La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Annalisa

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Annalisa

Messaggioda franz il 23/03/2009, 17:49

ranvit ha scritto:In questo senso è fondamentale "aprire".....in termini di strade, ponti, porti, aeroporti e ferrovie,
Accompagnando il tutto (alla faccia del conservatorismo sindacale)con una politica di defiscalizzazione degli utili e/o una piu' bassa tassazione e contratti di lavoro separati.

Certo, condivido.
Purtroppo in Italia il federalismo è un parola vuota, abusata dalla Lega e ancora di piu' da chi vorrebbe ricorrere la Lega stessa. Quando concretamente si prongono misure concrete per l'economia del Sud l'unica cosa che i "nostri" sanno dire è "no alle gabbie salariali" e via dicendo. La logica del "contratto nazionale" nasce dall'idea che ponendo a tutti la stessa legge, la stessa normativa, si diventa uguali. L'idea federalista è che realtà diverse hanno bisogno oltre ad un parco comune minimo di norme, anche di leggi diverse (in ogni luogo la sua), per diventare piu' uguali. Mi pare che la realtà dimostri che il concetto ugualitaristico "a prescindere" è fallimentare da noi e malgrado le lotte e le energie profuse con coraggio e onestà, siamo ancora indietro.
Forse è il caso di cambiare, anche per dare possibilità a quell'impegno di ottenere risultati.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Annalisa

Messaggioda pinopic1 il 23/03/2009, 18:14

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Basterebbe analizzare vicende ormai ben note per comprendere il problema. Alleanze e contrapposizioni non potevano che essere le stesse che nel resto del paese. Le forze politiche però erano profondamente diverse. .........
Se invece parliamo di alleanza tra gruppi sociali, allora il discorso può essere diverso, ma è di più difficile analisi. Per esempio, alleanza tra borghesia produttiva e lavoratori della terra (quando erano la maggioranza)... perché non si è realizzata?

Appunto. Vedi che la premessa iniziale ("Alleanze e contrapposizioni non potevano che essere le stesse che nel resto del paese") stona di brutto con il resto del discorso, corretto , che fai. Perché tra alleanze socieli e politiche dobbiamo trovare cosi' profonde differenze? Ma allora non avavano ragione salvemini e poi gramsci nel parlare di questione meridionale, in tutit i sensi? Anche, ad essere coerenti, in senso politico e territoriale?


Ma perché le forze politiche non rappresentavano i gruppi sociali che avrebbero dovuto rappresentare. Almeno non ne rappresentavano gli interessi reali. Stiamo parlando del sud, vero? Del perdurare di un regime feudale chiamato latifondo. Bene, questo non avrebbe dovuto essere rappresentato e difeso a spada tratta dai liberali prima del fascismo e dalla DC (gran parte) locale dopo.
Giusto il riferimento a Salvemini. Allora Salvemini diceva che il sud prima delle lotte economiche (lotte operaie per il salario e l'orario di lavoro e altri diritti) aveva bisogno della lotta politica, cioè di una rivoluzione liberale che consiste nello smembramento del feudalesimo. in un certo senso divergeva da Di Vittorio e dai socialisti che volevano fondere le lotte degli operai del nord con quelle dei contadini del sud. Ma nel sud, bisognava creare una classe di contadini con la terra; era quella la rivendicazione principale.
Oggi il discorso è superato, ma i ritardi sono stati pagati.
Il latifondo (e il feudalesimo) c'erano anche nell'ex stato pontificio e in Toscana, territori dove l'agricoltura aveva un posto notevole nell'economia. Come è andata in quei posti?

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il centrosinistra «ante litteram» del 1907
L’alleanza tra socialisti e cattolici trionfò alle amministrative. Ma la riscossa dei «fratuzzi» non tardò

Verro e il movimento contadino erano riusciti a diventare protagonisti di un nuovo modello di sviluppo economico nelle campagne,grazie al loro accresciuto peso politico. Infatti, nelle elezioni per il rinnovo parziale del consiglio comunale di Corleone del 28 luglio 1907 e nelle contemporanee elezioni provinciali, il leader contadino aveva stretto un’alleanza tra il partito socialista e il movimento cattolico del dott. Gaetano Vinci. Questo «centrosinistra» ante-litteram riuscì a sbaragliare al comune il partito dei notabili, guidato dal cavalier Antonino Paternostro, e a battere il consigliere provinciale uscente, cavaliere Francesco Bentivegna. Col risultato che Vinci divenne sindaco e Verro - primo eletto con 468 voti - conquistò sia il seggio di consigliere comunale che quello di consigliere provinciale.
«La scelta politica di Verro fu una coraggiosa scommessa, tutta giocata puntando sui comuni interessi di classe della base sociale dei socialisti e dei cattolici, e quindi sulla prevedibile unità d’azione del movimento contadino, a prescindere dai ben differenti orientamenti ideologici dei dirigenti. Se il progetto di organica alleanza tra le due forze si fosse stabilizzato,
si sarebbero realizzate le condizioni per un grande salto di qualità del movimento, dalla mera sfera dell’economico alla più complessa sfera del politico, con il conseguente risultato della definitiva estromissione dal potere del notabilato mafioso e filomafioso», sostiene lo storico Giuseppe Carlo Marino.

....
I proprietari terrieri, inizialmente diffidenti, si resero conto che con le «affittanze collettive» riuscivano ad ottenere
affitti più elevati, per cui cominciarono ad accordarsi con Verro.
Paradossalmente, quindi, agrari e contadini si trovarono alleati in questo primo interessante tentativo d’espulsione
dei gabelloti mafiosi dai feudi. «Per rendersi conto dell’ampiezza del fenomeno e del danno causato agli interessi
reali della mafia, basterà ricordare che nel 1910, quattro anni dopo la sua costituzione, nel momento del massimo
fulgore, l’Unione aveva in affitto nove feudi – 2.500 ettari di terra, la terra tanto a lungo sognata – divisi in 1.289
quote assegnate ad altrettanti contadini, il che significò che almeno cinquemila persone erano state affrancate
dalla schiavitù del gabelloto, dalle angherie del datore di lavoro e dei suoi sgherri.

-----------------------------------------------------------------------------------------
Se vuoi sapere come andò a finire cerca tu il resto alla voce "Verro affittanze collettive". Troverai anche un documento relativo a don Luigi Sturzo e al movimento cooperativo cattolico per le affittanze collettive.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Precedente

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti