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Il nuovo Pd?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il nuovo Pd?

Messaggioda ranvit il 09/01/2011, 11:27

Moralità e legalità non come parole vacue ma come progetto reale, imperniato in primo luogo su di un principio: ridurre drasticamente i costi della politica, eliminare i privilegi e gli sprechi della politica.
Lo vado dicendo da ormai due anni. Qualche giorno fa in altro 3d negli otto punti citati questo problema occupava i primi quattro.
Ma il dramma è che neanche dalla sinistra radicale vengono queste proposte!

Piu' in generale la crisi della sinistra evidenzia attualmente una tale spaccatura tra "riformisti" e "radicali" che, aldilà della comune volontà di mandare via Berlusconi e dei temi etici, non vede nessun altra possibile convergenza sulle soluzioni da dare alla crisi del Paese (un esempio per tutti : il giudizio sull'azione di Marchionne).

Bersani poverino cerca di tenere tutti insieme, ma è impossibile.

Allora meglio Veltroni...

Ma meglio ancora sarebbe se facessero tutti un passo indietro facendo emergere i politici vincenti nelle amministrazioni locali (cChiamparino, Cacciari, De Luca e persino Renzi...).

Vittorio
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Re: Il nuovo Pd?

Messaggioda pierodm il 09/01/2011, 12:37

Ranvit, i costi e gli sprechi della politica sono un argomento importante, ma soprattutto simbolico, irrilevante nel contesto dell'economia nazionale.
Metterlo al centro dell'attenzione serve soltanto a emarginare decisioni e temi assai più discriminanti, decisivi, per le sorti della società italiana.
L'unico vantaggio che presenta, agli occhi del "popolo" quale noi siamo, è che un'eventuale decisione dei parlamenti regionali e nazionali in questa direzione è facile da propagandare, da pensare e da regolamentare sul piano tecnico e teorico: infinitamente più semplice che pensare e offrire "soluzioni" sul tema del lavoro, della produzione indistriale, dei flussi finanziari, etc.

Inoltre, ad essere sinceri, io non credo affatto che sia giusto attaccarsi al "guadagno" dei politici in se stesso: eliminare i privilegi da accattoni e da parvenu, questo sì (barbiere, mensa scontata, viaggi, auto blu, vitalizio, etc) ma riconoscere al pparlamentare uno status economico che sia almeno paragonabile a quello di manager di medio livello, che lavorano magari per una fabbrica di motozappe o di concimi o di condizionatori d'aria, di pubblicità, di viaggi e vacanze...
Se non ci scandalizziamo che un grossista di verdure, o un manager guadagni cento o duecentomila euro l'anno (quelli poveri...) perchè dovremmo scandalizzarci per un senatore che incassa cifre dello stesso livello, o anche meno? Perchè siamo noi cittadini a pagare?
Quello che dovremmo studiare e pretendere sarebbe invece che quei soldi, o perfino cifre doppie rispetto alle attuali, siano però il corrispettivo di un lavoro vero, realmente utile, e di un'adeguata responsabilità, non solo astrattamente "morale".
A che ci serve, infatti, un parlamento nazionale, o regionale, o comunale, fatto da gente che guadagna magari mille euro al mese, ma è inefficiente, ignorante, evanescente e traffichina?
Se questa gente è ignorante, inefficiente e traffichina, ma guadagna duecentomila euro l'anno, è solo più insopportabile, ma cambia poco sul piano politico e amministrativo: a meno che non vogliamo partire dal punto di vista per cui un ruolo politico pagato in modo relativamente "povero" attragga prevalentemente chi vive la politica come servizio disinteressato e come "missione", e scoraggi quelli che nella politica cerca solo una sistemazione.
Questo punto di vista è interessante, e merita qualche riflessione: ma siamo sicuri che s'innescherebbe davvero questo meccanismo virtuoso?
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Re: Il nuovo Pd?

Messaggioda ranvit il 09/01/2011, 13:08

Premesso che i parlamentari tra una balla e l'altra guadagnano circa 30.000 euro al mese e cioe' 360.000 euro all'anno piu' i privilegi e una pensione pazzesca, il punto è che una forte e concreta proposta nel senso di una drastica riduzione del costo di "lor signori" avrebbe l'avallo di milioni di elettori!
Se agli elettori gli vai a parlare di cose "incomprensibili" semmai con un linguaggio triste e in puro politichese....non fai alcuna presa. Almeno questo Berlusconi dovrebbe averlo insegnato....

E, comunque, che proposta gli fai sul lavoro, sul welfare, sulle tasse etc etc se siamo cosi' profondamente divisi....?

