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Tv e Potere

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Tv e Potere

Messaggioda Robyn il 18/04/2009, 21:03

Franz
Tra liberismo e liberalismo c e una bella differenza.Il liberismo e una teoria senza regole e valori,che non tiene conto della natura umana.Il liberalismo e una cosa molto differente con regole e valori
La vignetta di Vauro senza dubbio non era bella,si poteva quindi o contestare o lasciar passare.Le posizioni radicali della chiesa in Spagna hanno provocato il laicismo tant e vero che si e cercato di riconoscere i diritti civili anche agli animali.La scristianizzazione della società non e un bene per la democrazia.Nella scristianizzazione di una società i primi a pagarne le conseguenze sono le classi sociali piu deboli,che vedono scomparire la solidarietà e il rispetto della persona.La scristianizzazione non conviene alle classi sociali piu deboli.Spesso chiesa e stato entrano i contrasto perche mentre lo stato e un autorità democratica la chiesa e un autorita monocratica.La laicita quindi e una garanzia di democrazia e liberta una garanzia contro posizioni radicali
La nostra parte politica non puo cadere in questa trappola
PS Ma che cosa fà quella scimmia su quel terrazzo? Gli hanno dato l alloggio popolare
Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Tv e Potere

Messaggioda lucameni il 18/04/2009, 21:52

"Il liberismo e una teoria senza regole e valori,che non tiene conto della natura umana."


Semmai esattamente l'opposto.
Ma chi hai avuto come insegnante di economia? Ammesso che ci sia stato un insegnante di economia.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Tv e Potere

Messaggioda Stefano'62 il 18/04/2009, 22:50

lucameni ha scritto:"
Il liberismo e una teoria senza regole e valori,che non tiene conto della natura umana."

Semmai esattamente l'opposto.
Ma chi hai avuto come insegnante di economia? Ammesso che ci sia stato un insegnante di economia.

Il liberalismo è una dottrina ideologica che nacque in contrapposizione ai sistemi assolutisti dei secoli scorsi,ed è patrimonio comune a varie correnti di pensiero (compreso il mio) anche molto differenti tra loro;il liberismo invece è una dottrina economica che ha poco o nulla a che fare con il liberalismo,e che si fonda sull'assunto che un mercato lasciato libero di fare con pochi vincoli (o per i più oltranzisti senza alcun vincolo),alla fine tende all'ottimizzazione dell'economia.
Non è che siano in contraddizione,semplicemente stanno su due piani differenti e non sono necessariamente in connessione.

All'interno della teoria liberista,che faccio notare è il contrario del protezionismo,ci sono varie posizioni anche molto lontane fra loro.
Per le più estreme (ultra-liberiste),dove le regole sono viste come un intralcio ai poteri "taumaturgici" del Mercato e dove l'unico valore è il denaro,allora è senz'altro vero ciò che ha scritto Robyn;
per tutte le altre invece tale giudizio è certamente falso,e ha ragione Lucameni a rilevarlo perchè quando si parla di liberisti (senza 'ultra') è a questi ultimi che ci si deve riferire.

Ciao
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Re: Tv e Potere

Messaggioda pierodm il 18/04/2009, 23:34

Pierodm dice assi bene cose che porterebbero a pensare che non c'é rimedio - dice Carlo Gualtieri.

A voler essere pignoli, mi limitavo a esaminare la situazione, senza pensare ai rimedi.
Ma è vero: non mi sembra che ci siano medicine ad effetto rapido, facile e sicuro.
Come ho detto tante volte, possiamo e dobbiamo innanzi tutto fare quello che ci riesce meglio, e lavorare su quello che è alla nostra diretta portata: portata vera, reale, non illusoriamente movimentista, come per esempio gli spamming telematici.
Lavorare sulla nostra vita personale, su quella professionale, sulle possibili obiezioni di coscienza di fronte ai luoghi comuni, sull'educazione dei nostri figli, sui rapporti nei luoghi di lavoro, sulla difesa delle idee che ci continuano a sembrare giuste. Credo che questo genere di "militanza" sia molto più importante di quella, eventuale, dell'attachinaggio e del "riunionismo" di partito, e perfino del voto stesso.
Prima ancora che "macchinette elettorali" i cittadini sono persone, portatrici di idee, di sentimenti e di valori: lo so che questo genere di affermazioni sono fuori moda, ma questa per me è un'ottima ragione per non smettere di dirle e d'insistere contro ogni obiezione contraria. Del resto ci sono abituato: sono sempre stato fuori moda, e mi ci sono sempre trovato benissimo, e oltre tutto - curiosamente - questo mi ha consentito di non trovarmi mai nella condizione di fare "autocritica" sulla sepoltura elegiaca delle mie convinzioni, aiutato anche dal fatto che queste convinzioni sono state sempre poche, pochissime, ma fidate.

