La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Assemblea Nazionale 20 e 21

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda ranvit il 22/06/2008, 11:01

Mi pare che Ceccarelli, anche se con un po' di cattiveria eccessiva, abbia ben disegnato quest'Assemblea.

D'altra parte, come dice qualcuno, se non si elabora la sconfitta è difficile ricominciare.

Intanto i capi se ne sono strafottuti. Loro per mestiere fanno i politici...va bene o male per il Partito e per l'Italia la loro vita cambia poco : continuano a pontificare, spiegando a noi popolo bue cosa si deve fare etc etc
Neanche per un istante passa nella loro testolina che se ne dovrebbero andare a casa TUTTI!
Non solo Prodi...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda franz il 22/06/2008, 17:25

Parisi e la crisi del Pd:
«Bisogna cambiare leader»


ROMA — Arturo Parisi va avanti nella sua battaglia. Anche dopo il diverbio con Veltroni. E dopo le accuse che gli hanno lanciato, eccezion fatta per Marini che lo ha riconosciuto come un avversario interno autorevole benché «ruvido». Quindi Parisi non lascia. Anzi raddoppia e chiede le dimissioni del segretario.

Professore, la vicenda dell'altro ieri è chiusa?
«Quel che è avvenuto è gravissimo, ma era esattamente quello che purtroppo mi attendevo, però, per "tranquillizzarli", voglio dire che non mi arrenderò: continuerò la mia battaglia per la legalità nel partito. Il Pd è stato attraverso l'Ulivo l'obiettivo della mia vita. No. Non facciano conto sulla mia resa».

Che cosa avrebbe voluto sentire da Veltroni?
«Mi auguravo che, invece di assumere nientemeno che a spartiacque la lettera di Berlusconi a Schifani, confermando la subalternità del governo ombra al calendario e all'agenda del governo sole, ci annunciasse che la campagna elettorale era finita e con essa l'inevitabile menzogna che è implicita nella propaganda, e che era iniziata finalmente la stagione della verità, il momento di prendere sul serio la risposta degli elettori».

E invece niente.
«Dicono che seppure dopo due mesi questa volta Veltroni abbia riconosciuto la sconfitta. Quale riconoscimento? Al massimo la sua è stata l'inevitabile presa d'atto della sconfitta elettorale. Nulla ci ha detto invece sulla sconfitta politica, niente su Roma, sulla Sicilia, sulle altre amministrative, che dalla Sardegna alla Val d'Aosta sono state anch'esse un disastro: ci ha detto di più sulla sconfitta delle amministrative del 2007. Mi sembrava di essere nella gag di Totò».

Scusi!?
«Sì, quella in cui un signore schiaffeggia Totò chiamandolo Pasquale, e più lo schiaffeggia e più Totò ride. Tanto che quello gli chiede: "Ma come, più io ti meno più tu ridi?" E Totò gli risponde: "E che sò Pasquale io? Volevo vedere dove andavi a finire". Veltroni è così: pensa che gli schiaffi che gli han dato gli elettori siano sempre diretti al governo Prodi. E in questo modo siamo arrivati al ridicolo di un Pd che continua a presentarsi come partito a vocazione maggioritaria, mentre in Sicilia prende il 12,5 per cento».

Che avrebbe detto se avesse preso la parola all'Assemblea?
«Avrei detto che il problema non è la sconfitta elettorale. Quella era inevitabile. E' stata scelta a tavolino nel momento in cui abbiamo deciso di alleggerirci dall'ossessione della quantità delle risposte. Ma il fatto è che non l'abbiamo sostituita con la qualità della proposta».

Si riferisce alla separazione dal Prc?
«Si, per la quantità, alla separazione consensuale con Bertinotti. Ma senza la qualità Veltroni non ha vinto e non vincerà domani né dopodomani. E' questo che fa delle elezioni un fallimento totale».

Non le sembra di essere troppo duro, Professore?
«Serio, non duro. Sì. Lo riconosco. Ho difficoltà a riconoscermi nel clima zuccheroso, buonista e sorridente che ha da sempre caratterizzato la leadership veltroniana. Non avevamo bisogno di Tremonti per riconoscere che il tempo presente è dominato dalla paura. Questo Veltroni ieri lo ha riconosciuto. Quello che tarda a comprendere sono gli elettori che quando ci vedono sorridere non riescono proprio a capire cosa abbiamo da ridere. Ci sono state stagioni nella quali "pensare positivo" era di moda, e bastava copiare alla lettera gli slogan e le forme della propaganda americana. Questa è invece una stagione nella quale c'è bisogno di una guida e di un pensiero che sia almeno serio, se non forte, e comunque nostro».

