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Veltroni SI E' dimesso

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda ranvit il 17/02/2009, 19:36

Da repubblica.it :

Dopo la sconfitta sarda, summit dei vertici dei democratici
In mattinata il Coordinamento dice no. Ma il leader insiste
Veltroni conferma le dimissioni
"Sono un problema, me ne vado"
Un segretario provvisorio porterà il partito alle elezioni e al congresso


Walter Veltroni
ROMA - Dopo sedici mesi Walter Veltroni getta la spugna e il Pd si ritrova senza segretario, un congresso alle porte e una base sempre più disorientata. Decisiva, nella decisione dell'ex sindaco di Roma, l'ennesima sconfitta elettorale. Quella Sardegna persa senza appello e consegnata a Silvio Berlusconi. Solo l'ultimo tassello di 16 mesi difficili per il Pd. Con Veltroni messo sotto accusa più dall'interno del partito che dall'esterno. Mesi di accuse, più o meno velate. Di una leadership sottoposta ad un continuo processo di logoramento.

E così oggi, davanti al coordinamento del partito, Veltroni annuncia: "Per molti sono un problema e io sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Il mio mandato è a disposizione". Una decisione che era nell'aria. Chi gli era vicino raccontava della sempre più crescente amarezza del segretario. Troppe le voci, sotterranee e dichiarate, contro la sua gestione. In discussione la scelta maggioritaria, l'alleanza con Di Pietro, una linea politica sensibile ad ogni spiffero. Uno stillicidio da interrompere. Ma, in mattinata, il Coordinamento prova a fargli cambiare idea: "La tua leadership non è in discussione". Veltroni, però, è deciso e nel pomeriggio riconferma la decisione: "Non cambio idea, me ne vado".

E adesso? Domattina si terrà il coordinamento. Le ipotesi in campo sono di convocare al più presto l'assemblea costituente, unico organismo legittimato ad eleggere un nuovo segretario del Pd, in deroga a quanto prevede lo statuto che dispone il ricorso alle primarie per la scelta delle candidature e, quindi, l'elezione del segretario. Con il compito di portare il partito alle elezioni europee ed amministrative della prossima primavera e al congresso del prossimo autunno.

A quanto si apprende, sarebbe questa l'ipotesi più accreditata, anche se nella riunione del coordinamento di questo pomeriggio c'è chi ha chiesto un passaggio formale anche in direzione nazionale. Tra le ipotesi inizialmente circolate c'era anche quella di una gestione collegiale transitoria, ipotesi però scartata dai più. Stesso discorso per il congresso anticipato.

Dopo 16 mesi il segretario getta la spugna. Dice basta. E' il maggio 2007 quando Veltroni viene candidato alla guida della nuova formazione politica, sostenuto da larga parte della Quercia e da ampi settori della Margherita, e affiancato, in ticket, da Dario Franceschini. Si arriva così al discorso al 'Lingotto' di Torino. Il Pd nasce ufficialmente il 14 ottobre dello stesso anno e Veltroni, alle primarie, è eletto segretario con il 75% dei voti. Nell'aprile 2008 dello scorso anno il primo, impegnativo, banco di prova: le elezioni politiche, che però consegnano la vittoria a Silvio Berlusconi e al Pdl. Si avvertoni i primi scricchiolii. La vocazione maggioritaria del segretario fa storcere il naso a molti. L'alleanza con la sinistra radicale è messa nel cassetto. Veltroni insiste. Ma l'urna non premia il Pd. Nell'aprile 2008 le elezioni regionali e amministrative danno la vittoria al centrodestra. Nel giugno 2008 il centrodestra fa cappotto alle provinciali siciliane. Nel dicembre 2008 è la volta della regione Abruzzo. Infine ieri il risultato della Sardegna. Nel mezzo un solo momento per sorridere: il Circo Massimo. Troppo poco per farmare il conto alla rovescia. Stamattina dalle colonne dell'Unità arriva una durissima sentenza: "Il Pd ha toccato il fondo".

"Yes we can", era lo slogan di Veltroni in campagna elettorale. Si può fare. E invece non si è fatto. Quello che si farà è tutto da vedere.

(17 febbraio 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda guidoparietti il 17/02/2009, 19:47

è già in corso, dopo neanche poche ore dalle dimissioni, il processo di beatificazione post-mortem, come per Prodi (due volte). Processo che naturalmente si interromperà brutalmente nel caso alla fine Veltroni dovesse invece ripensarci. Ma per ora, leggete un po' nei commenti sui vari quotidiani online per rendervi conto di come le dimissioni siano l'unico sicuro viatico per la popolarità in questo paese.

