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Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda Stefano'62 il 18/04/2009, 0:29

Non facciamo confusione,

Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Non mi sembra che ci sia scritto che i licenziamenti sono vietati.
Dice che il lavoro è sia un diritto sia un dovere.
Dice che i cittadini realizzano l'uguaglianza partecipando allo sviluppo di qualcosa (lo Stato) che appartiene a loro e a cui per contro appartengono.

La solidarietà e tutto ciò che da essa discende mi piace,ma una cosa è fare l'elemosina a qualcuno quando è necessario,altra cosa è cercare di realizzarne le aspirazioni in modo che si senta pari tra i pari,ed è quello il senso,molto esplicito,di quegli articoli.
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda franz il 18/04/2009, 8:32

Stefano'62 ha scritto:Non mi sembra che ci sia scritto che i licenziamenti sono vietati.

Non sta scritto espressamente ma tra le righe ed infatti la situazione italiana è quella (rispetto a quella europea) e tutti, sindacati in testa e partiti di sinistra, fanno riferimento a quell'articolo (addirittura il primo) quando difendono l'inviolabilità e la sacralità del posto di lavoro.
Tu pensa solo alla intoccabilità del pubblico impiego, dove assistiamo a funzionari e anche militari condannati che sono ancora al loro posto.
Come sempre piu' che cio' che sta scritto conta l'opinione su cosa significhi cio' che sta scritto.

Ok, sulla solidarietà. Il moderno welfare assistenziale (quello che in italia non conosciamo se non per i racconti degli italiani che sono emigrati) non è paragonabile all'elemosina cristiana. Tra l'altro le reazioni contrarie al primo modello di welfare (quello di Bismarck) furono proprio quelle chiese cristiane (che si vedevano private di fondi e di potere) e poi della sinistra socialista (mi riferisco alla fine del 1800 ed ai primi del 1900) che temevano una attenuazione della lotta di classe (Vedi: Ritter, storia dello stato sociale). Resistenze che aumentarono con il graduale passaggio ai modelli universali di welfare durante la prima metà del secolo scorso.

Ciao,
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda Stefano'62 il 18/04/2009, 11:45

Anche secondo me il welfare non è elemosina,però è così che viene percepito non solo dai suoi oppositori,e la formulazione degli articoli 1 e 4 permette appunto di garantire la giusta dignità alla funzione degli istituti di assistenza sociale (e dei loro beneficiari) proprio in forza del fatto che tale assistenza si rende necessararia ove siano disattesi quei due articoli.
Non a caso subito dopo c'è l'articolo 2.

Se poi i sindacati si attaccano alla Costituzione per impedire i licenziamenti estrapolandone una interpretazione arbitraria e dubbia (forse in buona fede e forse no),ciò non mi sembra imputabile a quei due articoli che sono invece molto chiari.

Ciao
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda cardif il 19/04/2009, 0:27

Leggo ora e chiarisco meglio quello che intendo.
"i cittadini realizzano l'uguaglianza partecipando allo sviluppo di qualcosa (lo Stato) che appartiene a loro e a cui per contro appartengono." Andrebbe pure bene se avvenisse per tutti.
"La Repubblica promuove ...", ma non può farlo con modalità diverse a seconda di chi governa, che può decidere chi far lavorare attraverso opportune scelte politiche.
Di elemosina non ho parlato: penso ad uno stato che garantisce i mezzi minimi di sussistenza per consentire una vita almeno dignitosa a tutti i cittadini.
Se solamente attraverso il lavoro ci si può sentire partecipi dello sviluppo dello stato, i disoccupati ed i pensionati si dovrebbero sentire di serie B, marginali o addirittura esclusi.
Ma non tolgo valore al lavoro, infatti non ritengo che questa parola vada eliminata da tutti gli articoli in cui è citata.
Però l'imaginiamo un diffuso "sentimento di fratellanza, di vicendevole aiuto, materiale e morale, esistente tra i membri di una società"! Questo produrrebbe una civiltà molto più evoluta, più pacifica. Al lavoro sono legate lotte, anche tra poveri, sfruttamento, disuguaglianze sociali e speculazioni. C'è chi lavora e non arriva a fine mese e chi "lavora" andando a fare spese; chi lavora rompendosi la schiena e chi "lavora" imbrattando carte burocratriche.
Secondo me. Comunque la mia è solo una opinione, un pour parler: non mi sento mica della Ri-Costituente.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda carlo gualtieri il 19/04/2009, 11:57

