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Soru e il PD in Sardegna.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Soru politico e manager fallito

Messaggioda mauri il 03/02/2009, 19:42

parrucchino si sta ca..do sotto,
buon segno che sia passato agli insulti perchè vuol dire che ha paura di perdere e per lui, "monarca assoluto", come lo ha definito guzzanti, è un incubo
buona serata, mauri


Elezioni Sardegna, Berlusconi: Soru politico e manager fallito

ROMA, 3 febbraio (Reuters) - Renato Soru è un "incantatore di serpenti" e un imprenditore fallito".

Qeusti i pesanti giudizi espressi stamani dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, su Soru, presidente dimissionario della Regione Sardegna, nuovamente candidatosi alla prossima competizione elettorale regionale di metà febbraio.

"Soru è un incantatore di serpenti e ha fallito in tutto quello che ha fatto come imprenditore, come politico e come governatore della Sardegna", ha detto Berlusconi in una intervista a Studio aperto di Mediaset (MS.MI), della famiglia del premier attraverso Fininvest.

Il premier si è impegnato moltissimo in campagna elettorale a sostegno di Ugo Cappellacci, l'antagonista di Soru, recandosi
per tre fine settimana consecutivi sull'isola a fare camapgna elettorale.

Prosegue Berlusconi: "Come imprenditore, ha messo su una azienda [Tiscali (TIS.MI), società di telefonia e internet fondata da Soru] che ha accumulato 11 anni di perdite per 3,300 miliardi di passività. E' una azienda quotata in Borsa che era arrivata al valore per azione di 100 euro e oggi vale 38 centesimi. Pensi quante persone sono state defraudate e impoverite. Inoltre sta dimezzando l'organico e ha licenziato anche recentemente oltre 250 persone".

"Come politico, con il suo carattere torvo e iroso ha distrutto la sua stessa coalizione di sinistra... con la farsa ultima delle dimissioni".

"Infine, come governatore la Sardegna ha raggiunto un livello record di povertà e disoccupati ma la sinistra lo porta sugli scudi per non parlare dell'Unità, che è di sua proprietà, lo incensa quotidianamente", ha rincarato la dose il premier menzionando il conflitto di interesse dell'imprenditore sardo.
mauri
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda pierodm il 04/02/2009, 1:52

Domenica scorsa sulla Repubblica c'era un interessante articolo - non ricordo l'autore, se Diamanti o Merlo o un altro - in materia di stronzate: la loro potenza, il loro fascino, la loro capacità di persuasione.
Non bisogna sottovalutare la forza delle stronzate.

Quanto al rimpianto che qualcuno ha espresso circa il fatto che nell'ultima campagna elettorale nazionale il PD non abbia fatto la stessa cosa che ha fatto Soru, illustrando i meriti del governo Prodi, vorrei suggerire due ragioni per questa omissione: primo, che si è voluto fare esattamente l'opposto, ossia sganciarsi da ogni precedente; secondo, che probabilmente non c'erano meriti di particolare rilevanza da mettere in mostra, o almeno non tanto chiari e semplici da spiegare e da essere accettati come tali.

Io sono particolarmente affezionato alla Sardegna, dove ho vissuto qualche anno, e ho un ricordo meraviglioso di Tharros e di certi paesaggi incantati, che la politica di Soru vorrebbe difendere.
E in Sardegna ho incontrato molte persone di carattere deciso, che hanno le idee molto chiare.
Ma non so se questo basterà. Non bisogna sottovalutare la forza delle stronzate.
E nemmeno quella della convergenza d'interessi e della comunicazione.
pierodm
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda Gab il 04/02/2009, 23:58

Anche alle stronzate si possono dare risposte serie e nette.
Gab

Soru a Berlusconi, replica al vetriolo
«Il premier mi fa una pena infinita»
«Nemmeno a 73 anni il Cavaliere riesce a raggiungere maturità e serietà. MI ricorda Caligola»


Renato Soru (Ansa)

CAGLIARI - «Provo una pena infinita per Berlusconi e per tutti noi che meritiamo un rappresentante migliore nella massima carica del Governo». È una replica al vetriolo quella che Renato Soru riserva al presidente del Consiglio, dopo essere stato apostrofato dallo stesso come «un fallito». Il candidato per il centrosinistra alla carica di governatore della Sardegna ha risposto alle sortite televisive del premier Berlusconi sulle reti Mediaset. «Non ho nessuna paura di lui - ha spiegato Soru - e tantomeno della sua presenza in Sardegna. Mi convinco sempre di più che perderà queste elezioni e che in Sardegna perderà pure la faccia».


