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In Italia la sinistra non esiste più

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda guidoparietti il 27/01/2009, 13:51

Ha ragione pinopic. Prova a dire, neanche in un bar frequentato da leghisti ma anche in qualsiasi piazza italiana, ad alta voce che il reato di uno stupro non ha nulla a che fare con la nazionalità, e vedrai le reazioni che riceverai.
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda franz il 27/01/2009, 14:04

guidoparietti ha scritto:Ha ragione pinopic. Prova a dire, neanche in un bar frequentato da leghisti ma anche in qualsiasi piazza italiana, ad alta voce che il reato di uno stupro non ha nulla a che fare con la nazionalità, e vedrai le reazioni che riceverai.


Certo. E si potrebbe, con la macchina del tempo, provare a sostenere la tesi, in qualsiasi bettola, piazza ed hosteria del 1400, di una Terra rotonda, di una Terra che gira intorno al Sole.
Prendiamo atto di quanto pensa la gente nei bar e nelle piazze ma anche del fatto che la verità sta spesso altrove.
Senza questa presa d'atto, e reazioni conseguenti, tutto il coraggio di cui si parla in altri thread è sprecato e male indirizzato.
In fondo il coraggio è sostenere che la terra è rotonda, quando tutti pensano il contrario.
Con argomenti validi, of course. Non per convinzione ideologica ma fatti alla mano.

Ciao,
Franz
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda pinopic1 il 27/01/2009, 14:48

Solo che non si tratta di una tesi contrapposta ad un'altra tesi, caro Franz. Si tratta di un sentire contrapposto ad un altro. Non c'è niente da dimostrare. Cosa dobbiamo dimostrare e con quali argomenti? Che tra i romeni ci sono onesti e per bene o delinquenti come in qualsiasi altro popolo? Non è questa consapevolezza che manca agli avventori di quel bar; ti risponderebbero che non gliene frega niente... "stiano a casa loro e noi padroni e in pace a casa nostra".
Come facciamo a dimostrare che tutti abbiamo gli stessi diritti? Con quali argomenti?
E perché quella di sinistra si chiama convinzione ideologica e quella di destra concretezza e pragmatismo?

E' stato più volte dimostrato che gli emigranti italiani erano altrettanto brutti, sporchi e spesso cattivi e anche clandestini e che non venivano accolti festosamente nei luoghi dove migravano e non godevano di una ottima reputazione. Non gliene frega niente.

Con gli argomenti validi puoi convincere uno di sinistra (sull'uguaglianza, la tolleranza, la solidarietà ecc) non uno di destra e non perché sia ignorante o di intelligenza ridotta.

Galileo è stato processato lo stesso, anche se aveva buoni argomenti scientifici.
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda pierodm il 27/01/2009, 20:44

Potrei semplicemente sottoscrivere quello che dice Pino, nei suoi due o tre ultimi interventi.
Ma voglio aggiungere qualcosa sul "cuore", oltre a quello che ha puntualizzato molto bene lo stesso Pino.

Vittorio e altri dovrebbero riflettere sul nome che ha scelto un'importante associazione politico-umanitaria, che da ani lotta contro la pena di morte: Nessuno tocchi Caino.
Non Abele, ma Caino.
Per avere riguardo verso Caino serve uscire dalla dimensione della vendetta tribale, e serve riuscire a vedere quanto ci sia di umano anche in chi si rende colpevole dei misfatti più orribili: è questa la "superiorità" che dolorosamente si arroga di avere una visione "di sinistra", caro Vittorio.
L'infantilismo - che in questo senso è un infantilismo del mondo - è semmai quello di una destra che divide il mondo in buoni e cattivi, in umani e disumani, in "noi" e "loro".
Un discorso serio sulla sinistra può prendere spunto da una frase che pronuncia il pubblico ministero nel film di ieri sera sul processo di Norimberga, quando la sua segretaria si chiede come è potuto succedere quell'orrore in un Europa tanto civile: " Forse abbiamo sopravvalutato la civiltà"