Il quesito che apre questo forum é fondamentale: a parte noi quattro gatti iscritti a questo forum, se cerchiamo di capire perchè, nella società reale, la Costituzione ha per tanto tempo rappresentato un patrimonio nel quale ci si riconosceva, dobbiamo concludere, almeno a mio parere, che ciò derivi dal fatto che essa é un edificio, che nel suo complesso piace anche se ci sono elementi che a qualcuno non piacciono e altri di cui a quasi nessuno importa niente. E in ciò sta la sua forza. Ho avuto modo di dire, in un altro forum, che senza l'articolo 7 la Costituzione non avrebbe retto, perchè priva di un aggancio indispensabile per una larga massa di italiani che, se sono cattolici a modo loro e per sé stessi scendono a compromessi in relazione alle prescrizioni religiose, ritengono essenziale però che per tutti ci sia un riferimento alla religione cattolica: altrimenti non avrebbero accettato che il cattolicesimo non fosse dichiarato Religione di Stato, mentre così hanno accettato che la Stato consideri tutti i cittadini uguali indipendentemente dalla loro fede religiosa.
Se si condivide questo ragionamento, ne deriva una conseguenza importante: fare un programma che consenta alla società reale di dire "mi riconosco in questo programma", per un partito politico, significa non solo analizzare a fondo la stessa società reale, ma da tale analisi trarre gli elementi necessari per costruire un edificio complessivo, in cui possiamo anche progettare parti relative alla soluzione di problemi di cui importa solo a una minoranza, ma dobbiamo trovare l'aggancio, dobbiamo capire quale ulteriore insieme di proposte poassa essere sentito come condivisibile da una realtà sociale che, se ha degli aspetti profondamente reazionari, se é fatta di persone per cui il "tengo famiglia" é l'elemento fondamentale, ha anche aspetti vivi e dinamici su cui si può far leva. Eppure da anni la sinistra , la componente progressista del centro, e poi il centro sinistra con e senza trattino, si limitano ad enunciare pezzi di programmi che a noi sono piaciuti, ma che non hanno mai avuto un seguito maggiorutario.
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda franz il 19/04/2009, 14:00

carlo gualtieri ha scritto:Se si condivide questo ragionamento, ne deriva una conseguenza importante: fare un programma che consenta alla società reale di dire "mi riconosco in questo programma", per un partito politico, significa non solo analizzare a fondo la stessa società reale, ma da tale analisi trarre gli elementi necessari per costruire un edificio complessivo, in cui possiamo anche progettare parti relative alla soluzione di problemi di cui importa solo a una minoranza, ma dobbiamo trovare l'aggancio, dobbiamo capire quale ulteriore insieme di proposte poassa essere sentito come condivisibile da una realtà sociale che, se ha degli aspetti profondamente reazionari, se é fatta di persone per cui il "tengo famiglia" é l'elemento fondamentale, ha anche aspetti vivi e dinamici su cui si può far leva.

Caro Carlo, permettimi una critica sostanziale a questo periodo lungo, 122 parole: quasi 800 caratteri prima di arrivare al punto, decine di virgole, congiunzioni e avversativi. Se vogliamo che le persone si riconoscano, dobbiamo imparare a comunicare meglio. Non solo tra noi (magari dotati di una educazione medio-superiore e di una esperianza di vita di mezzo secolo) ma con tutta la popolazione. Anche con chi non è mai incontrato un congiuntivo. Guarda che io stesso non sono sicuro di aver capito tutto, ma ritengo che una cosa sia un programma costituzionale, in cui si si auspica un ampio riconoscmento della cittadinanza, altro è un programma politico.

