Anno nuovo, vita nuova, ma non sarà cosi’ per i Democratici perché chiacchierati per il 2008 rischiano di continuare ad esserlo anche per il 2009.
Partiti per riformare l’Italia, la Politica, l’intera classe dirigente dalle ceneri dei Diesse, della Margherita e dell’Unione, i Democratici sono infatti chiacchierati perché non riescono nemmeno a cambiare se stessi e l’originale concezione fin troppo invadente che si possa discutere per non prendere decisioni, e si possano prendere decisioni senza discutere.
Partiti per invertire la tendenza al leaderismo e al populismo promettendo diritti e poteri ai propri elettori e iscritti, i democratici si ritrovano ad accendere lumini sotto segretari e candidati salvifici quasi sempre non intenzionati a riconoscere la sovranità degli iscritti e degli elettori di confermarli o di mandarli a casa.
Partiti con il cipiglio moralistico di eliminare corruzione e conflitto di interesse i Democratici sono chiacchierati non solo perché invischiati (a torto o ragione) in alcune vicende giudiziarie, ma anche perché non riescono a scrollarsi di dosso l’accusa di appartenere alla casta e di approfittare dei benefici che la classe politica si è attribuita a partire dalla sua inamovibilità e capacità di riciclo.
Alle tante chiacchiere sul Pd purtroppo corrispondono anche tante chiacchiere nel PD, in cui la gran parte di onesti e appassionati si ritrova a guardare uno spettacolo che ha oramai esaurito ogni possibilità di suscitare emozioni.
Forse è finito per questi il tempo delle chiacchiere, non per altro per non ritrovarsi tra i chiacchierati.
Paolo borghi – spillo di www.libertaeguale.eu 3-01-2009