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Fondi a politici del centrosinistra

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 04/09/2009, 12:03

Caro pagheca, il vero problema del Cs non è nella mancata partecipazione di ognuno di noi alla "rifondazione" del Pd.
Con questi sistemi per ognuno di noi (singolarmente) è assolutamente impossibile incidere, anche solo minimamente, sullo stato delle cose.
Puoi agitarti quanto ti pare ma non ti prendono neanche in considerazione.

Per battere Berlusconi, almeno nei prossimi anni, non ci resta che la Chiesa....

Vittorio

da repubblica.it :


Bari, gli intercettati parlano di esponenti nazionali
Verifiche contabili
"Fondi a politici del centrosinistra"
Sanità e appalti, l'inchiesta s'allarga
In arrivo la commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario
di MARA CHIARELLI

BARI - Imprenditori e politici parlavano liberamente al telefono, facendo anche i nomi di personaggi nazionali ai quali sarebbe arrivato il denaro, frutto di un "patto criminale". Intanto, le microspie dei carabinieri registravano fedelmente le conversazioni.

Si sposta così ad un livello superiore l'indagine della procura antimafia di Bari sull'intreccio fra imprenditoria e sanità regionale, nella quale sono già state indagate 16 persone e per la quale il 7 e 8 settembre prossimi sarà a Bari la commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario.
L'attenzione dei carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Desirée Digeronimo è ora puntata su cinque partiti di centrosinistra, i cui referenti avrebbero dovuto ricambiare il denaro ricevuto con generosi appalti. Già nel luglio scorso erano stati acquisiti bilanci e documentazione bancaria di Pd, Prc, Socialisti autonomisti dell'ex assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco (ora senatore Pd e principale indagato), di Sinistra e Libertà (del governatore Vendola) e della Lista Emiliano, facente capo al sindaco di Bari.

Ora, incrociando le prime verifiche sulla documentazione con le intercettazioni delle telefonate fra Tedesco e alcuni imprenditori, sembrerebbe prendere corpo l'ipotesi che cifre a più zeri sarebbero state versate a politici regionali e nazionali. Microspie, piazzate per otto mesi nella stanza dell'ex assessore alla sanità, avrebbero poi registrato altri accordi, proposti da manager disponibili a finanziare i partiti di centrosinistra in cambio di "forniture e servizi" da svolgere in regime di monopolio.

Si tratta a questo punto di comprendere quale direzione abbia preso il flusso di denaro e da dove provenisse. L'ipotesi è che i soldi, prelevati da fondi neri delle società e occultati sotto false voci in bilancio, sarebbero stati dati ai politici locali e, in un successivo momento, sarebbero transitati nelle disponibilità dei referenti nazionali. Ma quello che salta all'occhio nelle diverse indagini sull'assessorato regionale alla sanità, affidate a più pm della stessa procura, è che la gestione dell'attività sarebbe stata spartita fra Alberto Tedesco e dirigenti e funzionari apparentemente fedeli all'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, lo stesso che avrebbe gestito un giro di escort portate anche a Palazzo Grazioli.

La "società" fra Tarantini e Tedesco si sarebbe poi infranta sulla reciproca concorrenza nella fornitura di protesi sanitarie in tutta la regione. E non sarebbe un caso che, come emerge dalle indagini, le nomine dei direttori generali della Asl venivano fatte su indicazione dello stesso ex assessore seguendo logiche di ritorno elettorale. Egualmente, gli appalti sarebbero stati affidati a chi era in grado di garantire un numero congruo di voti.

Ne parleranno martedì in Prefettura a Bari, dinanzi ai senatori della commissione, i pm titolari delle due più grosse inchieste: Desirée Digeronimo e Lorenzo Nicastro. Quest'ultimo, affiancato nell'indagine dal collega Roberto Rossi, indagando sulle anomalie nelle procedure di accreditamento delle strutture sanitarie di riabilitazione in Puglia, ha scoperto un nuovo triangolo sesso, affari e politica, nel quale sarebbe coinvolto Tarantini e un altro ex assessore della prima Giunta Vendola. Il politico avrebbe promesso a donne posti di lavoro e consulenze alla Regione o a Unioncamere Puglia, in cambio di prestazioni sessuali. Tra le sue accompagnatrici, anche una escort "offerta" da Tarantini, per ottenere appalti.

(4 settembre 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda pagheca il 04/09/2009, 12:10

attento perche' il conto prima o poi arrivera'.
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Re: Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 04/09/2009, 12:25

pagheca ha scritto:attento perche' il conto prima o poi arrivera'.
pagheca


Certo che arriverà! Ma non sarà per l'impegno di alcuni di noi. Piuttosto perchè il variare delle sensibilità a livello popolare produrrà la "scesa in campo" di un "elemento catalizzante" (nuovo leader) che provocherà la deflagrazione.