Però, vorrei anche aggiungere che la prospettiva cambia, se spostiamo le nostre ansie dal palcoscenico politico istituzionale e partitico, alla vita comune, alla società: da un lato dobbiamo prendere atto che certi fenomeni che visti sul palcoscenico politico sono desolanti, nella vita comune sono tragici - e questo ci dovrebbe persuadere che vale la pena di "demonizzare" certe cose, senza tanti calcoli d'opportunità.
Dall'altro lato, possiamo però prendere atto che esiste una società, una consistente parte di gente e di cose che conservano un valore e una qualità, a prescindere dal peso elettorale, e che dobbiamo metterci in rapporto con questa parte, decidendo se siamo a favore o contro, e che "questa" è la politica, e che il "pensiero politico" sta qui e non altrove.
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Re: Tv e Potere

Messaggioda pierodm il 19/04/2009, 11:37

Due righe di Scalfari, dall'editoriale di oggi sulla Repubblica, utili alla causa.

...Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Il controllo dei "media" non serve soltanto a procacciar voti ma soprattutto a trasformare l'antropologia d'una nazione. Ed è questa trasformazione che ha imbarbarito la nostra società, l'ha de-costruita, de-politicizzata, frantumata, resa sensibile soltanto a precarie emozioni e insensibile alla logica e alla razionalità.
Chi non è d'accordo è comunista. E firme di intellettuali o sedicenti tali accreditano questo scempio culturale e questa menzogna.


...Non è soltanto il tema prediletto dal nostro premier e dai Bonaiuti di turno, è anche diventato il piatto forte di molti belli ingegni transumanti che all'ombra del revisionismo sono passati dall'anticomunismo di "Lotta continua" e di "Potere operaio" all'anticomunismo di destra. Per loro ormai i comunisti sono diventati un'ossessione, ne vedono la presenza ovunque, alimentano i loro incubi e le loro farneticazioni e ai comunisti attribuiscono tutti i mali antichi, recenti, attuali e futuri che affliggono la politica italiana.

...Il tema di oggi è il rapporto tra i grandi ideali della modernità: libertà eguaglianza fraternità. L'ho già scritto altre volte: l'età moderna è nata da questo trittico di principi e ha dato segnali di decadenza tutte le volte che quel trittico si è indebolito nelle coscienze e nella politica.
Il tema di oggi è quello di ridurre le disuguaglianze senza mettere a rischio la libertà. Questo distingue la sinistra dalla destra.
Bisogna tradurlo in atti politici. Bisogna cambiare l'antropologia del Paese. Bisogna superare l'indifferenza e l'apatia. Bisogna resistere per costruire il futuro.


Forse sono preso da un soprassalto di megalomania, ma ho la sensazione di aver tentato di dire le stesse cose, nei miei post. Dovendo echeggiare le mie idee in quelle di qualcun altro, meglio Scalfari che Giuliano Ferrara - tanto per fare un nome a caso.
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Re: Tv e Potere

Messaggioda pinopic1 il 19/04/2009, 11:48

Posso iscrivermi anch'io tra i megalomani?
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Tv e Potere

Messaggioda ranvit il 19/04/2009, 12:15

Bah...anche Scalfari invecchia e rimpiange i tempi della sua gioventù che ritiene fossero migliori.

Non sono nè un sociologo, nè un antropologo, nè tantomeno un intellettuale. Ma mi pare di ricordare....che gli italiani non sono mai stati molto migliori di oggi. L'italietta è sempre stata là immobile. La Dolce Vita di Fellini o Il sorpasso di Risi (se non sbaglio) o i tanti film di Alberto Sordi sono li' a testimoniare l'italiano con i suoi pregi e i suoi difetti di ieri e di oggi. L'ulteriore imbarbarimento di cui parla Scalfari, comune a tutti i popoli di nazioni con un minimo di vitalità economica (dove Berlusconi ed il suo predominio sulla Tv non c'è), è stato per gli italiani solo uno strato che si è aggiunto alla situazione precedente.

In politica poi non andrebbe dimenticato che se si analizza il voto degli italiani andando oltre i partiti si puo' notare che non è cambiato molto il mix. Il centrodestra nel suo insieme è sempre stato maggioritario!
E' cambiato solo perchè la Dc, pur con tutti i suoi difetti, teneva in un limbo la destra e inciuciava con la sinistra.
Oggi invece, in un sistema bipolare, Berlusconi presisi tutti gli elettori della Dc, sdoganata la destra e con l'aiuto della Lega (che si è accaparrato un po' di voti di operai che votavano a sinistra) ha compattato tutto il centrodestra e quindi vince e governa.