Se si vuole fare qualcosa per questo Paese bisogna tornare al governo, governare e incidere profondamente nella struttura obsoleta e farraginosa del ns sistema economico. Per fare questo ci vuole il consenso e unità di intenti....pane rancido per una sinistra spaccata in modo solo apparentemente superficiale.

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Re: Il nuovo Pd?

Messaggioda pierodm il 09/01/2011, 19:22

Se agli elettori gli vai a parlare di cose "incomprensibili" semmai con un linguaggio triste e in puro politichese....non fai alcuna presa. Almeno questo Berlusconi dovrebbe averlo insegnato....

Berlusconi non ha né inventato, né insegnato niente, sia nel campo delle televisioni, sia in quello dello spettacolo o dell'editoria, sia in quello politico: nemmeno per ciò che riguarda populismo, demagogia e chiacchiere.

La politica ha smesso di essere fatta di cose facili e comprensibili da chiunque, senza sforzo e senza particolari informazioni, già ai tempi dell'Impero di Roma. Anzi, ancora prima, quando la repubblica da entità regionale era diventata internazionale, sconfiggendo Cartagine.
Sminuzzare e ridurre ogni cosa a concetti semplificati solo qualche volta è possibile e lecito, ma nella maggior parte dei casi significa soltanto trattare i cittadini da ragazzini e falsificare il senso delle cose: questo è uno dei problemi più grossi della democrazia.
E' inutile e fuorviante continuare a celebrare la democrazia e i suoi riti richiamandosi alla Grecia classica o alla sua genesi moderna nelle colonie britanniche d'oltremare: in modi diversi e con un background sociologico diverso, entrambi i casi vedevano i cittadini decidere su cose che conosceva in forma relativamente diretta, in un mondo che era assai più comprensibile in sé di quanto non lo sia quello attuale.

Tutto ciò a fronte del fatto che da molti secoli si sa benissimo che, per "fare presa" facilmente sulla massa della plebe, niente funziona bene come il panem et circenses, i giochi da stadio, il calcio, il culo delle ballerine, i dobloni gettati dalla carrozza alla folla del mercato: questo era la fonte del successo di governanti cone Re Ferdinando di Napoli.
E' questo che vogliamo: una plebe ignorante, disinformata, che non è capace di capire qualcosa di più complicato del culo delle ballerine?
Questa semplificazione portata all'estremo è alla base delle fortune della destra, da sempre.
Inseguire la destra su questo terreno, da parte della sinistra è sempre stato perdente. Doppiamente perdente: si perde comunque alle elezioni, e si perde la propria identità, ossia la stima e il sostegno di quella parte di società che cerca di mantenersi informato ed è capace di non limitarsi al culo delle ballerine.

Ciò non significa - è ovvio - che non sia un'ottima cosa usare un linguaggio lineare, una sintassi meno barocca, meno latinorum: ma anche così le cose complesse rimangono complesse.
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Re: Il nuovo Pd?

Messaggioda ranvit il 09/01/2011, 20:43

Io non voglio stare perennemente all'opposizione e non voglio piu' vedere Berlusconi alla guida del Paese e peggio ancora alla Presidenza della Repubblica....
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Re: Il nuovo Pd?

Messaggioda flaviomob il 10/01/2011, 22:09

I costi della politica hanno un significato più che altro simbolico rispetto al PIL nazionale, però intanto lorsignori le auto blu e le scorte se le assegnano che è un piacere e se le tengono anche per mandare la suocera a far la spesa, mentre a molti giornalisti, giudici, testimoni di crimini, imprenditori antimafia è negata. A molte donne minacciate e talvolta già maltrattate gravemente è negata anche solo la possibilità di cambiare residenza per non essere rintracciabili dai violenti. Ai richiedenti asilo accolti in Italia viene negato il minimo sussidio, a differenza degli altri paesi europei. Tutto questo, ed altro ancora, stride con stipendi e pensioni d'oro che ha la casta italiana. I deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana credo che siano i più pagati in assoluto d'Europa (ma non mi stupirei se lo fossero del mondo intero), per pochissime ore/mese di lavoro. In ogni caso, anche se manca la rilevanza economica autentica, non è un caso che questo malcostume sia tipicamente italiano e sia radicato nel paese più corrotto d'Europa.

"E io chiedo agli economisti politici,ai moralisti, se hanno gia' calcolato il numero di individui che e' giocoforza condannare alla miseria, al lavoro eccessivo,alla demoralizzazione,all'infanzia perenne, alla piu' abietta ignoranza, alla disgrazia ineluttabile, alla penuria assoluta, per produrre un ricco"

Almeida Garrett (1799-1854...)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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