La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Le PRIMARIE del 25 ottobre

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda pagheca il 22/10/2009, 13:28

franz ha scritto:Ecco da dove deriva l'italico "bastian contrario"


ma no, ma no, ma che dici? Pura coincidenza... Non lo sai che Wikipedia e' inaffidabile?

ciao
pagheca
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda pierodm il 22/10/2009, 14:39

Per continuare nel mio solitario discorso - che, lo capisco, non ha lo stesso fascino dei sondaggi e dei grafici, ma prima o poi tornerà buono - riporto un breve articolo di Bruno Gravagnuolo (non so chi sia, ma forse è meglio così) pubblicato sull'Unità.

Ma davvero la «questione morale» è solo questione di «regole»? Sembra pensarlo fortemente Gianfranco Pasquino che, su Il fatto quotidiano di domenica, fa della mancanza di regole «il germe della questione morale» nel Pd. Esempi: conflitti di interesse, limite dei mandati, cariche usate per fare carriera, comportamenti inaccettabili, etc. Bene, ci permettiamo di dissentire dallo stimatissimo politologo. Vittima ci pare di una ricorrente malattia, tipica (ma non solo) dei politologi: la politomania, alias regolomania. L’idea cioè che una ben precisa ortopedia istituzionale, fatta di regole ben somministrate, possa guarire i vizi della politica. Non è così. È il rischio di tale impostazione è sempre quello delle grida manzoniane: inutili, infinite, aggirabili (dalla furbizia, e dalla realtà che si ribella). Chiedamoci allora, come mai il Pd s’è rivelato così permeabile da bande, clientele, comitati e correnti? Semplice: è stato un accrocco di notabilati, al vertice e alla base. Una federazione di gruppi, nicchie locali, interessi e tradizioni. Allestita per «regolato» calcolo politologico: un bipolarismo maggioritario e semplificato, bipartitco. Ovvio però che senza un baricentro di interessi e tradizioni prevalenti, il partito è uno nessuno e centomila. E hai voglia di fare regole, senza un’identità convissuta nel profondo! Identità che nasce da una «mission». La quale, per un partito di sinistra, non può che essere una: emancipazione dei subalterni e del lavoro, come criterio guida. Di lì scaturiscono l’ethos e gli anticorpi. In una con l’efficienza delle regole, applicabili perché sentite spontaneamente da capi e gregari. Altrimenti c’è il «bargaining»: la trattiva clientelare, su posti e potere. Per inciso, che questo sia in generale il problema del Pd, lo dimostra l’ultima sortita di Tremonti sul «posto fisso». Di nuovo la destra, dopo banche, finanza e colbertismo, si mangia un tema di sinistra: il lavoro stabile e qualificato. Morale, un Pd senza identità e (perciò) opaco eticamente, rischia di venir cannibalizzato dalla destra. Con o senza regole.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda incrociatore il 22/10/2009, 15:10

franz ha scritto:Comunque ora nel sondaggio sul corriere marino è in ripresa.
Segno che i suoi sostenitori si sono organizzati.
Questi sondaggi forse dicono poco ma almeno dicono come certi riescono ad organizzarsi meglio di altri.


non sono il solo, evidentemente, ad aver notato delle stranezze...
:D :D :D
http://www.striscialanotizia.mediaset.i ... rima21.flv
An eye for an eye will make the whole world blind
Mahatma Gandhi (1869-1948)
Avatar utente
incrociatore
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 560
Iscritto il: 18/05/2008, 15:57
Località: Via Barbierato, 15 - 28844 Villadossola (VB)

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda Iafran il 22/10/2009, 16:19

pierodm ha scritto:Per continuare nel mio solitario discorso - che, lo capisco, non ha lo stesso fascino dei sondaggi e dei grafici, ma prima o poi tornerà buono - riporto un breve articolo di Bruno Gravagnuolo (non so chi sia, ma forse è meglio così) pubblicato sull'Unità.

