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Torino, Chiamparino sfida il Pd

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Torino, Chiamparino sfida il Pd

Messaggioda franz il 14/08/2008, 10:45

IL PERSONAGGIO
"Si mette in conto anche di andare contro gli interessi della città per contrastarmi"
Torino, Chiamparino sfida il Pd

"Se non servo, posso andarmene"
Il sindaco scrive al segretario piemontese Morgando: ditemi se sono una risorsa

di PAOLO GRISERI

Torino, Chiamparino sfida il Pd "Se non servo, posso andarmene"
Immagine
Sergio Chiamparino
TORINO - Caro partito, fammi capire se ti servo ancora. Non è un iscritto della base ma Sergio Chiamparino, il sindaco più popolare del Pd, a prendere carta e penna per esprimere tutta la sua amarezza al segretario piemontese, Gianfranco Morgando ("ti ho invitato a essere il segretario di tutti, sono rimasto sostanzialmente inascoltato"). Un partito in cui, scrive Chiamparino, "si mette in conto anche di andare contro gli interessi della città per contrastare le mie opinioni e soprattutto, credo, il mio possibile ruolo".

Un partito in cui "possono esprimersi soltanto i dirigenti che contrastano le mie posizioni" e dove le "logiche di pura redistribuzione del potere sembrano le uniche a dominare, non so se solo a Torino". Dunque, anche se "può sembrare paradossale", Chiamparino chiede di "capire se quel che la mia amministrazione ha realizzato in questi anni è o no una risorsa su cui investire per il futuro". Poi l'attacco finale: "Se guardo agli atti concreti di questo nostro partito, non l'ho capito. È invece importante saperlo, se non altro perché ognuno si assuma le proprie responsabilità anche in vista delle prossime scadenze elettorali".

La lettera pubblica diffusa ieri rappresenta il momento di massima tensione tra il sindaco di Torino e il partito locale. Ieri pomeriggio i vertici nazionali preferivano non entrare nella polemica facendo comunque sapere che la stima e la fiducia in Chiamparino sono intatte, come dimostra la sua nomina a ministro ombra per le riforme. Dunque il paradosso è che il sindaco di Torino sembra più in sintonia con i vertici nazionali che con il partito locale.

Nessuno è profeta in patria e i nodi che vengono al pettine ora sono certamente i frutti avvelenati di una polemica che risale alle primarie di ottobre quando da Roma si tentò di imporre l'elezione di un candidato rutelliano alla guida del partito piemontese. I massimi esponenti del Pd regionale, da Chiamparino a Mercedes Bresso, a Piero Fassino sostennero la scelta del vertice nazionale mentre dalle urne uscì, un po' a sorpresa, il nome di Gianfranco Morgando, sostenuto da un'alleanza tra la componente cattolica e la sinistra interna. Uno smacco per il sindaco che aveva da poco ottenuto la riconferma con il 66 per cento dei voti dei torinesi.

Quella storia, in realtà, non è mai finita. Oggi Chiamparino accusa Morgando di non aver saputo riunire il partito dopo le divisioni di ottobre. E lascia intendere un possibile divorzio dal Pd piemontese: "Ognuno si assuma le sue responsabilità in vista delle prossime scadenze elettorali".

Chiamparino, al suo secondo mandato, non è rieleggibile e nella lettera diffusa ieri annuncia che non si ricandiderà comunque alla guida dell'amministrazione torinese, anche se venisse istituita la città metropolitana. Il sindaco di Torino starebbe invece riflettendo sulla possibilità di rilanciare quell'idea del Pd del Nord che aveva proposto lo scorso anno in occasione della fusione tra Ds e Margherita.

Per ora il segretario regionale Morgando preferisce non commentare la lettera del sindaco: "Sono in vacanza all'estero - ha fatto sapere ieri - commenterò quando tornerò in Italia". Solidale con Chiamparino è invece il suo predecessore, Valentino Castellani: "Sergio ha ragione, il partito piemontese non può rimanere imbrigliato nelle logiche di fazione tradendo le aspettative della base".

(14 agosto 2008)
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Re: Torino, Chiamparino sfida il Pd

Messaggioda franz il 17/08/2008, 18:06

Roma, 17:58
PD: VELTRONI, DA CHIAMPARINO MODERNA IDEA RIFORMISMO

"Io considero lui e il suo lavoro (che raccoglie quello svolto da Valentino Castellani) parte costitutiva di una moderna idea dell'azione riformista". Lo scrive il segretario del Pd, Walter Veltroni, in un intervento che sara' pubblicato sulla Stampa di domani in difesa del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e del presidente della Regione, Mercedes Bresso. "L'ispirazione di Chiamparino - sostiene Veltroni - e' la stessa che muove il lavoro e l'esperienza di una donna forte e determinata come Mercedes Bresso".

dalle news di repubblica.it
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