E quale «pensiero serio» formulerebbe su questo Pd?
«Diciamo che questa è la premessa che mi costringe a riconoscere che purtroppo la formula che finora ho usato non è più sufficiente. Mi illudevo di poter distinguere la leadership dal leader e perciò chiedevo a Veltroni di cambiare linea. Sono passati due mesi pieni e di fronte ai ripetuti avvertimenti che ci vengono dagli elettori e dall'interno del partito la linea non è cambiata. E' evidente allora che a questo punto bisogna cambiare leader».

Che le importa di chiedere che Veltroni se ne vada, visto che dicono che lei uscirà dal Pd e fonderà un suo movimento?
«Si illudono: devono provare a cacciarmi. Non sarò io ad andarmene. So che è questo il loro sogno. Troverò il modo di tenerli svegli. E' bene che ricordino che il Pd è stato per me (come per molti) il mio partito molto prima che per loro».

Quindi, cambiare leader. Non lo chiede nessuno, però.
«La passione per il Pd mi impone come dovere morale di dire in pubblico quello che quasi tutti dicono in privato. Anche a costo di fare la parte del bambino che dice "il re è nudo". Quello che mi scandalizza di più è la slealtà verso Veltroni: preferiscono tutti tirare di fioretto, ferirlo di punta, mettendo nel conto che l'avversario si dissangui a poco a poco. Ma così si dissanguano anche il Pd e la democrazia italiana. E' per questo che son stato d'accordo con Veltroni che voleva aprire la fase congressuale. Apriamola, dissi, per capire chi siamo e dove andiamo. Purtroppo, però, il rifiuto è stato corale. In molti preferiscono lavorare a sfiancare il partito e il suo leader senza assumersene la responsabilità. Più tempo passa, più credo nella regola secondo la quale chi perde va via, senza tragedie, per evitare che la crisi di una leadership si trasformi nella crisi del partito».

Maria Teresa Meli
22 giugno 2008

www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Monaco: «Quelle di arturo sono parole di verita'»

Messaggioda franz il 22/06/2008, 17:26

Monaco: «Quelle di arturo sono parole di verita' in un mare di ipocrisia»
Veltroni: «L'intervista di Parisi?
Non mi sorprende, ma non rispondo»

Fanno discutere le parole dell'ex ministro sul cambio di leadership. Follini: «Sbagliato decapitare il segretario»

ROMA - Fa discutere nel Partito Democratico la dura presa di posizione di Arturo Parisi nei confronti del segretario Walter Veltroni. «Sembra Totò quando lo schiaffeggiano - ha affermato l'ex ministro nell'intervista al "Corriere della Sera" - pensa che le sberle degli elettori siano per Prodi. La verità è che chi perde dovrebbe andare via senza tragedie».

LA REAZIONE - Veltroni, dal canto suo, preferisce non replicare direttamente a Parisi: «Nessuna riposta. Non mi sorprende l'intervista». «Credo - aggiunge l'ex sindaco - che in cinque-sei mesi di lavoro, considerando la condizione molto difficile dalla quale ci siamo trovati a partire, abbiamo fatto moltissimo. Il gruppo dirigente del Pd dovrebbe rendersi conto che oggi c'è una grande forza, che non c'è mai stata e che è paragonabile, se non superiore, ad altre forze europee». Veltroni, infine, rimarca che nei prossimi mesi «creeremo le condizioni perché quando si tornerà a votare, e non so quando, visto il modo in cui il governo si comporta, credo che potremo avere i risultati che ci aspettiamo».