Ma davvero la «questione morale» è solo questione di «regole»? Sembra pensarlo fortemente Gianfranco Pasquino che, su Il fatto quotidiano di domenica, fa della mancanza di regole «il germe della questione morale» nel Pd. Esempi: conflitti di interesse, limite dei mandati, cariche usate per fare carriera, comportamenti inaccettabili, etc. Bene, ci permettiamo di dissentire dallo stimatissimo politologo. Vittima ci pare di una ricorrente malattia, tipica (ma non solo) dei politologi: la politomania, alias regolomania. L’idea cioè che una ben precisa ortopedia istituzionale, fatta di regole ben somministrate, possa guarire i vizi della politica. Non è così. È il rischio di tale impostazione è sempre quello delle grida manzoniane: inutili, infinite, aggirabili (dalla furbizia, e dalla realtà che si ribella). Chiedamoci allora, come mai il Pd s’è rivelato così permeabile da bande, clientele, comitati e correnti? Semplice: è stato un accrocco di notabilati, al vertice e alla base. Una federazione di gruppi, nicchie locali, interessi e tradizioni. Allestita per «regolato» calcolo politologico: un bipolarismo maggioritario e semplificato, bipartitco. Ovvio però che senza un baricentro di interessi e tradizioni prevalenti, il partito è uno nessuno e centomila. E hai voglia di fare regole, senza un’identità convissuta nel profondo! Identità che nasce da una «mission». La quale, per un partito di sinistra, non può che essere una: emancipazione dei subalterni e del lavoro, come criterio guida. Di lì scaturiscono l’ethos e gli anticorpi. In una con l’efficienza delle regole, applicabili perché sentite spontaneamente da capi e gregari. Altrimenti c’è il «bargaining»: la trattiva clientelare, su posti e potere.

Ma, a voler fare una stretta semplificazione del problema che si pone, alla luce di tutto quanto sta accadendo per queste primarie (soprattutto le azioni propagandistiche che sono sempre più simili a quelle delle comuni elezioni, dall’ambito politico a quello amministrativo) non ti sembra che la proposta Scalfari sulle primarie del PD, indipendentemente delle “risposte” che ha suscitato, non vada per niente a risolvere il nostro malanno di fondo?
Bersani, Franceschino e Marino godono appieno del mio consenso e fiducia, ma gli altri, i sottotenenti fino ai consiglieri comunali, li conosciamo bene, purtroppo.
Come si può realizzare, allora, la cosiddetta “emancipazione dei subalterni”?
Forse un successo di partecipazione a queste primarie e, magari, una certa “spassionata” (o forse appassionata) preferenza degli elettori per qualcuno/qualcosa che scardina l’usuale politico farà (mi auguro) meditare.
Chissà che non si riesca veramente a dare un colpo di grazia al “rimprovero” troppo facile che si fa al nascente PD?
Chissà che dal risultare “un accrocco di notabilati, al vertice e alla base. Una federazione di gruppi, nicchie locali, interessi e tradizioni. Allestita per «regolato» calcolo politologico“ possa diventare un partito di larghi consensi, organizzato democraticamente ed efficace ad affrontare i problemi quotidiani?
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda ranvit il 22/10/2009, 16:37

Iafran : Come si può realizzare, allora, la cosiddetta “emancipazione dei subalterni”?
Forse un successo di partecipazione a queste primarie e, magari, una certa “spassionata” (o forse appassionata) preferenza degli elettori per qualcuno/qualcosa che scardina l’usuale politico farà (mi auguro) meditare.
Chissà che non si riesca veramente a dare un colpo di grazia al “rimprovero” troppo facile che si fa al nascente PD?
Chissà che dal risultare “un accrocco di notabilati, al vertice e alla base. Una federazione di gruppi, nicchie locali, interessi e tradizioni. Allestita per «regolato» calcolo politologico“ possa diventare un partito di larghi consensi, organizzato democraticamente ed efficace ad affrontare i problemi quotidiani?



Un successo delle primarie non farebbe altro che ringalluzzire i ns eroi----e vai piu' di prima a fare quello che gli pare!

Solo una nuova disfatta elettorale (anche alle primarie....) sarebbe salutare.....oppure l'arrivo sulla scena di un nuovo "messia" .....

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda pierodm il 23/10/2009, 18:59

...non ti sembra che la proposta Scalfari sulle primarie del PD, indipendentemente delle “risposte” che ha suscitato, non vada per niente a risolvere il nostro malanno di fondo?

No, non lo risolve, e nemmeno ha lo scopo di risolvere nient'altro che la questione pura e semplice dell'elezione del segretario, semplificando una procedura inutilmente complicata e farraginosa.
E' evidente che i problemi sono altri - quelli seri - e vanno al di là del contingente, quale che sia il valore pratico e immediato della gestione del partito che pure dev'essere fisiologicamente perseguita: appunto, fisiologicamente, non come se ogni passo fosse un evento eccezionale - un sapore di eccezionalità che, temo, serve a rimepire un vuoto nelle questioni essenziali, quali quelle messe in luce nell'articolo.

