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PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda claudiogiudici il 22/01/2009, 2:02

Il seguente scritto è stato prodotto in seguito allo scoppio a ripetizione di inchieste intorno ad esponenti PD. Essendo molto lungo, vi rimetto per intera la sola introduzione; riporto poi i titoli dei vari paragrafi; mentre per chi fosse interessato al resto, riporto il relativo link in fondo.
Saluti.
Claudio Giudici

PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?
La grande finanza dietro alle inchieste che stanno colpendo la frangia costituzionalista del PD

In prospettiva del passaggio della presidenza G8 all'Italia, è fondamentale che il dialogo tra maggioranza ed opposizione non sia lacerato e giunga invece a riconoscere la imprescindibilità della riorganizzazione fallimentare sistemica come primo passo per giungere ad una autentica Nuova Bretton Woods, di modo da impedire che la crisi finanziaria si propaghi ancor più all'economia reale. Ciò rappresenterà il fondamento di un nuovo sistema finanziario ed economico figlio della tradizione di Franklin Delano Roosevelt, oggi rappresentata in modo esemplare da Lyndon LaRouche. L'entità della bolla speculativa rispetto alla produzione reale globale, come spiegato a Parigi l'8 ed il 9 gennaio scorso dal ministro dell'economia italiano Giulio Tremonti, dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dall'ex primo ministro francese, il socialista Michel Rocard, non consente altrimenti. I tre, a differenza di Trichet, di Blair e della Merkel comprendono sempre più a fondo il disegno che LaRouche propone oramai dal '94 per far ripartire l'economia reale globale e che avrebbe evitato l'attuale situazione finanziaria e di scontri geo-politici. Affinché l'Italia possa svolgere un ruolo centrale in questa crisi, è necessario che anche il Partito Democratico italiano si esponga in modo non equivoco intorno a questo punto e prenda le distanze dalle soluzioni filo-oligarchiche tipo quelle esternate recentemente dall'ex premier italiano Prodi. Questo dialogo è tuttavia minato già sul nascere. Infatti il PD si trova al centro di un tentativo di evitare proprio questo processo, e quanto sta verificandosi con lo scoppio a ripetizione di inchieste della Magistratura intorno ai suoi esponenti, non deve essere confuso per un attacco contro il PD. Ad essere oggetto di queste inchieste non sono genericamente gli esponenti del PD, quanto piuttosto gli esponenti della superstite ala costituzionalista ed antifascista, quella che ha deciso di non piegarsi ai voleri del suo principale sponsor finanziario. Se queste inchieste indeboliscono il PD inteso come organizzazione politica fatta di elettori e rappresentanti eletti, ognuno con un proprio grado di rappresentatività, allo stesso tempo queste inchieste lo rafforzano se lo intendiamo come una espressione centralizzata delle volontà del suo deus ex machina, l'ing. Carlo De Benedetti. Il Partito Democratico, infatti, lungi dall'essere un partito a partecipazione popolare – dove appunto la voce indipendente della sua base conti realmente qualcosa – è stato creato, cooptando ed emarginando l'autentica ala democratica, per raggiungere i fini che la sua proprietà ha deciso, e dove i dirigenti di turno sono equiparabili a dei promotori di interessi finanziari. Si tratta di quegli stessi interessi facenti capo alle più importanti famiglie bancarie del mondo (i Morgan, i Rothschild, ed altre) che con lo scoppio della crisi finanziaria, rischiano oggi come negli anni '30, di ritrovarsi tra i piedi un Franklin Roosevelt che tenga dritta la rotta della nave verso l'idea del Bene Comune, e che denunci il grande bluff che negli ultimi quarant'anni ha disastrato l'intero pianeta.

