La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Caso Englaro

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Caso Englaro

Messaggioda ranvit il 08/02/2009, 21:51

Il guaio è, guido, che Berlusconi si interessa e come di politica....quindi???

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Caso Englaro

Messaggioda guidoparietti il 09/02/2009, 0:41

ranvit ha scritto:Il guaio è, guido, che Berlusconi si interessa e come di politica....quindi???

Quindi cosa? È chiaro che bisogna sconfiggerlo, poi riuscirci è un altro paio di maniche. Ma prima di ogni altro requisito, davvero prima di ogni altro, per riuscirci bisogna comprendere cosa c'è che davvero di profondo non va in quel modo di fare politica. Altrimenti si rischia solo di sostituirlo con un altro uguale, il che in una certa misura rischia davvero di avvenire se osserviamo quanto il modo di fare illegalitario e menefreghista si insinui anche tra noi, essendo peraltro ben radicato in varie tra le più forti tradizioni di questo nostro strano paese.
Avatar utente
guidoparietti
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 314
Iscritto il: 22/05/2008, 16:01

Re: Caso Englaro

Messaggioda ranvit il 09/02/2009, 9:41

Scusa Guido, e quindi?

Cosa si fa oggi, domani, dopodomani....si continua a "cercare di comprendere" mentre Berlusconi continua a fare le prove di duce del 2000?

Cosa c'è da comprendere ancora?

Comunque l'argomento qui era il caso Englaro (sul quale onestamente non sento di avere una posizione da difendere e quindi mi affido a chi nella materia è piu' bravo di me), mentre di cosa sta tentendo di fare Berlusconi se ne parla in altro forum (pronunciamento golpista).

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Caso Englaro

Messaggioda guidoparietti il 09/02/2009, 10:11

ranvit ha scritto:Scusa Guido, e quindi?

Cosa si fa oggi, domani, dopodomani....si continua a "cercare di comprendere" mentre Berlusconi continua a fare le prove di duce del 2000?

Cosa c'è da comprendere ancora?

Comunque l'argomento qui era il caso Englaro (sul quale onestamente non sento di avere una posizione da difendere e quindi mi affido a chi nella materia è piu' bravo di me), mentre di cosa sta tentendo di fare Berlusconi se ne parla in altro forum (pronunciamento golpista).

Ma che vuoi da me la linea politica per i prossimi anni? Io ho solo detto che alcuni punti basilari non bisogna perderli, come sembra che invece altri abbiano fatto da tempo. Non vedo su cosa tu stia facendo polemica.
Avatar utente
guidoparietti
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 314
Iscritto il: 22/05/2008, 16:01

Re: Caso Englaro

Messaggioda Robyn il 09/02/2009, 11:06

lucameni
E stata fatta molta confusione su quest'argomento.Il presidente della Repubblica non poteva fare altrimenti perche è il garante della costituzione.Non credo che B stia lasciando libertà ai suoi parlamentari.Credo che in questi casi si debba scoltare solo la propria coscienza non quella di partito.Se sarei parlamentare"per fare un esempio"non ascolterei il mio partito,se il decreto è sbagliato non lo voterei.Votare individualmente non è dividersi tra laici e cattolici.Alcuni cattolici possono avere posizioni molto differenti da quelle della chiesa,alcuni laici non credenti posizioni molto differenti dai laici allo stato puro.In realtà B crede di rafforzarsi ma non è così poiche prima o poi i nodi verranno al pettine.Gia i media lo hanno contraddetto e quindi già lo hanno indebolito Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11373
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Caso Englaro

Messaggioda ranvit il 09/02/2009, 11:42

Dal corriere.it :

