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Il caso Penati

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il caso Penati

Messaggioda flaviomob il 02/09/2011, 0:13

Ah bene, siamo agli insulti adesso. E' bello ritrovare chi alza così bene, ed intenzionalmente, i toni ad ogni intervento.
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Re: Il caso Penati

Messaggioda ranvit il 02/09/2011, 9:35

Comunque....De Magistris dice bene: Bersani non poteva non sapere!

In questi casi le considerazioni da fare sono:
1) Sapeva e ora fa il finto tonto;
2) Non sapeva, non se ne è reso conto: allora non puo' fare "il capo".

In entrambi i casi: deve togliersi dalle balle! Perchè non solo è correo o incapace, ma tutt'ora non ha alcuna strategia credibile per tornare a vincere le elezioni!!!


Vittorio
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Re: Il caso Penati

Messaggioda flaviomob il 03/09/2011, 22:50

http://www.enricoberlinguer.it/qualcosa ... ra/?p=5059

Pd 2011, fuga da Penati

Pubblicato da Pierpaolo Farina

A Milano non c’è un bel clima. Chi ha qualche più anno di noi legge i giornali e ci racconta di essere tornati indietro di vent’anni, quando a Milano venne fuori il sistema Milano e tutti cominciarono a dissociarsi da chi fino a quel momento gli aveva garantito carriere e vantaggi.

Vent’anni dopo il sistema è quello di Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia, e ad essere finito al centro di una mega-inchiesta che sta letteralmente devastando il Pd locale e quello nazionale è Filippo Penati, ex-sindaco di Sesto ed ex-Presidente della Provincia di Milano, nonché ex-candidato alla guida del Pirellone per il centrosinistra.

Lo ha spiegato Nando Dalla Chiesa in un suo lungo articolo sul Fatto Quotidiano: Penati era l’uomo forte del Pd, il modernizzatore, quello pragmatico che, anche se era a favore delle ronde e ammiccava la Lega, non si poteva contraddire perché portava voti e consenso. Il suo gruppo di fedelissimi si è, in vent’anni, preso de facto il controllo dell’edilizia e dei trasporti nelle varie sigle che hanno succeduto il partitone rosso di Enrico Berlinguer.

Che Penati non ha mai fatto mistero di non amare per il rifiuto di quella modernità che invece veniva incarnata da Craxi, definito più volte uno statista, ma che nei fatti ha distrutto il più antico partito italiano, il Psi. Quello di Turati, di Nenni e di Pertini, tanto per intenderci. In questi anni tutti lo adulavano, tutti lo corteggiavano, nessuno ha osato metterne in dubbio le pratiche e la politica.

O meglio, qualcuno c’era. C’è stato chi, come Alberto Biraghi e altri pochi coraggiosi, che già ai tempi dell’affaire Serravalle sollevò la Questione Morale e furono tacciati di tafazzismo, di calunnia e tante altre cose poco carine che è qui meglio non riportare (ma che sono tutte documentate in rete).

Lo ribadisce nuovamente Dalla Chiesa, che ammette di essere stato redarguito da Giorgio Bocca per essere stato troppo moderato nell’affrontare il caso Penati: “Sarà perché sono nato in caserma, ma ho un senso dell’onore che mi porta a disdegnare i fuggitivi, quelli che abbandonano il capo nell’ora della sconfitta, la corsa ad abiurar Penati dopo averne ricevuti vantaggi e carriere.“

E’ il caso di Maran, che fino a qualche mese fa andava in giro a suonar decine di campanelli e che si vantava di esserne il delfino (e che oggi scarica senza mezze misure); è il caso di Pierfrancesco Majorino, ex-segretario cittadino dei Ds, ex-capogruppo Pd in Consiglio comunale, attuale assessore al welfare di Milano. Uno che, qualche ora fa, ha rincarato la dose contro Penati, affermando su facebook:

“ogni giorno che passa, sul piano politico, la vicenda di penati si aggrava. Aveva costruito un sistema di potere parallelo (non parlo di resp.penali,quelle le vedremo). Lo dico con l’amarezza di chi sa di aver sbagliato. Per troppo,in troppi, praticamente tutti, l’abbiamo ritenuto un interlocutore comunque obbligato e ne abbiamo sottovalutato la concezione distorta del potere medesimo.“

Abbiamo provato a porgli qualche domanda, ma anziché rispondere, l’assessore “di sinistra” ha cancellato i nostri commenti e ci ha messo al bando dalla sua bacheca. Abbiamo riprovato dunque con l’account di QdS, stessa storia. Qui lo screenhot e potete controllare voi stessi come sia sparito.

