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Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda Robyn il 18/05/2011, 13:40

Guardando bene i risultati il cs ha percentuali molto alte in quasi tutto il paese ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda flaviomob il 18/05/2011, 13:45

18 maggio 2011
IL "PARTITO" CHE CRESCE
Lo stanno costruendo i giovani. Senza saperlo…

Forse i “moderati” sono una cosa del genere dei fondamentalisti islamici: fanno, dichiarano, dicono, sono al centro del mondo (sui giornali) ma poi, al momento del dunque, sono una minoranza non rilevante. L'Italia no si divide infatti, a quanto risulta, semplicemente fra santanchisti e gente normale: questi ultimi, a quanto pare, sono la maggioranza. E finalmente.
La gente normale, in Italia, ha sempre avuto etichette un po' stralunate: comunisti, radicali, estremisti e chi più che ha più ne metta (io personalmente a sedici anni ero comunista perchè mi sembrava strano che i braccianti, giù da noi, dovessero dormire sui cannicci per terra). Ma era solo un modo di chiamare (un po' perché les bourgeois si spaventavano, un po' perché noi ci divertivamo molto a spaventarli) le cose che nel resto d'Europa erano normali.
La tv serve principalmente a far sì che la gente normale e le cose normali appaiano strane, e normale invece il pazzo che si crede Napoleone. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la tivvù sia andata al governo, e ci sia rimasta per vent'anni.Questo spiega perché, ai congressi internazionali di psichiatria, ci sia sempre qualcuno che, con gravità professorale, dice cose spiacevoli su noi italiani. Al prossimo congresso, speriamo adesso, il suo intervento sarà più breve, anche se ci vorrà molto tempo prima che venga abolito del tutto.
* * *
La sinistra che vince – perché è la sinistra che ha vinto, non c'è il minimo dubbio: il terzo polo è trascurabile e Fini un bluff – è una cosa stranissima, a osservarla da fuori. Vendola, De Magistris, i grillini, la parte “buona” (Bersani) del Pd vengono da storie diversissime, e si stupirebbero molto se qualcuno gli dicesse che in fondo sono facce diverse della stessa cosa. La “cosa” è la crisi della vecchia sinistra e la travagliatissima formazione di quella nuova.
Il qualunquismo rivoltoso dei grillini, il culto della personalità dei vendoliani, la rudimentalità dei dipietristi, la goffaggine dei “sinistri federati”, l'ambiguità programmatica di Bersani, non sono dati politici, sono semplicemente gli annaspamenti di gente che vorrebbe nuotare, ma non si decide a staccare i piedi dal fondo. La storia vecchia è finita, la nuova ognuno s'illude di trovarla da solo. Non c'è ancora esperienza di storie collettive; l'unica cognizione comune (ma è già moltissimo, qui e ora) è che bisogna muoversi, che il tempo dell'impotenza è finito.
In questo c'è molto Ottocento, prima dei socialisti. Sette, partiti, gruppi, ribellioni con troppe “linee politiche” o nessuna. L'unica cosa comune (ma non percepita) era – banalmente – l'età. “Non prenderemo nessuno – disse uno di loro – che abbia più di quarant'anni”. A partire da questo, si potè andare avanti.
* * *