Comunque, che abbia ragione Scalfari (e alcuni ns amici) o io, il punto è sempre lo stesso : come fare per fermare questo centrodestra decisamente "scadente" se confrontato con quello europeo?
Scalfari dice : " Bisogna tradurlo in atti politici. Bisogna cambiare l'antropologia del Paese. Bisogna superare l'indifferenza e l'apatia. Bisogna resistere per costruire il futuro.<

Io dico : come???

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Tv = Potere di Berlusconi

Messaggioda Loredana Poncini il 19/04/2009, 12:49

Fatta la diagnosi, RANVIT, la terapia può essere omeopatica ( combattere la sua tv con unaTV PUBBLICA davvero PUBBLICA, e meno partitica possibile) ed allopatica ( attraverso una banda larga sempre più larga, di cui l'IdV usufruisce quotidianamente, giorni festivi compresi).
Il " COME ??? " scaturisce dal COSA VOGLIO DAVVERO. Una con-fusione, secondo me, nasce che il Centro, come il prezzemolo, c'entra nel CD come nel CS, e confonde il BIPOLARISMO con un bipartitismo che in Italia lo deforma e lo forza. Non è più attuabile, come constatiamo, appena deponiamo il sogno americano, e la paura di un partito al centro che faccia da ago della bilancia... Dire Verde, Bianco e Rosso , con un po' di coraggio, è accettare un tricolore che è la bandiera del nostro Paese, in cui al centro non sta solo Roma, ma anche L'AQUILA !
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Re: Tv e Potere

Messaggioda Stefano'62 il 19/04/2009, 13:25

Vittorio dice bene.
Secondo me la risposta alla sua domanda (o come minimo una delle risposte) è di carattere culturale,nel senso che bisogna opporsi all'arroganza egoista (e molto mediocre) che dilaga nella nostra società e che pretende di porsi come way of life 'vincente';bisogna avere il coraggio di rivendicare anche con forza la superiorità di un pensiero civile contrapposto a quello 'bestiale' di chi cerca semplicemente di porsi in cima alla 'catena alimentare' e crede di poter dividere il mondo in vincenti o perdenti (pulsione tipica dei deboli di spirito che vorrebbero ridurre la vita ad una competizione idiota);bisogna farlo fregandosene del fatto di essere minoranza con la dignità di chi sa che il non essere 'gregge' caso mai è segno di forza e indipendenza di pensiero;
Condurre battaglie sul fronte dei principii,e non su quello del consenso.
Strada molto più lunga,ma l'unica che ti porta a destinazione.
Satellite e rete,i grandi nemici di berlusconi,per erodere ogni giorno di più la valenza a livello (in)culturale della tv (provincialista) via etere,e diradare ogni giorno di più dalla testa della gente le nubi oscure di sua emittenza.

Ribadiso qualcosa che ho già detto:la politica deve essere cultura,molto più (e molto prima) che potere.
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Voglio una donnaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Messaggioda franz il 19/04/2009, 14:41

Scalfari ha scritto:... Il tema di oggi è quello di ridurre le disuguaglianze senza mettere a rischio la libertà. Questo distingue la sinistra dalla destra.
Bisogna tradurlo in atti politici. Bisogna Bisogna superare l'indifferenza e l'apatia. Bisogna resistere per costruire il futuro.

Siamo alle solite. Scalfari è fin troppo banale nell'affermare che il problema (che qui abbiamo capito da anni) sta nel bilanciamento tra voglia di libertà e voglia di egualianza. Come se questo non fosse il tema dominante da quasi in secolo. Non è un problema di cosa voler indicare agli altri di fare, da buon maestrino canuto.
Il problema è il "come". Scalfari nella sua declamazione mi ricorda quel grandissimo cicco ingrassia che nel film amarcord "voleva una donna" dall'alto di un albero!
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Il problema invece non è cosa noi vogliamo, ma "come".
Come ridurre le disuguaglianze senza mettere a rischio la libertà?
Come tradurre questo in atti politici?
Come tradurlo in atti politici?
Come superare l'indifferenza e l'apatia?
Come resistere per costruire il futuro?

Scalfari da buon vecchio sa porsi le domande ma non puo' dare le risposte.
A massimo al pari di molto di noi puo' dare qualche consiglio. Nulla più.
Perché il futuro non è nostro ma è dei giovani.
A loro quindi trovare il come per il loro domani.

Franz
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