Un momento. L'accento sulla rottamazione ha funzionato. Renzi è diventato visibile, rispetto ad un Civati p.e., proprio perché è stato più "radicale" e meno disposto a trattare, a stare alle regole. Ha comunicato che vuole "rovesciare il tavolo", non vuole essere un nuovo giocatore e sfidare l'avversario. Vuole, appunto, rottamarlo (Bersani) in quanto appartenente a una generazione, a una classe politica che ha giocato le sue carte (a proposito) per venti, trent'anni.
Intendiamoci, il messaggio è simile a quello di Grillo e del primo Berlusconi, ma ci sono delle differenze sostanziali.
1-Grillo si muove in un contesto completamente nuovo. Oggi tutti i politici hanno imparato ad utilizzare la rete, ma nella sostanza puntano ancora principalmente su carta stampata e televisione. Grillo invece impone ai suoi di stare lontani dai talk show e minaccia pure di sbattere fuori chi trasgredisce. Che piaccia o no, M5S si sviluppa su piattaforme interattive, in rete (cioè quanto di più globale e virtuale esista) parallelamente ad un lavoro sul microterritorio. Non esiste un livello intermedio e Grillo combatte perché continui a non esistere. In questo modo, esercita un controllo più pressante e si distingue da tutte le altre forze politiche (il messaggio diventa: nei talk show ci sono solo parole e risse verbali, noi siamo diversi). Inoltre Grillo è completamente fuori dal sistema dei partiti sia della prima che della seconda Repubblica.
2-Berlusconi predicava una rottamazione ex post, quando di fatto i partiti si erano fatti macerie per problemi interni, perché marci e corrotti o perché in contraddizione con la storia. Inoltre Berlusconi si poneva come nuovo, ma, a livello di potere, detenere il monopolio delle emittenti tv private nazionali (altra cosa è l'informazione locale) è stata la condizione necessaria per diventare visibile e per portare la sua proposta all'attenzione del "pubblico" (non dei "cittadini", si badi). Sotto a tutto questo, in realtà, si nascondevano i debiti del gruppo di Berlusconi, il forte intreccio col potere statale da cui dipendeva l'esistenza stessa delle concessioni (il conflitto d'interesse), oltre a tutto ciò che sta emergendo sulla trattativa stato-mafia, con i Dell'Utri vari (61-0) e compagnia cantante.
3-Renzi non possiede tre tv e parte dall'interno di un partito che governa in molte realtà locali, anche se la sua formazione cattolico-sociale non coincide con la maggioranza interna al PD, di provenienza ex PCI ed ex PDS. Non ha conflitti d'interesse e partecipa ad assemblee "tradizionali" e non virtuali. Per ottenere visibilità ha dovuto essere più bravo di Grillo (che si è costruito in molto più tempo come riferimento politico) e di Berlusconi (che aveva le bombe atomiche, mentre Renzi ha la fionda). Ciò detto, il concetto che ha sfondato è quello dello sfasciacarrozze, per cui sarà difficile in seguito per il sindaco fiorentino ricucire, trattare, dialogare... Eppure è quello che già sta avvenendo con la mezza retromarcia sulla TAV e che dovrà giocoforza avvenire se Renzi sarà il capo di tutta la coalizione. Questa è la contraddizione "originale" di Renzi, che comunque fin qui ha dimostrato di essere un gran giocatore...