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Il caso Campania.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 04/12/2008, 12:52

Dal Corriere.it :

Il «caso Campania»
Veltroni a Bassolino: via entro Natale.
E alla Iervolino chiede un rimpasto
Il leader del Pd offre al governatore la «buonuscita» della candidatura alle Europee

Antonio Bassolino e Walter Veltroni (Ansa)
ROMA — Walter Veltroni ha deciso di non temporeggiare e martedì il coordinamento del Pd incontrerà a Roma Antonio Bassolino, Rosa Russo Iervolino e una delegazione di parlamentari campani. Al di là delle frasi di rito e delle smentite diplomatiche, Veltroni sa che il suo partito sta per essere investito dalla questione morale. Il leader nulla c’entra, ma proprio per questo non vuole che vicende altrui possano incidere negativamente sul Pd.

Per questa ragione, con i dovuti accorgimenti ma con altrettanta fermezza, è già stato chiesto a Bassolino di lasciare il posto di governatore della Campania. Possibilmente entro Natale, in modo tale che nella regione si vada a votare nel turno delle amministrative del 2009. Meglio andarsene via adesso (con la buonuscita di una candidatura alle europee), piuttosto che nel pieno di una bufera giudiziaria, è stato il succo del ragionamento fatto al presidente della regione. E anche al sindaco di Napoli è stato chiesto un passo: il rimpasto della giunta. Che la situazione da quelle parti sia grave lo dimostrano le parole di ieri di Di Pietro. Lontano dai taccuini dei giornalisti e dai riflettori, il leader dell’Italia dei Valori è stato esplicito: «Stanno arrivando proprio in queste ore notizie di reati, di intercettazioni, di gestioni di malaffare, insomma un puttanaio».

Dunque, il «caso Campania» sta per scoppiare in tutta la sua virulenza e Veltroni non ha intenzione alcuna di farsi mettere in mezzo in storie che riguardano dirigenti del Pd certamente non a lui vicini. Così già l’altro ieri, dopo un colloquio con il numero uno del Pd provinciale di Napoli, quel Luigi Nicolais che è in pessimi rapporti con Antonio Bassolino, il segretario ha capito che bisognava fare qualcosa. Del resto Nicolais è stato molto chiaro: «Io sono pronto a dimettermi perché non si può più andare avanti così e io non posso più coprire "quello"».

La situazione dipinta dall’ex ministro della Funzione pubblica del governo Prodi ha impressionato Veltroni che proprio per questo ha chiesto a Nicolais di rimanere al suo posto. Nel frattempo, il Pd prepara le contromosse. Certo, i dirigenti di Roma non potranno imporre le dimissioni a Bassolino, ma potranno fare opera di persuasione nei suoi confronti, tanto più che il governatore della Campania, a quanto pare, non è più difeso da Massimo D’Alema. E, comunque, come spiegava ieri un autorevole dirigente assai vicino al segretario, è stato Bassolino stesso ad «annunciare in campagna elettorale che se ne sarebbe andato una volta chiusa l’emergenza rifiuti».

Ciò detto, dentro il Pd non ci si nasconde il fatto che i fronti aperti sono anche altri, come quello fiorentino. Però è la Campania il vero caso. E nasconderlo alla fine non gioverebbe a niente. Di questo si sono convinti molti veltroniani, anche se il segretario, com’è nel suo stile, distilla prudenza e diplomazia, almeno all’esterno.

Ma quali possono essere le ricadute della vicenda campana sul Pd? Quanto possono nuocere a Veltroni? C’è chi è convinto che in fondo non siano troppo controproducenti per il leader. La pensa così Gigi Meduri, ex sottosegretario di Di Pietro, che incrociando il Tonino infuriato lo apostrofa così: «Guarda che con queste tue dichiarazioni sulla questione morale e il Partito Democratico non attacchi Veltroni ma D’Alema perché quelli coinvolti sono quasi tutti vicini a lui...».

Maria Teresa Meli
04 dicembre 2008


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Finalmente! sono anni che sto dicendo che in Campania una piovra politica di centrosinistra stava distruggendo la Campania, ma anche il Cs. Mica solo il problema dei rifiuti e del disastro della sanità.
SE Veltroni ci riesce....faro' il tifo per lui.

Vittorio
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda Paolo65 il 04/12/2008, 14:24

Come spesso accade nel CS e nel PD in particolare si prendono porvvedimenti in modo tardivo.