Col prossimo leader vogliamo fare lo stesso giochino? Consumarlo in un anno o sei mesi e poi lodarlo dopo la sua scomparsa?

Oppure ci riprendiamo Prodi per la terza volta, sempre per poi cacciarlo e ri-beatificarlo dopo la terza caduta?
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda ranvit il 17/02/2009, 19:51

dal corriere.it :

Dopo la sconfitta del partito alle regionali in Sardegna
Veltroni: «Mi dimetto». Pd nel caos
Verso l'assemblea costituente per la nomina del «segretario provvisorio».

Walter Veltroni (Emblema)
ROMA - Non ci ha ripensato. Walter Veltroni nel primo pomeriggio ha confermato le dimissioni da segretario del Partito democratico presentate martedì mattina al coordinamento del partito dedicato alla sconfitta elettorale del centrosinistra in Sardegna. «Dopo una discussione di diverse ore, il segretario ha deciso di mantenere l'orientamento espresso questa mattina e di rassegnare le dimissioni da segretario nazionale del Pd», ha reso noto il portavoce del partito, Andrea Orlando. Mercoledì alle 11 in una conferenza stampa Veltroni spiegherà le ragioni delle sue dimissioni.

ADDIO - «Se per molti sono un problema, sono pronto ad andarmene per il bene del partito», avrebbe detto in mattinata Veltroni, raccogliendo il "no" del vertice del partito e l'invito a ripensarci. Ma nel primo pomeriggio le condizioni politiche per Veltroni non sono cambiate e l'ex sindaco di Roma ha confermato il suo addio. I vertici del Pd avevano infatti respinto in mattinata le dimissioni di Veltroni, confermandogli piena fiducia. Il leader dei democratici aveva scelto di prendersi un po' di tempo per riflettere e decidere. La riunione del coordinamento era stata aggiornata alle 15,30 proprio per concedere al segretario un momento di riflessione. Ma Veltroni non ha poi cambiato idea, nonostante la sua proposta di rimettere il mandato fosse stata respinta all'unanimità dal coordinamento del partito, durante il quale il segretario dei democratici avrebbe spiegato che il Pd sta pagando il prezzo delle divisioni e dei continui distinguo, confessando anche di aver già fatto molta fatica a gestire quest'ultima fase.

«GRAZIE»- «Possiamo essere molto grati a Veltroni per la conduzione di questi mesi», ha detto Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera. «Ora il partito ha necessità dell'impegno di tutti, i passi successivi si decideranno collegialmente».

PERCORSO - Il vice segretario Dario Franceschini mercoledì alle 8,30 convocherà gli organismi dirigenti per decidere il percorso successivo alle dimissioni di Veltroni. È probabile che sarà convocata l'assemblea costituente del Pd, l'unico organismo legittimato a eleggere il nuovo segretario provvisorio del Pd (L'Unità ipotizza una «reggenza» di Franceschini), in deroga a quanto prevede lo statuto che dispone il ricorso alle primarie. Nella riunione del coordinamento c'è chi ha chiesto un passaggio formale anche in direzione nazionale. L'imperativo, spiegano fonti Pd, è comunque fare presto per non lasciare il partito troppo a lungo in una fase indeterminata e senza guida. A quanto si apprende, tra le ipotesi inizialmente circolate c'era anche quella di una gestione collegiale transitoria, idea però scartata dai più.

CONGRESSO ANTICIPATO - Nessuno dei partecipanti alla riunione della mattina, racconta chi era presente, avrebbe preso in considerazione l'ipotesi di un congresso anticipato (previsto a ottobre). Anna Finocchiaro avrebbe chiesto la convocazione della direzione, non ritenendo il coordinamento la sede politica idonea per la discussione sull'analisi del voto in Sardegna. Qualcuno dei big democratici, prima delle dimissioni di Veltroni avanzava l'ipotesi che la mossa della rinuncia fosse finalizzata a una nuova investitura per avere un rinnovato mandato così da ricalibrare la linea, far rientrare le critiche interne e ricompattare il partito. Invece secondo Ermete Realacci, ministro ombra dell'Ambiente del Pd, si va verso un congresso anticipato. Per il senatore Nicola Latorre, «il leader del Pd viene eletto con le primarie, su questo non si torna indietro. Ma per individuare la nuova leadership servirà un passaggio congressuale». Il congresso anticipato non pare abbia trovato molte adesioni tra i componenti del coordinamento, anche per problemi di tempi e di tesseramento ancora non ultimato.