POLITICA E CASO ENGLARO
Quel silenzioso terzo partito
di Angelo Panebianco

Proviamo a riprendere fiato. Il conflitto fra i difensori del «diritto alla libertà di scelta» e i difensori della «sacralità della vita» è degenerato nel modo in cui sappiamo. La violenza dello scontro ha coinvolto le istituzioni al massimo livello e ha spaccato il Paese. Due partiti nemici (si badi: ho detto nemici, non avversari) si fronteggiano e nessuno sa come andrà a finire. Come sempre in questi casi, è scattato, nei due campi, l'ordine di mobilitazione generale, la militarizzazione delle coscienze è in corso, e la consegna, per le opposte schiere, è di non fare prigionieri. Eppure, nonostante la violenza del conflitto, e la polarizzazione che l'accompagna, non è così facile (come vorrebbe farci credere la propaganda dei due contrapposti partiti) spazzare via i dubbi che le persone di buon senso, quali che siano le loro convinzioni morali, devono per forza nutrire di fronte a una vicenda come quella di Eluana. Anche se non è detto che i protagonisti ne abbiano piena contezza, l'intrattabilità politica del tema trova una eco nei «trasversalismi » e in certe contorsioni che si manifestano in queste ore nell'arena pubblica.

Se il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, sceglie di non seguire il leader dello schieramento cui appartiene, aprendo così una frattura difficilmente ricomponibile, ecco che Antonio Di Pietro, l'arcinemico di Berlusconi, dichiara di dare libertà di coscienza ai suoi parlamentari sul provvedimento del governo, ammettendo così implicitamente il proprio accordo con la scelta del premier di tenere in vita Eluana. E si noti che anche alcuni settori del Pd sono orientati a votare a favore. Ormai le cose si sono spinte troppo in là, è troppo tardi per fermare il processo che si è messo in moto ma è giusto per lo meno dare testimonianza del fatto che, oltre ai due partiti che si scontrano, ne esiste anche un terzo, per lo più silenzioso, e che, comunque vada la vicenda, è già stato sconfitto. È il partito di chi pensa che la Politica, la Democrazia, il Diritto, e tutte le altre più o meno utili astrazioni che siamo soliti invocare per imporre faticosamente un minimo di ordine nella vita associata dovrebbero essere tenute fuori dalla porta al di là della quale sono in gioco, come in questo caso, le questioni ultime dell'esistenza. È il partito di chi pensa che occorrerebbe coltivare, nella riservatezza e nella discrezione, una zona grigia, protetta da una necessaria ipocrisia, nella quale le decisioni sul caso singolo (sempre diverso, almeno per qualche aspetto, da qualunque altro caso singolo) restano affidate alla sensibilità e alla pietas del medico che ha in cura il malato e ai sentimenti delle persone che lo amano. Che è quanto si è sempre fatto, checché ne dicano certi sepolcri imbiancati. È il partito di chi pensa che quelle situazioni debbano essere sottratte al clamore delle «battaglie di principio». Condivido quanto ha detto Emanuele Severino (sul Corriere di ieri): a scontrarsi sono due forme di violenza. I due partiti millantano certezze assolute che, su questa terra almeno, a nessuno è dato di possedere.

Fa francamente effetto (e non è un bell'effetto) vedere, nei telegiornali, le opposte fazioni mobilitate e schierate, a Udine e in altri luoghi, l'una a difesa della vita di Eluana e l'altra a difesa del suo diritto a morire. Credo che, in queste ore, nessuno incarni lo spirito dei due partiti contrapposti meglio di Marco Pannella e di Giuliano Ferrara, due uomini stimabilissimi per il coraggio, la passione e l'onestà intellettuale con cui difendono le cose in cui credono. Schierati sugli opposti lati della barricata Pannella e Ferrara hanno tuttavia una cosa in comune: credono entrambi che tocchi alla legge, e alla democrazia che fa le leggi, il compito di imporre la soluzione. Per il diritto del singolo a scegliere, sempre e comunque (Pannella). Per l'intangibilità della vita, sempre e comunque (Ferrara). Anche se la differenza è che, per Ferrara, l'intervento del Parlamento dovrebbe essere la risposta di emergenza a una sentenza emessa in assenza di legge. Spiacente ma sono in disaccordo con entrambi. Deploro fortemente la giuridicizzazione (e l'inevitabile politicizzazione che l'accompagna) di questioni come questa. La legge è uno strumento che gli uomini hanno inventato per ridurre l'arbitrio, per trattare in modo il più possibile simile casi simili. Le «buone» leggi (non sempre le leggi sono buone) rappresentano effettivamente un utile strumento, ancorché imperfetto, per favorire uguali trattamenti e affermare principi universalistici in molte situazioni.

