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Tv e Potere

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Tv e Potere

Messaggioda franz il 16/04/2009, 13:17

Antonio Gramsci ha scritto:Perché esista un partito è necessario che confluiscano tre elementi
fondamentali (cioè tre gruppi di elementi):
1. Un elemento diffuso, di uomini comuni, medi, la cui partecipazione è
offerta dalla disciplina e dalla fedeltà, non dallo spirito creativo e
altamente organizzativo. Senza di essi il partito non esisterebbe, è vero,
ma è anche vero che il partito non esisterebbe neanche "solamente" con essi.
Essi sono una forza in quanto c'è chi li centralizza, organizza, disciplina,
ma in assenza di questa forza coesiva si sparpaglierebbero e si
annullerebbero in un pulviscolo impotente. [...]
2. L'elemento coesivo principale, che centralizza nel campo nazionale, che
fa diventare efficiente e potente un insieme di forze che lasciate a sé
conterebbero zero o poco più; questo elemento è dotato di forza altamente
coesiva, centralizzatrice e disciplinatrice e anche, anzi forse per questo,
inventiva [...].
Si parla di capitani senza esercito, ma in realtà è più facile formare un
esercito che formare dei capitani. Tanto è vero che un esercito già
esistente è distrutto se vengono a mancare i capitani, mentre l'esistenza di
un gruppo di capitani, affiatati, d'accordo tra loro, con fini comuni, non
tarda a formare un esercito anche dove non esiste.
3. Un elemento medio, che articoli il primo col secondo elemento, che li
metta a contatto, non solo "fisico" ma morale e intellettuale. [...]

Avevo bene il mente tutti i passaggi di questo testo ma ringrazio lo stesso pierodm per averlo postato.
Per prima cosa, caro piero, vedo che quando non cedi alla facile tentazione della risposta ironca infantile o da vecchia zitella acidella sui parlanti e ti concentri sui temi in discussione riesci a dare ottimi contributi al dibattito. Mi permetto di consigliare la perseveranza su questa strada e di abbandare le analisi sugli oscuri motivi che spingono ranvit o il sottoscritto o altri a pensare quello che pensiamo. Non interessa a nessuno.

Confermo che la visione gramsciana dà il giusto peso e responsabilità al concetto di leadership (che non è comandare o sbraitare ordini o consigli paterni e non significa "liderismo"). Il soggetto che lui individua non è certo il padre-padrone e la figura autoritaria carismatica che invece ha grande peso nella cultura arretrata familistica e paternalistica italiana. Confermo, rileggendo Gramsci, che tutto quanto lui elenca con "elemento coesivo e medio" manca da noi. Ritengo che questo sia assodato e che si potrebbe eventualmente passare ad esaminarle i perché e come rimediare alle lacune.

Sul rapporto tra "capitani" ed esercito mi pare che AG sia chiarissimo. La triade che disegna (elemento coesivo, medio e diffuso) è anche oggi alla base di ogni processo di management, inteso come organizzazione finalizzata ad un obiettivo.
Che sia industriale o pubblica non conta, anche se poi nel dettaglio servono qualità diverse di management.
Ma questo è ovvio. Una azienda industriale, una pubblica, una associazione, un partito, una multinazionale, un negozio, un giornale, hanno tutti bisogno di mamagement ma ogni settore ha le sue caratteristiche. Nel concreto non è affatto detto che un ottimo leader industriale possa anche essere un buon leader di partito ma entrambi devono eavere (se sono leader di successo) qeulle qualità di leadership di cui alcuni di noi lamentano la latitanza.

Tra l'altro non solo mancano i leaders nella politica ma è noto che la critica di fondo che si fa al sistema industiale italiano è che manchi di manager (troppi padri-padrone, pochi manager) e da parte mia osservo che manca soprattuto l'elemento medio (che in azienda sono i quadri intermedi). Leggevo ultimamente che nelle imprese tedesce e francesi oltre al mamagement strategico esiste un diffuso ed esteso settore di mamager di medio livello, pari a 5-7% della forza lavoro mentr da noi è tanto se si arriva all'1%. Questo è connesso secondo me alla scarsa qualità delle imprese italiane e,aggiungo, della politica italiana. Vero che da noi ci sono quasi mezzo milione di simil-manager collegati alla politica (nei comuni nelle province, nelle regioni, nei ministeri) ma si tratta di incompetenti capitati li' per meglio arruffare, non di manager o di persone competenti.