Un pensiero, questo, che ci dovrebbe accompagnare sempre, e che sta alla base dei miei ragionamenti - spesso accolti molto male - sulla "nazione", o sulla cultura diffusa di una maggioranza di popolazione, di elettorato, di "gente".
In questo quadro, avere un cuore significa mantenere il contatto con la realtà: potrei dire con altrettanta correttezza "avere uno stomaco".
Capire l'orrore - e ce n'è di orrore anche nel quotidiano, anche dietro le vetrine di un centro commerciale o dietro il portone di una fabbrica - senza avere bisogno di un film postumo, come dice sempre nel film di ieri sera lo stesso PM, dopo la proiezione dei documenti girati a Belsen e Dachau: " Per prepararmi al processo avevo letto migliaia di dossier, e ascoltato mille testimonianze, ma non mi ero reso conto di come stessero veramente le cose "

Il "coraggio" è obiezione di coscienza individuale: far vivere le parole che leggiamo, vedere nelle cifre delle statistiche le persone vive (e morte), e "avere il coraggio" di consentire al nostro stomaco di smontare le giustificazioni (non dico le bugie e le falsificazioni, non sempre) che permettono all'orrore di continuare ad esistere, e a fare da fondamento del sistema anonimo e irresponsabile del quale siamo partecipi.
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda pinopic1 il 28/01/2009, 11:45

Abbiamo visto anche ieri sera a Ballarò il ministro Castelli, per blandire il suo elettorato, cercare di provocare divisioni orizzontali e guerre tra poveri. Lavoratori contro lavoratori, nord contro sud.
La sinistra classica vede divisioni verticali, lavoratori contro padroni, poveri contro ricchi, deboli contro forti, davide contro golia; la destra divide orizzontalmente: noi e loro, casa nostra e casa loro, bianchi e neri, ragazze belle e italiane e ragazze bruttine, dipendenti pubblici e privati, nord e sud; e nell'ambito del nord, nordest e nordovest; e poi omosessuali ed eterosessuali, matrimoniati e civilmente uniti, sempre con il sottinteso che gli uni sono buoni o regolari e gli altri cattivi o irregolari per definizione .....

Ma alla fine vi chiedo: allora perché, nonostante tutte le delusioni, tutte le sconfitte, le fregature, continuiamo, continuate, a stare con il centrosinistra, cosa ci spinge a soffrire così?
Ultima modifica di pinopic1 il 28/01/2009, 12:43, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda ranvit il 28/01/2009, 12:42

Piero : >Per avere riguardo verso Caino serve uscire dalla dimensione della vendetta tribale, e serve riuscire a vedere quanto ci sia di umano anche in chi si rende colpevole dei misfatti più orribili: è questa la "superiorità" che dolorosamente si arroga di avere una visione "di sinistra", caro Vittorio.<

Assolutamente d'accordo SE chiariamo cosa significa.

SE Caino viene condannato nella giusta misura prevista dalla legge senza sconti , va bene.

Se invece Caino viene condannato formalmente ma assolto sostanzialmente, non va bene per niente.

Va anche ricordato che la stragrande maggioranza di chi compie reati, in particolare di un certo tipo, è portato, una volta perdonato, alla reiterazione.
Quindi di che stiamo parlando? I quattro o cinque violentatori di Guidonia? Per me andrebbero castrati! Lo rifaranno appena usciti dal carcere....se ci andranno.
Il violentatore di Capodanno? I difensori dicono che, poverino, non era riuscito a fare sesso e allora ha stuprato una donna ma scherziamo? E il dramma è che il giudice semmai accetterà questa teoria.

Caino? E Abele allora?

Qua c'entra poco la destra o la sinistra. C'entra invece la sanità mentale di chi ritiene di "non toccare Caino" nel significato fortemente presente in Italia di perdonismo a tutti i costi.

Vittorio
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda pinopic1 il 28/01/2009, 14:39

