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Convenzione nazionale 2009 del PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Convenzione nazionale 2009 del PD

Messaggioda franz il 11/10/2009, 10:08

Democratici, oggi il congresso
Ma la vera partita sarà alle primarie

D’Alema: se vincesse Franceschini sarebbe paradossale, non so cosa farebbero gli iscritti

ROMA — Quanta gente ci sarà oggi all’hotel Marriott? Per ora è l’unica domanda che si pongono i dirigenti del Pd, rinviando a dopo gli interroga­tivi che riguardano la politica. La Convenzione nazionale del Partito democratico (si chiama così, che chiamarla congresso, visto che dura solo qualche ora, sembrava pretenzioso) sembra un evento già scritto. Già: tutto è stato deciso, par­leranno solo i tre candidati, cioè Franceschini, Bersani e Marino, gli altri big non saliran­no sul palco, la finalissima si gioca alle primarie del 25, e al­lora perché partecipare all’ap­puntamento di oggi?

La proba­bilità che i mille delegati del Pd non arrivino tutti è alta (non a caso è stata affittata la sala di un albergo e non quella di ben altre dimensioni della Fiera di Roma). E comunque diserteran­no la convenzione personaggi come Romano Prodi (che si li­miterà a un messaggio) e Wal­ter Veltroni (che non farà cam­pagna elettorale per Franceschi­ni). Potrebbe essere assente an­che Francesco Rutelli, mentre molti altri faranno una compar­sata, tanto per farsi vedere. Tutti gli occhi sono dunque già puntati alle primarie.

Massi­mo D’Alema è convinto che in quelle consultazioni «Bersani avrà una percentuale maggiore di quella ottenuta nei congres­si dei circoli» e al Riformista spiega che se invece vincesse Franceschini ci si troverebbe di fronte a «uno scenario parados­sale», essendo queste le regole, aggiunge l’ex ministro degli Esteri, «certamente i dirigenti le rispetteranno. Gli iscritti non so. Ma adesso l’importan­te è che si impegnino a essere protagonisti anche delle prima­rie». Ed è su quel «gli iscritti non so», che si è aperto un nuo­vo fronte polemico nel Pd, do­ve il veltroniano Enrico Moran­do accusa D’Alema di volere la scissione.

E a D’Alema rispon­de anche Beppe Fioroni, che di­ce: «Non si possono cambiare gli elettori perché non fanno quel che vogliamo noi». Ma Fioroni in realtà non ha grande voglia di far polemiche con gli avversari interni. Anzi. L’ala ex ppi del Partito demo­cratico sembra prepararsi a un’eventuale vittoria di Bersa­ni e tenta di frenare Franceschi­ni. Sull’antiberlusconismo, in­nanzitutto: «Se la nostra azio­ne politica si limita a questo, ri­schiamo di produrre l’effetto inverso rispetto a quello voluto e di non conquistare quegli elettori che votano Pdl perché il premier racconta loro che fuori c’è l’orda rossa». Ma Fioroni invita France­schini alla prudenza anche ri­spetto allo scontro interno: «Non esiste la storia del vec­chio e del nuovo, o dei giovani e meno giovani. Ed è sbagliato alzare il tono del confronto per­ché il giorno dopo le primarie non ci dobbiamo dividere, an­zi, deve esserci un segretario che si assuma la responsabilità di fare la sintesi di tutte le altre posizioni». Un messaggio indi­retto a Bersani perché non met­ta ai margini del partito gli ex popolari.

M. T. M.
11 ottobre 2009
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Dati definitivi dei congressi di circolo

Messaggioda franz il 11/10/2009, 10:10

http://www.ulivo.it/dettaglio/87452/i_d ... di_circolo

I dati definitivi dei congressi di circolo
466.573 votanti in 7.221 congressi. Bersani al 55,1%, Franceschini al 36,9 e Marino al 7,9.

La 'Commissione nazionale per le elezioni del 25 ottobre' rende noti i risultati definitivi relativi a 7.221 congressi che hanno interessato le iscritte e gli iscritti al Pd in Italia e all’estero. Si tratta dei risultati certificati e trasmessi dalle commissioni provinciali per il congresso del Pd. Su questa base alleghiamo i dati relativi alle Regioni e alle Province.