La carenza di management e leaderhip è quindi totale, nazionale.
E non è un caso che uno di pochi manager pubblici in gamba (Prodi) abbia poi brillato in politica, salvo essere affossato dalla tribu' dei funzionari, portaborse o ex, con o senza baffetti, lupi marsicani con o senza coda.

Ciao,
Franz
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Re: Tv e Potere

Messaggioda franz il 16/04/2009, 13:31

pagheca ha scritto:Io mi pongo invece una domanda: se anche fosse una questione di leader (e sono convinto anch'io che sia importante), quali condizioni ci vogliono perche' il processo di selezione renda possibile a questi di emergere?

Mi sembra che alcuni di voi diano per scontato che un buon leader sia sempre in grado di emergere, a dispetto della legislazione, delle condizioni sociali ed economiche, etc. E' su questo che ho dei dubbi ed e' su questo che fondo la mia idea che il problema fondamentale della sinistra italiana sia la frammentazione del suo elettorato, non la mancanza di leader che la legge dei grandi numeri dovrebbe comunque sempre permettere. Il mio punto e' che l'elettorato di centrosinistra e' diventato incapace di farlo per eccesso di critica, per disaffezione e per pigrizia mentale.

Ottima domanda.
Ci sono due aspetti, come in qualsiasi processo evolutivo:
a) la ricchezza e la variabilità di quello che esiste (qualità)
b) la selezione su quello che esiste
Se a) non è adatto, la selezione in b) non seleziona un tubo e non sono affatto d'accordo sulla "legge dei grandi numeri" che citi (che spesso molti citano non si sa perché).
La qualità non è un processo spontaneo, di autogerminazione, in attesa di un processo selettivo fortunato.
Tra l'altro va considerato che in determinati contesti la selezione potrebbe spingere a selezionare tutto l'inverso che "buoni mamnager".
Io non ritengo che i buoni leader nascano come funghi e si tratta solo di avere "un buon processo di selezione".
Forse altri lo pensano ma io non l'ho detto ed anzi ho sostenuto che da noi puo' capitare che vengano premiati coloro che hanno caratteristiche carismatiche e non di leaderhip (e sulla differenza credo di aver già detto abbastanza).

La frammentazione credo sia un effetto, piu' che una causa.
La mancanza di leader è generale: nell'industria, nel pubblico come nel privato, in politica come in economia.

Ciao,
Franz
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Re: Tv e Potere

Messaggioda pagheca il 16/04/2009, 14:23

la legge dei grandi numeri dice che se prendi 60 milioni di persone e' improbabile che non ci sia un "leader" fra questi (in realta' dice qualcosa di molto piu' generico ma se prendiamo il "numero di leader" come osservabile di una distribuzione casuale determinata da tanti fattori diversi, se ne conclude che questo numero non puo' variare piu' di tanto nella storia).

Mi sorprende che non sei d'accordo con me, Franz, perche' penso che quando per esempio si parla di "trovare l'Obama italiano", o del fatto che in Italia non vale la meritocrazia, penso che si parli piu' o meno della stessa cosa: il sistema italiano non e' fatto per dare spazio al migliore, e' vecchio, e' stantio, e' sbilanciato verso il mantenimento dei privilegi, poggia su un individualismo di fondo disposto a sacrificare qualsiasi cosa pur di non ammettere di avere fatto un errore.

Ma mentre io penso che questi difetti abbiano le loro radici profonde nella societa' italiana, altri pensano che sia solo la presenza di una casta a impedire l'emergere di una nuova classe politica di centrosinistra. Niente di male, opinioni diverse, ma qualcuno mi deve spiegare come mettere insieme punti di vista cosi' radicalmente diversi come quelli per esempio espressi su questo forum da Matthelm, da Franz, da Ranvit o da me stesso. Nessuno se la sente di fare un passo indietro (o di rinunciare a qualcosa per privilegiare altro), "Studiare i cv dei singoli candidati e' una perdita di tempo", etc. sono affermazioni che bloccano alla radice qualsiasi tentativo di rinnovamento della societa' italiana e in particolare del CS. Peccato.

