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AdnKronos: quota 100, ecco la bozza del decreto

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AdnKronos: quota 100, ecco la bozza del decreto

Messaggioda franz il 06/01/2019, 10:53

(dalla pagina sul RdC)
QUOTA 100 - Per quanto riguarda la sperimentazione triennale prevista nella bozza di decreto per la pensione, per il triennio 2019- 2021 si potrà andare in pensione anticipata a 62 anni di età e 38 di contributi. Il requisito relativo all'età anagrafica, però, si legge ancora, sarà "successivamente adeguato agli incrementi della speranza di vita".

Per maturare il diritto all'accesso sarà possibile, si legge ancora nella bozza, cumulare gli eventuali contributi maturati in altre gestioni anche se quota 100 "non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Un limite questo cui fanno eccezione quei redditi da lavoro autonomo "occasionale" per un massimo di 5mila euro lordi annui e valido fino "alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia"


Quota 100, le misure del dl

Pubblicato il: 05/01/2019 18:25

Partirà ad aprile 2019, insieme al Reddito di cittadinanza, la misura pensionistica cavallo di battaglia leghista conosciuta come Quota 100. Lo prevede la bozza di decreto in possesso dell'AdnKronos, titolata 'Decreto legge contenente disposizioni relative all'introduzione del reddito di cittadinanza e a interventi in materia pensionistica', al vaglio dei tecnici del governo gialloverde.

Per quanto riguarda la sperimentazione triennale prevista nella bozza di decreto per la pensione, per il triennio 2019- 2021 si potrà andare in pensione anticipata a 62 anni di età e 38 di contributi. Il requisito relativo all'età anagrafica, però, si legge ancora, sarà "successivamente adeguato agli incrementi della speranza di vita".

Per maturare il diritto all'accesso sarà possibile, si legge ancora nella bozza, cumulare gli eventuali contributi maturati in altre gestioni anche se quota 100 "non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Un limite questo cui fanno eccezione quei redditi da lavoro autonomo "occasionale" per un massimo di 5mila euro lordi annui e valido fino "alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia".

Finestre temporali - Secondo la bozza del dl, i lavoratori privati che abbiano maturato i requisiti di 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2018 abbiano una decorrenza di 3 mesi e possano dunque conseguire il diritto alla pensione a partire dal 1 aprile prossimo mentre per i lavoratori pubblici la decorrenza è pari a sei mesi e la prima finestra di uscita prevista è per luglio prossimo. Sempre per i lavoratori pubblici è previsto un preavviso alle amministrazioni di almeno sei mesi.

L'accesso alla pensione anticipata è consentita, si legge ancora nella bozza di dl, "se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne. In questo caso il diritto alla decorrenza delle pensione una volta maturati i requisiti è trimestrale.

Ape social e proroghe - Abrogazione degli incrementi di età legati all'aumento della speranza di vita invece per i lavoratori precoci che conseguiranno a partire dal 1 gennaio, il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi 3 mesi dalla maturazione dei requisiti stessi. Proroga ma solo per un anno, fino al 31 dicembre 2019, anche dell'Ape sociale per particolari categorie di lavoratori disagiati.

Opzione donna prorogata - Il diritto al trattamento pensionistico anticipato ricalcolato con il metodo contributivo infatti è riconsociuto per le donne nate entro il 31 dicembre 1959 che abbiano maturato una anzianità contributiva pari o superiore ai 35 anni.

Lavoratori Pa e convenzioni con banche - Le Pubbliche amministrazioni potranno stipulare apposite convenzioni con le banche per far fronte all'erogazione anticipata dell'indennità di fine servizio per quei lavoratori che accederanno al pensionamento anticipato. E' quanto prevede la bozza di decreto su Reddito di cittadinanza e Quota 100. Le convenzioni, si legge ancora, "fisseranno preventivamente i limiti dei tassi di interesse che potranno essere applicati dagli istituti di credito medesimi".