Fin dal processo costituente, il PD mostrò la sua vera natura
....
Il Partito Democratico deve respingere l'influenza di Soros e De Benedetti
....
La Magistratura: contro il PD o contro una parte del PD? Cui prodest?
....
Il caso fiorentino e Licio Gelli
....
Perché sia ripresa la strada tracciata dalla nostra Costituzione
....
http://www.movisol.org/09news015.htm
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda ranvit il 22/01/2009, 10:40

Per cominciare.....chi ha scritto queste cose???
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda pierodm il 22/01/2009, 11:01

Non conoscevo questa tesi, che viene esposta nel documento di cui abbiamo qui la sola introduzione.
Ma, leggendolo, non ho potuto fare a meno di constatare che ci sono molti punti che condivido e che ho anche tentato di mettere a fuoco in questo forum.

Nel documento questi punti s'inseriscono in un quadro organico, direi perfino un "affresco" di vasta portata, che a mio parere soffre della sua stessa vastità.
Voglio dire che nel documento si stabilisce un rapporto di causa-effetto tra fenomeni e posizioni, che delineano una sorta di complotto internazionale: non che ciò sia impossibile, ma un simile disegno è piuttosto difficile da portare avanti negli anni e su scala globale nella forma schematicamente quasi indisturbata, come risulterebbe dalla ricostruzione - anche mettendo nel conto la forza d'urto dei mass media coinvolti e controllati.
In altri termini, la ricostruzione sposta l'accento sulla trama complottistica, finendo per mettere in secondo piano, come semplice conseguenza, il lato ideologico-intellettuale che è contenuto nel complotto stesso.
Probabilmente, di questo sono esattamente coscienti coloro che hanno elaborato il documento, in quanto intendevano proprio mostrare il fil rouge che unisce tanti eventi, tanti personaggi e tante idee apparentemente slegati tra loro.

Personalmente, sui molti punti che dicevo, sono arrivato alle mie conclusioni limitandomi a osservare ogni singolo punto nella sua sostanza e nelle sue implicazioni politiche, per come appariva in relazione con la realtà: vedi il capitolo delle "privatizzazioni", vedi quello sull'oligarchia economica, vedi il ruolo di Rutelli e di altri simili a lui, vedi l'ambiguità della figura di Prodi e della sua visione economica - per la verità, su Rutelli è da molto tempo che evito d'intervenire, dato che per me il discorso si è chiuso con la sua sindacatura di Roma e certe "privatizzazioni", come può testimoniare Franz che probabilmente ben ricorda quello che si diceva nella vecchia ML.
Intendo dire che la sostanza di ciò che viene sostenuto nel documento si può evincere - e rimane perfettamente valida - anche senza inquadrarla in un disegno così vasto e così complesso.

Certo è che un documento del genere risulta essere un elemento molto interessante di riflessione, che aiuta a cogliere il senso di molti fenomeni "ideologici" e pratici, e che fornisce un'angolazione a luce radente del partito Democratico e di ciò che sta avvenendo al suo interno.
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda claudiogiudici il 24/01/2009, 13:22

ranvit ha scritto:Per cominciare.....chi ha scritto queste cose???


L'articolo è firmato, ed il link che ho rimesso riporta la mia firma.
Saluti.
Claudio Giudici
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda ranvit il 24/01/2009, 14:04

Scusa ma non sapevo di MoviSol, che trovo interessante e vicina alle mie posizioni.
Leggero' con piu' attenzione quanto scritto direttamente sul sito.
Ciao, Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda claudiogiudici il 24/01/2009, 14:16

pierodm ha scritto:
Voglio dire che nel documento si stabilisce un rapporto di causa-effetto tra fenomeni e posizioni, che delineano una sorta di complotto internazionale: non che ciò sia impossibile, ma un simile disegno è piuttosto difficile da portare avanti negli anni e su scala globale nella forma schematicamente quasi indisturbata, come risulterebbe dalla ricostruzione - anche mettendo nel conto la forza d'urto dei mass media coinvolti e controllati.
In altri termini, la ricostruzione sposta l'accento sulla trama complottistica, finendo per mettere in secondo piano, come semplice conseguenza, il lato ideologico-intellettuale che è contenuto nel complotto stesso.
Probabilmente, di questo sono esattamente coscienti coloro che hanno elaborato il documento, in quanto intendevano proprio mostrare il fil rouge che unisce tanti eventi, tanti personaggi e tante idee apparentemente slegati tra loro.