«COME CALIGOLA» - Poi ancora un affondo del candidato di centrosinistra sul premier: «Mi ricorda Caligola - ha affermato - anche per le modalità con cui sceglie i suoi collaboratori. Verrà ricordato come Caligola e non come Adriano». «Mi fa una pena infinita - ha ribadito l'ex presidente della Sardegna - perché nemmeno all'età di 73 anni, riesce a raggiungere quella maturità, quella serietà e quel minimo di distacco dalle cose. Ma ancora di più mi fa pena perché nemmeno con quella che si chiama la grazia di stato, cioè il suo ruolo istituzionale, riesce a migliorare. Tanti uomini con mille debolezze sono diventati migliori quando hanno avuto responsabilità così importanti. Di lui questo, purtroppo, non si può dire».

«RICORSO CONTRO IL GIORNALE» - Sulle apparizioni in tv del premier Soru cita i dati del Centro Ascolti: «Un’ora e 29 minuti a Berlusconi con lo sfondo del candidato Cappellacci, un minuto e venti a me senza far mai sentire la mia voce». «Il premier - ha continuato Soru - fa un uso sconsiderato dei mezzi d’informazione della sua famiglia». A partire dal quotidiano Il Giornale: «Ha pubblicato delle affermazioni false che abbiamo denunciato - ha ricordato l’ex governatore - abbiamo chiesta una rettifica, che ci è stata rifiutata. Ora presenteremo in tribunale un ricorso, procedura d’urgenza ex articolo 700 per ottenere la procedura d’urgenza per la rettifica alle menzogne pubblicate. Tra queste che a Tiscali si stanno licenziando 250 persone. In realtà a Tiscali non si sta licenziando nessuno: 70 persone hanno usufruito dell’opportunità di esodo incentivato, nemmeno un’ora di cassa integrazione».
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda pianogrande il 05/02/2009, 0:51

A me fanno "una pena infinita" gli italiani che si ritrovano un capo del governo di quel livello.
Neanche quelli che lo hanno votato se lo meritano.
Quando a Soru, ce la farà.
Noi dobbiamo intanto cercare di meritarcelo uno come Soru.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda ranvit il 09/02/2009, 11:25

l'intervista de "La Repubblica"
pubblicata il 5 febbraio.
(redazione www.renatosoru.it)


SORU: BERLUSCONI SI COMPORTA COME CALIGOLA

Berlusconi contro Soru, Soru contro Berlusconi. E’ un duello, certo, ma non è ad armi pari. Se il premier pesca a piene mani nell’audience delle sue tv per accusare l’avversario di essere "un fallito", il governatore della Sardegna gli risponde davanti a uno sparuto drappello di giornalisti. Ma anche lui ci va giù duro: "Mi fa una pena infinita, quest’uomo alle soglie della vecchiaia. Ormai mi ricorda Caligola, l’imperatore che nominò senatore il suo cavallo".



HA SENTITO, PRESIDENTE? BERLUSCONI DICE CHE LUI, AL SUO POSTO, NON SI SAREBBE MAI RIPRESENTATO...

"Ma cosa si può rispondere a un presidente del Consiglio che si è ricandidato alle elezioni dopo essere stato amnistiato, dopo aver cancellato con una legge il reato di cui era accusato, dopo essere uscito da un processo solo grazie alla prescrizione?".

PERÒ LUI L’HA BOLLATA IN TV COME 'UN FALLITO': SORU, HA DETTO, COME IMPRENDITORE HA ACCUMULATO 3,3 MILIARDI DI PERDITE, HA LICENZIATO 250 PERSONE E HA FATTO CROLLARE IL VALORE DELLE AZIONI DELLA SUA AZIENDA, TISCALI. A QUESTE ACCUSE VORRÀ RISPONDERE, O NO?