Ma non credo affatto che una legge possa davvero regolare le questioni-limite di cui qui parliamo. Data l'estrema variabilità dei casi, e le profonde, irriducibili, differenze fra le persone, una legge che offre una buona soluzione per un caso può risolversi in una intollerabile forma di violenza in un altro caso. D'altra parte, dire leggi significa dire tribunali. Proprio il caso di Eluana mostra quanta fragilità, quante incongruenze, quante contorsioni, siano contenute nelle sentenze dei tribunali su vicende come la sua. Lo stesso discorso vale per la democrazia. Con tutte le sue brutture e volgarità, è pur sempre la migliore forma di governo, dal momento che consente di risolvere le controversie senza spargimenti di sangue, con il voto anziché con le armi. Da qui però ad affidarle le decisioni sulla vita e sulla morte ce ne corre, o ce ne dovrebbe correre assai. Parlamenti e tribunali, insomma, dovrebbero essere tenuti lontani da queste cose, a conveniente distanza di sicurezza. Certo, i progressi della medicina modificano continuamente le situazioni e la politica subisce un'inevitabile pressione a intervenire. E può anche accadere, in qualche caso, che un Parlamento riesca a sfornare una legge (ci credo poco, ma l'eventualità non può essere scartata a priori) che rappresenti un buon punto di equilibrio fra opposte, e forse ugualmente rispettabili, esigenze. Se non c'è verso di tenere le grinfie dello Stato, ancorché democratico, lontano dalle questioni estreme, che almeno si evitino gli eccessi. La politicizzazione della morte è il misfatto più grave che una democrazia possa commettere.

09 febbraio 2009
-------------------------------------------------

Concordo con Panebianco.
Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Caso Englaro

Messaggioda pinopic1 il 09/02/2009, 11:57

Questa volta sono d'accordo con Panebianco..
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Caso Englaro

Messaggioda guidoparietti il 09/02/2009, 12:25

Panebianco è uno che riesce ad essere irritante pure quando sei d'accordo con lui, tanto bene rappresenta i peggiori stereotipi del pensiero italiano, ma nascosti appunto sotto una patina da intellettuale.
Nell'enunciare, secondo me giustamente, l'esigenza di tenere lo stato il più possibile al di fuori delle questioni di vita e di morte, che bisogno c'è di evocare l'ipocrisia come un valore positivo? E il sottointeso, voluto o meno, diventa lo scherno verso il povero Beppino Englaro che invece, tapinello lui, non sapeva che questo è il paese dei furbi, ha voluto fare le cose alla luce del sole.
La realtà è che laddove è rispettato il principio messo avanti, come se fosse un non principio, da Panebianco – e cioè che le decisioni sulla salute spettano in primo luogo al malato e, se questo non può esprimere le sue volontà, a chi gli è più prossimo e ne ha la tutela legale – è rispettato apertamente e senza alcuna ipocrisia, recepito dalle leggi e dai regolamenti medici. Così ad esempio negli Stati Uniti, seppure possono nascere controversie (come nel famoso caso di Terry Schiavo) laddove non sia chiaro chi abbia la responsabilità di decidere (ma non sarebbe questo il caso Englaro)
La non-intrusione del potere coercitivo dello stato nelle private faccende di vita e di morte ha esattamente bisogno di una legge che la sanzioni, legge che esiste in tutti i paesi civili, altrimenti in assenza di garanzie tutto è rimesso appunto all'ipocrisia, e anche alla fortuna perché se per caso si confida ipocritamente nel medico sbagliato e la notizia trapela, ecco che facilmente, tra ispettori sanitari e monsignori, tutto potrebbe essere lanciato nel tritacarne mediatico.