saluti
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Re: Tv e Potere

Messaggioda Robyn il 16/04/2009, 15:50

Quella delle derive autoritarie è una caratteristica dei paesi latini.Italia,Spagna,Portogallo,Grecia e Francia ,anche se in quest'ultimo paese è molto difficile una deriva autoritaria perche la sua democrazia è molto antica.E una cosa che deriva dalla natura dei popoli latini,modificabile solo con il passare delle generazioni.Nei paesi anglosassoni,che pero hanno la malattia del neoliberismo,quello che è avvenuto in Italia in merito a Vauro non sarebbe minimamente tollerato
Il Pdl si è anche dato il nome di libertà.Ma tutto dimostra che questa destra guidata da Berlusconi non è liberale.La destra non sà neanche cosa significa il termine liberale .Il proverbio che dice che l'apparenza inganna è vero solo in parte e fatto per tutelare chi pur sembrando in un certo modo nella realtà è diverso.Invece chi ci sembra c'è pure (riferito alla destra)Ciao Robyn
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Re: Tv e Potere

Messaggioda ranvit il 16/04/2009, 16:02

>Studiare i cv dei singoli candidati e' una perdita di tempo", etc. sono affermazioni che bloccano alla radice qualsiasi tentativo di rinnovamento della societa' italiana e in particolare del CS. Peccato.<

Cosa c'è da studiare in chi si conosce bene da trent'anni? Parlo per me qui a Salerno.

Forse vivendo all'estero si puo' avere questa curiosità...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Tv e Potere

Messaggioda pagheca il 16/04/2009, 16:20

La frase era tolta da un altro thread in cui si parlava di candidati europei:

Da Wikipedia:

Ai fini dell'elezione dei rappresentanti italiani nel Parlamento europeo il territorio nazionale è ripartito nelle seguenti circoscrizioni, previste dalla legge 24 gennaio 1979, n. 18 (tra parentesi sono indicate le regioni che le compongono):
    Italia Nord-Occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia);
    Italia Nord-Orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna);
    Italia Centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio);
    Italia Meridionale (Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria);
    Italia Insulare (Sicilia, Sardegna).

A me sembra difficile credere che in una circostrizione che comprende 6 regioni sia il PD che l'IDV presentino tutti nomi noti, non ci sia una faccia nuova, siano gli stessi da 30 anni. Ma siccome non c'e' limite al peggio aspettiamo e vediamo. Puo' darsi che tu abbia ragione.

saluti
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Re: Tv e Potere

Messaggioda pagheca il 16/04/2009, 16:53

Immagino che sai gia' tutto ma questo per quanto riguarda il PD in Campania.
Proprio tutti volti noti (ammesso e non concesso che siano confermati)?

pagheca

da http://www.elezioninews.net/?p=3393

Candidati alle europee. Rush finale per il Pd
Apr 7th, 2009 | Categoria: Europee 2009, Speciali

Rush finale nel Partito democratico per la scelta delle candidature alle Europee. Giovedì all'hotel Oriente è in programma la direzione regionale del Pd: all'appuntamento il segretario campano Tino Iannuzzi si presenterà con la lista degli otto nomi che potrebbero scendere in campo e su cui bisognerà raggiungere un accordo.
A tal proposito il parlamentare sta lavorando senza sosta d'intesa con i vertici nazionali. In pole position l'assessore regionale alle Attività produttive Andrea Cozzolino e molto probabilmente l'assessore alla Sanità Angelo Montemarano. Ore decisive anche per la scelta che spetterà al gruppo dei moderati all'interno del Pd: si parla del deputato Bruno Cesario, del consigliere regionale Pasquale Sommese, dell'ex parlamentare Domenico Tuccillo ma anche della giornalista del Mattino Rosaria Capacchione.
L'ex pm anticamorra Raffaele Cantone, invece, ha ribadito ieri il suo no ai vertici del partito. Gli altri nomi, poi, verranno indicati dalle varie province della Campania. Quanto alle Provinciali, sembra ormai raggiunto l'accordo di massima sulla lista dei moderati che dovrebbe raccogliere le candidature nei territori. Una lista - chiesta a gran voce proprio dal gruppo Cesario-Sommese che ha superato le resistenze del commissario Enrico Morando - che affiancherà quella ufficiale del Pd e quella del presidente, voluta fortemente da Luigi Nicolais.


