da lodes il 07/03/2013, 13:00
Hanno fatto esattamente quello che non dovevano.
Ho ascoltato Bersani e il dibattito fin verso le due. Bersani e soci, in buona sostanza, attribuiscono alla crisi il moto di protesta che è sfociato nel voto a M5S. Il fatto che il sistema politico sia stato bastonato nel suo insieme non è elemento di riflessione, anzi si sono ripetute le giaculatorie che la responsabilità è sempre di qualcun/qualcosa altro. Al massimo si riconosce che non "siamo stati percepiti" come portatori di cambiamento. Un tale della Lombardia (non ho capito il nome) è arrivato a dire che non si spiegava il risultato perchè hanno fatto tutto in modo perfetto: dalle candidature, alla campagna elettorale.
si usa un linguaggio da addetti ai lavori che nessuna persona normale può comprendere.
L'unica cose che si è capito che propongono questi 8 punti con il chiaro intento di stanare Grillo mettendolo in contraddizione davanti all'elettorato. Loro sono i politici e sanno come si fa. Peccato che sono così contorti che non si accogono nemmeno che in realtà offrono a Grillo altri motivi per avere più consensi.
Leggere i punti per credere e come se non bastasse il merito dei singoli punti in calce ad essi c'è questa perla:
"Queste proposte, che non sono ovviamente esaustive di un programma di governo e di legislatura, ma che segnano un primo passo concreto di cambiamento, vengono sottoposte a una consultazione sia riferita alle priorità sia ai singoli contenuti. "
Dunque non è un programma di governo ma i titoli dei singoli punti lo sono dei fatti, cioè hanno bisogno di una salda maggioranza politica per aver speranza di concretizzarsi politicamente. Per esempio il punto uno quello sull'Europa dove si chiede "Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità". Questa ipotesi ha bisogno che il Governo che rinegozia le politiche europee abbia autorevolezza e, quindi, forza. Ve lo immaginate Bersani che va a discutere con gli altri leader europei forte di una maggioranza formata con un partito che chiede un referendum sull'euro? O in subordine un governo che ottiene la fiducia (caso improbabile) ma che deve cercare la maggioranza di volta in volta sui singoli punti?
Nel merito poi dei singoli punti noto due cose:
una riguarda il finanziamento ai partiti rispetto al quale si esprime una disponibilità generica a discutere sul finanziamento, non ad abolirlo.
il secondo riguarda la spesa. La maggioranza dei punti contengono ipotesi di spesa aggiuntiva (senza specificarne mai le dimensioni, ma vedremo nei documenti di approfondimento) e altri di minori entrate.
Il tutto dovrebbe essere finanziato con un allentamento dei vincoli da concordare con l'Europa: il cerchio si chiude.
Se c'era bisogno di una conferma ieri c'è sta: questo è un gruppo dirigente incapace e "rottamazione" era un termine gentile. Gli unici leggeri distinguo che ci sono stati (Civati, Soru, Scalfarotto) si sono tranutati in un voto a favore. Quello che questi non capiscono e con loro anche gli elettori critici del PD che continuano a votarlo è che anche loro sono identificati come parte di quel gruppo dirigenti e sono portatori delle stesse responsabilità. Insomma se il PD è questo è responsabilità di chi lo guida e di chi lo sostiene: poi non lamentatevi.