D'altra parte, è comprensibile che i tempi della gestione fisiologica e quelli dei temi posti nell'articolo sono tempi diversi - di assai più lunga lena quelli esposti nell'articolo: una lunga lena che male si concilia con la necessità di vedere qualche risultato "maledetto e subito".
Se mi è concesso un paragone eretico, un fenomeno simile a quello di molte squadre di calcio, che "bruciano" giocatori mettendoli in campo per mezza partita ogni tanto, e scartandoli se in quei quarti d'ora non dimostrano di essere "decisivi": con questo criterio, ricordo, che uno come Zidane corse seriamente il rischio di essere tagliato via dopo un paio di mesi alla Juve, e il nostro valorosissimo Damiano Tommasi ebbe modo di mostrare quello che valeva solo per una serie di circostanze fortuite. Lo stesso sucecde con gli allenatori, che non hanno il tempo di costruire una squadra, ma devono ottenere risultati immediati: questo perché a monte (leggi: società e anche tifosi) c'è l'incalzante ossessione del massimo guadagno e della "vittoria" ottenuta con qualunque mezzo, che nel caso della politica equivale alla continua e decisiva prova del consenso elettorale - che con il sistema bipolare e maggioritario fa valere zero qualunque altra ragion d'essere o qualunque ruolo politico che non sia quello del "governo", ossia della vittoria. Indipendentemente dalla natura e dall'identità del soggetto che vince o governa.

Certamente, ad un certo punto, una botta di qua, una catastrofe di là, una bella idea di sopra, una cazzata di sotto, un partito finirà per essere costruito: ma senza un progetto, senza un'ideologia dietro, senza nemmeno un elettorato di solido riferimento.
temo che sarà come il vestito del Cellidoni - per chi ricorda la storiella di Walter Chiari: un uomo sano e normale, e un sarto sconclusionato, che per far quadrare il vestito sulla figura del cliente lo fa camminare storto, gobbo e sciancato.
"Poveraccio il Cellidoni - commentavano vedendolo passare - è proprio disgraziato, ma certo che ha un sarto davvero bravo".
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda isteurocoop il 24/10/2009, 0:18

incrociatore ha scritto:
franz ha scritto:Comunque ora nel sondaggio sul corriere marino è in ripresa.
Segno che i suoi sostenitori si sono organizzati.
Questi sondaggi forse dicono poco ma almeno dicono come certi riescono ad organizzarsi meglio di altri.


non sono il solo, evidentemente, ad aver notato delle stranezze...
:D :D :D
http://www.striscialanotizia.mediaset.i ... rima21.flv
il

Marino è sicuramente il nuovo, con idee chiare e programma semplice e fattibile.
il resto sembra essere la banda del paese anni sessanta con idee del '50 e poco inclini a liberare il posto.
tagliare i fronzoli sembrerà una perdita di voti ma vuol dire rinascita di una sinistra vera e nuova, che sappia governare o fare opposizione.
oggi è una vera "armatabrancaleone", manca il senso dello Stato, idee e programmi, legalità....legalità e ancora legalità.
un vero statista o politico che ami il partito e gli elettori non pensa solo alla sua bottega: Dalema fai un passo indietro, siediti e fermati un giro.
il PD e il Paese te ne sara grato.
isteurocoop
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2
Iscritto il: 23/10/2009, 20:03

Re: Le PRIMARIE del 25 ottobre

Messaggioda Iafran il 26/10/2009, 10:03

pierodm ha scritto:...non ti sembra che la proposta Scalfari sulle primarie del PD, indipendentemente delle “risposte” che ha suscitato, non vada per niente a risolvere il nostro malanno di fondo?

No, non lo risolve, e nemmeno ha lo scopo di risolvere nient'altro che la questione pura e semplice dell'elezione del segretario, semplificando una procedura inutilmente complicata e farraginosa.
E' evidente che i problemi sono altri - quelli seri - e vanno al di là del contingente, quale che sia il valore pratico e immediato della gestione del partito che pure dev'essere fisiologicamente perseguita: appunto, fisiologicamente, non come se ogni passo fosse un evento eccezionale - un sapore di eccezionalità che, temo, serve a rimepire un vuoto nelle questioni essenziali, quali quelle messe in luce nell'articolo.

D'altra parte, è comprensibile che i tempi della gestione fisiologica e quelli dei temi posti nell'articolo sono tempi diversi - di assai più lunga lena quelli esposti nell'articolo: una lunga lena che male si concilia con la necessità di vedere qualche risultato "maledetto e subito".
Se mi è concesso un paragone eretico, un fenomeno simile a quello di molte squadre di calcio, che "bruciano" giocatori mettendoli in campo per mezza partita ogni tanto, e scartandoli se in quei quarti d'ora non dimostrano di essere "decisivi": con questo criterio, ricordo, che uno come Zidane corse seriamente il rischio di essere tagliato via dopo un paio di mesi alla Juve, e il nostro valorosissimo Damiano Tommasi ebbe modo di mostrare quello che valeva solo per una serie di circostanze fortuite. Lo stesso sucecde con gli allenatori, che non hanno il tempo di costruire una squadra, ma devono ottenere risultati immediati: questo perché a monte (leggi: società e anche tifosi) c'è l'incalzante ossessione del massimo guadagno e della "vittoria" ottenuta con qualunque mezzo, che nel caso della politica equivale alla continua e decisiva prova del consenso elettorale - che con il sistema bipolare e maggioritario fa valere zero qualunque altra ragion d'essere o qualunque ruolo politico che non sia quello del "governo", ossia della vittoria. Indipendentemente dalla natura e dall'identità del soggetto che vince o governa.