FOLLINI E MONACO - Marco Follini sta con il segretario. «Che ci siano delle difficoltà ce lo dicono gli elettori. Non credo però che la risposta giusta alle difficoltà che siamo chiamati ad affrontare consista nel rito tribale di decapitare il segretario. La linea del Pd l'abbiamo decisa tutti insieme, farne carico solo Veltroni non mi pare equo». Opinione opposta quella di Franco Monaco, secondo il quale Veltroni dovrebbe apprezzare la schiettezza della critica di Parisi. «Davvero un politico atipico Parisi - ha dichiarato l'esponente ulivista - quelle da lui affidate al Corsera sono parole di verità in un mare di ipocrisia e nella palude dei tatticismi. Parole di verità sulla sconfitta, sulla rimozione di essa, sulla violazione delle regole e sulle pratiche spartitorie nel Pd, sull'inadeguatezza di un approccio leggero, retorico, sincretista in un tempo di ferro come il nostro, sull'esigenza di un pensiero serio o semplicemente di un pensiero». «Parole di verità - prosegue Monaco - di un leale avversario interno che si distingue dai capi tribù che fanno il verso a Veltroni con il retropensiero di condizionarlo e logorarlo».

www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda mario il 22/06/2008, 17:55

"Ecco, questa è un’ulteriore dimostrazione di come una persona “seria” e “tenace” possa provocare devastanti discussioni che ancora una volta fanno capo a risentimenti di lesa maestà subiti personalmente o da qualche amico."
Una iscussione non è mai devastante.
Devastante può essere l'ostinarsi a non voler discutere.
Se continuiamo di questo passo il partito democratico scenderà davvero al 5%,
Ed il candidato leader del centro sinistra sarà.......Antonio Di Pietro.
mario
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 160
Iscritto il: 21/06/2008, 13:47

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda matthelm il 23/06/2008, 9:20

Tra DiPietro e Parisi sarebbe una bella lotta a chi fa più danni.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda annalu il 23/06/2008, 10:21

Mi era parso di capire, durante la campagna elettorale, che in caso di sconfitta avremmo approfittato del periodo di opposizione per chiarire la situazione interna del PD e farlo ripartire alla grande, con una vera democrazia interna.

Ora vedo un'Assemblea Nazionale prevista di soli due giorni, che viene ridotta estemporaneamente ad uno, e quell'uno chiuso d'autorità alle 17!!!
Vedo un'Assemblea nazionale di 2.500 membri, con presenti meno di 800 dellegati: su questo, malgrado la richiesta di verifica del numero legale, il dibattito non viene nemmeno aperto. Se il regolamento non lo prevede, si faccia pure a meno di verificare il numero legale, ma un dibattito sul significato di così tante assenze, non era forse il caso di farlo?

Infine, la nomina di una direzione pletorica, scelta a tavolino sulla base di ... correnti ... o provenienza politica... cose che nel PD si dichiara non esistano ... Listone unico, nessuna proposta alternativa ... non mi piace affatto!!!

A questo punto, l'unico modo di salvare il PD è aprire un vero dibattito.
Un dibattito interno duro, anche durissimo, che faccia chiarezza una volta per tutte.
In questo, il sasso lanciato da Parisi mi sembra assolutamente funzionale.

Bisogna discutere apertamente di linea politica, di obiettivi da perseguire come programma di un futuro governo e, su questa base, di leadership e di alleanze. Se invece si dovesse solo discutere del nome del leader e di eventuali divisioni, come gioco di potere e senza un vero dibattito politico, per il PD sarebbe la fine.

annalu
annalu
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1387
Iscritto il: 17/05/2008, 11:01

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda Ful il 23/06/2008, 11:00

Effettivamente c'è da rimanere allibiti.

Ciò che mi colpisce maggiormente è la scarsa partecipazione degli eletti. 800 su 2800 è francamente una vergogna, come devastante è l'immagine riportata da Ceccarelli di Repubblica nella ricostruzione dell'atmosfera della Nuova fiera di Roma.

Questo mentre dal Comune di Roma, da Bruxelles, sotto i riflettori delle Tv e dei giornali, sapientenete orchestrati come solo una regia professionale sa fare, parte un attacco devastante al leader dell'opposizione su una presunta bancarotta niente di meno nel luogo simbolo della buona amministrazione del centro sinistra degli ultimi 15 anni.

Sono allibito. Volendo usare una descrizione militare non riesco a valutare l'impatto che potrebbe esserci se Veltroni "venisse bruciato" da questo fuoco incrociato: amico e nemico.

