Spillo/I democratici impegnati
Poco da fare. Ogni ragionamento dei Democratico deve ripartire dal risultato elettorale e puo’ procedere solo da questo risultato (voti e eletti propri e delle altre forze politiche).
Chi ha voluto cincischiare sul Congresso necessario per chiarire “la linea” e il gruppo dirigente subito dopo la sconfitta alle elezioni politiche, ha ottenuto il disastro di farci arrivare alle elezioni confusi e incerti, con un partito poco convinto di quello che è e di quello che riesce a fare e in vera e propria evaporazione; con degli oligarchi che continuano a dire la loro per imporre le loro strategie senza alcuna verifica democratica; con un segretario, nonostante la buona volontà, dimezzato.
Chi già pettegola sul futuro congresso forse nemmeno si rende conto che il problema non è piu’ nel PD (ammesso che lo sia mai stato!) ma nella novità di una egemonia sempre piu’ solida del Centro Destra e nella novità di una soggettività politica nuova in campo come quella generata dalla mutazione di Forza Italia e del Cavaliere che si propongono come identità nazionale e di raccolta popolare, senza piu’ i sogni del riformismo liberista del primo Berlusconi e dell’anticomunismo revisionista della prima ora, addirittura rafforzati dalla crisi e dal terremoto.
Ad oggi non rimane che impegnarsi nella campagna elettorale per salvare programmi e candidati, e per salvare la prospettiva del PD come partito democratico degli elettori, riformista e maggioritario.
Paolo borghi 2-05-2009 x www.libertaeguale.eu e http://borghino.ilcannocchiale.it/