Il PD corteggia Capacchione
Ancora contatti. Fino a giovedì, giorno della direzione regionale durante la quale il segretario del Pd Tino Iannuzzi porterà la rosa di nomi per le Europee, prosegue il lavoro.
La sorpresa che da giorni i vertici del partito, in tutto silenzio, stanno preparando ha il nome e il volto di Rosaria Capacchione, al giornalista del Mattino, costretta alla scorta per le minacce dei casalesi.
La cronista non ha ancora sciolto la riserva. Di certo le è stato chiesto di dare una mano al Partito democratico nella dura campagna elettorale per le Europee. Insomma si inizia ad allargare il ventaglio di opzioni che Iannuzzi porterà giovedì in direzione. Oltre alla Capacchione, gli assessori regionali Angelo Montemarano e Andrea Cozzolino, oltre agli uscenti Andrea Losco e Graziella Pagano.
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Re: Tv e Potere

Messaggioda franz il 16/04/2009, 17:29

pagheca ha scritto:la legge dei grandi numeri dice che se prendi 60 milioni di persone e' improbabile che non ci sia un "leader" fra questi.

Improbabile anche che non si trovino 20 fisici nucleari ma non è un problema di "trovarli" ma piuttosti di "formarli".
Per me un leader non nasce sotto i funghi (poi sarebebro cavoli nostri trovarli se conoscessimo i "posti giusti") ma è una funzione altamente professionale, che ha saputo unire studio e formazione a caratteristiche umane particolari.
La selezione è solo un aspetto del problema. Importante ma viene dopo.
Quello formativo è a monte. Senza formazione non c'è nulla da selezionare.
pagheca ha scritto:Mi sorprende che non sei d'accordo con me, Franz, perche' penso che quando per esempio si parla di "trovare l'Obama italiano", o del fatto che in Italia non vale la meritocrazia, penso che si parli piu' o meno della stessa cosa: il sistema italiano non e' fatto per dare spazio al migliore, e' vecchio, e' stantio, e' sbilanciato verso il mantenimento dei privilegi, poggia su un individualismo di fondo disposto a sacrificare qualsiasi cosa pur di non ammettere di avere fatto un errore.

L'Obama italiano (è una domanda) non lo si trova perchè
a) non siamo capaci di formarlo, o di avere un terreno di coltura in cui crescano bene
b) non siamo capaci di selezionarlo
c) non siamo capaci di trovarlo?

Per me la prima è vera all'80% e per un 20% sono vere le altre due opzioni.

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Re: Tv e Potere

Messaggioda franz il 16/04/2009, 17:47

Robyn ha scritto:Quella delle derive autoritarie è una caratteristica dei paesi latini.Italia,Spagna,Portogallo,Grecia e Francia ,anche se in quest'ultimo paese è molto difficile una deriva autoritaria perche la sua democrazia è molto antica.E una cosa che deriva dalla natura dei popoli latini,modificabile solo con il passare delle generazioni.Nei paesi anglosassoni,che pero hanno la malattia del neoliberismo,quello che è avvenuto in Italia in merito a Vauro non sarebbe minimamente tollerato
Il Pdl si è anche dato il nome di libertà.Ma tutto dimostra che questa destra guidata da Berlusconi non è liberale.La destra non sà neanche cosa significa il termine liberale .Il proverbio che dice che l'apparenza inganna è vero solo in parte e fatto per tutelare chi pur sembrando in un certo modo nella realtà è diverso.Invece chi ci sembra c'è pure (riferito alla destra)Ciao Robyn

Ok, tra le varie malattie penso che l'autoritarismo sia decisamente piu' grave del liberalismo e del liberismo, piu' o meno "neo". Una sola cosa, ... definire la grecia un paese latino mi mette, non so come, a disagio. Forse volevi dire "mediterraneo"?

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Re: Tv e Potere

Messaggioda pagheca il 16/04/2009, 17:51

c'e' un sacco di gente in gamba in Italia (cosi' come dappertutto, per inciso - non sono di quelli che pensano che gli Italiani siano in qualche modo "speciali", se non per il fatto che noi abbiamo le nostre peculiarita' come gli altri le altre). Dentro alla politica come altrove. Non e' questo il punto secondo me. Il problema e' che appena si emerge e' costume del nostro paese di reprimere, distruggere. Succede sul lavoro, succede in politica, succede ovunque.

Siamo passati attraverso varie attese messianiche, ma e' stato tutto raso al suolo con cura. Ho visto i vari Segni, Cofferati, Pardo, Moretti (Nanni), etc. elevati a numi tutelari della sinistra per un periodo. Ecco chi ci fara' vincere, dicevano le folle. Poi o hanno detto no grazie, oppure sono stati messi da parte non appena hanno detto qualcosa che non fosse un semplice "no" e sul quale, quindi, si poteva discutere.

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