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"Compagne e compagni..."

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda Stefano'62 il 22/06/2010, 11:57

matthelm ha scritto:E poi Stefano dici a chi si lamenta di non lamentarsi. Prova a riprendere i "compagni" che ancora vivono di nostalgie che per altri sono obsolete e ...provocatorie.
Anche qui dobbiamo costruire nuove parole di comunicazione accettabili e non datate. Anche questo è importante.

No invece,dobbiamo usare le parole italiane per quello che significano senza andare su Marte a cercarne altre,e senza farsi bruciare la coda ogni volta che le si sentono.
Alla lunga anche quei pochi che ne fanno un uso strumentale (e se c'è chi lo fa pronunciandole,c'è pure chi lo fa ascoltandole),dovranno adeguarsi e parlare italiano invece che politichese.
Dunque oltre ciò che ha detto Luca,quoto anche l'ultimo post di Mauri.
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Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda ranvit il 22/06/2010, 12:01

Se queste parole fossero "normali" non avrebbero provocato il casino in corso.

Non ho mai amato quelle parole pur avendo votato Pci e Pds e Ds.

Significano quello che significano....oltre il senso letterale.

Sarebbe bene non usarle piu'!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda matthelm il 22/06/2010, 12:51

Mauri, le minchiate sono di voler chiamare compagni chi compagno non è. di voler chiamare feste dell'unità le feste democratiche e così via.

I minchioni quali sono chi vuol imporre o chi non accetta?

L'intelligenza, chi ce l'ha, aiuta poi a parlare di cose concrete.
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Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda Stefano'62 il 22/06/2010, 21:35

ranvit ha scritto:Se queste parole fossero "normali" non avrebbero provocato il casino in corso.

Non ho mai amato quelle parole pur avendo votato Pci e Pds e Ds.

Più che altro sarebbe più corretto dire che a non essere normali non sono quei termini,ma coloro che pretendono di usarli in modo esclusivo come una bandiera.
Devo dire a proposito che i codici di comportamento del politicamente definito (tipo gli esquimo della sinistra e il lessico politicamente e ostentatamente stereotipato da film anni setttanta) mi sono sempre stati antipatici,e parecchio anche.
Sarà per questo che adesso mi sento di riappropriarmi delle parole della lingua italiana,soprattutto quelle di valore positivo,alla faccia di chi invece vuole continuare ad attribuirgli significati vetusti.
Voglio sottolineare,se non lo si fosse capito,che sono solidale con coloro che si sentono offesi dall'utilizzo di certi termini quando fosse volutamente provocatorio.
Dico solo che inalberarsi serve solo a mettersi sullo stesso piano (vetusto) di chi lancia una provocazione allo scopo di guardare indietro perchè non vuole guardare avanti.
Anche per questo ribadisco la necessità di fare invece finta di niente con la dignità di chi vola più alto e non gliene frega più niente di certe contrapposizioni (utili solo a chi vuole restare nel medioevo) un pò come si fa con i matti e i poveretti,e concentrarsi sull'unico vero significato di certi concetti (quello scritto sul dizionario) e andare avanti senza farsi rallentare da chi guarda solo al passato.
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Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda franz il 23/06/2010, 8:14

Stefano'62 ha scritto:Più che altro sarebbe più corretto dire che a non essere normali non sono quei termini,ma coloro che pretendono di usarli in modo esclusivo come una bandiera.
Devo dire a proposito che i codici di comportamento del politicamente definito (tipo gli esquimo della sinistra e il lessico politicamente e ostentatamente stereotipato da film anni setttanta) mi sono sempre stati antipatici,e parecchio anche.
Sarà per questo che adesso mi sento di riappropriarmi delle parole della lingua italiana,soprattutto quelle di valore positivo,alla faccia di chi invece vuole continuare ad attribuirgli significati vetusti.

Discorso chiaro e condivisibile, ma solo fino ad un certo punto.

Come dicevo, i simboli sono importanti nella comunicazione e finiscono per avere un significato superiore a quello che "normalmente" potremmo attribuir loro. Non credo che sarebbe auspicabile (e indolore) inserire nel logo del PD un piccolo fascio littorio oppure una svastica (che in fondo è solo un "antico simbolo", fin dal neolitico).
I simboli sono usati come bandiere per un noto senso di ostentazione di appartenenza, come i tatuaggi di certe tribù.
Fa parte della cultura umana ostentante una appartenenza etnica e culturale usando come simboli vestiti, modi di salutarsi, colori. È un modo per riconoscersi. È la norma (vedere Guelfi e Ghibellini).
Ecco, immagino che farebbe senso oggi sentir dire, in un congresso PD a Firenze da un tal Angiolieri, lontano parente, "Cari Guelfi Bianchi .... è da tanto che volevo dirlo".

Certe divisioni del passato (e simboli annessi) sono ormai superati e riproporli è segno di una nostalgia fuori luogo e fuori dal tempo.

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Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda pierodm il 22/07/2010, 18:06

Tra le tante possibili discussioni pretestuose, questa sulla parola "compagni" è una perla: ma una qualche utilità ce l'ha.
Per esempio, quella di misurare la gravità della malattia di quelli che aderiscono al PD, provenendo da aree differenti dalla vecchia sinistra, ma che una qualche vaga affinità sostanziale con il progressismo e la sinistra democratica dovrebbero pure avercela - sempre ammesso che, appunto, il PD non sia il PDL senza la L. Un grado di affinità direi "antropologica" tale che, pur nella diversità culturale, non faccia venire le bolle per una semplice parola che, pur assurta al rango di simbolo per qualche decennio, rimane pur sempre una parola che indica unità, solidarietà, affinità di sentimenti e di collocazione sociale.

E poi - simbolo per simbolo, sia pure - qualcuno ha inventato qualcosa di diverso e di meglio, per i "compagni di strada" che si ritrovano nel PD: amici, commensali, gentili clienti, compartecipi, fratelli, elettrici ed elettori ...?
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Re: "Compagne e compagni..."

Messaggioda Loredana Poncini il 25/07/2010, 9:40

Laicamente compagna e cattolica nel far tesoro della dottrina sociale della Chiesa, penso proprio che sia tempo, anche in Italia, di uscire dai campanilismi e dalle parrocchie di ogni tipo.
Il passato non va dimenticato, ma metabolizzato. E per far questo, guardare al medioevo prossimo venturo mi pare indispensabile.
I prossimi mesi di questo 2010, come vogliamo viverli, politicamente ?
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