Meglio che niente, ma sa molto di chiusura della stalla dopo che i buoi sono scappati.

Paolo
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 04/12/2008, 19:26

Da ilMattino.it :

Porto di Napoli, Nerli lascia la presidenza
«Così i magistrati potranno fare luce»

■ L'ipotesi: Dassetti commissario fino a febbraio, poi la nomina
NAPOLI (4 dicembre) - Il presidente dell'Autorità portuale di Napoli, Francesco Nerli, ha rassegnato oggi al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, le sue dimissioni dalla carica che ricopre al vertice dell'istituzione partenopea, carica comunque in scadenza nel febbraio prossimo.
«La decisione è stata assunta - spiega una nota - con grande senso di responsabilità, per consentire ai magistrati di fare rapidamente piena luce sui fatti oggetto dell'inchiesta, ma anche nella convinzione che il porto debba poter disporre di una guida autorevole e presente specie considerando il delicato momento che vive la portualità italiana».

A Francesco Nerli, lo scorso 20 novembre, è stato vietata la dimora in Campania. Provvedimento emesso dalla Procura partenopea per il reato di concussione aggravata e continuata ai danni di "numerosi rappresentanti di società operanti nel porto di Napoli". Secondo i magistrati Nerli li avrebbe "reiteratamente" indotti a effettuare "contribuzioni economiche" in favore del suo ex partito di riferimento (Ds), "forte dei rilevantissimi poteri attribuitigli dalla legge".
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 04/12/2008, 19:27

Da ilMattino.it :

Caccia al memoriale di Nugnes
l'Antimafia mette sotto torchio la talpa

NAPOLI (4 dicembre) - Caccia al computer di Nugnes e soprattutto a un cd che conterrebbe un memoriale dell'ex assessore morto suicida lo scorso 29 novembre.
È scomparso il dossier che Nugnes aveva realizzato per dimostrare la sua estraneità alle inchieste in corso: sia quella sulla rivolta di Pianura sia l'altra, ancora agli inizi, sul Global Service, un appalto da 400 miloni per la manutenzione stradale in tutta la città (dodici gare municipali per l'affidamento di lavori e servizi). Non si trova neanche il computerino portatile dell'ex assessore sul quale il politico aveva riportato nomi, fatti e circostanze.
Nell'indagine sul Global Service sarebbe coinvolto anche un finanziere, la famosa talpa, già individuato, iscritto nel registro degli indagati e trasferito ad altro incarico nei giorni scorsi.
Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore della Dda Franco Roberti, stanno cercando di capire quanto Nugnes fosse stato «pressato», magari ricattato, negli ultimi tempi. Per questo sono stati sequestrati anche i due telefonini del politico, con le due sim passate al setaccio
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 05/12/2008, 10:53

Interessante questo silenzio!

Ma guardate che non è un problema circoscritto alla Campania. Abruzzo, Toscana, Lazio. Casi diversi, ma li unisce la questione morale scesa molto in basso nelle file dei politici di Cs nelle amministrazioni locali.

Bene ha fatto Napolitano a sollevare il problema della correttezza e trasparenza nelle amministrazioni del Sud!

Vedremo se questa volta si saprà reagire.

Vittorio
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda Paolo65 il 05/12/2008, 15:02

E' un silenzio che non nasce dal poco interesse ma dalla rassegnazione che è finita l'era "dell'eravamo diversi".

Oggi sappiamo che il CS ed il PD è nella media in quanto a legalità,intrecci maleodoranti tra politica e affari(anche parecchio sporchi),corruzione ecc.

Il danno sarà enorme per il PD e per il paese, in quanto se il cittadino fa suo il principio di non fidarsi più di nessuno,allora tende a spostarsi verso quello che gli da delle maggiori garanzie sul piano individuale,accettando tutto il marcio che gli gira intorno.

In sintesi, se il più pulito c'ha la rogna, il cittadino accetta la rogna e chiede solo vantaggi sul piano individuale e quindi si apre senza più tentennamenti alla corruzione in cambio di favori.

Paolo
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda pierodm il 05/12/2008, 18:26

La situazione è scoraggiante, per usare un eufemismo.

Sono contento che qualcuno ammette, di sfuggita, che c'era un tempo nemmeno remoto in cui si poteva dire a giusta ragione che " eravamo diversi".
Ma quando ha cominciato a finire quel tempo?
Ad occhio e croce verso il tramonto del craxismo, vale a dire all'alba della nuova repubblica: quella maggioritaria, quella del "voto personalizzato", della "fine dell'ideologia", dei "governatori", dei "sindaci d'Italia", dei politici che "conoscevano il prezzo di una bottiglia di latte", dei politici "vicini alla gente".