Fin'ora non è avvenuto perchè Berlusconi ha anticipato i tempi dando la sensazione di essere "il nuovo" e rallentato fortemente, anche grazie al suo strapotere mediatico, la maturazione di un nuovo sentire popolare.

Vittorio
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Re: Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda mariok il 05/09/2009, 21:35

ranvit ha scritto:Per battere Berlusconi, almeno nei prossimi anni, non ci resta che la Chiesa....

Vittorio


Ne sei proprio sicuro?

5/9/2009 (7:26) - LA STORIA
Dio, Padania e famiglia

la Realpolitik di Bossi

Così la Lega panteista è diventata interlocutore del Vaticano
MATTIA FELTRI

ROMA
Una prova di eccellenti rapporti che caratterizzano il movimento leghista e la Chiesa cattolica», ha scritto ieri in prima pagina La Padania a proposito dell’incontro di giovedì sera fra il presidente delle Cei, Angelo Bagnasco, e i leader autonomisti, Umberto Bossi e Roberto Calderoli. L’esultanza in fondo è stata contenuta, come se nessuno avesse dubitato del successo. «La nostra politica, anche sull’immigrazione, è perfettamente in linea con i valori cristiani», ha detto il capogruppo alla Camera, Roberto Cota. E il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Stefano Stefani, ha aggiunto: «La Lega ha radici cattoliche e ha lottato contro l’impostazione che era stata data in Europa dove nessuno voleva inserire tra i fondamenti le radici cristiane». E poi ha precisato: si è parlato di «legge sul biotestamento» e di «pillola Ru486».

Cota e Stefani hanno toccato i due punti centrali: sull’immigrazione le distanze non sono così incolmabili e sui temi etici - quelli non negoziabili, secondo la dizione più in voga - si viaggia d’amore e d’accordo. In Vaticano e nei vescovadi sanno che a proposito di composizione tradizionale della famiglia, matrimoni omosessuali, sistemi procreativi e fine vita, le posizioni leghiste sono le più intransigenti, compatte come non lo sono nemmeno in partiti con espliciti riferimenti confessionali (dove qua e là spuntano cattolici adulti o del dissenso). Magari, come segnala il politologo trevigiano Paolo Feltrin, docente all’Università di Trieste, «la Chiesa trova qualche difficoltà a dialogare con i leghisti perché la classe dirigente del Carroccio è interamente laica, o perlomeno non di formazione cattolica. Per intenderci, nella Lega non c’è un Maurizio Lupi, e nemmeno un convertito come Maurizio Sacconi, con i quali è facile tenere rapporti organici».

La cosa, a lungo andare, dice Feltrin, potrebbe creare problemi. Ma intanto, nel suo strano panteismo tradizionalista e conservativo, la Lega è un argine formidabile contro la «deriva relativista», come si dice fra porporati. Insomma, non è una convergenza di sentimenti, ma di interessi sì. «E semmai il rischio è questo: che al Nord si crei una specie di doppio magistero, quello politico della Lega e quello ecclesiastico», dice don Bruno Fasani, ex direttore di Verona Fedele e oggi portavoce della Curia. Resta un dato di fatto, e lo illustra il medesimo Fasani: «La Lega intercetta l’opinione del buon senso comune: la famiglia è costituita da un uomo e una donna che fanno figli, i bambini è bene che siano allevati da un padre e da una madre, la vita finisce quando si muore, non quando si fa morire». E dunque nella provincia settentrionale per i parroci è facile trovare buoni alleati anche soltanto per il piccolo proselitismo quotidiano.

Semmai i perentori botta e risposta fra Calderoli e monsignor Antonio Maria Vegliò a proposito di migranti segnala che lì le intese parrebbero precarie. Ma intanto - per quanto sia discutibile fare classifiche - alla Chiesa sembra stare più a cuore l’integrità della famiglia che non i migranti. Poi non si è notato che, giovedì sera, al cospetto di Bagnasco, Bossi ha rilanciato la vecchia idea - un po’ no global, come piace alla Lega - di una tassazione etica sulle transazioni internazionali da destinare ai poveri. E nemmeno si è sottolineata abbastanza la crescita nei cuori padani, a fianco di Alberto da Giussano, della figura di Marco D’Aviano, il frate cappuccino che si oppose all’invasione islamica di Vienna, e per il quale Bossi ha chiesto una fiction alla Rai.