DI PIETRO - «Prendiamo atto con rispetto dell'assunzione di responsabilità da parte di Veltroni. È un gesto politicamente voluto ed eticamente che gli fa onore», ha commentato Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori. Secondo Di Pietro ora è necessario «il rilancio di una coalizione in alternativa a Berlusconi. L'Idv più che mai deve assumere un ruolo determinante di opposizione. È il momento meno opportuno per le critiche, ma dico che chi vuole fare opposizione faccia opposizione».



17 febbraio 2009
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda ranvit il 17/02/2009, 19:57

Come ho già detto altrove, non bastano assolutamente le dimissioni di Veltroni. Come "capo" è stato un disastro anche se ha l'attenuante che gestire il Pd è una cosa davvero al limite dell'umano.

Si deve rinnovare profondamente il partito, principalmente negli uomini ma anche nella definizione della propria identità : per cominciare, fuori dalle balle i clericali e chi non vuole aderire al Pse!

Vittorio
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda mauri il 17/02/2009, 20:15

morto il re viva il re
ora tocca ai compagni rutelli o bindi
bella serata, mauri
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda Stefano'62 il 18/02/2009, 2:05

ranvit ha scritto: fuori dalle balle i clericali e chi non vuole aderire al Pse!

Ma perchè ?
Non mi sembra il caso di porre dei veti.
Quello che conta sono i principii,quindi perchè negare la possibilità a chi li condivide di prendere parte a un buon progetto,solo sulla base di qualcosa di personale come la religione ?
Sarebbe sufficiente chiarire da subito che non saranno accettati comportamenti che vadano contro alla dialettica democratica nel partito (tipo la fedeltà primaria a qualcosa di esterno come alle volte fanno alcuni pasdaran cattolici),senza per forza mettersi a fare processi alle intenzioni.
Vorresti per esempio escludere Prodi (cattolico convinto) ?
Io guarda un pò tifo ancora per lui.

Stefano
PS : senza contare che se tutti facessero così l'unica alternativa per i cattolici sarebbe un partito confezionato apposta per loro,cosa molto deleteria e l'Iran è lì a dimostrarlo.
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda pierodm il 18/02/2009, 10:11

Vittorio aveva detto "clericali": una bella differenza con la religiosità in senso lato, o con un'ispirazione evangelica.

Comunque è giusto non mettere dei veti preventivi e formali: l'esclusione dovrebbe essere, nella gran parte dei casi, un'auto-esclusione, laddove esistano chiare ragioni d'incompatibilità.
Certo, ciò implica una reale e sincera convinzione delle proprie idee, e una vocazione alla coerenza ...
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda matthelm il 18/02/2009, 10:31

Bene Vittorio, quando ci vuole ci vuole.
E già che ci siamo fuori anche gli anticlericali!

Lo so che sei tra Blair e Zapatero ma ho dei dubbi che loro la pensino come te.

Ma cosa c’entra aderire al pse? Io non sono clericale ne anticlericale ma al pse non aderirei mai.

E allora?

In questo passaggio invece mi sono ricreduto su due persone:

Si sono dimostrati, politicamente parlando, due mezze calzette.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda matthelm il 18/02/2009, 10:33

Sono saltati i nomi delle due persone: Bersani e D'alema!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Veltroni SI E' dimesso

Messaggioda ranvit il 18/02/2009, 10:48

matthelm ha scritto:Bene Vittorio, quando ci vuole ci vuole.
E già che ci siamo fuori anche gli anticlericali!

Lo so che sei tra Blair e Zapatero ma ho dei dubbi che loro la pensino come te.

Ma cosa c’entra aderire al pse? Io non sono clericale ne anticlericale ma al pse non aderirei mai.

E allora?

In questo passaggio invece mi sono ricreduto su due persone:

Si sono dimostrati, politicamente parlando, due mezze calzette.


Per Stefano e matthelm :
"La parola clericalismo indica una politica ispirata agli interessi del clero di alcune religioni o il tentativo di indebolire la laicità di uno Stato intervenendo in modo più o meno diretto nella sfera dell'azione politica o amministrativa da parte di sostenitori anche non appartenenti al clero, o talvolta non credenti." (da Wikipedia)


PSE, il centrosinistra europeo è il Pse! Chi non si riconosce in questo non è "centrosinistra"....infatti in Italia il Pd non è centrosinistra. Veramente non si sa che cosa è, ed i risultati si vedono.


Vittorio

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