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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda carlo gualtieri il 19/04/2009, 16:53

franz ha scritto:Caro Carlo, permettimi una critica sostanziale a questo periodo lungo, 122 parole: quasi 800 caratteri prima di arrivare al punto, decine di virgole, congiunzioni e avversativi. Se vogliamo che le persone si riconoscano, dobbiamo imparare a comunicare meglio. Non solo tra noi (magari dotati di una educazione medio-superiore e di una esperianza di vita di mezzo secolo) ma con tutta la popolazione. Anche con chi non è mai incontrato un congiuntivo. Guarda che io stesso non sono sicuro di aver capito tutto, ma ritengo che una cosa sia un programma costituzionale, in cui si si auspica un ampio riconoscmento della cittadinanza, altro è un programma politico.

Franz


Hai certo ragione, devo imparare a scrivere in modo che chi abbia voglia di leggermi possa farlo senza tirare il fiato.
Ma nella sostanza continuo a essere convinto che oggi un programma politico di un partito come il PD debba essere qualcosa di molto vicino, come impianto, a una Costituzione: dobbiamo costruire un'alleanza molto ampia, non contro il berlusconismo, ma per ridare fondamenta solide e durature al nostro Paese, tenendo conto di innumerevoli vincoli esterni (europei e globali).Va dato un contenuto concreto a parole d'ordine come il federalismo fiscale, in un sistema istituzionale finalmente coerente, e dotato di tutti i necessari contrappesi fra i poteri. E cio' significa costruire un edificio cui non si possa né aggiungere né togliere alcunché senza minarne l'equilibrio complessivo. E non c'é alcuna possibilità di successo, se non partiamo dal presupposto che dobbamo proporre qualcosa che, nel suo complesso, sia condivisibile da parte della società reale.
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda cardif il 19/04/2009, 17:13

carlo gualtieri ha scritto: ... a parte noi quattro gatti iscritti a questo forum, .... fare un programma che consenta alla società reale di dire "mi riconosco in questo programma" ...

Mi preme mettere in evidenza:
noi (mi includo, anche se da poco sto qua) siamo quattro gatti;
il prodotto delle nostre riflessioni rimane qua, non partecipa alla costruzione di un programma politico;
la stragrande maggioranza degli italiani prima di andare a votare non legge i programmi (soprattutto se scritti con troppa enfasi e dovizia di particolari: fu tanto criticato per la sua lunghezza quello dell'Ulivo!);
si convince la gente sulla base di idee confuse e contradditorie (es.: tolgo l'ICI e propongo il federalismo!).
Allora va bene l'approfondimento cultural-politico, ma lottiamo fuori, contro il detersivo cerebrale di questa informazione!
saluti, cardif
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Re: Ufficio reclami:cosa non vi piace della Carta Costituzionale

Messaggioda carlo gualtieri il 19/04/2009, 19:33

cardif ha scritto:Mi preme mettere in evidenza:
noi (mi includo, anche se da poco sto qua) siamo quattro gatti;
il prodotto delle nostre riflessioni rimane qua, non partecipa alla costruzione di un programma politico;
la stragrande maggioranza degli italiani prima di andare a votare non legge i programmi (soprattutto se scritti con troppa enfasi e dovizia di particolari: fu tanto criticato per la sua lunghezza quello dell'Ulivo!);
si convince la gente sulla base di idee confuse e contradditorie (es.: tolgo l'ICI e propongo il federalismo!).
Allora va bene l'approfondimento cultural-politico, ma lottiamo fuori, contro il detersivo cerebrale di questa informazione!
saluti, cardif


L'edificio programmatico cui mi riferivo può in primo luogo consentire vaste alleanze, non elettorali ma di governo. Che poi esista il problema, per la sinistra e per il centrosinistra, di recuperare la capacità di comunicare con il paese reale, per far apprezzare quanto l'insieme del programma sia condivisibile, é certamente vero. Oggi come oggi é difficile essere ottimisti, a quanto pare anche il PD ha dimenticato Gramsci. Ma, sia pure scarsamente visibili, credo che persone in possesso degli strumenti culturali necessari per ripartire dall'analisi della società e dalla ricerca degli elementi di programma condivisibili ci siano, dentro e fuori il PD.
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