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Civati: occupare il PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda flaviomob il 24/11/2011, 0:01

Fu questo il cruccio di Montanelli e la vera ragione del suo dissidio con Craxi e poi con Berlusconi, che davano voce a un altro genere di borghesia, arrembante e spregiudicata.


Vittorio, ti rendi conto di quello che hai postato? Sei diventato comunista pure tu, come Montanelli? :lol:


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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda franz il 24/11/2011, 9:47

flaviomob ha scritto:
Fu questo il cruccio di Montanelli e la vera ragione del suo dissidio con Craxi e poi con Berlusconi, che davano voce a un altro genere di borghesia, arrembante e spregiudicata.


Vittorio, ti rendi conto di quello che hai postato? Sei diventato comunista pure tu, come Montanelli? :lol:

Non mi pare, visto che nel caso lo sarebbe diventato Gramellini ed anche il quotidiano della FIAT.
Dire che in Italia esistono diverse borghesie (quella arraffona, maggioritaria e quella seria e laboriosa, minoritaria) non è certo "essere comunista", anche perché poi non capirei come valutare quel "In cambio di cosa non è ancora chiaro, visto che il comunismo è morto. Keynes è morto e anche lo Stato Sociale non si sente tanto bene.".

Una cosa non condivido dell'articolo di Gramellini: "c’eravamo dimenticati che in tutto il mondo esiste anche un liberalismo conservatore: serio, colto, perbene". Non lo definirei "conservatore". I conservatori sono altra cosa. I Tories inglesi non sono liberali, cosi' come non lo sono i conservatori svedesi, ora al governo. Infatti in entrambi i casi i conservatori sono al governo insieme a piccoli partiti liberali. Direi che nello scenario internazionale (a cui fa riferimento Gramellini) conservatori sono tipicamente partiti cattolici che ruotano atorno al PPE oppure ai Repubblicani americani, mentre liberals e liberali sono tipicamente laici di centro, con una visione fondata sul liberalismo (che solo per un comunista puo' essere un'ideologia di destra). Tra l'altro anche sul piano storico, nel 1800 i conservatori erano di di destra mentre i liberali erano di sinistra (anche perché a sinistra dei liberali non c'era nulla). La situazione è naturalmente cambiata con l'affermarsi di movimenti socialdemocratici, socialisti e comunisti. I liberali da partiti di sinistra sono diventati partiti di centro e centrodestra. Ma non "conservatori".

Tra l'altro a seguire l'andamento dei governi svedesi dal 1800 si vede una successione di governi liberali, conservatori e social-democratici e nel 1917 c'è anche una coalizione tra liberali e socieldemocratici.
In germania anche il socialdemocratico Willi Brandt ando' al governo (tra il 1969 ed il 1974) con una coalizione tra socieldemocratici e liberali. Liberali che come partito di centro, sono stati al governo anche con la CDU, quando questa non era in grado di governare da sola.

Ma il problema è, tornando all'Italia, capire perché sia minoritario quel liberalismo serio, colto, perbene che cita Gramellini e che oggi vediamo rappresentato (forse) da Mario Monti. Dico forse perchè aspetto la prova dei fatti.
Una possibile risposta è data dall'articolo, sempre di Gramellini, di cui ranvit ha postato il link sopra il testo di cui parliamo. Non so se intendesse postare questo link http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... sezione=56 ma gli sia scappato questo http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41 ma credo che valga la pena di darci una lettura:

Il buco nello Stato
Un’impiegata dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna ha lavorato sei giorni in nove anni. Nel lasso di tempo fra uno sforzo e l’altro è rimasta a casa in malattia o in maternità: immaginaria, dato che figli non ne ha, benché abbia finto di registrarne all’anagrafe almeno un paio. Ammettiamo pure che rappresenti un caso isolato. Ma chi gli stava attorno cosa rappresenta? Prima dell’intervento dei carabinieri nessun collega aveva denunciato la truffa o la sparizione della donna, e non per giorni o per mesi: per anni. Nessun superiore aveva disposto visite mediche a domicilio: forse non sarebbe stata un’impresa titanica, trattandosi di un ospedale. In compenso medici compiacenti le avevano firmato pacchi di certificati senza mai sottoporla a una parvenza d’esame. E funzionari quanto meno distratti avevano preso per buono il suo stato di famiglia di madre con figli a carico, consentendole di detrarli dalle tasse.

Ciascun lettore vada alla sua esperienza personale e rammenti le situazioni in cui lo Stato gli si è posto dinanzi con la maschera dell’inflessibilità o dell’ottusità. Quanti controlli non richiesti abbia subito e come sia stato difficile nei rapporti con sua maestà il Fisco far valere non i propri torti, ma le proprie ragioni. Ogni volta che la cronaca porta alla ribalta una persona capace di fare lo slalom fra le regole, ci chiediamo come sia possibile che i paletti finiscano sul naso sempre agli stessi. A quelli che non sanno o non vogliono scivolare sopra le crepe di questo sistema butterato dall’omertà e dallo scambio di favori.


Ecco, gli italiani sono omertosi, sono ancora corporativi (cane non mangia cane) e si difendono tra loro, si "coprono" se appartengono alla stessa corporazione, gruppo. Il sistema è quindi ancora fascio-corporativo. Favori e non merito.
Non puo' esistere un liberalismo in questa situazione ma se esistesse non sarebbe affatto conservatore: sarebbe dirompente e rivoluzionario.
Ultima modifica di franz il 24/11/2011, 11:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda ranvit il 24/11/2011, 10:38

Si, chiedo scusa: per errore ho sbagliato link.

Per il resto ha ampiamente risposto franz con considerazioni che condivido in toto.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda flaviomob il 24/11/2011, 16:01

Dimentichi l'appoggio dei liberali (e dei popolari) al governo Mussolini, di cui espressero anche alcuni ministri (dal 1922 al 1924)...


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