flaviomob ha scritto:Poi a ciel sereno (?) arriva una bella condanna della Corte dei Conti per Renzi, o un bel rinvio a giudizio per Vendola.
Che titoli farebbero i quotidiani del resto del mondo?
Mah...
Credo che giornali seri terrebbero conto che una cosa è corrompere un giudice, per esempio, oppure evadere per milioni (alludo a SB) ed avere una lunga lista di procedimenti giudiziari mentre altra cosa è un abuso d'ufficio per una nomina in un ente pubblico (alludo a NV) ed altra cosa ancora è un "danno erariale" per aver assunto qualcuno in categoria D anziché C (alludo a MR). Diciamo che oggettivamente in Italia qualsiasi amministratore che firma documenti, delibere, che prenda decisoni, o anche che non le prenda,
rischia di incappare nell'abuso d'ufficio o nel danno erariale. Naturalmente il rischio è massimo se licenzia un dirigente e questo si vendica sporgendo denunce, come è successo a NV. Per quanto riguarda l'abuso d'ufficio esiste una scala di gravità (se viene fatto per assumere un parente stretto, per esempio). Va anche chiarito che a volte responsabile concreto dell'abuso o del danno è un funzionario ma la condanna va all'organo monocratico di governo (sindaco o presidente di provincia o regione) in quanto responsabile in via ultima di quel livello di potere.
Insomma, una cosa è una multa per divieto di sosta, altro è passare col rosso ubricachi.
In termini tecnici direi che non tutte le condanne sono incompatibili con la dignità della carica.
Per esempio un omicidio colposo perché a causa di uncidente automobilistico di cui sei responsabile muoiono delle persone (abbiamo un noto politico in questa situazione) è compatibile, secondo me, con una carica pubblica.
Il peculato di Fiorito no. Anche l'evasione fiscale è incompatibile. Il danno erariale causato da un funzionario ed addebitato al presidente della provincia per me è compatibile. Ho dubbi sull'abuso d'ufficio, che è un po' sulla linea di confine. Una cosa è tentare di favorire la nomina di ottimo primario (ammesso che sia vero), altro e ben piu' grave è l'altra accusa, che riguarda anche peculato e falso (anche qui con beneficio d'inventario).
In ogni caso ritengo che in teoria non bisognerebbe avere candidati con procedimenti in corso ma nella realtà pratica dovuta ai tempi lunghi della giustizia italiana questo significherebbe che per molti anni un candidato sarebbe "non candidabile". Naturalmente molto dipende anche da quando i procedimenti giuidiziari (ordinari o della corte dei conti) andranno in porto. Renzi attende l'esito dell'appello (questo fatto è noto a chi lo vota) e Vendola attende di sapere se sarà rinviato a giudizio sui due procedimenti aperti su di lui (idem). L'esito potrebbe avvenire prima delle elezioni politiche (e quindi se positivo per il canddato liberarlo dal peso) oppure dopo ma neppure conosciamo le regole per le candidature alla primarie. E se una regola stabilisse che non si accettano candidati sotto inchiesta oppure in attesa di giudizio definitivo?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)