Ful ha scritto:Salve a tutti,
partendo da questa definizione di
Riformismo su Wikipedia:
Il riformismo è una metodologia da applicare alle iniziative politiche, con l'intento di favorire un'evoluzione degli ordinamenti politici e sociali mediante la teorizzazione e l'attuazione di riforme.
Le riforme possono in certi casi essere graduali e progressive. In altri casi possono avere un contenuto più ampio ed introdurre dei cambiamenti consistenti all'interno della struttura pre-esistente. Il termine riformismo è il contrasto con quello di rivoluzione. Riformare si rifà all'idea di "riorganizzare" o di "ridisegnare" attraverso l'utilizzo di metodi democratici, in contrapposizione ai metodi autoritari spesso usati dai regimi prodotti dalle rivoluzioni.
Laicità e religione: Quale punto d'arrivo?
Ful
Vero che le riforme possono essere graduali e progressive oppure piu' .... "radicali".
Ma questo succede in relazione alle resistenze alle riforme stesse.
Piu' ci sono resistenze a riforme graduali o radicali (e definirle tali è questioni di punti di vista: ovviamente una riforma che per un riformista è graduale, per un conservatore sarà troppo "radicale") e piu' queste resistenze bloccano le riforme.
Piu' sono bloccate e piu' probabilmente il ritardo farà nascere l'esigenza di ricuperarlo con riforme "radicali".
Le resistenze sono connesse al tessuto culturale e sociale.
La Svezia non è l'Italia e l'Italia non è l'Arabia Saudita.
Ma tutte le società, gradualmente, cambiano.
Per me il pregio del riformismo sta non tanto nell'incamerare le riforme che sono date per acquisite ed assodate, ma anche nel saper precorrere i tempi e peraparare la strada alle riforme future. Senza pero' innescare quelle reazioni negative che ci fanno perdere decenni.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)