Votanti 466.573 pari al 56,40% degli iscritti aventi diritto.

Voti validi 462.904

Pier Luigi Bersani 255.189 voti pari al 55,13%

Dario Franceschini 171.041 voti pari al 36,95%

Ignazio Marino 36.674 voti pari al 7,92%


E’ con viva soddisfazione che sottolineiamo la straordinaria partecipazione di tante iscritte e iscritti diffusa su tutto il territorio nazionale e la trasparenza e la qualità del dibattito che ha visto migliaia di persone prendere la parola per dare il proprio contributo.

La Commissione nazionale per le elezioni del 25 ottobre ringrazia le iscritte e gli iscritti al Pd e tutti coloro che hanno reso possibile questo importante risultato. A tutti gli iscritti e ai tanti elettori del Pd che vogliono un futuro diverso del Paese chiediamo ora un impegno per fare delle primarie del 25 ottobre un grande fatto che rafforzi la qualità della democrazia italiana. Anche i candidati si sono espressi sui risultati. Lapidario il commento di Dario Franceschini: "Sono gli stessi risultati di una settimana fa". Parla, invece, di "risultato soddisfacente" Pierluigi Bersani. "Il livello di partecipazione nei circoli - dice -è stato davvero impressionante e senza precedenti. E` un fatto di democrazia di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi. Il risultato ottenuto per me è molto soddisfacente. La proposta che ho avanzato è stata evidentemente compresa nei circoli. Adesso questa scelta viene messa alla prova delle primarie. Siamo tutti impegnati perché possa esserci una grande partecipazione così da rafforzare il progetto che il Pd presenterà al Paese". Per Ignazio Marino si tratta di "un risultato straordinario". "Alla vigilia - commenta - qualcuno con ironia disse che non avremmo raggiunto neppure l'1 per cento. Adesso invece si vede che sono diverse migliaia gli iscritti che hanno dato fiducia alla nostra mozione. Questo ci fa ben sperare per il 25 ottobre".
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Re: Convenzione nazionale 2009 del PD

Messaggioda franz il 12/10/2009, 8:47

IL COMMENTO
Il partito e gli elettori
di CURZIO MALTESE


Voglio trovare un senso a tante cose, canta il Vasco Rossi imitato da Bersani. Ma un senso il congresso del Pd finora non l'ha avuto. Restano due settimane per recuperarne uno e convincere almeno due milioni d'italiani a partecipare col voto alle primarie. Sarebbe un duro colpo a Berlusconi, che ne ha ricevuti tanti in questi mesi, mai però dal Pd.

Con tutto quello che succede, chi si ricordava della corsa alla segreteria del Pd? Perfino ieri, nel giorno della convenzione, la scena è stata rubata dal Cavaliere. Le aperture dei telegiornali fotografano una lotta impari. Da un lato, un Berlusconi alla spallata finale, in guerra aperta con la Costituzione, la Consulta e il Presidente della Repubblica, deciso a spianare la magistratura indipendente e la stampa libera, magari anche estera. Dall'altra tre gentili signori, Bersani, Franceschini, Marino, che dibattono di forme partito, alleanze e statuti interni. Oppure di quanto sarebbe stato meglio fare una legge sul conflitto d'interessi, dieci anni fa. O ancora se l'anti-berlusconismo e lo spirito anti-italiano siano due cose diverse, come ormai in molti cominciano a sospettare.

Questa è l'immagine che il principale partito d'opposizione ha dato al Paese, non da oggi. Una totale incapacità di cogliere la crisi nazionale e internazionale del berlusconismo. Restano due settimane, da qui alle primarie, per ripartire all'attacco. È quanto chiedono gli elettori. Ed era quanto chiedeva ieri l'assemblea democratica alle porte di Roma. Fra i candidati, l'unico a capirlo è stato Dario Franceschini. L'unico che ha scaldato la platea.

