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UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda Gab il 09/01/2009, 12:05

ranvit ha scritto:...
Il Circolo o la Sezione sono strumenti morti e sepolti!

E quali "luoghi" immagini tu al loro posto?

ranvit ha scritto:Nessuno ci va piu' perchè sono in genere (qualche eccezione è sempre possibile) si tratta di andare a sorbirsi un po' litanie, sempre le solite, e ratificare quanto hanno già deciso i dirigenti locali.

Ma tu ci vai? Provi ad elevare il discorso ed uscire dalle litanie? Provi a far almeno incazzare il dirigente locale ?

ranvit ha scritto:Soru ha parlato di un ritorno allo spirito dell'Ulivo che non era nato certo per inseguire le velleità della SR e del terzomondismo e pacifismo fine a stesso.
Ecco potrebbe essere un tentativo.
Naturalmente da abbinare a un profondo rinnovamento del personale politico : primarie e limitazione degli incarichi a due legislature per i parlamentari e 8 anni per le cariche istituzionali.


Ma per questo "tentativo" tu sei disposto ad andare in un circolo, fare la tua costruttiva battaglia di rinnovamento e mettere la tua faccia e l'impegno al posto di una vecchia" faccia?

Ogni iniziativa e' sostenuta da uomini.
Questi uomini pero' alle parole debbono far seguire i fatti.
Altrimenti si entra a far parte dell'ampia schiera dei filosofi o delle coscienze critiche.

Ma se tutti vogliono giocare il ruolo della coscienza critica, l'azione "fisica" della politica a chi rimane se non ai soliti 4 gatti ?

ciao
Gab
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Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda pinopic1 il 09/01/2009, 12:19

L'elettorato dei grandi partiti a vocazione maggioritaria (51%) dei sistemi bipartitici o bipolari è proprio così. E' difficile immaginare un elettorato omogeneo che corrisponda al 51% della popolazione.
Un partito così richiede gente molto preparata e motivata per essere gestito; in grado di operare sintesi intelligenti per raggiungere obiettivi chiari e ben noti e comprensibili all'elettorato. Se invece i dirigenti si perdono e si dividono dietro piccoli, medi e grandi interessi di bottega o personali, di clan, gestione di nicchie di potere, lottizzazioni, alchimie contabili per dividere poltrone e poltroncine....

I circoli saranno diventati quello che dici, solo che non c'è da rallegrarsene. Perché in questo modo i luoghi della politica si spostano negli uffici dei singoli esponenti politici e dei loro riferimenti nel mondo degli affari più o meno puliti.

L'avvilimento di questi giorni non nasce forse da Napoli, Campania, Iervolino, assessori napoletani, Bassolino, imprenditori della monnezza e della manutenzione delle strade, sindaci e presidenti di regione abruzzesi, titolari di cliniche convenzionate, assessori fiorentini e altri uomini d'affari? e tutta questa compagnia cosa c'entra con i gli elettori e i militanti? Niente. E non si preoccupa certo che i circoli non funzionino. Anzi...
Tanto meno si preoccupa di vedere se gli elettori sono Blairisti o terzomondisti. Cosa vuoi che gliene importi?
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda Paolo65 il 09/01/2009, 12:45

DAL CORRIERE:
Ma sono i passaggi interni sul centrosinistra che fanno riflettere. Soru chiede al Pd «un forte segno di discontinuità», ovvero la non canditura di chi ha più di due legislature e di chi «non si riconosce nel programma». Bene il Pd, se non altro perché ha «cominciato una traversata nel deserto, strada senza ritorno ». Ma servirebbe una correzione di rotta: «Bisognerebbe mettere più in risalto la continuità con l'esperienza di Romano Prodi e dell'Ulivo. Quella è la radice più autentica del Pd». Quanto basta per entusiasmare Arturo Parisi, pronto a criticare chi, ovvero Veltroni, «ha provocato un disastro con l'illusione della solitudine: bisogna tornare all'Ulivo ». «Parole sante quelle di Soru», conferma un altro prodiano, Franco Monaco. E a giungere alle estreme conseguenze ci pensa «Il Regno», mensile dei padri dehoniani di Bologna, vicini alle posizioni prodiane, per il quale «il Pd di Veltroni e D'Alema, con corredo di ex popolari, è avviato al declino». Veltroni non commenta, anche se in largo del Nazareno si ricorda come nell'ultima Direzione sia stato lo stesso segretario a ricordare positivamente l'esperienza dell'Ulivo. Quanto a Soru, smentisce quanto scritto ieri da un quotidiano locale, secondo il quale avrebbe scoraggiato la partecipazione di Veltroni alla campagna elettorale sarda. Smentita alla quale si associa il commissario del Pd in Sardegna Achille Passoni. E infatti, Veltroni in Sardegna ci sarà, «regolarmente invitato» dal candidato ufficiale del Partito democratico.
COMMENTO:
Le affermazioni di Soru più che legittime però hanno un significato politico ben preciso.
Soru dice a chiare lettere che Veltroni ha sbagliato e che bisogna ritornare all'Ulivo di Prodi se si vuole gareggiare e forse vincere con la DX.
L'elettore comune però sarà sempre più disorientato se alla fine questo PD non si da una regolata e gli faccia capire cosa vuole fare da grande.
Deve essere il partito più grande dentro una coalizione di tantissimi partiti, oppure avviare un processo che porti prima o poi ad un bipolarismo con pochi partiti o addirittura ad un bipartitismo?
C'è un altro 3THD nel forum che s'intitola SORU FOR PRESIDENT. Se si vuole Soru a capo del PD significa che si rivuole l'Ulivo prodiano, se invece si appoggia Veltroni,almeno quello del Lingotto,significa che si vuole un PD insieme a pochi o addiritttura l'unico partito del CS.
Il PD continua a dare un'immagine veramente confusa ed avvilente e ogni giorno che passa mi è chiaro che Veltroni non è il segretario giusto in questo periodo travagliato.
Io mi sarei dimesso già da tanto tempo....la truppa non lo segue più.