Ma tutto questo passa in secondo piano davanti al ragionamento di Feltrin, che invita a guardare la prima pagina del sito del ministero dell’Interno, dove vengono forniti i dati provvisori (dopo un solo giorno e mezzo di lavoro) della sanatoria di colf e badanti: «Al terzo posto ci sono i marocchini. Ora, chi ha una colf o una badante marocchina, alzi la mano». Il ministero di Roberto Maroni prevede di sanare 750 mila posizioni. Potrebbero essere anche di più e in ogni caso, fra sanati e loro familiari, di colpo la popolazione italiana crescerà di circa un milione di abitanti, tutti extracomunitari. «E’ la vecchia teoria del predicare male e razzolare bene. Un classico della Lega. Ed eccone un esempio perfetto», dice Feltrin. Che insiste: «So di molti vescovi del Nord che si vedono a cena con sindaci e amministratori leghisti, stabiliscono strategie comuni, e dal giorno dopo tutti liberi di di fare la propaganda che preferiscono».

Daniele Belotti, consigliere regionale della Lombardia, e storico leghista bergamasco (oltre che nipote del vescovo ausiliare di Bergamo, monsignor Lino Belotti, ex responsabile Cei per i migranti), racconta che «fino a non molto tempo fa, tutti i parroci ci erano ostili. Adesso la maggior parte sta con noi. Alcuni ci incoraggiano segretamente, altri pubblicamente. Abbiamo problemi soltanto con i parroci dichiaratamente di sinistra, ma in fondo si collabora con chiunque». E, al di là delle sintesi puramente politiche, don Fasani ricorda che - secondo i rapporti Caritas - le città dove l’integrazione funziona meglio sono proprio Treviso e Verona, dove la medesima Caritas, insieme con altre associazioni cattoliche, le amministrazioni, le questure e le prefetture, compartecipa a organizzare la convivenza: «E, quando dicono messa, i preti sono solitamente così accorti da non entrare nel dettaglio politico, da non urtare sensibilità diffuse».

Ciò non toglie che il rapporto, comunque, presenti delle complicazioni. Feltrin ricordava la difficoltà per la Chiesa di avere referenti organici. E aggiunge che, «per la prima volta, la gerarchia ecclesiastica ha a che fare con un partito strano: non sono dei miei, ma il mio popolo li segue. E inoltre non scordiamo che, anche sul versante etico, il discorso della Chiesa ha tendenze universalistiche, quello della Lega ha tendenze localistiche. Come si vede, le ambiguità non sono poche». Ma con un po’ di Realpolitik si supera tutto. http://www.lastampa.it
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 06/09/2009, 9:13

Scusa mariok, ma che vuol dire?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda mariok il 06/09/2009, 10:11

ranvit ha scritto:Scusa mariok, ma che vuol dire?


Mi sembra evidente. Non so quanta ironia ci sia nella tua affermazione quando dici che "Per battere Berlusconi, almeno nei prossimi anni, non ci resta che la Chiesa....", ma mi permetto di far presente che, se è così, non siamo in buone mani.

L'incontro di Bagnasco con Bossi e Calderoli, almeno stando al contesto in cui lo inquadra quest'articolo de la Stampa , non induce certo all'ottimismo.
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Re: Fondi a politici del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 06/09/2009, 11:21

Ho aperto questo 3d per dire che tra i tanti problemi del Cs ve ne è uno molto grave : il carattere "mestierante" di tanta parte dei politici di Cs. Sono davvero tantissimi i dirigenti locali e nazionali che hanno fatto della politica il loro "mestiere" teso ad assicurare per sè, la propria famiglia, i parenti e gli amici un tenore di vita alto ed al riparo di qualsivoglia crisi.
(E per molti, tanti, sindacalisti di area Cs è la stessa cosa...)

Che anche nel Cd il personale politico è avvezzo allo stesse "carriere" non alleggerisce il problema. Innanzi tutto perchè la percentuale dei "nuovi" politici cooptati dal berlusconismo sono spesso professionisti che hanno mantenuto un forte legame con la precedente professione e quindi possono tornare in qualsiasi momento a svolgerla.....anzichè inventarsi necessariamente "cosa" fare per garantirsi un lauto stipendio. E poi perchè la "colpa" di essere un politico e quindi un ladro, agli occhi della gente è attutito dalla sensazione che "lui" sappia tenerli a bada.

Ci mancava anche la Puglia del "compagno" Vendola!

Tornando alla querelle Chiesa-Berlusconi, vedremo come si svilupperà. Certo per il momento, anche per le ragioni dette prima, non sembra essere il Cs quello che potrà sloggiare il Cavaliere.

Vittorio
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