Ad esempio il piano strutturale a volumi zero, grande balla. I detti e contraddetti sulle opere sponsorizzate da Moretti. Una meritocrazia che fa acqua quando si parla di assumere suoi sodali. E via e via.
Volendo possiamo approfondire, salvo il fatto che in queste sede già è stato scritto che del Renzi sindaco e delle magagne che ne derivano poco importa.
Evidentemente più importanti sono le parole, che sicuramente da parte sua abbondano.
Peraltro - mi ripeto - tante sue posizioni sul berlusconismo, sulla giustizia le abbiamo sentite in bocca di altri esponenti Pd che si autocelebrano come riformisti e che hanno permesso la sopravvivenza politica di Berlusconi per 17 anni.
In merito i fatti sono chiari. Basta volerli riconoscere.
Ritengo che dalle nostre parti spesso e volentieri si spacci l'inciucio e la spartizione per esercizio di riformismo e di liberalismo. Bufale che possono capitare solo da noi.
In questo senso certe argomentazioni di Renzi non sono affatto nuove, ma - ripeto ancora - sentite fin dal 1994, agli esordi del berlusconismo e dell'era veltroniana del "paese normale" (ma quale?).
Sentirle ancora, come se si dovesse passare oltre a tanti comportamenti (pena il venire tacciati di giustizialismo) francamente mi indigna.
Capisco la necessità di conquistare un elettorato che fino ad ora ha votato a destra. Ma per fare questo non mi pare il caso nè di minimizzare nè di fare finta di nulla in merito a comportamenti che tutti conosciamo.
Peraltro per alcuni mesi l'ho avuto come presidente di Provincia dove lavoravo e già da allora l'avevo inquadrato.
Comunque capisco che l'apprezzamento per Renzi sia anche frutto di posizioni "eretiche" che lo vedono contrapposto alla cosiddetta sinistra radicale, tipo il suo sostegno per la politica di Marchionne, in parte di Brunetta etc etc.
Non credo che questo significhi riformismo o liberalismo, non fosse altro molti argomenti di discussione sono condizionati da mistificazioni e ignoranza da ambedue le parti contrapposte e si parla più sulla scorta di pregiudizi che per reale conoscenza dei fatti. Almeno di questo c'è da prendere atto.
Però se siamo arrivati a considerare Renzi una "speranza" vuol dire che la nostra povera Italia è messa davvero malissimo.
Il trionfo dell'apparenza come da prassi berlusconiana.