Con buona probabilità pierodm, questa ricostruzione sarebbe stata possibile anche soltanto soffermando l'attenzione su fatti meramente interni, tuttavia la realtà (dunque altrettanto le dinamiche globali) si manifesta come un molteplice interconnesso (l'aver trascurato tale fatto ha portato Ricardo a teorizzare il suo impraticabile liberismo economico).
Circa il "complotto internazionale", non intendiamolo come una cospirazione tout court, quanto piuttosto come un "principio di causalità". Nella cospirazione tutto viene inteso come predeterminato da una forza attiva che incide su forze passive (mancanti di libero arbitrio), e questo non ha evidentemente a che fare con la realtà umana. Se ben riflettiamo, anche all'interno di un semplice ambiente aziendale - pensiamo a come si manifestano i casi di mobbing - si creano fenomeni dove una forza in posizione di supremazia di fatto, si trova a condizionare un'altra forza (ma sempre forza anch'essa, sia chiaro) in posizione di subordinazione. Lo scontro, la battaglia che ne nasce, porta a dei risultati che non sempre possono essere quelli voluti dalla forza in posizione di supremazia (proprio perchè ogni essere umano, sia esso in posizione di supremazia fattuale, sia esso in posizione di subordinazione, è dotato di libero arbritrio).

Questi scontri, si concretizzano non tanto con la dettatura ai loro subordinati di cosa essi debbano fare, ma con sistemi di dominio psicologico a cui il subordinato reagisce in posizione di sudditanza psicologica (crede di esser libero, ma in realtà è fortemente condizionato).

Questi c.d. complotti si attuano per cose, dall'"esiguo" valore, tipo le Case del Popolo, dove vengono coinvolti partiti al più alto livello locale, dirigenti Asl, istituzioni locali, ... figuriamoci per cose ben più rilevanti.
E queste scontri, in realtà sono il frutto di concezioni ideologiche ben precise. Come dalle tue considerazioni si evince, il lato ideologico-intellettuale è fondamentale. Esso, è insito nel processo descritto, lo ispira nella sua ultima analisi. Ed anch'esso si manifesta con istanze prime (quelle che ispirano il processo concreto) ed istanze subordinate (che sono conseguenza del processo concreto). Beh, nell'analisi fatta il vero scontro è dunque tra le due seguenti concezioni fondanti: quella repubblicana e quella oligarchica. Alla prima risponde la nostra Costituzione, alla seconda l'ordine oggi voluto dagli ambienti della grande finanza che le concezioni neo-liberiste manifestantesi con FMI, Banca Mondiale, WTO, ma anche Maastricht, rappresentano.
Saluti.
Claudio Giudici
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda pinopic1 il 24/01/2009, 14:20

Scusate, se quella che viene colpita dalle inchieste della magistratura (e dai media) è l'ala autenticamente democratica ed antifascista del PD, mi spiegate qual è l'ala antidemocratica e filofascista? E' formata da quelli non colpiti dalle inchieste della magistratura? Devo guardare con sospetto il sindaco della mia città? E diffidare di Chiamparino, Bresso, Penati, Cacciari?
E poi, l'ala democratica e antifascista risiede preferibilmente al sud? Come mai?
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda pierodm il 24/01/2009, 17:13

Sono pienamente d'accordo con Claudio Giudici, quando cerca di cancellare l'idea che in molte circostanze si tratta di "complotti" per così dire "rudimentali", sul tipo della famigerata Spectre di Ian Fleming.
Mi è capitato proprio in questi giorni di dire le stesse cose in merito alle vicende calcistiche, nelle quali i difensori del "sistema" sbeffeggiano i suoi critici accusandoli di dietrologia e di allusioni gratuite a fantomatici "complotti".
E portavo anch'io l'esempio di fenomeni simili al mobbing: il "nonnismo", che non ha bisogno e nemmeno la possibilità di una concertazione, e pure è diffuso e attuato nelle caserme con un'unità d'intenti e con una puntualità che nemmeno un complotto in piena regola riuscirebbe ad ottenere.