"Non sono accuse, sono falsità allo stato puro. Non so da dove li abbia presi, quei dati. Premesso che io non gestisco la società da cinque anni, da quando sono stato eletto, dico solo che Tiscali non li ha mai visti, 3,3 miliardi: come potrebbe averli perduti?".

MA I 250 LICENZIAMENTI?

"Questa storia se l’è inventata 'Il Giornale': abbiamo chiesto inutilmente una rettifica, domani ci rivolgeremo al Tribunale per ottenerla. Ci sono stati 70 esodi volontari incentivati, punto. Non un solo licenziamento. E senza neanche un’ora di cassa integrazione. Ma la cosa che più mi indigna è un’altra".

E CIOÈ?

"Che per denigrare me, proprietario oggi solo del 20 per cento di Tiscali, Berlusconi sta danneggiando una società che produce ricchezza e lavoro, sta danneggiando l’80 per cento dei suoi azionisti che non c’entrano nulla e soprattutto sta danneggiando i suoi lavoratori. In un momento di crisi che riguarda tutti, compresa Mediaset che in due anni ha perso più del 60 per cento del valore, il presidente del Consiglio crea panico e fa delle affermazioni su una società quotata in borsa che sono al limite dell’aggiotaggio. Ma tanto lui è un impunito".

NEL SENSO CHE HA L’IMPUNITÀ?

"Guardi, l’altro giorno sono andato in Procura a denunciarlo, e ho potuto toccare con mano in che repubblica stiamo vivendo. Il presidente del Consiglio può dire di ciascuno di noi le cose più terribili, ma noi siamo assolutamente nudi e indifesi perché lui è protetto dal lodo Alfano".

MA PERCHÉ CE L’HA TANTO CON LEI? C’È STATO UNO SCONTRO, UN DI- VERBIO, UNA LITE?

"No, le nostre vite non si sono mai incrociate. Io l’ho incontrato a Palazzo Chigi, per ragioni istituzionali, nei pochi minuti che mi ha dedicato. Non c’è nulla di personale, credo. Solo bulimia di potere: vuole conquistare la Sardegna. Ora sa che sta per perdere e dunque è disposto a fare qualunque cosa per evitarlo".

CHE EFFETTO LE FA, ACCENDERE LA TV E VEDERE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE PARLA MALE DI LEI?

"Guardi, all’inizio mi sono un po’ arrabbiato. Adesso ho un senso di pena per quest’uomo di 73 anni, ormai alle soglie della vecchiaia. Ci si aspetta che una persona a quell’età migliori, che diventi più matura e più saggia. E magari si spera nella 'grazia di Stato', che la renda più adeguata al ruolo che ricopre. Purtroppo con Berlusconi tutto questo non è successo. Nemmeno in vecchiaia, nemmeno come presidente del Consiglio, quest’uomo riesce a essere serio. Lui vuole prevaricare su tutto e su tutti. Perciò mi ricorda Caligola".

VUOL DIRE CHE CAPPELLACCI, IL SUO SFIDANTE, È IL CAVALLO CHE BERLUSCONI VUOL FARE SENATORE?

"Non voglio dire questo. Però è evidente che la campagna elettorale la sta facendo Berlusconi. Persino sulla scheda elettorale ci sarà il simbolo 'Berlusconi presidente'. Il suo messaggio è chiaro: l’unico che conta sono io, gli altri non contano nulla. E’ una volontà di imperio che va al di là del bene e del male. Per fortuna la storia ha risolto questioni ben più difficili di questa. Alla fine il tempo di Caligola finisce. Dopo Caligola viene Traiano, e poi Adriano. I tempi migliori di Roma sono venuti dopo i tempi peggiori. La stessa cosa capiterà all’Italia, ne sono certo. E Berlusconi, certo, passerà alla storia: ma come Caligola".

