente, oppure no ? :D
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda Gab il 14/07/2009, 11:20

da lastampa.it ha scritto:Il sindaco di Torino pensa a una «mozione degli astenuti»
BEPPE MINELLO
TORINO
Ci vorrebbe una mozione dell’astensione, qualcuno che dica: non partecipiamo al congresso Pd. Non sarebbe boicottaggio ma un’azione politica vera per dire che noi non stiamo con nessuno degli attuali contendenti e schieramenti. D’altra parte, il congresso così come si sta sviluppando sta solo riproponendo le spaccature interne. Il Pd dovrebbe implodere per rinascere»


Chiamparino. Una mozione dell'astensione?
Ma ad un congresso si va per fare delle scelte, per incidere e decidere sulla direzione che deve prendere l'azione politica di un partito!
Una mozione dell'astensione che senso ha ?

E se ottiene la maggioranza si formalizza il "non decidere nulla e non prendere mai posizione" come linea portante!?

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