Dire che le decisioni spettano, in privato e senza intromissioni statali, a chi è più vicino al malato, dove il malato stesso non possa esprimersi, è affermare un principio (secondo me giusto). Affermare un principio dicendo che non deve avere forma di principio, ma essere applicato ipocritamente all'italiana è disonestà intellettuale.
Avatar utente
guidoparietti
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 314
Iscritto il: 22/05/2008, 16:01

Re: Caso Englaro

Messaggioda pinopic1 il 09/02/2009, 12:40

Credo che il tema venga affrontato ipocritamente in tutto il mondo. Credo che ogni giorno vengano staccate tante spine in tutto il mondo e tante non vengono attaccate pur potendolo fare. Spesso dipende dall'età del paziente al momento dell'incidente.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Caso Englaro

Messaggioda ranvit il 09/02/2009, 12:54

corriere.it :

CASO ELUANA
Pd diviso verso il voto, Letta decide per il sì
L'ipotesi di disertare l'Aula. Veltroni: dal premier odiosa strumentalizzazione, manifestiamo con Scalfaro
ROMA — Comincia al Senato l'iter del ddl del governo sul caso Eluana e in Parlamento si conta di approvarlo entro mercoledì: dal giorno dopo le conseguenze del protocollo su Eluana sarebbero irreversibili. Il Pd si presenta in ordine sparso. Spaccato fra contrari e favorevoli. I lavori partono oggi in commissione Sanità, per arrivare in Aula forse stasera stessa. Fra domani e mercoledì il testo potrebbe approdare alla Camera. Una corsa contro il tempo. E che mette in difficoltà il Partito democratico, anche se ieri sera Walter Veltroni, parlando al Tg1, è stato netto: «Chi ha più a cuore il destino di Eluana? Il padre e la madre che da 17 anni le stanno vicino e vivono questo dramma? O un uomo politico come Berlusconi che ha avuto sette mesi di tempo per fare una legge e non lo ha fatto e da domani con la stessa foga e virulenza parlerà di altri problemi? La risposta a questa domanda fa capire come siamo in presenza di un'odiosa strumentalizzazione ». Veltroni è dunque contrario al ddl, perché «l'obiettivo di Berlusconi era creare tensione con il Quirinale, mettendo in discussione la Costituzione ». Nel Pd è però sempre più forte la tentazione di non partecipare al voto, come ha auspicato il senatore Sandro Ceccanti, affermando che «siamo legislatori e non giudici».

Una soluzione, quella dell'astensione, che eviterebbe fra l'altro l'ufficializzazione dell'ennesima spaccatura interna. Un'ampia componente di estrazione cattolica e centrista è infatti pronta a votare con la maggioranza. E non si tratta solo di Paola Binetti. Enrico Letta, che alle primarie aveva corso per la leadership, ieri è stato molto deciso: «È da respingere con sdegno il tentativo di Berlusconi di trascinare il Paese in un conflitto istituzionale dalle conseguenze gravissime — ha detto —, ma nel merito del ddl esprimerò, secondo coscienza, il mio voto favorevole». Anche l'ex ministro Giuseppe Fioroni, responsabile dell'organizzazione del partito, sarebbe favorevole al «sì» al ddl dell'esecutivo. E in molti chiedono di poter votare secondo coscienza. Anche il fronte dei contrari al ddl però non vuole arretrare. «Le posizioni di Letta e della Binetti sono inaccettabili per un partito come il nostro — ha replicato Sandra Zampa, deputata e portavoce di Romano Prodi —, il ddl è stato messo a punto in tutta fretta per cancellare una sentenza. Non è possibile». Sandra Zampa, insieme alla senatrice Alberta Soliani, ha firmato una lettera in cui si chiede «a tutte le democratiche e ai democratici di mettersi a pensare all'unica cosa necessaria: difendere la Costituzione senza sbandamenti». E domani in piazza dei Santi Apostoli a Roma Walter Veltroni ha convocato il popolo del Pd per una manifestazione in difesa della Costituzione: «Oscar Luigi Scalfaro sarà l'unico oratore. Berlusconi, senza conoscere la storia di questo Paese, ha detto che la nostra Carta è frutto dell'influenza di un'ideologia autoritaria, invece è frutto delle sue culture migliori di cui Scalfaro fu espressione».

Paolo Foschi
09 febbraio 2009
---------------------------------------------------------

Sono d'accordissimo con Ceccanti "siamo legislatori e non giudici".

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti

cron