LA PARTITA DELLA SARDEGNA SI CHIUDE TRA DIECI GIORNI. IL 15 FEBBRAIO SAPREMO CHI L’AVRÀ VINTA. SE VINCE CAPPELLACCI, VINCE ANCHE BERLUSCONI. MA SE LEI RIESCE A FARSI RIELEGGERE, C’È CHI DICE CHE VELTRONI DOVRÀ COMINCIARE A PREOCCUPARSI, PERCHÉ LEI DIVENTEREBBE UN VINCITORE UN PO’ TROPPO INGOMBRANTE. E’ COSÌ?

"Se Soru vince, Veltroni sarà felice. Perché sarà una vittoria mia, del centrosinistra e del Partito democratico. E infatti Veltroni sta lavorando, insieme a tutti gli altri, perché vinca io".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda antonio bianco il 10/02/2009, 19:35

Ho sempre avuto l'impressione che SORU è l'ennesima vittima del PD.
A me sembra che sia stato scaricato da tempo, i vertici del PD impauriti, lo stanno boicottando.
Se qualcuno avesse dei dubbi verificate l'impegno elettorale profuso da berlusconi e quello del PD.
Si attende l'ennesimo suicidio politico.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda antonio bianco il 16/02/2009, 21:50

In Sardegna si profila una sonora batosta per SORU, sotto di 8 punti %.
Il PD complice.
Quello che temevo si stà avverando.
Meditate gente.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda mauri il 19/02/2009, 12:54

renato auguri di buon lavoro a te e ai giovani che ti circondano
mauri



Amarezza per l'insuccesso dove ha fatto di più: il rione Sant'Elia, la Maddalena
Dopo la disfatta Soru sceglie ancora l'isola
"Internet non basta, apriamo le case del popolo"
dal nostro inviato SEBASTIANO MESSINA

Dopo la disfatta Soru sceglie ancora l'isola "Internet non basta, apriamo le case del popolo"
CAGLIARI - E adesso, dottore, cosa farà? La domanda affiora con timidezza sarda, alla fine del pranzo. E viene accolta da uno di quei lunghi silenzi ai quali Renato Soru ha abituato i giovanissimi coordinatori della sua campagna elettorale. Poi l'ex governatore li guarda a uno a uno negli occhi - Marco Argiolu, Elisabetta Dettori, Matteo Massa, più Egildo Tagliareni e Francesco Agus che si facevano tre volte al giorno il giro della città per attaccare i manifesti "Meglio Soru" che gli avversari strappavano dopo un'ora - e risponde, calmo. Io, dice, resterò qui con voi. Non lascio la politica. E non prenderò un aereo per Roma, non ho mai pensato di prenderlo.

Dopo un giorno di solitudine assoluta, nel quale il grande sconfitto delle elezioni sarde ha elaborato il lutto della disfatta più amara dei suoi 51 anni, Soru ha riaperto le porte di casa sua - la magnifica villa di piazza Bonaria, sulla collina che domina il mare - ai ventenni che in questi due mesi hanno dato l'anima per lui. Da due giorni non legge i quotidiani e non guarda la tv. Non ha visto nemmeno l'addio di Veltroni in tv. No, non l'ho sentito, confida. Sulle dimissioni, un solo commento, lapidario: se ha deciso così vuol dire che ha avuto le sue buone ragioni.

Il pranzo con il suo staff di ventenni è il modo che ha scelto per uscire dal silenzio. Loro cercano di tirarlo su con qualche buona notizia: "Lo sa quante email di solidarietà sono arrivate sul sito? Dodicimila". "E lo sa che su Facebook c'è già un gruppo che chiede le dimissioni di Cappellacci? Sono già più di cinquemila, in un solo giorno". Ancora non si è insediato, sorride Soru, e già qualcuno ne chiede le dimissioni. Gli piace, quell'entusiasmo, ma non si illude: ci vuole ben altro che una petizione su internet per buttare giù un presidente di regione. Ci vorrà un lavoro duro e tanta pazienza. Ma loro, quei sardi che hanno creduto nella sua battaglia, sappiano che lui resterà in prima linea. Mi impegnerò, promette, mi impegnerò con tutto me stesso per non disperdere le energie di tutti i sardi che vogliono cambiare quest'isola. Darò una mano a far nascere il Partito democratico in Sardegna. E poi, magari, cercherò di trovare un po' di tempo per il mio precedente lavoro, per la mia Tiscali.