A Majorino, che insiste nell’attribuire tutte le colpe a Penati, avevamo chiesto, anche in luce delle recenti rivelazioni della Procura, perché mai Bersani avesse presentato Gavio a Penati e i due si fossero incontrati in segreto in un albergo romano, anzichè in una sede istituzionale della Provincia (è prassi consolidata che amministratori pubblici incontrino imprenditori nelle sedi opportune). E perché mai Penati avesse pagato un prezzo non congruo per le azioni della Milano-Serravalle detenute da Gavio, facendogli incassare una plusvalenza super, 50 milioni della quale finirono a finanziare l’illegale scalata di Unipol a Bnl che coinvolse gli allora vertici Ds (gli stessi del Pd di oggi).

Majorino ha preferito censurare, anziché rispondere nel merito. La sua ultima fatica letteraria si intitola “Togliendo il dolore dagli occhi“. Più che il dolore, dirigenti di primo piano del Pd milanese forse era il caso che si togliessero le fette di salame dagli occhi. Non ora (troppo facile), ma quando i tafazzisti che rilanciavano la Questione Morale chiedevano a loro di prendere una posizione forte.

Allora, difesero Penati a spada tratta. Come fanno notare sull’Espresso, però, Penati non è Primo Greganti, che stava alla periferia del centralismo democratico guidato da Occhetto. Penati era il capo della segreteria di Bersani. Il suo braccio destro. E trasformarlo in un capro espiatorio sperando di salvarsi può rivelarsi un boomerang.

Giorgio Bocca ha definito i democratici peggio dei socialisti di Craxi. Probabile. Si spera sempre in un moto d’orgoglio della base per rinnovare completamente i vertici. Certo è che se il nuovo che avanza è la copia ringiovanita di quelli che c’erano prima, il problema è destinato a ripresentarsi, aggravato, fra una decina d’anni.


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Re: Il caso Penati

Messaggioda franz il 04/09/2011, 9:21

flaviomob ha scritto:Ah bene, siamo agli insulti adesso. E' bello ritrovare chi alza così bene, ed intenzionalmente, i toni ad ogni intervento.
Favorisce il dialogo. Interiore. :lol:

E chi ha detto che stupido è un insulto? http://it.wikipedia.org/wiki/Stupidit%C3%A0
Potrebbe esserlo se si dicesse "Carlo è stupido", ma non è stato detto.
La scheda di wiki, se ben digerita, fa capire che riferirsi a gruppi umani con la critica di stupidità è pienamente legittimo e fa parte delle facoltà di critica che puo' essere esercitata in un libero contesto di discussione.
Anche critica politica, perché il rischio che la stupidità arrivi al potere (o la certezza che già sia arrivata) non va assolutamente sottovalutato.

Tra l'altro segnalo che attorno al concetto di stupidità ci sono studi ormai famosi (Carlo Cipolla)
http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Maria_Cipolla
http://www.giovis.com/cipolla.htm
http://www.italianisticabl.eu/cipolla.pdf
http://web.mclink.it/MC8216/stupid/stupidit.htm
http://web.mclink.it/MC8216/stupid/stupidi2.htm
http://web.mclink.it/MC8216/stupid/stupidi3.htm

Ad ogni critica naturalmente si puo' replicare rispondendo (dimostrando perché un certo gruppo non è stupido) ma questo è difficile. Molto piu' facile è offendersi.
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Re: Il caso Penati

Messaggioda franz il 04/09/2011, 9:26

ranvit ha scritto:In questi casi le considerazioni da fare sono:
1) Sapeva e ora fa il finto tonto;
2) Non sapeva, non se ne è reso conto: allora non puo' fare "il capo".