Assunzioni all'Inps - Per dare "piena attuazione" alle disposizioni contenute nel decreto è autorizzata una spesa di 50 mln di euro per l'assunzione di personale da assegnare alle strutture dell'Inps

https://www.adnkronos.com/soldi/economi ... NxrXK.html
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Re: AdnKronos: quota 100, ecco la bozza del decreto

Messaggioda franz il 08/01/2019, 16:03

Alberto Brambilla su quota 100: "Così il sistema non regge".
E considera concluso il suo ruolo da consigliere del Governo
L'economista alla Verità: "Il reddito di cittadinanza rischia di aiutare mafiosi ed evasori"

By Huffington Post

In una intervista a La Verità Alberto Brambilla, tra i massimi esperti italiani di welfare, estensore del programma della Lega sulle pensioni e consulente economico di Palazzo Chigi - ruolo che considera finito -, interrogato sugli effetti della sua lettera scritta prima di Natale alla Presidenza del Consiglio, per denunciare gli eccessi di assistenzialismo, commenta:
Non ho avuto riscontri. Per quanto mi riguarda, considero risolto il mio ruolo di consigliere economico. Nel 2008 lo Stato centrale trasferiva 6o miliardi per assistenza sociale attraverso l'Inps. Oggi siamo a 115 miliardi. A questa cifra dobbiamo aggiungere, sulla base delle indicazioni della Ragioneria di Stato, la spesa assistenziale degli enti locali e lo 0,8% del Pil per il sostegno alla casa. Alla fine il monte spesa totale per l'assistenza sociale sfiora i 13o miliardi, quando la spesa per le pensioni autentiche, cioè quelle sostenute dai contributi, è di 160. Così il sistema non regge.

https://www.huffingtonpost.it/2019/01/0 ... _23635918/
Brambilla aggiunge:
L'Inps eroga milione di nuove prestazioni all'anno, tra previdenza e assistenza. Dopo il decreto arriveranno circa 300 mila domande per accedere a quota 100. Chi conosce la macchina sa che è impossibile accontentare subito tutti. Ci sarà un tale ingorgo che bisognerà fare delle scelte. Abbiamo una grande quantità di ingabbiati a quota 106-107-108. Gente con 66 anni di età e 42 di contributi. Nel primo quadrimestre la precedenza spetta a loro. Nella seconda parte dell'anno possiamo occuparci dei pensionati fino a quota 103, e l'anno prossimo passeremo agli altri. La quota 100 non può avere un trattamento privilegiato rispetto a situazioni più sfortunate.


Sul reddito di cittadinanza afferma:
Il reddito di cittadinanza si può fare, a condizione di avere un'anagrafe dell'assistenza che ci indichi chi davvero ne ha bisogno, la guardia di finanza ha verificato che le dichiarazioni Isee al fine di ottenere l'esenzione del ticket o per accedere agli alloggi popolari sono fasulle in 6 casi su 10. È un criterio che potrà funzionare in Germania, non certo da noi, che abbiamo un livello di evasione e sommerso fuori controllo. Guarda caso, le zone in cui viene registrata più povertà sono quelle dove domina la criminalità organizzata e il lavoro nero.
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Re: AdnKronos: quota 100, ecco la bozza del decreto

Messaggioda franz il 02/02/2019, 17:35

Pensioni, ecco i veri effetti di quota 100

di Giuliano Cazzola ( https://it.wikipedia.org/wiki/Giuliano_Cazzola )

L’analisi dell’editorialista Giuliano Cazzola

In un rapporto dell’Osservatorio della spesa pubblica e delle entrate a cura di Itinerari previdenziali (il contributo al dibattito e all’approfondimento dei problemi fornito dal Centro studi di Alberto Brambilla è sempre interessante e importante) vengono espresse severe critiche a proposito del Capo II del decreto legge n.4 di quest’anno sul quale sventola, insieme con il vessillo del reddito di cittadinanza, la bandiera di ‘’quota 100’’ (e dintorni). In particolare, con un pizzico di perfidia, il documento sostiene che: «La riforma messa in campo, secondo quanto annunciato, avrebbe dovuto “cancellare” o almeno “modificare” la legge Fornero, un proposito che purtroppo per i lavoratori e per il Paese, non si evince dal testo del Decreto Legge».

