Belli, i liberali. In Italia ne abbiamo sempre avuto una specie autoctona, geneticamente modificata rispetto alle gloriose famiglie liberali europee.
I "liberali, ma".I "liberali, ma" nascono nell'ottocento e riescono a unire la Penisola. "MA" il Sud non lo vogliamo, è solo grazie alle imprese di Garibaldi che alla fine si "attacca" al resto del Regno, "nonostante" i liberali piemontesi.
Giusto avere il diritto di voto MA è meglio lasciare il
suffragio censitario, così può votare solo chi dispone di un certo reddito. Del voto alle donne nemmeno si discute. Il suffragio universale (maschile) arriverà solo nel 1918. MA...
MA pochi anni dopo i liberali appoggiano il governo Mussolini, dal 1922 al 1924. Giolitti, ministro del duce, firmatario del Manifesto del Gruppo Nazionale Liberale, dichiara di vedere nell'ex disertore Mussolini un difensore del "liberalismo risorgimentale" e fa il salto della quaglia, aderendo direttamente al fascismo.
Nel dopoguerra i liberali si schierano a favore dell'inguardabile monarchia sabauda, che viene esautorata dal referendum. Liberali "ma" tradizionalisti (eppure il sovrano non lo è per grazia di Dio? e lo stato laico? mah).
1955: scissione del partito radicale, costola dei liberali. Vogliono essere più liberali e laici di tutti: fondano una loro radio vent'anni dopo, MA nel 1986 affonda nei debiti e viene salvata... dai soldi dello stato italiano! Trooooppo liberali!
Gli altri liberali, quelli del PLI, si sciolgono in seguito a Tangentopoli. La diaspora liberale finisce verso l'UDC, Forza Italia MA addirittura qualche esponente di Alleanza Nazionale, erede dei nipotini del duce. E tutti (Pannella compreso) si alleano insieme nel centrodestra che sdogana gli ex missini e li porta gloriosamente al governo della Padan... pardon, della "Repubblica antifascista".
Arrivati ai giorni nostri, il "liberale" Renzi (dopo le spese pazze della provincia di Firenze con lui presidente) offre una mancetta elettorale di ottanta euro per portare il suo consenso al quaranta percento, indebitando il paese. In seguito il suo emulo Calenda si fa eleggere all'europarlamento coi voti del PD e in breve tempo fa il salto della quaglia, fondando l'ennesimo partito zerovirgola. MA pochi anni prima, ovviamente, aveva dichiarato di essere per il maggioritario...