Paolo
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Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda ranvit il 09/01/2009, 13:12

Gabriele, non personalizzare il discorso!

Ti assicuro che a 64 anni compiuti qualche giorno fa, non ho alcuna voglia di sentire la morale fatta da uno che neanche conosco!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda ranvit il 09/01/2009, 13:23

pinopic1 ha scritto:L'elettorato dei grandi partiti a vocazione maggioritaria (51%) dei sistemi bipartitici o bipolari è proprio così. E' difficile immaginare un elettorato omogeneo che corrisponda al 51% della popolazione.
Un partito così richiede gente molto preparata e motivata per essere gestito; in grado di operare sintesi intelligenti per raggiungere obiettivi chiari e ben noti e comprensibili all'elettorato. Se invece i dirigenti si perdono e si dividono dietro piccoli, medi e grandi interessi di bottega o personali, di clan, gestione di nicchie di potere, lottizzazioni, alchimie contabili per dividere poltrone e poltroncine....

I circoli saranno diventati quello che dici, solo che non c'è da rallegrarsene. Perché in questo modo i luoghi della politica si spostano negli uffici dei singoli esponenti politici e dei loro riferimenti nel mondo degli affari più o meno puliti.

L'avvilimento di questi giorni non nasce forse da Napoli, Campania, Iervolino, assessori napoletani, Bassolino, imprenditori della monnezza e della manutenzione delle strade, sindaci e presidenti di regione abruzzesi, titolari di cliniche convenzionate, assessori fiorentini e altri uomini d'affari? e tutta questa compagnia cosa c'entra con i gli elettori e i militanti? Niente. E non si preoccupa certo che i circoli non funzionino. Anzi...
Tanto meno si preoccupa di vedere se gli elettori sono Blairisti o terzomondisti. Cosa vuoi che gliene importi?



Oggigiorno la gente segue la politica dai mezzi d'informazione e dalla propria esperienza di vita quotidiana in mezzo alla gente.
Circoli e sezioni sono luoghi frequentabili solo da chi vuole fare e partecipare attivamente alla vita politica locale.
Ma non si puo' certo pretendere che tutti abbiano questa ....vocazione.
La stragrande maggioranza della gente ha altro da fare....per sbarcare il lunario... e si esprime con il voto.
E' cosi' ovunque!

Sta poi a chi fa politica attiva saper leggere ed interpretare le esigenze e le aspirazioni della gente.

Vittorio
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Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda guidoparietti il 09/01/2009, 14:08

è molto bello invocare l'ulivo di Prodi, come è sempre bello invocare un passato, che siccome è passato si fa presto a dipingerlo a tinte molto più brillanti del presente nel quale bisogna confrontarsi con problemi invece assai pressanti. Tuttavia l'Ulivo di Prodi cui fanno riferimento queste nostalgie era quello in cui ci stavano Comunisti e Verdi, Diessini e Mastelliani, tutta gente che insieme non ci riusciva a stare. E infatti quel tipo di alleanza ha fallito, DUE volte, consegnando, DUE volte, il paese a Berlusconi. Ma d'altronde, anche volendo dimenticare la nostra storia recent(e)(issima), basterebbe un minimo di riflessione per comprendere che se i problemi nello stare assieme ci sono tra chi ha comunque deciso di stare assieme, non potrebbero che essere moltiplicati per cento se si volessero includere anche coloro che NON vogliono stare assieme, perché Verdi e Comunisti e qualche altro piccolo partitino hanno dimostrato infinite volte che NON vogliono costituire alcun partito o soggetto politico unitario assieme agli altri, ma vogliono (volevano, prima di essere giustamente spazzati via) conservare le loro microscopiche rendite di posizione. Questo ha fatto fallire l'Ulivo di Prodi, due volte. Il progetto di Prodi '96 in versione riuscita sarebbe stato il Partito Democratico nato (con dieci anni di anticipo, o meglio SENZA dieci anni di ritardo) non solo dall'unione di Ds e Margherita ma anche di tutti gli altri, solo che tutti gli altri non ci volevano stare (e tantomeno lo vogliono ora) a nessuna condizione.

