Libertà di scelta

[Robyn]

Il principio guida che regola i temi eticamente sensibili nonche quello della regolamentazione delle coppie di fatto è un principio antiscivolo o antifuga.Es,fare una certa cosa senza che ci siano ricadute negative.La libertà di scelta è una conseguenza della formulazione di certe leggi.Per esempio nel caso delle convivenze la libertà di scelta è garantita,ma non tra due formule uguali ed quiparate di cui una immediatamente inscindibile ed una inscindibile,ma tra due formule diverse per evitare di indebolire la famiglia.Nel caso del fine vita è possibile garantire come conseguenza nella formulazione dellla legge la libertà di scelta.Nel caso dello studio dei geni ,c'è da dire che se da un lato esiste il vantaggio della cura di molte malattie,(oltre ad individuare il gene che blocca la fertilità nella donna),dall'altra il rischio è quello di alimentare una mentalità eugenetica.Infatti i geni possono prestarsi a manipolazioni genetiche(come il bimbo biondo con gli occhi azzuri e superintelligente già prefabbricato)e dall'altra datori di lavoro e assicurazioni potrebbero impadronirsi della mappa genetica degli individui avviando così la discriminazione genetica.Quel tipo non lo assicuro perche potrebbe morire e quindi dovrei risarcire i suoi familiari oppure quel tipo non lo voglio nella mia azienda perche potrebbe avere una determinata patologia o malattia.Bisogna essere quindi contro l'eugenetica ed essere disgenici.La bellezza non stà nella perfezione.La bellezza è nell'imperfezione e nella semplicità delle forme.Il principio guida è quindi un principio antiscivolo oltre ad cercare di superare le divisioni etiche Ciao Robyn

[pianogrande]

Siccome è sempre stato del tutto vano (per fortuna) ogni sforzo di fermare la scienza, il problema vero è un'altro.
Il problema vero è politico.
Il problema vero è l'equilibrio dei poteri e/o delle tutele.
Perché, in una società, che dovrebbe fondarsi sul bene comune deve essere possibile fare certe discriminazioni?
Dove va a finire il patto sociale?
Sta alla politica governare anche queste cose e dipanare la matassa.
Oltre che il progresso scientifico, dobbiamo essere certi che esiste anche il progresso politico.
Anche per quello dobbiamo lavorare e dobbiamo crederci.
Tutti i traffici dialettici su cosa sia il bene comune e sulla fiducia nella politica sono dati per scontati ma il progresso politico è una necessità irrinunciabile.
La politica deve stare al passo.
Diversamente, per il popolo, di progresso non se ne parla.

[Robyn]

Secondo me la politica deve uscire da questi temi perche sono troppo complessi per essa e per il cittadino comune e molto legati alla coscienza individuale.Un partito quello che può fare è dare delle linee generali facoltative nell'ottica di costruire delle leggi condivise.Nessuna coscienza individuale o di gruppo può imporre la sua visione.La sinistra deve tornare ad occuparsi dei problemi sociali.Quello che bisogna capire e se gli italiani si rendono conto dell'importanza di un partito che si occupi dei problemi sociali,che sia maggioranza e che vada al governo.Berlusconi dice che poi le aziende licenziano e si tengono i lavoratoti in nero con il suissidio.Bisogna capirci.Quando si fà una riforma si fà e basta.Solo successivamente ,se si riscontrano dei difetti,questi vanno corretti.Mi chiedo che fine ha fatto quella norma del governo di cs cancellata dal minitro del welfare Sacconi che obbligava "in caso di dimissioni" a lavoratori e datori di lavoro a recarsi presso l'ufficio di collocamento per capire i motivi delle dimissioni Ciao Robyn