E anche adesso è così. Non per la sciocchezza del sindaco giovane o del candidato ventenne (Renzi, politicamente, è tanto anziano quanto Emilio Fede o la Santanché) ma perché è il collante di tutto, ed è profondo.
Il grillino di Bologna, il giovane Pd di Trento o Genova, il rifondarolo di Catania, l'attivista elettorale di Pisapia e quello di De Magistris hanno in comune questo, al di là delle (poche) cose mature che dicono e delle (molte) cazzate che li impacciano: essi sono una generazione. Se riusciranno a riconoscersi, a esprimere un “partito” nei prossimi due o tre anni, l'Italia sarà salva. Altrimenti resterà il rimpianto.
* * *
L'Italia, in questi vent'anni, è stata attraversata da due cose. La prima, la ristrutturazione del sistema economico da industriale a finanziario. La seconda, il passaggio da patologia a fisiologia delle sue componenti mafiose. Le due cose hanno relazione fra loro. Hanno prodotto, fra l'altro, la “seconda repubblica” (in mano non ai politici, ma agli imprenditori), la fine del lavoro (sostituito dal precariato), l'eliminazione della proprietà pubblica (privatizzato tutto, fino alla scuola), l'uscita dall'Occidente (Libia, Russia) e ovviamente da Keynes.
Il punto in tutte queste cose s'intersecano, quello su cui bisogna avere le idee chiare e chieder conto, è la Fiat. Che cosa ne pensa Beppe Grillo (e il suo – non innocente – cervello politico, Casaleggio Associati) dell'abolizione del sindacato? E Bersani (e i giovani di Bersani) da che parte starà, prima o poi, con la Cgil o con Fassino?
Nella città precaria che è Napoli, De Magistris cercherà alleati a Torino o si barricherà là dentro? Vendola impernierà la sua strategia sugli operai o continuerà a farne solo un caso umano? I “comunisti” riusciranno a ri-percepire la lotta di classe, a capire che la falcemartello, per gli edili di Roma (che sono quasi tutti rumeni) era il simbolo sul berretto dei poliziotti rumeni?
Da queste domande dipende tutto. Non dalle risposte che verranno date (saranno, di necessità, ambigue e lente) ma da chi le farà. Se le faranno i giovani, e in concordanza fra loro, trasversalmente, allora il “partito” loro nascerà bene. Tutti i “partiti” storici – che solo raramente hanno un nome – nascono infatti molto più dalle buone domande che dalle risposte.
* * *
Cos'abbiamo in comune, oltre a Berlusconi? Che cosa tutti noi abbiamo fatto, nei momenti migliori, senza sostanziali differenze? Che cosa potrebbe unirci, noi della nuova repubblica, come nella prima ci unì la Resistenza antifascista e il suo ricordo?
Risposta: l'antimafia. E' il movimento antimafia il filo rosso, comune a tutti noi, di questi due decenni. Fra ingenuità, goffaggini, e anche qualche salotto e qualche arroganza (ma anche l'antifascismo repubblicano ne ebbe) esso è nel suo complesso una storia giovane, sana nei suoi fondamenti e persino nei suoi errori.
Bisogna votare subito. La Santanchè e la Lega sono minoritari nel Paese. Vincere i referendum, e poi da Napolitano a chiedere elezioni.
Bisogna votare uniti. Al referendum è facile. Anche le elezioni politiche, dobbiamo trasformarle in referendum. Una lista unitaria, antimafia e antiprecariato, con un candidato unico di immenso prestigio e chiarezza, un Pertini.
Riccardo Orioles
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda ranvit il 18/05/2011, 15:34

