da pierodm il 24/11/2010, 17:52
Mi sono collegato al link indicato da Manuela - viagiordanobruno - e ho trovato belle cose: lo dico per evidente spirito di parte, visto che sto parlando di cose che avrei potuto benissimo scrivere io - in effetti, credo di averle scritte quasi esattamente così, con queste stesse parole, sia per ciò che riguarda l'eredità DC, sia per ciò che riguarda la "fine delle parole".
Manuela - La Lega, sorta sull’onda della – giusta – esigenza di ammodernamento del nord, liberandolo dalle pastoie di burocrazie bizantine, di clientele ed elefantiasi statalistiche, dopo vent’anni (quasi metà dei quali passati al governo), mostra da dove trae la linfa vitale: dalla Democrazia Cristiana del nord, particolarmente veneta, reazionaria e bigotta, che mai definitivamente sconfitta, risorge dalle sue ceneri, solo con un altro colore. Se la DC di allora non era razzista come la Lega, era perché i neri si vedevano solo nei film americani, almeno quelli permessi dai bollettini parrocchiali che, per tutelare la pubblica morale, depennavano qualsiasi manifestazione di intelligenza. Da qui nasce la subcultura leghista, da questa provincia asfittica e bigotta, omofoba e misogina, che tollera il delitto, ma non lo scandalo.
Dalla DC la Lega ha ereditato l’abilità di gestione del potere, occupando con determinazione lo Stato in ogni suo snodo, e – in barba ai suoi slogan, buoni solo per vincere le elezioni – guardandosi bene dal riformarlo rendendolo più snello ed efficiente: ...In fondo il medioevo, che non abbiamo mai consociuto, fa balenare lampi di grandezza anche nelle manifestazioni deteriori… troppa grazie per questa DC verdognola. Non saranno i roghi la nostra punizione: saranno chiacchiere di sagrestia, sguardi di disapprovazione, frasi gridate dai tavolini dei bar, o sussurrate a mezza bocca, cartelli ammonitori. Finte associazioni di volontariato negli ospedali e feste ubriache, con annesse elezioni di miss padania.
Niente di nuovo, sarà come ritrovarsi in un film di Pietro Germi. Avete mai visto “Signore e signori”? Beh, è ora di colmare la lacuna…
P.S. Dalle mie parti la Lega ha raggiunto quasi il13% dei voti al grido di “meno moschee e più cappelletti”. Va da sé che agli uomini toccherà difenderci dagli infedeli e alle donne fare i cappelletti. E che slogan gli si potrebbe opporre, del resto? A me à venuto in mente “più libertà e meno calorie”… ma credete che avrei seguito?
Enzo - Alcuni giorni fa su Facebook concludevo un post dicendo che smetto di parlare di politica. Gli amici mi hanno subito simpaticamente canzonato, conoscendo la mia passione per la politica, o per meglio dire, la mia passione civica. In realtà, quella che poteva sembrare una battuta dettata dallo sconforto era una cosa seria. Nel senso che non ho più nulla da dire. Le analisi, le proposte, le critiche si ripetono sempre uguali a se stesse da ormai un decennio. Sono andato a manifestazioni, ho frequentato la sezione portando sempre un contributo di idee, la politica –quella con la p maiuscola- continua inperretita a non ascoltare, non tanto me, ma gli elettori che in tante occasioni hanno dato indicazioni chiare. Come continua a scivolare sul piano inclinato del declino, incapace di invertire la tendenza trascindosi dietro il paese.
L’altra sera su “Blob” ho rivisto il Moretti del 2001: querllo di “con questo gruppo dirigente non vinceremo mai”. Com’era vero quel grido. Sono sempre loro, sempre loro appaiono nei TG a sentenziare e a insegnarci cose che non realizzano. Sono sempre loro i protagonisti: è anche noioso elencarne i nomi. In questi dieci anni il mondo e l’Italia, sono profondamente cambiati. Dal terrorismo, alla fuga dei dannati della terra verso i paesi ricchi, dalla crisi alla rivoluzione teconologica che ha cambiato il modo di vivere e di relazioni di miliardi di persone. Eppure in Italia, la sinistra e il PD non riescono a sganciarsi dal passato, non sono capaci di una lettura della modernità, restano ancorati a proposte e linguaggi lontani dalle persone e, non per ultimo, operano in termini di autoconservazione di un ceto che si è fatto casta. Sono sempre loro: i perpetui, gli inamovibili, quelli che non hanno alcuna responsabilità. In aggiunta il berlusconismo imperversa e il lavoro di smatellamento dello stato democratico continua senza una vera opposizione.
La sinistra non riesce a rappresentare interessi e disagi, e il conflitto sociale sembra non esistere più.
Manuela - Che avrà mai detto per suscitare reazioni così inviperite, ho pensato… e poiché la tv la sento ma non l’ascolto, ho dovuto scorrere i giornali per ritrovare le dichiarazioni incriminate. E scopro che sono parole che a noi non fanno più effetto, ma che, valutate nel loro vero significato, sono degne, eccome, di provocare una crisi diplomatica.
Un vero guasto del nostro paese è che le parole hanno perso il loro significato. La Lega minaccia ad ogni piè sospinto di imbracciare i fucili e di pulirsi il culo con la bandiera, per Berlusconi i magistrati sono “eversivi” e “geneticamente differenti”, il crocifisso non è un simbolo religioso ma una simpatica tradizione… In tv le emergenze non sono mai finite, dagli inverni freddi alle estati calde, dai terremoti ai campi rom., così che non si capisce più cosa è un’ emergenza e cosa un’iperbole.
Ecco, l’era della Lega e del berlusconismo, ha provocato, fra gli altri, anche questo guasto: ci ha abituato alle iperboli, alle emergenze inventate, alle cazzate sparate senza pensarci troppo, che, televisivamente, entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Ma, certo, risale a molto prima, la vecchia abitudine, su cui il berlusconismo si è innestato splendidamente, di politici ed istituzioni a non rendere mai conto né del loro operato, né delle loro affermazioni. ...Perché le parole hanno un senso, ed bello scoprire che ce l’hanno anche per qualcun altro