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Scajola e D'Alema

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Scajola e D'Alema

Messaggioda franz il 05/05/2010, 8:59

Il centro destra, tramite i suoi quotidiano, ha tentato di accostare Il caso D'Alema / Affittopoli con il caso Scajola.
D'Alema si è incazzato. Ha ragione? Secondo me no. Ci sono differenze ma sul piano etico anche la sua posizione (come quella degli altri politici che furono coinvolti da affittopoli) è insostenibile.

Franz


Ballarò, la furia di D'Alema
A Sallusti: "Vada a farsi fottere"

Così ha apostrofato il vicedirettore del Giornale che lo aveva chiamato in causa definendolo "uno dei protagonisti di Affittopoli". Il leader Pd ha subito ribattuto di aver pagato l'affitto dei suoi appartamenti "a prezzi di equo canone"

ROMA - Duro botta e risposta tra Massimo D'Alema e il vicedirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, durante la trasmissione Ballarò, sulla vicenda delle dimissioni del ministro Scajola. Lo scontro ha visto tra l'altro D'Alema mandare il giornalista "a farsi fottere". Sallusti ha accusato D'Alema di "moralismo" facendo poi un paragone tra la vicenda di Scajola e la cosiddetta "affittopoli" dei primi anni '90, quando alcuni politici, tra cui lo stesso D'Alema, furono criticati perché abitavano in affitto in case di enti previdenziali pagando l'equo canone.

"L'accostamento è del tutto improprio - ha detto D'Alema con voce alterata - io come migliaia di persone pagavo ciò che era previsto dalla legge, e non troppo poco". Sallusti ha replicato ricordando che però D'Alema lasciò la casa dell'ente che aveva in affitto. "Vada a farsi fottere - ha gridato il presidente del Copasir - lei è un bugiardo e un mascalzone". E al giornalista che insisteva ("lei pagava un decimo del prezzo di mercato, tanto è vero che se n'é andato"), D'Alema ha replicato: "è stato fatto un accostamento che non c'entra nulla. Io ero in affitto, non ero né ministro né capo di governo, ero in un ente previdenziale pubblico e pagavo l'equo canone previsto dalla legge".

Nel crescente battibecco, con le voci dei due protagonisti che si accavallavano, D'Alema ha proseguito: "Quando uscì la questione che i politici non potevano restare, e io non pagavo con i soldi che mi dava uno speculatore amico mio, io la lasciai. Io ebbi gratuitamente la sensibilità di lasciare la casa".

Sallusti ha però rintuzzato: "Anche Scajola ha lasciato il suo posto senza essere indagato". A questo punto D'Alema ha ulteriormente alzato il tono della voce: "lei si guadagna lo stipendio dicendo mascalzonate, la pagheranno mandandogli signorine". "Le signorine - ha replicato Sallusti - le usavano i suoi uomini in Puglia".
A questo punto, vista l'impossibilità di ricondurre a ragione i due contendenti, il conduttore Giovanni Floris ha sfumato l'audio dei loro microfoni e ha mandato in onda un servizio.

(04 maggio 2010) www.repubblica.it
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Re: Scajola e D'Alema

Messaggioda Giorgio Graffieti il 05/05/2010, 11:05

franz ha scritto:D'Alema si è incazzato. Ha ragione? Secondo me no. Ci sono differenze ma sul piano etico anche la sua posizione (come quella degli altri politici che furono coinvolti da affittopoli) è insostenibile.

c'è la differenza che c'è tra una scelta immorale e, qualora accertato... ma è inutile girarci tanto in giro per fare i garantisti... un reato.

Io se mi dici che ho privilegi che i comuni mortali non hanno posso pure rimanerci male, ma, se è vero, ho poco di che incazzarmi... se però mi dici che sono un ladro (e non è vero), ti sputo in faccia.
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Re: Scajola e D'Alema

Messaggioda trilogy il 05/05/2010, 12:09

Quella di affittopoli fu una storia di ordinari privilegi, dove c'erano dentro tutti: destra, sinistra, sindacalisti, alti funzionari dello Stato ecc. Però avere una casa in affitto da un ente pubblico, è una cosa diversa dal ricevere 900 mila euro in nero per acquistare una casa in centro di Roma. Penso che D'Alema abbia fatto bene ad incazzarsi, dovrebbero farlo più spesso. La politica del mollusco non la vuole più nessuno, e i "moderati" in Italia sono una categoria dello spirito senza riscontri nella realtà.
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Re: Scajola e D'Alema

Messaggioda franz il 05/05/2010, 12:55

Giorgio Graffieti ha scritto:
franz ha scritto:D'Alema si è incazzato. Ha ragione? Secondo me no. Ci sono differenze ma sul piano etico anche la sua posizione (come quella degli altri politici che furono coinvolti da affittopoli) è insostenibile.

c'è la differenza che c'è tra una scelta immorale e, qualora accertato... ma è inutile girarci tanto in giro per fare i garantisti... un reato.

Io se mi dici che ho privilegi che i comuni mortali non hanno posso pure rimanerci male, ma, se è vero, ho poco di che incazzarmi... se però mi dici che sono un ladro (e non è vero), ti sputo in faccia.