franz ha scritto:
ranvit ha scritto:Dentro ci sono tutti : Pd, Socialisti, Sel....manca solo Federazione di Sinistra e Idv (che per la prima volta si è staccata ma ha preso meno del 2%).

La differernza tra Salerno e Napoli qui appare abissale, quasi fossero su due pianeti e stelle differenti.

Come ce la spieghiamo?

Franz


Una prima risposta potrebbe essere questa:

http://www.salernonotizie.it/

«Il tempo dell’autoreferenzialità è finito». Vincenzo De Luca dalle colonne del Corriere della Sera, forte di oltre 66mila voti e di oltre il 74% dei consensi dice basta «all’auto-perpetuazione del gruppo dirigente nazionale», chiedendo a Bersani di «costruire un’alternativa» e al Terzo Polo di scegliere da che parte stare.

Al segretario nazionale del Pd che gli ha fatto i complimenti in diretta su La7, De Luca dice «basta con leader non radicati sul territorio e senza meriti e sì ad amministratori che tengono vivo il partito». Ma il sindaco di Salerno è già passato alla storia come il sindaco più votato nei capoluoghi di provincia, trascinando per la prima volta in modo consistente anche le liste di riferimento.

Se ne sono accorti anche Luca Cordero di Montezemolo e l’ex presidente del Senato Franco Marini, con i quali De Luca ha parlato al telefono, mentre stasera arriva a Salerno Giuliano Amato. Città pulita, sicurezza nei quartieri, ma anche solidarietà, sviluppo e lavoro, infrastrutture, parchi e piano regolatore del mare gli assi vincenti della campagna elettorale.

E nel centrodestra, intanto, la resa dei conti è cominciata. Da un lato chi sostiente la tenuta complessiva nel salernitano del centrodestra. Dall'altro chi dice che è stato sbagliato completamente il candidato Sindaco. Ma c'è anche chi sostiene che si è straperso e che le responsabilità non sono certo tutte della Ferrazzano.
18/05/2011 14.00.43
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda lucameni il 18/05/2011, 16:30

Più che vincere l'Ulivo (poi cosa sarebbe?) ha perso B. e la sua arroganza.
Prodi è sempre affezionato al quel tipo di bipolarismo tipo Unione che ha caratterizzato i suoi governi, poi finiti come sappiamo, sfiancati dal centro e dalla sinistra più radicale.
In quel contesto il "centro" era per forza di cose qualcosa di estraneo, per un bipolarismo granitico come tanto aprezzato da un Rovati (che ora ha appoggiato la Morattie che già, da collaboratore di Prodi, lodava il cavaliere come artefice di questo bipolarismo), non considerando nemmeno l'esistenza di un "centro" che in realtà avesse velleità di rappresentare un altro centrodestra non berlusconiano.
Quelle di Prodi sull'Ulivo sono le solite parole scaturite da un carattere più ostinato che di buon senso, forse convinte, forse volte a giustificare il fallimento di un bipolarismo armato e artificiale (che ha fatto la loro breve fortuna).
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda Stefano'62 il 18/05/2011, 18:40

lucameni ha scritto:Più che vincere l'Ulivo (poi cosa sarebbe?) ha perso B. e la sua arroganza.

Penso anche io che il dato principale sia il rifiuto di votare per Berlusconi,e sarebbe interessante fare una botta di conti tra astensione e voto non-pdl per quantificare con certezza la percentuale (molto alta) di coloro che hanno rifiutato di votarlo.
Tanto per ribattere a quella bugiarda della Gelmini che ieri sera è riuscita a dire che le elezioni sono state un pareggio !!!
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda lucameni il 18/05/2011, 22:01

Fermo restando che con la mia indole liberal e intransigente con chi titilla idee vicine ai totalitarismi del '900 (il fascismo non è da solo e, anche se si fa finta non sia così, è in buona compagnia) a me piace poco l'idea di una sinistra senza confini e quindi sono convinto che la federazione della sinistra e il pd facciano bene a starsene separati almeno a livello di governo nazionale, ogni volta che sento Prodi e i suoi favoleggiare dei bei vecchi tempi andati dell'Ulivo e dell'Unione mi intristisco parecchio.
Un po' come quando ipotizzare, come facevo io, un'idea di centro-sinistra con trattino pensata come più coerente all'Italia e ad un bipolarismo raffazzonato e condizionato da una destra impresentabile, ti iscriveva di diritto come mummia, traditore e venduto a Berlusconi.
Bè adesso alcuni di questi signori. al tempo tanto intransigenti nel pretendere un bipolarismo Berlusconi-Unione (e chi diceva il contrario era tacciato di ogni nefandezza) votano Moratti, hanno fatto il salto della quaglia, oppure sono andati a finire nella federazione della sinistra, oppure ancora ipotizzano accordi più o meno temporanei con Fini.
La sinistra tra i suoi radicali, massimalisti, riformisti veri o presunti, inciucisti veri o no, potrà abbracciarsi o respingersi, far venire meno la propria coerenza di democratici oppure no, però proprio adesso tirare fuori di nuovo la pretesa di una specie di purezza ulivista, ripetendo le parole d'ordine che hanno portato per ben due volte al harakiri dei governi Prodi, mi pare fuori tempo massimo.
Abbiamo già dato.
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda pianogrande il 19/05/2011, 0:19