Ricette e modelli a presa rapida non ci sono, ed è inutile stare a immaginarli.
Quello che si può fare, invece, è praticare una strada che sembra buona e aspettare che dia qualche risultato. Con realismo.
A questo proposito mi chiedo quanto tempo deve passare, che cosa deve succedere perchè si prenda atto - nel frattempo - che un modello è fallito.

E' fallito il partito "leggero", con tutti i suoi postulati - a meno che non si abbiano sei televisioni, due case editrici, dieci giornali locali, una cinquantina di emittenti regionali fiancheggiatrici e un centinaio di milioni di euro da investire "fuoribordo" ad ogni elezione, e si sia capaci di usare tutto questo con cinismo.
E' fallita questa versione del bipolarismo, e dei governatorati regionali fondati sull'esaltazione maggioritaria.
E' fallita l'idea del partito de-ideologizzato, che si è immediatamente rivelata quella del partito polverizzato, caotico e occupato interamente alla rincorsa elettorale.

Se non si riesce ad ammettere tutto ciò, non rimane che dare la caccia ai "mariuoli", e inseguire il fetentillo di turno con lo scudiscio in mano, illudendosi di trovare la formula magica per selezionare manager virtuosi e amministratori integerrimi.
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 05/12/2008, 19:07

Io credo invece che non si è mai stati diversi!

Solo che non si era al potere!

Non c'entra una mazza il maggioritario o il partito leggero.

C' entra invece l'infantilismo di credere che si possa essere diversi.

Nella realtà siamo potenzialmente tutti onesti o disonesti. E' necessario che ci siano meccanismi di controllo trasparenti e pragmatici. E, nella gestione della cosa pubblica, ALTERNANZA sempre e comunque indipendentemente dalla ideologia.

Infatti i problemi nascono quando si resta al potere nello stesso posto per troppo tempo.
E questo vale anche per i partiti e sindacati.

Vittorio
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 05/12/2008, 20:39

Dal Corriere.it :

Allarme rosso
di Pierluigi Battista
L'Espresso è un settimanale prestigioso che non ha mai camuffato la sua anima progressista e di sinistra: per questo assume un significato particolare quel titolo-choc, «Compagni spa», che campeggia sulla copertina del suo ultimo numero. Organo di punta della polemica anti- berlusconiana, allergico culturalmente e antropologicamente a tutto ciò che nell'Italia e nel mondo porti con sé un sentore di «destra», il giornale ora diretto da Daniela Hamaui ha scelto di non chiudere gli occhi sulle brutture che deturpano le vicinanze di casa. Recentemente ha rivelato i dati che denunciano la deriva oligarchico- corporativa in cui appare prigioniera la «casta » sindacale. Ora denuncia gli «intrallazzi», specchio di un invasivo e arrogante «potere dei comitati d'affari» in cui si stanno inabissando le giunte di sinistra, da Napoli a Firenze, da Genova a Perugia, da Crotone a Trento, dall'Aquila a Foggia. Un esempio raro di giornalismo libero: schierato ma refrattario all'omertà di schieramento, di parte ma capace di non occultare, nella foga della battaglia politica, i vizi che albergano nei partiti idealmente più vicini.

Una lezione. E un allarme: un allarme rosso. Un allarme per quel clima mefitico di sospetti, pratiche spregiudicate, relazioni pericolose, favoritismi, uso disinvolto delle regole che sembrano dilagare sulle giunte di sinistra, messe oramai nelle condizioni di non poter più decentemente rivendicare anche solo la parvenza di quella «diversità» rispetto all'avversario esibita in passato con smisurato orgoglio. Una condizione prossima alla rottura, a cominciare dalla città-simbolo di questo sprofondamento, Napoli, che ha strappato al presidente della Repubblica Napolitano l'angosciata esortazione a «reagire all'impoverimento della politica» che affligge le amministrazioni del Mezzogiorno in particolare. Una fonte di ansia e di allarme che ha indotto un costituzionalista certo mai indulgente con il centrodestra come Gustavo Zagrebelsky, a denunciare in un'intervista al Corriere l'infiltrazione di una nuova «questione morale» nel corpo periferico del Pd. E ha spinto Oscar Luigi Scalfaro alla richiesta di una pulizia tempestiva e radicale, anticipando le sempre più incombenti voci di devastanti terremoti giudiziari.

