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L'INTERVENTO DI VELTRONI (I CARE)

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: L'INTERVENTO DI VELTRONI (I CARE)

Messaggioda pierodm il 01/10/2008, 15:52

Paoloborghi vede giusto: come siamo arrivati a questi discorsi?

Ci siamo arrivati perché ci arriviamo sempre, a prescindere dall'argomento originario.
Oltre tutto, ho l'impressione che ci arriviamo soprattutto quando uno degl'interlocutori è il sottoscritto: alcuni amici del forum, infatti, ritengono che qualunque critica, qualunque considerazione provenga da me sia dovuta al fatto che a loro avviso sono "comunista", e gli viene bene ricondurre il discorso su questa falsariga - o forse semplicemente hanno una lettura della storia, della società e della politica, nella quale tutto ruota intorno all'anti-comunismo.
Da questo deriva lo scivolamento di ogni dialogo sulla rievocazione dei decenni della prima repubblica, su antiche contrapposizioni, etc: probabilmente è anche una mia responsabilità, dato che avrei dovuto accettare e capire da tempo la situazione, e lasciar perdere di rispondere e ragionare in questi termini.
Il fatto, però, è che io non sono mai stato "comunista" nel senso che i nostri amici intendono, e che dunque le mie idee sono impossibili da ricondurre ai vizi veri o presunti di quel "comunismo".

Per esempio, le mie opinioni sulla crisi della democrazia e sul populismo, sul grado di ottusità e di qualunquismo di una certa maggioranza dell'elettorato, etc, non hanno alcuna ascendenza togliattiana o dottrinaria, e anzi sono rintracciabili in analisi critiche di matrice liberal di alcuni sociologi americani, con decenni di anticipo sui nostri tempi, ossia quando la società americana presentava alcuni fenomeni che solo oggi si manifestano pienamente in Italia.
Non è la prima volta che alludo a questo fatto, col rischio di apparire uno che cerca una legittimazione alle proprie idee, mentre lo faccio soltanto per offrire un motivo di sana riflessione ai nostri amici: inutilmente.
La voglia di recitare la solita giaculatoria sul comunismo, e sulla "puzza sotto al naso" che porta al disprezzo della plebe, etc etc, è irresistibile.
Il guaio vero, naturalmente, non riguarda me, ma la possibilità di impiantare una riflessione vera e utile sulle vicende attuali che ci riguardano: la crisi della democrazia è un fatto reale, e il ruolo di "popolo sovrano", informato e responsabile, appare quanto mai aleatorio.
La partita si gioca su questo genere di fenomeni - e sulla capacità di comprenderli fino in fondo e di trovare una risposta da parte della sinistra.
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Re: L'INTERVENTO DI VELTRONI (I CARE)

Messaggioda ranvit il 01/10/2008, 18:41

Mi spiace quello che dice piero...ma si sbaglia. Il mio interlocutore infatti non è lui. Ma tutto quel mondo di "popolo della sinistra" che si è formato e fermato...alla cultura gramsciana e togliattiana. E che avvolti nelle spire fumose dei propri ragionamenti apparentemente colti si ostinano a considerarsi "migliori" di chi non la pensa come loro. Contribuendo in tal modo all'eterno stare all'opposizione.

Insomma a me non me ne frega una mazza se piero è o non è comunista e, in ogni caso, se vuole continuare a discutere senza le mie interferenze, non c'è problema. Evitero' di rispondere direttamente!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'INTERVENTO DI VELTRONI (I CARE)

Messaggioda borghinolivorno il 01/10/2008, 22:24

pierodm ha scritto:Il guaio vero, naturalmente, non riguarda me, ma la possibilità di impiantare una riflessione vera e utile sulle vicende attuali che ci riguardano: la crisi della democrazia è un fatto reale, e il ruolo di "popolo sovrano", informato e responsabile, appare quanto mai aleatorio.
La partita si gioca su questo genere di fenomeni - e sulla capacità di comprenderli fino in fondo e di trovare una risposta da parte della sinistra.


io, purtroppo, non credo nell'idea che in politica prima ci si debba sforzare di capire, e solo dopo si possa provare a fare. Cosi' ci si trova a ragionare del tempo che fu', e del tempo che vogliamo, senza mai graffiare problemi correnti e mettere mano alla soluzione delle questioni.
io purtroppo non credo ad una politica che si sviluppi senza porre al suo centro l'avversario che ha vinto, e continui a pensare che il primo problema sarebbero gli sconfitti che potevano fare meglio e avrebbero evitato proprio la sconfitta.
Io quando intendo ragionare di politica preferisco parlare di programmi da fare e non da dire.....semplicemente....saranno pensieri deboli, ma molto più forti delle tante fumisterie che girano e in ogni caso con i programmi si cerca di lasciare il segno, con le fumisterie si rischia di lasciare i sogni (o gli incubi!).
Detto questo credo proprio che si debba interrompere la discussione perchè l'obbiettivo non è stato raggiunto, visto che ci siamo attorcigliati a ragionare di comunisti e comunismo si o no (tra le risate di qualcuno del centro destra che magari ci legge).
saluti. paolo borghi
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