A molti non va giù il fatto che la sconfitta di Berlusconi sia, in gran parte merito della sinistra "radicale".
A questa sinistra radicale apparterrebbero Vendola e De Magistris e Pisapia (non dimentichiamo Grillo).
Ah! No! De Magistris non è di sinistra. E', invece, un giustizialista (orrore degli orrori).
Quello che non quadra è che proprio dal successo di questa sinistra (della sinistra) si ricava, con varie acrobazie, quanto sia importante il "centro".
Ma è così grave riconoscere il successo di un certo modo di fare politica?
A me, De Magistris non fa affatto schifo (tanto per dirne uno).
Vediamo di combatterla questa destra.
A Napoli, senza De Magistris, i giochi sarebbero già belli che fatti per la destra di Cosentino.
Per me, la paura più grossa che si sta diffondendo al "centro" è che la gente si accorga della sua inutilità.
La sconfitta di Berlusconi non è certo merito di chi non si schiera mai.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda cardif il 19/05/2011, 1:04

Come cambiano i tempi. E in appena due anni.
Prodi aveva ottenuto la fiducia al Senato nel 2006 con 165 voti favorevoli e 155 contrari. Una maggioranza risicata per il numero di voti presi (ne avesse presi di più sarebbe pure durato di più). E certamente molto composita.
Ma se Prodi si fosse presentato senza la sinistrasinistra e senza IdV avrebbe vinto?
O SS Berlusconi sarebbe stato al governo dal 2001 ininterrottamente fino ad oggi? Oggi ci sarebbero state le elezioni. Chissà, forse sarebbe stato meglio: più stabilità (più immobilismo) per un decennio.

http://it.wikinews.org/wiki/Crisi_di_go ... ucia_Prodi
"Crisi di governo: il Senato sfiducia Prodi - giovedì 24 gennaio 2008.
Il governo Prodi non ha ottenuto la fiducia al Senato. I voti favorevoli sono stati 156, mentre i contrari 161 e gli astenuti 1. Questo voto arriva dopo quello di ieri alla Camera dei deputati, che ha avuto esito favorevole con uno scarto di circa 40 voti.
Ci sono stati i voti contrari di qualche senatore dell'Unione, oltre all'UDEUR, dei Liberaldemocratici di Dini, del dissidente Turigliatto e di Fisichella.
Il senatore a vita Giulio Andreotti, Sergio Pininfarina e il senatore per la circoscrizione estero Pallaro assenti dalla votazione.
L'esito della votazione è stato comunicato dal presidente Franco Marini alle 20.43, subito dopo si sono scatenate bagarre e la Lega Nord ha stappato una bottiglia di spumante. Berlusconi e Fini hanno auspicato le elezioni al più presto. Molto probabilmente il premier Prodi salirà al Palazzo del Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente Giorgio Napolitano.
Episodi scottanti oggi in aula dopo l'annuncio del senatore dell'UDEUR, Cusumano, di votare a favore della fiducia al governo. Urla e insulti da parte degli stessi compagni di partito che lo definiscono "traditore, pazzo di merda, traditore, cornuto". Un altro senatore dell'UDEUR, Barbato, tenta di andare verso il probabile ex compagno di partito e Cusumano sviene. Arrivano i soccorsi da parte dell'infermeria del Senato e Barbato afferma: "Non l'ho aggredito, certo non l'ho trattato bene. D'altra parte ha votato contro le decisioni dell'ufficio politico e quindi è un traditore". Prosegue il capo dell'UDEUR, Mastella, che lo definisce "traditore atroce" e prosegue: "Ma non parliamo più di lui, non è mica un eroe". Insulti a Cusimano anche da Alleanza Nazionale, per bocca del senatore Nino Strano, definendolo "squallida checca". Ironizza l'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga: "Mastella e Barbato, per carità: salvate il soldato Ryan, e cioè il povero Cusumano, che rischia di morire nella trincea, avendo equivocato gli ordini del capo... Magari - rivolgendosi a Mastella - fatevi dare cinque Asl in più in Campania..
.".