Mi sembra che in passato abbiamo usato la stessa argomentazione anche per episodi simili accaduti a destra.
Quindi questa testi non è speciosa, "pro domo tua".
Manca pero' ancora un passo per applicarla.
Partiamo dalla presunzione di innocenza o diamo già Penati colpevole prima ancora che la giustizia abbia finito di indagare e processarlo? Perché una cosa è che pur in ritardo Penati si tolta dalle cariche e si sottoponga a giudizio (come fece Di Pietro quando fu incriminato), altro è che sia veramente dichiarato colpevole.
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Re: Il caso Penati

Messaggioda ranvit il 04/09/2011, 18:20

....mi pare dura.... ;)
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De Luca sul caso Penati

Messaggioda ranvit il 17/09/2011, 16:33

http://www.salernonotizie.it/

De Luca: “Penati, vicenda grave. Il Pd ha trasmesso un’immagine di doppiezza”
“La vicenda di Penati è grave e non può essere sottaciuta. E’ certamente vero che vi sono differenze in positivo rispetto al centrodestra che vanno rivendicate: è ancora vitale una diffusa area di militanza che esprime passione politica; non ci sono stati attacchi ai magistrati; Penati è stato sospeso dal partito". E' quanto scrive in una nota inviata alla stampa il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.

"Premesso che vale per tutti la presunzione di innocenza; premesso che ci sono imprenditori che si risvegliano dopo dieci anni - aggiunge De Luca -; rimane però il fatto che vi sono circostanze già accertate che appaiono di una gravità inaudita.

Ho stima per Bersani che considero un dirigente di valore ed uno tra i pochi dotati di capacità amministrativa e di governo, ma bisogna parlare un linguaggio di verità e lo devono parlare i dirigenti del Pd. Il gruppo dirigente nazionale del Pd ancora una volta ha trasmesso su questa vicenda un’immagine di doppiezza, di doppia morale. Mi è sembrato che sia stata fatta “l’autocritica” agli altri.

Un’autocritica sul piano politico esplicita deve essere, invece, fatta, senza continuare a dare lezioni di moralità agli altri. Perché questa vicenda è l’ultima di una lunga serie di episodi che hanno toccato il Pd ed il centrosinistra: Tedesco in Puglia, Marrazzo nel Lazio, l’ex sindaco di Bologna, Pronsato all’Alitalia, i rifiuti in Campania e altro ancora.


Giudico debole ed insufficiente la risposta del gruppo dirigente del Pd sulla vicenda Penati. E’ sbagliato non chiedere scusa al partito e agli italiani. E bisogna chiedere scusa con umiltà.


Proprio la vicenda di Penati potrebbe essere l’occasione giusta per fare senza ipocrisie un discorso serio, coraggioso e senza falsi moralismi sul finanziamento pubblico ai partiti democratici. Non possiamo continuare ad “autocriticare” gli altri per gli errori che si fanno nel Pd.

Quanto poi alle solite diffamazioni di Sallusti mi limito a constatare la miseria e la disperazione morale alla quale può giungere un presunto giornalista che continua a dimostrare una non comune ignoranza dei fatti di cui parla. Fatti di cui bisogna parlare ancora di più a mio parere, raccontando tutto, ma proprio tutto, non lanciando per aria stupidaggini a ruota libera”.
Dichiarazione ufficiale VINCENZO DE LUCA
17/09/2011 13.14.16
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Re: Il caso Penati

Messaggioda flaviomob il 18/09/2011, 0:50

Bisognerà vedere se realmente Penati rinuncerà alla prescrizione. Se lo farà, dimostrerà di essere una persona seria e dignitosa e il PD ne trarrà giovamento.


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Re: Il caso Penati

Messaggioda ranvit il 18/09/2011, 9:19

Non rinuncerà.....andrebbe in galera....
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Re: Il caso Penati

Messaggioda Iafran il 18/09/2011, 10:21

flaviomob ha scritto:Se lo farà, dimostrerà di essere una persona seria e dignitosa e il PD ne trarrà giovamento.

Se lo era veramente ... non faceva "scomodare" la Magistratura!
Il potere seduce ... tutti!
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