Faresti meglio a denunciarmi, cosi' un giudice stabilirà se è vero che sei ladro oppure no.
Se vuoi autoassolverti sputando è comprensibile. Ma tornando a D'Alema (perché il problema non sei tu ma la casta) si tratta appunto di stabilire se il suo accettare (spero non ingenuamente come vul farci credere scajola) un appartemento in equocanone in centro a Roma (in cambio di cosa?) ha sottratto risorse ad altri (lavoratori, fondi pubblici) ed è quindi assimilabile ad un ladrocinio. Per prima cosa, questi enti a furia di dare appartamenti ad amici erano in rosso, in secondo luogo forse c'erano persone piu' meritevoli. E in effetti D'alema se ne è andato. Come anche gli altri (Veltroni, Amato, De Mita). Su internet trovo che D'Alema aveva 146 m2 in zona porta Portese e pagava un importo che oggi, rivalutato, corrisponderebbe a 780 euro. Ulteriori considerazioni le faccio nel post di trilogy.

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Re: Scajola e D'Alema

Messaggioda franz il 05/05/2010, 13:05

trilogy ha scritto:Quella di affittopoli fu una storia di ordinari privilegi, dove c'erano dentro tutti: destra, sinistra, sindacalisti, alti funzionari dello Stato ecc. Però avere una casa in affitto da un ente pubblico, è una cosa diversa dal ricevere 900 mila euro in nero per acquistare una casa in centro di Roma.

Sul piano del risparmio personale non è affatto diverso. Le persone normali, non immanicate con la casta o facenti parti del potere che conta, a cui si fanno certi favori in attesa di essere ricambiati, non potevano avere appartamenti ad equo canone in centro a Roma. Le persone normali erano costrette a cercare un affitto in estrema periferia, oppure a pagare extra in nero al proprietario, se erano fortunate, oppure a comprarsi una casa fuori città. Pagavano anche il triplo, in centro a Roma. In pratica grazie alla sua influenza un politico, pur non al governo, poteva risparmiare in 20 anni da 200 a 300 mila euro. Il che equivale ad un importo versato in nero da terze persone. D'Alema non era ministro, Scajola si.
Poi che D'Alema con i risparmi (grazie anche a generosi affitti di enti previdenziali) si sia comprato una casa, la barca e costose scarpe, è storia,
Non credo che sia il caso che dia lezioni di morale a nessuno.
Possiamo essere noi cittadini normali che diamo lezioni a Scajola, non lui. Meglio stia zitto,

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Re: Scajola e D'Alema

Messaggioda franz il 05/05/2010, 16:22

Il giornalista dopo il battibecco A Ballarò: «Dov'è L'Ordine?»
L'insulto in diretta, Sallusti:
«D'Alema ora deve scusarsi»

L'associazione Lettera22: «Cosa sarebbe successo se a dire "vada a farsi fottere" fosse stato Berlusconi?»

MILANO - L'ordine dei giornalisti dovrebbe prendere provvedimenti contro Massimo D'Alema. A chiederlo è Alessandro Sallusti, il vicedirettore de Il Giornale, che martedì è stato protagonista a Ballarò di un vivace scambio polemico con il presidente del Copasir, Massimo D'Alema. «Il problema non sono io - dice Sallusti - ma il giornalista D'Alema che ha detto delle cose per cui l'ordine dei giornalisti dovrebbe intervenire d'ufficio». Il vicedirettore de Il Giornale, ospite di Rai Due a «Il fatto del giorno», dice di «aspettarsi da D'Alema delle scuse sul piano personale» ma, aggiunge, che sotto altri profili, come quello della tutela legale, non si aspetta «nulla e non credo - dice - che farò nulla, perché io sono contrario alle querele e alle vie giudiziarie. Sul piano deontologico- ribadisce- vorrei però che l'ordine intervenisse».

LETTERA22 - Sullo scontro verbale D'Alema-Sallusti interviene anche l'associazione di giornalisti «Per un'informazione libera», Lettera22: «Cosa sarebbe successo - si legge in una nota - se a dire "vada a farsi fottere" a un giornalista fosse stato Berlusconi? L'associazione scrive di attendere con impazienza le reazioni indignate della Federazione nazionale della stampa, del sindacato dei giornalisti Rai e dell'Ordine dei giornalisti. Per Lettera22: «L'aggressione a colpi di insulti è avvenuta solo perché Sallusti, durante la trasmissione di Floris, ha ricordato a D'Alema, che già in passato ha dimostrato di non tollerare la critica della stampa, la vicenda di «Affittopoli». Lettera22 si domanda cosa sarebbe successo se a comportarsi così fosse stato un politico dell'altro schieramento».

LA VICENDA - Quello andato in onda martedì sera è stato un duro botta e risposta. Lo scontro, sulle dimissioni di Scajola, ha visto tra l'altro D'Alema mandare il giornalista «a farsi fottere». Sallusti ha accusato D'Alema di «moralismo» facendo poi un paragone tra la vicenda di Scajola e la cosiddetta «affittopoli» dei primi anni '90, quando alcuni politici, tra cui lo stesso D'Alema, furono criticati perché abitavano in affitto in case di enti previdenziali pagando l'equo canone.

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Re: Scajola e D'Alema

Messaggioda pianogrande il 05/05/2010, 22:46

Era tutta invidia per l'incazzatura di Bersani ad Annozero.
Dalema non merita tante elucubrazioni.
Fotti il sistema. Studia.
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