La miglior tecnica per vincere una guerra è eliminare il condottiero nemico, questo è logico la storia insegna, ma nei momenti di crisi non ci si stringe attorno al capo? non è il caso di rispondere prima all'attacco e poi eventualmente cabiare leader?

Fulvio
Ful
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 48
Iscritto il: 30/05/2008, 9:54
Località: Conselice

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda ranvit il 23/06/2008, 13:03

Come ho già detto nel precedente intervento, dovrebbero andare TUTTI a casa.
Ma si puo' fare anche un altro discorso....
Sono dell'idea che chi non ha partecipato all'Assemblea non l'abbia
fatto perchè doveva sostenere dei costi e perchè aveva altro da fare (lavoro
per es.).
O perchè passato l'entusiasmo iniziale si è reso conto di contare poco o nulla.
Insomma per me è abbastanza un classico che su 2800 eletti si siano
presentati solo 5/600.....anzi direi che è andata bene.
Cio' che non è andato bene è che era già tutto deciso...

Debbo aggiungere che il mio realismo mi porta a ritenere, comunque, positivo
l'esito dell'Assemblea...poteva andare peggio!
In fin dei conti questo benedetto Pd non aveva avuto il tempo di
strutturarsi, quando è stato chiamato a competere per le elezioni politiche.

Ciao Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda matthelm il 23/06/2008, 13:10

annalu ha scritto:Mi era parso di capire, durante la campagna elettorale, che in caso di sconfitta avremmo approfittato del periodo di opposizione per chiarire la situazione interna del PD e farlo ripartire alla grande, con una vera democrazia interna.

Ora vedo un'Assemblea Nazionale prevista di soli due giorni, che viene ridotta estemporaneamente ad uno, e quell'uno chiuso d'autorità alle 17!!!
Vedo un'Assemblea nazionale di 2.500 membri, con presenti meno di 800 dellegati: su questo, malgrado la richiesta di verifica del numero legale, il dibattito non viene nemmeno aperto. Se il regolamento non lo prevede, si faccia pure a meno di verificare il numero legale, ma un dibattito sul significato di così tante assenze, non era forse il caso di farlo?

Infine, la nomina di una direzione pletorica, scelta a tavolino sulla base di ... correnti ... o provenienza politica... cose che nel PD si dichiara non esistano ... Listone unico, nessuna proposta alternativa ... non mi piace affatto!!!

A questo punto, l'unico modo di salvare il PD è aprire un vero dibattito.
Un dibattito interno duro, anche durissimo, che faccia chiarezza una volta per tutte.
In questo, il sasso lanciato da Parisi mi sembra assolutamente funzionale.

Bisogna discutere apertamente di linea politica, di obiettivi da perseguire come programma di un futuro governo e, su questa base, di leadership e di alleanze. Se invece si dovesse solo discutere del nome del leader e di eventuali divisioni, come gioco di potere e senza un vero dibattito politico, per il PD sarebbe la fine.

annalu


Quando si va sopra le righe come Parisi è abituato a fare, e non è la prima volta!, le altre ragioni su cui si può discutere passano come provocazioni e poco credibili.
Oppure dobbiamo tutti, la stragrande maggioranza del PD, "obbedire" perché così ha deciso l'arturo sterminatore?

Dopo le incredibili accelerazioni dell'ultimo anno cosa si pretendeva una perfetta "macchina da guerra" senza macchia e senza paura?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda Ful il 23/06/2008, 13:33

ranvit ha scritto:..
Sono dell'idea che chi non ha partecipato all'Assemblea non l'abbia
fatto perchè doveva sostenere dei costi e perchè aveva altro da fare (lavoro
per es.).
O perchè passato l'entusiasmo iniziale si è reso conto di contare poco o nulla.
Insomma per me è abbastanza un classico che su 2800 eletti si siano
presentati solo 5/600.....anzi direi che è andata bene.

Ciao Vittorio


ok ma fra le due possibilità c'è un abisso.

Come posso ricevere e accettare un incarico così importante: "delegato all'assemblea nazionale" e poi snobbare un'appuntamento così rilevante in un momento a parer mio tendente al tragico?

ragguagliatemi..
Fulvio
Ful
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 48
Iscritto il: 30/05/2008, 9:54
Località: Conselice

PrecedenteProssimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron