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Luigi Sturzo lanciò un appello...

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Luigi Sturzo lanciò un appello...

Messaggioda Loredana Poncini il 19/01/2010, 9:46

Il 18 gennaio 1919 Luigi Sturzo lanciò un appello a tutti gli uomini liberi e forti.
Mi permetto, in questi tempi così torbidi e confusi, di ricordare, QUI, il Partito Popolare, perché il conversare con Voi è l'unico modo che oggi mi è dato per non restare succube, politicamente della Casta.
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Re: Luigi Sturzo lanciò un appello...

Messaggioda franz il 19/01/2010, 12:00

Loredana Poncini ha scritto:Il 18 gennaio 1919 Luigi Sturzo lanciò un appello a tutti gli uomini liberi e forti.

Puoi riproporne qui i passi salienti o qualche link al testo?
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Re: Luigi Sturzo lanciò un appello...

Messaggioda trilogy il 19/01/2010, 13:09

APPELLO AL PAESE

18 gennaio 1919

"A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà. E mentre i rappresentanti delle nazioni vincitrici si riuniscono per preparare le basi di una pace giusta e durevole, i partiti politici di ogni Paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei princìpi che varranno ad allontanare ogni pericolo di nuove guerre, a dare un assetto stabile alle nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare le condizioni generali del lavoro, a sviluppare le energie spirituali e materiali di tutti i Paesi uniti nel vincolo solenne della "Società delle Nazioni".

E come non è giusto compromettere i vantaggi della vittoria conquistata con immensi sacrifici fatti per la difesa dei diritti dei popoli e per le più elevate idealità civili, così è imprescindibile dovere di sane democrazie e di governi popolari trovare il reale equilibrio dei diritti nazionali con i supremi interessi internazionali e le perenni ragioni del pacifico progresso della società.

Perciò sosteniamo il programma politico, morale patrimonio delle genti cristiane, ricordato prima da parola augusta e oggi propugnato da Wilson come elemento fondamentale del futuro assetto mondiale, e rigettiamo gli imperialismi che creano i popoli dominatori e maturano le violente riscosse; perciò domandiamo che la società delle nazioni riconosca le giuste aspirazioni nazionali, affretti l'avvento dei disarmo universale, abolisca il segreto dei trattati, attui la libertà dei mari, propugni nei rapporti internazionali la legislazione sociale, la uguaglianza del lavoro, le libertà religiose contro ogni oppressione di setta, abbia la forza della sanzione e dei mezzi per la tutela dei diritti dei popoli deboli contro le tendenze sopraffattrici dei forti.

Al migliore avvenire della nostra Italia - sicura nei suoi confini e nei mari che la circondano - che per virtù dei suoi figli nei sacrifici della guerra ha con la vittoria compiuta la sua unità e rinsaldata la coscienza nazionale, dedichiamo ogni nostra attività con fervore d'entusiasmi e con fermezza di illuminati propositi.

A uno Stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali - la famiglia, le classi, i Comuni - che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private. E perché lo Stato sia la più sincera espressione del volere popolare, domandiamo la riforma dell'istituto parlamentare sulla base della rappresentanza proporzionale, non escluso il voto alle donne, e il Senato elettivo, come rappresentanza direttiva degli organismi nazionali, accademici, amministrativi e sindacali, vogliamo la riforma della burocrazia e degli ordinamenti giudiziari e la semplificazione della legislazione, invochiamo il riconoscimento giuridico delle classi, l'autonomia comunale, la riforma degli enti provinciali e il più largo decentramento nelle unità regionali.

Ma sarebbero vane queste riforme senza il contenuto se non reclamassimo, come anima della nuova società, il vero senso di libertà rispondente alla maturità civile dei nostro popolo e al più alto sviluppo delle sue energie: libertà religiosa non solo agl'individui ma anche alla Chiesa, per la esplicazione della sua missione spirituale nel mondo, libertà di insegnamento senza monopoli statali; libertà alle organizzazioni di classe, senza preferenze e privilegi di parte; libertà comunale e locale secondo le gloriose tradizioni italiche.

Questo ideale di libertà non tende a disorganizzare lo Stato ma è essenzialmente organico nel rinnovamento delle energie e delle attività che debbono trovare al centro la coordinazione, la valorizzazione, la difesa e lo sviluppo progressivo. Energie che debbono comporsi a nuclei vitali che potranno fermare o modificare le correnti disgregatrici, le agitazioni promosse a nome di una sistematica lotta di classe e della rivoluzione anarchica, e attingere dall'anima popolare gli elementi di conservazione e di progresso, dando valore all'autorità come forza ed esponente insieme della sovranità popolare e della collaborazione sociale.

Le necessarie e urgenti riforme nel campo della previdenza e della assistenza sociale nella legislazione del lavoro, nella formazione e tutela della piccola proprietà devono tendere alla elevazione delle classi lavoratrici mentre l'incremento delle forze economiche del Paese, l'aumento della produzione, la salda ed equa sistemazione dei regimi doganali, la riforma tributaria, lo sviluppo della marina mercantile, la soluzione del problema del mezzogiorno, la colonizzazione interna del latifondo, la riorganizzazione scolastica e la lotta contro l'analfabetismo varranno a far superare la crisi del dopoguerra e a tesoreggiare i frutti legittimi e auspicati della vittoria.

Ci presentiamo nella vita politica con la nostra bandiera morale e sociale, ispirandoci ai saldi princìpi del cristianesimo che consacrò la grande missione civilizzatrice dell'Italia; missione che anche oggi, nel nuovo assetto dei popoli, deve rifulgere di fronte ai tentativi di nuovi imperialismi, di fronte a sconvolgimenti anarchici di grandi imperi caduti, di fronte a democrazie socialiste che tentano la materializzazione di ogni idealità, di fronte a vecchi liberalismi settari che nella forza dell'organismo statale centralizzato resistano alle nuove correnti affrancatrici.

A tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti, a quanti nell'amore della patria sanno congiungere il giusto senso dei diritti e degli interessi nazionali con un sano internazionalismo, a quanti apprezzano e rispettano le virtù morali del nostro popolo, a nome del Partito popolare italiano facciamo appello e domandiamo l'adesione al nostro programma.

Roma, 18 gennaio 1919

http://cronologia.leonardo.it/storia/bi ... turzo1.htm
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Re: Luigi Sturzo lanciò un appello...

Messaggioda franz il 19/01/2010, 19:57

Molti dei temi e delle roposte sono di attualità, ma nel senso che in pratica possiamo constatare che molti dei problemi sono gli stessi di 90 anni fa. Fa anche effetto leggere il primo paragrafo, sapendo cosa sarebbe successo da li' a 20...25 anni.

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Re: Luigi Sturzo lanciò un appello...

Messaggioda trilogy il 19/01/2010, 20:57

franz ha scritto:Molti dei temi e delle roposte sono di attualità, ma nel senso che in pratica possiamo constatare che molti dei problemi sono gli stessi di 90 anni fa. Fa anche effetto leggere il primo paragrafo, sapendo cosa sarebbe successo da li' a 20...25 anni.

Franz


Indubbiamente aveva una capacità di riflessione e analisi fuori dal comune, anche la sua idea dei partiti era molto lucida è attuale:

"E' superfluo dire perchè NON ci siamo chiamati "partito cattolico": i due termini sono antitetici; il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione. Fin dall'inizio abbiamo escluso che la nostra insegna politica fosse la religione, e abbiamo voluto chiaramente metterci sul terreno specifico di un partito, che ha per oggetto diretto la vita pubblica della nazione"
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Re: Luigi Sturzo lanciò un appello...

Messaggioda Loredana Poncini il 20/01/2010, 9:00

....e se dovessi dire quale Senatore della Repubblica Italiana sta rispondendo oggi al 100 % all'Appello di Luigi Sturzo del 1919, mi viene subito in mente un nome : Pietro Ichino.
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