Nel mio giudizio, quindi, intendevo semplicemente mettere in evidenza che si arriva allo stesso tipo di "resistenza" verso certi fenomeni, sia cogliendoli nella loro globalità (e nella loro interconnessione), sia affrontandoli ad uno ad uno, per così dire "dal basso" - a patto di avere ben chiari alcuni principi e di applicarli senza farsi distrarre dai "fumi" di contorno.
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda claudiogiudici il 24/01/2009, 18:00

pinopic1 ha scritto:Scusate, se quella che viene colpita dalle inchieste della magistratura (e dai media) è l'ala autenticamente democratica ed antifascista del PD, mi spiegate qual è l'ala antidemocratica e filofascista? E' formata da quelli non colpiti dalle inchieste della magistratura? Devo guardare con sospetto il sindaco della mia città? E diffidare di Chiamparino, Bresso, Penati, Cacciari?
E poi, l'ala democratica e antifascista risiede preferibilmente al sud? Come mai?


Firenze non è certo a Sud, ed in ogni caso non cadiamo in trappole sud / nord, vecchi / nuovi, democristiani / comunisti come anche taluni attenti osservatori hanno finito col fare. Qui il vero scontro, lo ripeto, è quello che durante il corso di tutta la storia è stato denunciato da Eschilo piuttosto che da Platone, da Erasmo piuttosto che da Schiller: quello tra concezioni oligarchiche della cosa pubblica e concezioni repubblicane. Si tratta di idee verso cui si tende, non di assoluti incarnati in modo perfetto. Tuttavia queste tendenze sono ben rilevabili. Pensiamo ad un D'Alema che incarna la tradizione repubblicana più di molti altri. Tuttavia egli stesso - addirittura con ammissioni - ha accettato gli ultimi processi rivoluzionari, concependoli solo come da seguire, da cavalcare. Di fatto, visto che questi processi erano reazionari, liberisti, anticostituzionali, egli stesso - che ripeto è la figura probabilmente più vicina al nostro dettato costituzionale - ha finito con l'assumere talvolta un atteggiamento filo-oligarchico (e dunque anti-repubblicano).
Si tratta però di tendenze che possiamo rilevare più in degli elementi e in delle frange, e meno in altre.

Non dobbiamo vedere la questione in termini troppo lineari. I nomi che tu citi, sono fra quelli che per esempio stanno cercando di svincolare parte del PD dal predominio romano. Con il termine "romano" non è da intendersi la dirigenza romana in quanto tale, quanto piuttosto quella dirigenza - non presente solo a Roma - che rappresenta una sorta di longa manus dello sponsor finanziario principale. E' ovvio che non in ogni dove si possono trovare frange della magistratura che si fanno politicizzare. Pure all'interno di questa vi è uno scontro in atto, ed i casi degli ultimi due anni lo raccontano.
Saluti.
Claudio Giudici
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Re: PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

Messaggioda lucameni il 24/01/2009, 18:22

http://www.movisol.org (da leggere con attenzione)

ovvero l'Associazione Lindon La Rouche in Italia.

http://it.wikipedia.org/wiki/Lyndon_LaRouche

Qui il personaggio su wikipedia.

In merito, intendo sulla credibilità delle loro tesi, wikipedia a parte, abbiamo avuto già qualche assaggio in altro forum.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
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