Prodi perse 9 voti dei 165 iniziali. Mastella, Barbato, Dini, Fisichella ed altri quattro erano i moderati di un tempo (ma forse lo sono ancora); assieme a Turigliatto fecero cadere Prodi.
Cusumano (UDEUR) allora doveva essere chiamato 'responsabile', perché voleva salvare il governo della sua parte; invece fu chiamato come sopra.
Oggi sono chiamati 'responsabili' quelli che salvano il governo della parte avversaria.
Va bè, queste sono elucubrazioni da sinistra radicale. La destra obiettiva sa che fu colpa del solo Turigliatto.
Comunque penso che Prodi ha fatto il massimo possibile, allora. Magari potesse tornare a guidare il governo, ovviamente sostenuto da gente moderata, cosciente e non prevenuta.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda lucameni il 19/05/2011, 8:47

Le persone obiettive, senza etichette di destra e sinistra (facili da affibbiare quando si sente qualcosa di sgradevole su di una parte politica con cui ci si sente in sintonia), sanno che i governi presieduti da Prodi hanno avuto vita grama anche (non soltanto) per le intemperanze della sinistra più sinistra. Non solo con i Turigliatto, ma anche con i Rossi, con i Cannavò e con tutte le prese di posizione (vedi ad esempio politca estera) che volevano fare opposisione e antagonismo stando in maggioranza.
Sono i fatti a dimostrarlo e non elucubrazioni dei destri. Basta voler ricordare fatti oggettivi durante un'intera legislatura e non soltanto l'epilogo con Mastella e Dini nel 2008 e con i rifondaroli di Bertinotti nel 1998.
Io non rimpiango Mastella (anche se capisco sarà facile esercizio far finta di non essere creduto) ma non rimpiango nemmeno Rossi, Cannavò (quello poi in Sinistra Critica), Turigliatto e tutti i pacifinti della sinistra antagonista.
Saranno i limiti di un "centrista".
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Re: Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

Messaggioda Iafran il 19/05/2011, 9:15

cardif ha scritto:http://it.wikinews.org/wiki/Crisi_di_go ... ucia_Prodi
"Crisi di governo: il Senato sfiducia Prodi - giovedì 24 gennaio 2008.
Il governo Prodi non ha ottenuto la fiducia al Senato. I voti favorevoli sono stati 156, mentre i contrari 161 e gli astenuti 1. Questo voto arriva dopo quello di ieri alla Camera dei deputati, che ha avuto esito favorevole con uno scarto di circa 40 voti.
...
subito dopo si sono scatenate bagarre e la Lega Nord ha stappato una bottiglia di spumante. Berlusconi e Fini hanno auspicato le elezioni al più presto. Molto probabilmente il premier Prodi salirà al Palazzo del Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente Giorgio Napolitano.

Ah, la memoria ... storica!!! Eppure sono passati solo tre anni, ma sembrano un'eternità, o forse Prodi (per il suo comportamento) ha governato un altro Stato o forse ... non è mai esistito!
Se l'ansia del "nuovo a tutti i costi" (per il futuro migliore ... di pochi, naturalmente) ci porta a non avere memoria storica, la "dottrina di un quaquaraquà" passerà per alta strategia politica, da insegnare nelle sQuole (private) degli aspiranti Presidenti delle Repubbliche delle banane.
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