Ranvit,
ti assicuro che la mia reazione alla notizia di un quel delitto è stata uguale alla tua.
E come te penso che la pena prevista per quello come per qualunque delitto vada scontata come previsto dalla legge e sono contrario alla tante clausole premiali a attenuative della pena previste e applicate in modo burocratico.
Però mi rifiuto di pensare che quegli uomini siano soltanto delle macchine da stupro, senza che il pensarlo implichi riduzione di pena o perdonismi vari. In generale il mio essere di sinistra sta anche nel fatto che mi rifiuto di considerare dell'uomo una dimensione alla volta positiva o negativa che sia: l'uomo produttore, l'uomo consumatore, l'uomo stupratore, l'uomo ladro o rapinatore, l'uomo santo, l'uomo peccatore.
Naturalmente sono contrario alla castrazione perché irreversibile e quindi implica che di quegli uomini vada presa in considerazione soltanto la dimensione "uomo stupratore" e irrimediabilmente stupratore, programmato per essere una macchina da stupro e basta.
"Nessuno tocchi Caino" credo significhi questo; non il perdonismo rispetto al delitto commesso, ma la salvaguardia della dimensione umana completa. Salvaguardare la dimensione umana anche dell'uomo che sconta l'ergastolo per un delitto commesso. Per questo siamo contrari alla pena di morte e alla tortura, non (non soltanto) perché temiamo che tocchi anche a d un innocente, ma perché intendiamo salvaguardare l'umanità, che purtroppo prevede anche, come la metafora di Caino e Abele insegna, il male. Caino non è quello che deve essere perdonato e messo in libertà, ma l'uomo che sta scontando e deve scontare una pena per un delitto commesso ma che deve essere considerato uomo completo, con il bene e il male che caratterizzano ogni uomo.
Non l'umanità del criminale ma l'umanità tout court. Se prescindiamo da questo, tutto il resto, diritti umani, solidarietà, democrazia, giustizia, ecc., semplicemente non ha senso.
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda ranvit il 28/01/2009, 18:03

Caro pinopic, condivido abbastanza quello che dici finchè non introduci la questione sinistra-destra. Il guaio è che sistematicamente per non toccare Caino si finisce con il non dare ad Abele quello che gli tocca e cioè giustizia.

Contesto poi totalmente la classificazione dell'uomo consumatore-stupratore etc. E' una cosa che credo nessuno pensa...nè a destra nè a sinistra.

Nel caso specifico dello stupratore (con violenza aggravata dall'agire in banda) siamo di fronte ad un problema di psicopatologia. Chi fa una cosa del genere, come pure chi uccide, significa che ha un cervello che ha superato certi limiti. E una volta avvenuto tale superamento, lo farà ancora e poi ancora. Certo esiste la possibilità di un regresso da tale livello entro i limiti della "normalità"....ma sono casi rari, rarissimi. Ben vengano, ma non possiamo considerare certa tale regressione riducendo a marginalità il caso che ripeta il delitto; perchè è vero il contrario!

Vittorio
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda Paolo65 il 28/01/2009, 18:23

Forse sarebbe ora di eliminare l'ennesima ipocrisia collettiva,prevista in buona fede anche dalla Costituzione(se non erro-e poi si dice che essa non andrebbe cambiata)dove è previsto che il carcere deve avere anche una funzione riabilitativa.

Il carcere deve essere un luogo di detenzione dove il carcerato deve scontare la sua pena ed essere trattato civilmente, punto e basta.

Non si capisce come il carcere possa riabilitare un soggetto, quando questi in piena libertà ed in una situazione migliore del carcere poi arriva a stuprare o assassinare qualcuno.

Il carcere deve avere una funzione di deterrenza, ma se poi chi ci entra ci esce dopo poco,allora tutto è inutile: non c'è nè riabilitazione nè giustizia.

Paolo
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Re: In Italia la sinistra non esiste più

Messaggioda guidoparietti il 28/01/2009, 18:52

In carcere è possibile lavorare, è possibile leggere libri, è possibile seguire corsi scolastici. Il carcere può avere una funzione anche riabilitativa. Naturalmente questo è reso difficile sia dall'esiguità delle risorse sia dalle oggettive difficoltà dell'ambiente micro-sociale che si crea in un carcere che, salvo errori giudiziari, è pieno di criminali appunto. Nonostante ciò, che sia POSSIBILE inserire elementi di riabilitazione sociale in un contesto carcerario è chiaro e dimostrato nei fatti. Il problema è riuscire a farlo non in pochi casi ma su larga scala e per tutti, cosa che richiede molte risorse e molto impegno.

Gettare la spugna e partire dal constatare la presunta ipocrisia in buona fede (un bell'ossimoro...) della Costituzione, significa accettare tranquillamente di regredire verso epoche ben più barbariche della già non troppo civile nostra attuale.
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