Il compito del segretario uscente era più facile. Pierluigi Bersani ha già vinto la corsa, con ampio margine di voti fra gli iscritti, ed è favorito nei sondaggi. Il suo discorso è stato cauto, solido, di buon senso, appunto bersaniano. Il punto di forza sono le alleanze, la riapertura del "cantiere dell'Ulivo". Qui Bersani è assai più convincente di Franceschini. La vocazione maggioritaria del Pd, col 26 per cento dei voti, è andata a farsi benedire. La storia di quindici anni insegna che, alla fine, il centrosinistra ha vinto nelle due uniche occasioni in cui s'è presentato unito e perso sempre quand'era diviso. Per il resto, il vincitore designato non ha saputo trovare un argomento o un tono adatti a scatenare la sua assemblea, che non aspettava altro.

Il "comizio domenicale" di Franceschini, come l'hanno definito con disprezzo i dalemiani, è stato quindi una liberazione. Lo sconfitto designato ha potuto giocarsi le carte proibite all'avversario. L'appello al popolo delle primarie, perché rovesci il risultato degli iscritti. Il rinnovamento del partito e il cielo sa quanto ce ne sarebbe bisogno in un partito dove le facce sono le stesse da vent'anni. Infine, ma certo non ultimo, l'anti-berlusconismo. Per meglio dire, quello che perfino nel Pd si accetta di definire anti-berlusconismo e che consisterebbe in realtà nel fare il proprio mestiere di opposizione con più coraggio e grinta. Franceschini, rispetto a Bersani e anche a un Ignazio Marino in versione moderata, ha fatto nomi e cognomi. Soprattutto uno, Massimo D'Alema, il grande elettore di Bersani. Trattato come il vero vincitore del congresso e il vero padrone di casa. Non del tutto a torto, com'era dimostrato simbolicamente dall'assenza alla convenzione dei tre rivali storici di D'Alema: Romano Prodi, Walter Veltroni, Francesco Rutelli.

Con questi argomenti Franceschini spera di rovesciare in due settimane il responso degli iscritti. Impresa difficile, ma non impossibile. I venti punti di distacco in percentuale della sua mozione, in termini reali, si riducono a 84 mila voti di distacco da Bersani. Ma nella campagna elettorale "sul territorio", secondo la formula un po' bolsa, insomma in giro per l'Italia, Bersani sarà assai più efficace di quanto sia parso davanti all'assemblea democratica. Chiunque vinca, ha davanti un compito difficile. All'interno di un partito da ripulire a fondo. Un partito dove oggi la Calabria ha più iscritti della Lombardia, Napoli e provincia contano il doppio dell'intero Nord-Est. Ma ancor di più all'esterno, nella tanto evocata Italia reale, dove la voce del maggior partito dell'opposizione suona flebile e confusa, sovrastata dal clamore berlusconiano e non solo.

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Re: Convenzione nazionale 2009 del PD

Messaggioda Gab il 12/10/2009, 9:50

D'Alema ha scritto:al Riformista spiega che se invece vincesse Franceschini ci si troverebbe di fronte a «uno scenario parados sale», essendo queste le regole, aggiunge l’ex ministro degli Esteri, «certamente i dirigenti le rispetteranno. Gli iscritti non so.


Si proprio non so!
Non so quanti degli iscritti con un minimo di incarico e ruolo nel partito hanno ragionato con la propria testa e non seguito le indicazioni di "capetti".

Quanto mi piacerebbe un bel risultato delle primarie con Bersani 47% , Franceschini 41% e Marino 13% !

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Ultima modifica di Gab il 12/10/2009, 12:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Convenzione nazionale 2009 del PD

Messaggioda pagheca il 12/10/2009, 9:57

altamente improbabile.

47+41+13=101. :)

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Re: Convenzione nazionale 2009 del PD

Messaggioda Gab il 12/10/2009, 11:29

pagheca ha scritto:altamente improbabile.
47+41+13=101. :)
pagheca


Arrotondamento per eccesso! Altrimenti con precisione sarebbe stato

46.6 + 40.8 + 12.6 (dei voti validi!) win-incarico-nel-PD

Se ci indovino alla virgola voglio il posto di Gentiloni , almeno il database lo faccio fare benino!

ciao Gab
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Messaggioda mauri il 12/10/2009, 12:13

35 bersa
40 france
25 mari

quell'accenno all'ulivo è puramente strumentale
ciao, mauri
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