da pierodm il 22/09/2008, 9:18
Ha ragione Vittorio Sugar Ranvit: chiedono di costruire il PD, ma non si sa bene per fare che cosa.
Quello che mi ha affascinato, però, è la faccenda della scelte obbligate.
Uno scambio di battute, al termine della quale si è portati a concludere che qualunque schifezza dev'essere accettata con cristiana rassegnazione, dato che "la democrazia, si sa, è imperfetta".
Ovviamente, di fronte al fallimento di questo bipolarismo (bipartitismo?) italiano, non c'è traccia di un pur labilissimo pigolìo di autocritica, da parte di chi l'ha sostenuto e incentivato per anni - nonostante che questo fallimento si sia verificato nei termini precisi identici a quelli che preventivavano i suoi critici e gli scettici: ciò significa che non si chiederebbe un ripensamento globale sul bipolarismo-bipartismo in sé, ma almeno una riflessione sulla specifica applicazione italica del modello.
Ma è una storia vecchia, che non ha speranza di trovare soluzione, in un contesto dove ognuno ha le sue iconette da difendere ad ogni costo - e per fortuna che la "faziosità ideologica" sarebbe confinata solo alle tribù delle riserve rosse.
Che dire, soprattutto che dire che non sia stato già detto e ridetto, o che non sia talmente evidente da risultare offensiva qualunque sottolineatura?
Forse solo la timida constatazione che l'imperfezione della democrazia deve pure avere un limite: basta come limite la sensazione di non avere più voglia di andare a votare?, o quella che la situazione non offre una decente e percorribile via d'uscita?
In subordine a tutto ciò, mi affascina (che volete, sono in un momento di permeabilità emotiva), mi affascina stare a vedere fino a che punto si riesce a rivoltare, spremere, strizzare l'argomento delle "colpe della sinistra" per giustificare tutti i fallimenti o le vergogne di questo centro-sinistra, di Prodi, del vecchio pentapartito, di Craxi, della Fiat, del Ministero dei Trasporti e di quelli degli Interni, delle Poste, del Commercio Estero, della RAI, della nazionale di calcio e del Festival di Sanremo, delle mignotte in strada e di quelle al governo.
Come nel trattamento delle olive, c'è la prima e la seconda spremitura, poi l'olio si sanza, poi l'impasto dei residui, poi ...
Affascinante.