Già, un oppositore non ha conflitto di interessi. E' l'unico vantaggio di una sconfitta che ancora gli brucia come una ferita aperta. Una ferita, dice qualcuno, provocata anche dal fuoco amico, da quei "castosauri" che si sono vendicati al momento del voto del repulisti voluto da Soru. Ma di questo lui non vuole parlare, ora. Voglio guardare al futuro, spiega, non mi aiuta pensare a queste cose. Certo, ammette, noi abbiamo promosso il rinnovamento mentre il centro-destra ha promosso i portatori di preferenze: e alla fine le preferenze hanno avuto il loro peso.

Tutta colpa delle preferenze, dunque? No, non solo delle preferenze. La cosa che più gli pesa, la sorpresa più amara di questo risultato che lo ha scioccato come una pallonata in faccia, è stata la risposta che è arrivata da quei sardi per i quali lui aveva lavorato di più. Gli viene in mente il quartiere di Sant'Elia - la Scampia di Cagliari, per capirci - dove lui andò per la prima volta da solo e senza scorta, a parlare in una piazza piena di siringhe. E quando tornò alla Regione, varò un grande progetto di risanamento, lo affidò a un famoso architetto olandese - Rem Koolhas - e lo finanziò con 30 milioni di euro. Poi, quando il Comune, per ripicca, glielo bloccò, fece bonificare il quartiere dalle zone franche degli spacciatori e fece costruire un parco giochi dove prima c'erano macchine arrugginite e cumuli di immondizie. Risultato: domenica scorsa, a Sant'Elia, il centro-destra ha preso più voti di cinque anni fa. Grazie anche, obietta Elisabetta, ai buoni spesa da 20 euro e alle bollette che i loro candidati pagavano in cambio di voti.

Va bene, risponde l'ex governatore, ci sarà pure questo clientelismo cialtrone, ma allora a cosa serve governare bene, a cosa serve cambiare le cose se poi gli elettori ti ripagano così? Un altro esempio: la Maddalena. Noi abbiamo tolto i sommergibili americani, abbiamo reso la città meno inquinata, più bella, più sicura. E alla fine loro per chi hanno votato? Per Berlusconi. E che dire di Capoterra, dove ci fu l'alluvione del 22 ottobre? Dopo tre settimane chi aveva avuto danni ha ricevuto il risarcimento: soldi veri, un bonifico in banca, non s'era mai vista tanta velocità. Anche qui, trionfo del centro-destra. Valli a capire, certi sardi. Lui che è un imprenditore abituato a rapportare costi e benefici, proprio non manda giù il voltafaccia di chi ha avuto di più, in questi quattro anni e mezzo di riforme controcorrente.

Veltroni ha ragione, dice ai suoi, oggi Berlusconi ha conquistato l'egemonia culturale in questo Paese. E come possiamo batterlo, domandano loro? Con altre televisioni? Con internet? No, risponde lui, su internet abbiamo già vinto, anzi stravinto. Ma c'è tanta gente che non ha il computer, e che non lo avrà mai. E allora? Allora bisogna lavorare in profondità. Sulla cultura degli ignoranti. Sulle coscienze dei qualunquisti. Solo così possiamo battere l'incultura del nichilismo che ha svuotato le coscienze.

D'accordo, obietta Marco, ma come? Ed è qui che "mister Tiscali" spiazza tutti: dobbiamo aprire dappertutto sezioni di partito, e magari riaprire le case del popolo. Dobbiamo parlarci, con queste persone. Ascoltarli. E convincerli. Ci vorrà del tempo, ma possiamo farcela, assicura dando un bacio in fronte a sua figlia Alice, seduta alla sua sinistra. "Perché oggi, certo, Berlusconi è il padrone del gioco. Ma dipende da noi, quanto a lungo lo resterà".

(19 febbraio 2009) Tutti gli articoli di politica
mauri
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