La risposta meno efficace e più controproducente a questo accavallarsi di moniti e di avvertimenti sarebbe l'adozione di una strategia della minimizzazione, come sembra affiorare dalle parole di Luciano Violante consegnate al Riformista. E invece un'opposizione debole e messa all'angolo da un'inedita e velenosa «questione morale» rappresenterebbe lo scenario peggiore in un'Italia squassata dalla crisi e in presenza, per la prima volta dall'aprile scorso, di una regressione nella vasta messe di consensi accumulata dal governo. L'allarme rosso ha raggiunto oramai il livello di guardia e svanisce l'illusione di riaggiustare gli strappi confidando nelle virtù risanatrici del tempo che passa e cicatrizza ogni ferita. Se si persistesse in questa illusione, il senso di drammatica urgenza di una svolta ispirerebbe il terrore dell'abisso. Qualcosa di molto più grave della copertina di un giornale.


05 dicembre 2008
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 05/12/2008, 20:44

Corriere.it :

«Non ci sottraiamo ad esami di coscienza, etica e legalità al centro della politica»
«Questione morale, il Pd farà la sua parte»
Veltroni prende posizione a sostegno di Iervolino e Domenici: «Sono amministratori seri e rigorosi»

ROMA - «Il Partito democratico è nato innanzitutto per rinnovare la politica in questo Paese: non si sottrae quindi e non si sottrarrà a questo esame, mettendo al centro della sua riflessione e delle sue iniziative le questioni dell'etica della politica, del rispetto delle regole e della legalità». Il segretario del Pd, Walter Veltroni, mette in primo piano la «questione morale» (e lo fa nel giorno in cui l'Unità dedica la copertina ad Enrico Berlinguer che già in tempi non sospetti evidenziò l'esigenza di dare un etica all'azione politica del suo partito) ed esprime in una nota ufficiale la propria solidarietà ai sindaci di Napoli e Firenze, Rosa Russo Iervolino e Leonardo Domenici, per le inchieste che stanno coinvolgendo le rispettive amministrazioni.

SOLIDARIETÀ AI SINDACI - «Voglio esprimere a due sindaci di importanti realtà, sia pure tra loro diverse come Napoli e Firenze, il sostegno convinto mio e del Partito democratico - dice Veltroni -. Conosco da anni Rosa Russo Iervolino e Leonardo Domenici, li ho sempre stimati e ho avuto occasione con loro di avere in questi anni, da dirigente politico e da sindaco di Roma, una fruttuosa collaborazione. Esprimo apprezzamento per le loro qualità politiche, amministrative, per la loro serietà e per il loro rigore morale. Sono perciò convinto che il loro impegno e la loro dedizione saranno decisive per le città che amministrano e, più in generale, per l'innovazione necessaria della politica italiana». Domenici ha ringraziato Veltroni «per le sue parole». «Questo loro contributo - aggiunge il leader democratico - è tanto più importante in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui emergono anche vicende politico-giudiziarie che riguardano la politica nel suo insieme e di cui il Pd non può che farsi carico. Il Partito democratico è nato innanzitutto per rinnovare la politica in questo Paese: non si sottrae quindi e non si sottrarrà a questo esame, mettendo al centro della sua riflessione e delle sue iniziative le questioni dell'etica della politica, del rispetto delle regole e della legalità. E della questione morale, che nasce spesso da un improprio rapporto di commistione tra affari e politica e da processi troppo lenti di rinnovamento delle classi dirigenti».

«FAREMO LA NOSTRA PARTE» - «Voglio però ricordare - sottolinea ancora Veltroni - che ci sono nel Pd e nel centrosinistra migliaia di amministratori onesti, seri e competenti. Non si può quindi fare di ogni erba un fascio, ma vanno distinte responsabilitá e comportamenti di ciascuno. Noi faremo la nostra parte perchè si affermi nel Paese una politica e una azione di governo e amministrativa davvero trasparenti e corrette e ci auguriamo che tutti si muovano con coerenza in questa direzione».

05 dicembre 2008
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Che la Iervolino sia onesta non lo discuto. Ma non basta : non vedere quello che accade e la sua incapacità a gestire Napoli è sotto gli occhi di tutti. Va invitata a farsi da parte, comunque!

E non ci si faccia venire in mente di mandarla al Parlamento europeo....semmai insieme a Bassolino.

Vittorio
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