Svegliarsi un po' invece di ragionare solo per slogan (perdipiù nostalgici, almeno fossero progressisti!) sarebbe non bello ma bellissimo.
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Re: UN PARTITO IN VIA DI FALLIMENTO!

Messaggioda pinopic1 il 09/01/2009, 14:24

ranvit ha scritto:
pinopic1 ha scritto:L'elettorato dei grandi partiti a vocazione maggioritaria (51%) dei sistemi bipartitici o bipolari è proprio così. E' difficile immaginare un elettorato omogeneo che corrisponda al 51% della popolazione.
Un partito così richiede gente molto preparata e motivata per essere gestito; in grado di operare sintesi intelligenti per raggiungere obiettivi chiari e ben noti e comprensibili all'elettorato. Se invece i dirigenti si perdono e si dividono dietro piccoli, medi e grandi interessi di bottega o personali, di clan, gestione di nicchie di potere, lottizzazioni, alchimie contabili per dividere poltrone e poltroncine....

I circoli saranno diventati quello che dici, solo che non c'è da rallegrarsene. Perché in questo modo i luoghi della politica si spostano negli uffici dei singoli esponenti politici e dei loro riferimenti nel mondo degli affari più o meno puliti.

L'avvilimento di questi giorni non nasce forse da Napoli, Campania, Iervolino, assessori napoletani, Bassolino, imprenditori della monnezza e della manutenzione delle strade, sindaci e presidenti di regione abruzzesi, titolari di cliniche convenzionate, assessori fiorentini e altri uomini d'affari? e tutta questa compagnia cosa c'entra con i gli elettori e i militanti? Niente. E non si preoccupa certo che i circoli non funzionino. Anzi...
Tanto meno si preoccupa di vedere se gli elettori sono Blairisti o terzomondisti. Cosa vuoi che gliene importi?



Oggigiorno la gente segue la politica dai mezzi d'informazione e dalla propria esperienza di vita quotidiana in mezzo alla gente.
Circoli e sezioni sono luoghi frequentabili solo da chi vuole fare e partecipare attivamente alla vita politica locale.
Ma non si puo' certo pretendere che tutti abbiano questa ....vocazione.
La stragrande maggioranza della gente ha altro da fare....per sbarcare il lunario... e si esprime con il voto.
E' cosi' ovunque!

Sta poi a chi fa politica attiva saper leggere ed interpretare le esigenze e le aspirazioni della gente.

Vittorio


La gente sta in mezzo alla gente molto meno di una volta. I mezzi d'informazione per la maggior parte della gente si riducono alla TV. E la TV non è un mezzo interattivo, la comunicazione funziona solo in una direzione. Chi fa politica attiva in TV può leggere e interpretare solo l'obiettivo della telecamera che ha di fronte.
Circoli e sezioni sono luoghi frequentabili assiduamente da chi vuole partecipare attivamente ed è bene che ci siano molti giovani. Ma le premesse e le promesse del PD parlavano di un partito aperto e partecipato. O me lo sono sognato io?
I militanti militano, gli elettori semplici potrebbero e dovrebbero far sentire la loro voce anche attraverso i circoli, e partecipare tramite il circolo ai momenti cruciali della vita del partito. Ma guarda che così è scritto nello statuto del partito.
E i militanti dovrebbero organizzare nel circolo le occasioni di partecipazione e di confronto con gli elettori non militanti. Così tanto per sapere come la pensano, cosa vogliono, quali sono i loro problemi e le loro aspirazioni.

Deve essere il partito più grande dentro una coalizione di tantissimi partiti, oppure avviare un processo che porti prima o poi ad un bipolarismo con pochi partiti o addirittura ad un bipartitismo?
La seconda che hai scritto. Però ci dobbiamo abituare all'idea che in questo partito unico ci sarebbero anche gli elettori che altrimenti voterebbero per i vari partiti. Nel caso del PD gli elettori che vanno dal centro alla tanto deprecabile sinistra.
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