Certamente, ad un certo punto, una botta di qua, una catastrofe di là, una bella idea di sopra, una cazzata di sotto, un partito finirà per essere costruito: ma senza un progetto, senza un'ideologia dietro, senza nemmeno un elettorato di solido riferimento.
temo che sarà come il vestito del Cellidoni - per chi ricorda la storiella di Walter Chiari: un uomo sano e normale, e un sarto sconclusionato, che per far quadrare il vestito sulla figura del cliente lo fa camminare storto, gobbo e sciancato.
"Poveraccio il Cellidoni - commentavano vedendolo passare - è proprio disgraziato, ma certo che ha un sarto davvero bravo".

(Non mi è stato possibile collegarmi in questo fine settimana, ma ho ancora qualcosa da dire.)
Ok per il “paragone eretico”, ma sappiamo che non è così “eretico”, purtroppo! Altro che “farine che anche se mescolate mantengono le proprie caratteristiche” (per rifarmi ad una tua espressione): da un po’ di tempo la politica agisce ed ha come interlocutori privilegiati gli “ultras” di calcio, per una commistione completa fra calcio e politica.
Si discute, si propone e si “legifera” per rispondere soprattutto ad una piazza che passa dalla proposta di cambiare l’allenatore a quella di cambiare governo, senza una minima soluzione di continuità nell’arco della giornata.
Questo può andare bene solo al “politico” populista per eccellenza, non a politici-statisti che vogliono dare risposte durature ai bisogni di una popolazione (anche a quella che sembra nutrire simpatia e avere cieca fiducia verso uno discutibilissimo personaggio).

I nostri avversari non dobbiamo andare tanto lontano per trovarli! Se non avessimo raccattato anche il … non raccattabile, forse saremmo stati sconfitti alle elezioni, ma avremmo incominciato a costruire l’ossatura di un progetto politico presentabile fuori dall’Italia.
Convengo con te che la “vittoria costi quel che costi” ci ha fatto perdere tempo e occasioni.
Bisogna evitare per il futuro che “alle tanto differenti farine del Cs non si incunei anche quella del loglio”.
Anch’io penso che la maggior parte dell’elettorato di Cs voglia essere rappresentato da un partito affidabile, solo una sua parte minoritaria (insieme a quella elitaria di tutti gli ambiti politici) è quella che, a volte, ne mina le credenziali.

Queste primarie, per quello che vedo nel mio paese, non dicono niente di nuovo/buono a livello comportamentale! Le azioni propagandistiche di alcuni personaggi rionali fanno pensare chissà quali interessi siano coinvolti con le cariche sezionali; ho visto la stessa impostazione (quasi sfacciata) delle altre elezioni, quando si doveva prevalere su un avversario dell’opposto schieramento (ma anche allora non mancavano le lotte “intestine”).
Tali “particolarismi” pongono dubbi sulla compattezza del PD per il dopo-primarie.

Dobbiamo sforzarci tutti a vivere il partito per migliorare il migliorabile , anch’io convengo che la “questione morale” non “è solo questione di regole”, di fare di tutto per applicarle semmai: i principi di esclusione dalle candidature o quelli della decadenza o delle dimissioni dalle cariche quando le regole non siano rispettate (senza riferimento alcuno alle ultime vicende laziali, che sono state ben differenti da quelle che ci propongono gli “Altri”), sarebbero segnali forti e produrrebbero un effetto benefico.
Non mi sembra che su questo campo si possa transigere. Poi c’è sempre il modo di “aggirarle”: dall’elemosinare comprensione e convinzione (vedi i giuramenti lacrimevoli sulla parola nella “mastelleide a macchia di leopardo” e quelli del magno “Capo”, sulla testa dei propri cari) a ricorrere al ricatto personale o sociale (magno “Capo” e capetti).

L’applicazione della metafora di Azimov alla nostra discussione non è “campata in aria”, almeno per me. Ritengo indispensabile che ci sia “un baricentro di interessi e tradizioni prevalenti“ ed una “un’identità” politica “convissuta nel profondo” per soddisfare integralmente le attese della maggioranza degli italiani, non solo del popolo di Cs.

La procedura per l’elezione del segretario del PD, anche se può essere ritenuta “complicata e farraginosa”, non la trovo inutile, anzi, può essere considerata un esercizio alla pratica della democrazia (per non perdere l’abitudine) e va a contrapporsi nientemeno che … al “ghe pensi mi” dell’uomo della Provvidenza (& Co: a noi basta solo pagargli il conto salato).
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

Precedente

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti

cron