chango ha scritto:se un'azienda delocalizza non lo fa solo perchè costretta, ma anche perchè i margini di profitto sono più alti.
la delocalizzazione non ha colpito solo l'Italia ma anche i paesi più "free", quelli che dovrebbero, secondo te, presi come modello.
demerito della politica o semplice scelta dell'impresa?
...
Al lavoratore che perde il posto di lavoro a causa della delocalizzazione nonostante si sia impegnato nel proprio lavoro che gli dici?
che valore e importanza pensi attribuisca al merito, se vede che quello che fa non è mai abbastanza?
A mio avviso continui a mischiare cose che non vanno mischiate.
La valutazione del merito dei lavoratori è normalmente fatta sulla base delle variabili interne all'azienda.
Quello che succede esternamente ha poco influsso. Magari un'azienda si trasferise da Bologna in Molise solo perché ottiene dei finanziamenti statali oppure dalla Sicilia a Milano solo perché li' la situazione logistica (trasporti) è migliore.
Il merito dei lavoratori qui c'entra poco ma di solito l'azienda tende a chiedere ai migliori di trasferirsi anche loro. E moltissimi si trasferiscono. Anche all'estero. Forse sarà difficille trasferisi in Cina o Romania ma sono milioni gli italiani in Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Svizzera, al seguito dell'azienda. Quanto ai paesi piu' free basta vedere il volume del loro export per capire che se anche qualche delocalizzazione c'è stata, fatte le somme sono stati in grado di reagire positivamente alla crisi. E sono moltissime le aziende italiane che si trasferiscono non solo in Cina, Polonia o Romania, ma in Francia, in Germania, in Svizzera. Segno che comunque non siamo un modello e che i paesi piu' free lo sono di piu'. Poi ormai a parte il regno unito, che è forse il paese piu' liberalizzato, tutti gli altri lo sono anche loro a livelli medi, tanto che si trovano punte di eccellenza (sul piano free) anche in Svezia, in Spagna, in Irlanda. Il problema non è questo. Il problema è l'Italia.
chango ha scritto:per te la meritcorazia ha funzionato per 32 anni probabilmente perchè hai una professionalità che puoi spendere tanto alle dipendenze che in un'attività autonoma. delle competenze elevate e specifiche che, combinate con un lunga esperienza, ti permettono di avere una forza contrattuale con il tuo datore di lavoro o cliente.
per molti non è così.
se il tuo posto può essere preso da una qualsiasi altra persona che è disponibile a lavorare a condizioni peggiori di quelle che tu sei disposto ad accettare, il potere contrattuale che hai è minimo, per quanto tu sia bravo nel lavoro che fai.
se poi il contratto è a scedenza il potere contrattuale è ancora meno.
Certo, sul primo paragrafo hai perfettamente ragione. Ma se 30 anni fa forse potevo essere una eccezzione, oggi in europa persone come me sono la regola. Oggi non è piu' possibile fare alcun lavoro senza un'elevata professionalità, un aggiornamento costante. Anche l'operaio, anche il meccanico d'auto. Anche il falegname ha computer, plotter, un sito internet, macchine a controllo numenrico. Non c'è quasi piu' la figura dell'operaio stile chaplin che stringe i bulloni. Quelle figure le troviamo in romania, in cina. Oppure da noi sno coperte dall'immigrazione afrcana.
Non possiamo pero' cullarci nell'idea che nei paesi emergenti si facciano solo lavorazioni a basso valore aggiunto ed alta intesità di manodopera scarsamente qualificata. Pechino infatti sforna ogni anno 100'000 ingegneri, mentre noi continuamo con i laureati in giurisprudenza, scienza della comunicazione ed altre fabbriche di disoccupati. Certo che se la nostra manodopera è sostanzialmente dequalificata, è difficile per noi competere con la Cina. Tuttavia anche nella nostra forza lavoro, anche se la metà ha finito solo la III media, ci sono moltissime persone in gamba, con talento e che si impegano. Come farle crescere ed emergere in un contesto che non è meritocratico? Non è possibile. Ed allora se ne vanno. Come i tanti cervelli in fuga. I nostri emigranti non sono piu' i contadini e gli operai con la valigia di cartone: perdiamo i migliori tecnici, perché in europa c'è bisogno di queste figure.
Scappano scienziati, medici, ingegneri, periti. Scappano le aziende. Scappa chi puo'.
In una organizzazione meritocratica avere potere contrattuale è superfluo (credo che questo serva in Italia, come sostituto alla meritocrazia). In una organizzazione meritocratica io non devo contrattare nulla. Semplicemente mi devo impegnare per raggiungere gli obiettivi che sono stati fissati (con il mio consenso) da chi è piu 'in alto di me nella scala gerarchica. Gli obbiettivi sono sempre discussi in apoositi colloqui, concordati ed oggettivi. la contrattazione caso mai è nel livello di definizione delgi obbiettivi. E questo ogni tre mesi.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)