Il centro destra, tramite i suoi quotidiano, ha tentato di accostare Il caso D'Alema / Affittopoli con il caso Scajola.
D'Alema si è incazzato. Ha ragione? Secondo me no. Ci sono differenze ma sul piano etico anche la sua posizione (come quella degli altri politici che furono coinvolti da affittopoli) è insostenibile.
Franz
Ballarò, la furia di D'Alema
A Sallusti: "Vada a farsi fottere"
Così ha apostrofato il vicedirettore del Giornale che lo aveva chiamato in causa definendolo "uno dei protagonisti di Affittopoli". Il leader Pd ha subito ribattuto di aver pagato l'affitto dei suoi appartamenti "a prezzi di equo canone"
ROMA - Duro botta e risposta tra Massimo D'Alema e il vicedirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, durante la trasmissione Ballarò, sulla vicenda delle dimissioni del ministro Scajola. Lo scontro ha visto tra l'altro D'Alema mandare il giornalista "a farsi fottere". Sallusti ha accusato D'Alema di "moralismo" facendo poi un paragone tra la vicenda di Scajola e la cosiddetta "affittopoli" dei primi anni '90, quando alcuni politici, tra cui lo stesso D'Alema, furono criticati perché abitavano in affitto in case di enti previdenziali pagando l'equo canone.
"L'accostamento è del tutto improprio - ha detto D'Alema con voce alterata - io come migliaia di persone pagavo ciò che era previsto dalla legge, e non troppo poco". Sallusti ha replicato ricordando che però D'Alema lasciò la casa dell'ente che aveva in affitto. "Vada a farsi fottere - ha gridato il presidente del Copasir - lei è un bugiardo e un mascalzone". E al giornalista che insisteva ("lei pagava un decimo del prezzo di mercato, tanto è vero che se n'é andato"), D'Alema ha replicato: "è stato fatto un accostamento che non c'entra nulla. Io ero in affitto, non ero né ministro né capo di governo, ero in un ente previdenziale pubblico e pagavo l'equo canone previsto dalla legge".
Nel crescente battibecco, con le voci dei due protagonisti che si accavallavano, D'Alema ha proseguito: "Quando uscì la questione che i politici non potevano restare, e io non pagavo con i soldi che mi dava uno speculatore amico mio, io la lasciai. Io ebbi gratuitamente la sensibilità di lasciare la casa".
Sallusti ha però rintuzzato: "Anche Scajola ha lasciato il suo posto senza essere indagato". A questo punto D'Alema ha ulteriormente alzato il tono della voce: "lei si guadagna lo stipendio dicendo mascalzonate, la pagheranno mandandogli signorine". "Le signorine - ha replicato Sallusti - le usavano i suoi uomini in Puglia".
A questo punto, vista l'impossibilità di ricondurre a ragione i due contendenti, il conduttore Giovanni Floris ha sfumato l'audio dei loro microfoni e ha mandato in onda un servizio.
(04 maggio 2010) www.repubblica.it