Loredana Poncini ha scritto:Tu, Gab, QUI sei redattore. Che incarico comporta, l'esserlo ?
Loredana,
non vi e' nessun incarico. Come diceva Annalu noi siamo un gruppo di persone, il cui nucleo si e' incontrato negli anni pochissime volte , ma che in pratica c'e' dal '96.
Gestiamo perlulivo.it e abbiamo contribuito , chi + chi -, anche a far nascere anche altri luoghi.
Loredana Poncini ha scritto:Sono andata a rileggermi il 3D che citi ed a distanza di un anno, dei passi avanti li abbiamo fatti ?
Guardando quel thread pochi passi sono stati fatti, soprattutto se consideri l'aspetto che io criticavo dell'uso della rete da parte del PD.
Se uno come Scalfarotto (leggi il pezzo che riporto sotto ) che propone "una banca dati su e con i militanti per organizzarsi e reagire"
ed esalta la rete in questo modo :
"La rete offre possibilità enormi. Non a caso l’8 e 9 ottobre lanceremo una piattaforma itinerante che consentirà ai mille delegati del Pd di restare collegati tra loro e in rete anche senza incontrarsi fisicamente..."
Siamo a idee di 10 anni fa!
La banca dati andava fatta prima ancora del PD.
La piattaforma itinerante andava fatta insieme all'assemblea.
Ripeto, ascoltano la blue state digital ma li avranno sentiti quando gli anno detto che "hanno lavorato due anni" e che avevano 185 persone pagate a fare quel "lavoro"?
( vedi
corriere.it )
Noi qui siamo a discutere ed a chiarirci le idee su tante cose tra cui l'idea di come usare la rete.
Nel nostro gruppetto da diversi anni abbiamo diverse idee .. ma chi ci ascolta?
Comunque sia noi rappresentiamo il modello tipico delle persone in rete, su certe cose ci "fissiamo" e continuiamo a ripeterle.
Alcuni provano a farle, io ed altri localmente con il PD locale, altri con "la creazione di servizi in rete- vedi
pd2.it " .. etc
Anche il PD si muove infatti all'interno dell'Organizzazione ha inserito
Andrea De Maria - Responsabile nuove forme dell’organizzazione e della comunicazione
Speriamo di vedere all'opera presto queste "nuove forme".
Sarebbe bello, come sosteniamo da sempre, che il volontariato si ricavi una buona fetta
all'interno della gestione di queste "nuove forme". Anche perche' pagare 185 persone!!!
Ad oggi non abbiamo idea di cosa stiano architettando. Ci piacerebbe.
Potremmo dare anche il nostro contributo.
Ma in queste nuove forme di comunicazione noi non siamo invitati a comunicare.
Questo e' il cruccio maggiore.
Gab
da
l'unità.itDi persona e in rete Per il vicepresidente il Pd è il partito più attrezzato per parlare direttamente ai cittadini E il rapporto si recupera così: parlando e ascoltando - Intervista a Ivan Scalfarotto
di
Smiliani@Unita.ItL’idea è quella di recuperare il mitico rapporto con il territorio, parlare con le persone». Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd, 45 anni, «navigatore» della rete, dell’Europa e dell’Italia, guarda fiducioso al passo dei Democratici che si preparano a mobilitare tre milioni di italiani perché, osserva, «siamo il partito con la ramificazione più forte». Purché nessuno si adagi sui numeri delle primarie o su allori passati. Partiamo da una sua proposta: una banca dati su e con i militanti per organizzarsi e reagire... «Partiamo piuttosto da un fatto: bisogna recuperare l'attività politica, spiegare le cose alle persone, il berlusconismo oltre essere fallimentare ha provocato una devastazione morale ma anche noi siamo stati timorosi. Allo stesso tempo il Pd, perché ha circoli in tutta Italia e ripartiti sull’intero territorio, è il partito più avanzato. Ed è quello che ha inventato le primarie con milioni di cittadini». Appunto. Come organizzarsi partendo da quanto fatto? Cercando di raccogliere i cittadini per categorie? «Si può anche fare, ma partirei piuttosto dal dato più immediato e maneggevole, quello del territorio. Chi è entrato in contatto con il partito non necessariamente ha detto o scritto cosa fa, mentre il luogo c’è». Da lì come procedere, in concreto? «Intanto quando incontri telematicamente o faccia a faccia le persone poi raccogliere ulteriori dati è un gioco da ragazzi. Dobbiamo avvicinarci ai cittadini per raccogliere interessi e competenze. Ad esempio: se facciamo un’iniziativa sulla scuola possiamo chiedere a chi se ne occupa di venire da noi. Una volta stabilito un meccanismo virtuoso di comunicazione al secondo giro puoi chiedere di attivarsi. Importante, anzi essenziale, è che chi viene poi non fatichi a parlare con noi». Bisogna saper ascoltare? «Sì, questa capacità è determinante. Il canale di comunicazione deve essere biunivoco, bisogna cercare ed essere cercato, e spetta al partito aprire questo canale: andare verso le persone e poi consentire loro di parlare». E il fronte telematico? «La rete offre possibilità enormi. Non a caso l’8 e 9 ottobre lanceremo una piattaforma itinerante che consentirà ai mille delegati del Pd di restare collegati tra loro e in rete anche senza incontrarsi fisicamente. Con Rosy Bindi presidente e con Marina Sereni lavoriamo anche su questo progetto approvato a giugno, cioè prima dell’idea del “porta a porta”: permetterà all’assemblea di funzionare a tempo pieno anche quando non è fisicamente riunita. Ogni delegato avrà una scheda, potrà mettersi in rete scegliendo le sue competenze, avrà uno strumento per inviare e ricevere messaggi sempre, potrà lavorare in progress. E la presidenza se vorrà potrà vedere chi ha determinate competenze in quel campo specifico. Se funzionerà, questo modello potrà funzionare anche su piani più ampi».
22 agosto 2010
pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 12) nella sezione "Politica"