In sostanza, una bella beffa per quanti hanno costruito le proprie fortune elettorali demonizzando, con spudorate menzogne, la riforma del 2011 mediante attacchi violenti e volgari rivolti personalmente al ministro Elsa Fornero che a quelle norme aveva dato il nome. Ma la realtà è proprio quella descritta? Certo, il ‘’pacchetto Fornero’’ non è stato abrogato nel giro di mezz’ora durante il primo Consiglio dei ministri, le copie del testo non sono state date alle fiamme sotto la statua di Giordano Bruno. Certo, all’art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (detto “decreto salva Italia”) – convertito successivamente in legge 22 dicembre 2011 n. 214 – sono state apportate delle modifiche importanti, ma parziali, in particolare su alcuni istituti.

La caratteristica principale di tali modifiche si concretizza in una brusca frenata, seguita da una lunga pausa, degli effetti normativi e finanziari previsti nel 2011. Ciò che avverrà dopo è ancora da scrivere. In sostanza, tralasciando le misure minori, la (contro)riforma Durigon (‘’diamo a Cesare quel che è di Cesare’’, visto che Giggino Di Maio non avrebbe avuto la necessaria competenza) istituisce un canale sperimentale e temporaneo (2019-2021) di accesso alla pensione facendo valere ‘’quota 100’’ (62 anni di età + 38 di contributi, requisiti concorrenti e ambedue necessari).

Il canale ‘’ufficiale’’ per la pensione anticipata disposto dalla riforma Fornero a prescindere dall’età anagrafica, viene congelato fino al 2026 a livello dei requisiti richiesti nel 2018 (42 anni e 10 mesi per gli uomini un anno in meno per le donne). In sostanza, già da quest’anno non si applica l’adeguamento automatico all’attesa di vita. Tale ‘’sospensione’’ fino al 2026 è prevista anche per altri istituti (come i lavoratori precoci c.d. ‘’quarantunisti’’).

Ma tali modifiche, questi innesti velenosi in una pianta già debilitata, determineranno degli effetti perniciosi sul versante della maggiore spesa a fronte di un quadro di maggiori entrate invero modesto (la fonte più importante è data dai tagli di solidarietà sui trattamenti più elevati e sulla rivalutazione automatica delle pensioni. La Relazione tecnica fornisce dei dati inquietanti. Innanzi tutto sul maggior numero di pensioni. Solo per l’effetto di ‘’quota 100’’ è previsto, nel triennio della sperimentazione, un maggior numero di 973mila trattamenti (tav.1), per un costo di poco superiore a 20 miliardi che salgono a 22 miliardi con l’applicazione delle altre misure sancite nel decreto.

Proiettando la spesa complessiva (come saldo tra oneri e risparmi) di tutte le misure di carattere previdenziale lungo un decennio (2019-2028) le cose si aggravano fino a raggiungere (tav.2) unamaggiore spesa cumulata di oltre 48 miliardi, che corrispondono a più della metà dei risparmi attribuiti nel primo decennio di applicazione alla riforma Fornero. Sono tre punti di Pil che il sistema caricherà sulle spalle dei futuri contribuenti. Ciò significa che sarà messa in discussione la sostenibilità garantita dall’intervento del 2011 e che sarà pregiudicato il ‘’rientro’’, nel medio periodo, al di sotto del 14% dell’incidenza della incidenza della spesa sul Pil (si veda la figura 1).

Nel 2014, Vittorio Conti, allora commissario dell’Inps, esponendo la relazione istituzionale, fece un’affermazione molto importante che ci aiuta a capire quanto succederà nei prossimi anni, nel corso dei quali verrà invertito – in conseguenza delle misure contenute nel decreto, un ciclo faticosamente virtuoso assicurato da un quarto di secolo di riforme. Nella sua relazione Conti commentò il trend della spesa pensionistica rispetto al Pil: ’’Partendo dal 14% circa prima della crisi, il dato attuale è al 16,3, sarebbe arrivato oltre il 18% senza le recenti riforme, grazie alle quali si arriverà al 13,9 nel 2060. Tra il 2010 ed il 2060 nell’area euro il rapporto peggiora di 2 punti percentuali (di 1,5 per la UE27), mentre per l’Italia migliora di 0,9’’. Tutto da riconsiderare e da riscrivere.

https://www.startmag.it/economia/effett ... -pensioni/?

Tabelle e grafici nell'articolo online
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